di Alessandra Pierini
L’ex Saram, area meglio conosciuta tra i maceratesi come “le Casermette” rappresenta al momento, così com’è, un’area di pregio, appena fuori dal centro storico. In particolare i maceratesi la ricordano per la presenza dell’Aeronautica militare, poi trasferita, che tanto movimento portava in città grazie alla presenza dei militari e delle loro famiglie che, venendo a visitarli, non si lasciavano sfuggire un giro in città e un buon pasto in ristoranti e trattorie. Oggi le Casermette sono la sede della Guardia di Finanza i cui militari amano particolarmente quel luogo nel quale, in passato, si è trovato il giusto compromesso tra edificazione e verde tanto che il parco dà un ‘armonia al tutto, difficile da imitare.
Presto la Guardia di Finanza abbandonerà la sua attuale sede per trasferirsi in viale Indipendenza dove sono già da tempo in corso i lavori per la realizzazione della nuova costruzione che ospiterà le Fiamme Gialle ma anche il Corpo Forestale dello Stato, lasciando le ex Casermette tristemente vuote.
L’area però, vuoi per essere piuttosto ampia, vuoi per essere lungo una delle vie di accesso alla città (via Roma), fa gola a molti.
E’ emerso infatti ieri pomeriggio, nel corso di una riunione della Commissione Ambiente come siano molti i progetti presentati da più parti per l’area. L’ultimo, presentato proprio ieri è quello dell’associazione il Glomere, illustrato dall’ingegnere Placido Munafò, ma prima ancora l’associazione Maceratiamo aveva proposto l’acquisto dell’area attraverso una sottoscrizione pubblica per realizzare un grande parco e ancora il sindaco Romano Carancini è in stretto contatto con l’impresa edile maceratese Francucci srl.
I progetti fin qui descritti sono tra di loro completamente diversi, tanto che la commissione Ambiente ha fatto presente ieri pomeriggio di volersi affidare ad un percorso di urbanistica partecipata.
La riflessione sulla destinazione dell’area nasce almeno due anni fa quando nel 2011, Fintecna immobiliare, società del Ministero dell’Economia, pubblicò un bando per vendere al miglior offerente una serie di aree, dislocate un po’ in tutta Italia, tra cui l’ex SARAM, complesso immobiliare costituito – secondo la descrizione dell’agenzia – da un lotto edificabile di circa 73.106 metri quadri previa demolizione di 6 “casermette” che hanno una superficie sviluppata complessiva di 16.700 metri quadri. Fu allora che Maceratiamo propose l’acquisto attraverso sottoscrizione per realizzare in quello spazio un parco pubblico mantenendo e ampliando il verde già presente, mettere i fabbricati presenti a disposizione dei cittadini come spazi di aggregazione sociale e culturale e offrire alle associazioni gli spazi necessari alle loro attività.
Da qualche mese a questa parte, invece si è fatto strada il progetto che la Francucci srl ha affidato allo studio tecnico associato Palmucci- Lisi: questo propone, come suggerito qualche tempo fa dall’allora procuratore della Repubblica di Macerata Mario Paciaroni, la realizzazione di una cittadella giudiziaria nella quale, secondo i proponenti, dovrebbero trovar casa Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato, per la caserma dei carabinieri, l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia del territorio per un totale di 8mila metri quadri di commerciale. Il sindaco Romano Carancini ha incontrato nei giorni scorsi l’ingegnere Marcello Pasini di Fintecna che avrebbe per ora degli accordi, solo verbali, con la Francucci srl per la vendita dell’area.
Resta però il fatto che Guardia di Finanaza e Corpo Forestale dello Stato, come già detto, hanno già trovato un’altra sistemazione e lo stesso si può dire per l’Agenzia delle Entrate che dallo scorso primo dicembre ha incorporato. L’Agenzia del territorio (ex catasto). La Sardellini costruzioni srl, anche questa impresa edile maceratese, si è aggiudicata nei mesi scorsi un bando per la realizzazione degli uffici della nuova sede sempre in via Roma, ma in prossimità del passaggio a livello. Per l’area il contratto con la Sardellini srl è già stato fatto ed è stata chiesta una variante urbanistica, per la quale il progetto esecutivo dovrebbe arrivare in commissione Ambiente entro una decina di giorni. A questo punto resterebbero esclusi solo gli uffici giudiziari.
Sempre in questi giorni il presidente della commissione Ambiente Luigi Carelli ha convocato una riunione per parlare della proposta per l’ex Saram di Placidò Munafò, presidente dell’associazione “Il Glomere”.
Questa mossa, però, ha dato il via ad un inedito strappo nella maggioranza.
Ieri pomeriggio, infatti, consiglieri del PD componenti della Commissione Urbanistica, Ulderico Orazi e Daniele Staffolani hanno comunicato che «in accordo col proprio capogruppo e con la stessa Amministrazione, hanno deciso di non partecipare alla seduta della Commissione. Tale progetto è già stato presentato pubblicamente nella Biblioteca di Macerata il 17 dicembre. Pur concordando sulla necessità di interventi nel quartiere di Collevario, il PD ritiene del tutto inutile la convocazione di una Commissione su un progetto che, almeno per il momento, stante l’esiguità delle risorse a disposizione, non rientra tra le priorità dell’Amministrazione e per il quale non esistono finanziamenti di sorta. La seduta si risolve pertanto in una semplice discussione accademica, con uno sperpero di denaro pubblico, incompatibile con la situazione di grave crisi economica in atto. Peraltro, se tale prassi si affermasse, qualsiasi libero professionista potrebbe sentirsi autorizzato a predisporre un progetto di riqualificazione di un’area o di un immobile e sottoporlo alla Commissione Urbanistica; ma non è questo il compito istituzionale della Commissione, che è solo quello di esprimere pareri, in sede referente o redigente, su proposte di provvedimenti amministrativi».
L’atteggiamento dei consiglieri del Pd però non è piaciuto a Placido Munafò:
«Sono stato invitato – scrive – dal Presidente della III Commissione per esporre ai Consiglieri comunali un’idea di “rigenerazione urbana del quartiere di Collevario e delle Casermette” come esempio pratico per spiegare un nuovo modello di politica urbanistica del territorio completamente differente a quello oggi in essere. Premetto che già da tempo Il Glomere ha affrontato pubblicamente questo tema su esempi differenti (Sforzacosta e Piediripa) al solo scopo di dare un libero contributo (assolutamente gratuito) di idee a tali problematiche attualmente oggetto di dibattito a Macerata. Bene, gran parte dei consiglieri del PD e più in generale dei consiglieri comunali della maggioranza di centro sinistra erano volutamente assenti, così come era totalmente assente l’Amministrazione (fanno eccezione i consiglieri di maggioranza Carelli e Garufi che erano presenti, unitamente ai consiglieri di minoranza Menghi, Pantana e Carbonari). La gravità del fatto risiede nel supposto motivo di questa assenza. Mi hanno riferito alcuni consiglieri presenti, che i consiglieri di maggioranza hanno avuto – diciamo per semplificare – “l’ordine” di disertare il dibattito, presumo perché temevano che quanto da noi illustrato si ponesse in alternativa ad un progetto elaborato da privati per le Casermette che l’Amministrazione ha intenzione di portare all’approvazione del Consiglio comunale e che quindi poteva creare scompiglio, utilizzando volutamente un termine forse eccessivamente benevolo. Questi fatti, di una certa gravità di comportamento, dimostrano ulteriormente che a Macerata vi è un modo di intendere l’urbanistica tutto particolare, fatto di colloqui nei salotti privilegiati della città e che si estrinseca in interventi occasionali sul territorio senza minimamente porsi il problema di una visione generale delle problematiche urbanistiche della Città nel suo complesso e non ci si rende conto nemmeno che questo approccio, oramai datato, non è più in grado di produrre benefici alla stessa ristretta cerchia dei registi dell’urbanistica maceratese».
Munafò critica anche l’idea di urbanistica partecipata: «La spacciano come novità assoluta nonché panacea a tutti i mali, ma è solo un’illusione vecchia di quasi quaranta anni e messa da tempo da parte perché un’utopia impraticabile che non porta da nessuna parte. Preso atto di tutto ciò, l’associazione Il Glomere si ripromette a breve di organizzare un dibattito pubblico per illustrare un nuovo modello di gestione del territorio con il contributo anche di docenti universitari e spero anche di professionisti e amministratori».
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Il progeto di Maceratiamo (così come descritto) sarebbe bellissimo; verde attrezzato, le casermette adibite a centri di aggregazione, palestre, campi da calcetto (già c’è), centri per convegni, teatrino, ma anche uffici, ambulatori un buon parcheggio ecc. Mantenendo un pò la struttura. Ma gestito come? Controllato da chi?
Anche quello della cittadella giudiziaria non andrebbe male.Dopo tutto solo la Finanza ha trovato il suo spazio, il resto sono tutti in affitto! Qui non ci sono probelmi di gestione e controllo.
Comunque l’importante e che non diventi una altro centro commerciale o direzionale!
Sento il dovere di precisare alcune questioni al fine di sgombrare il campo da equivoci. L’associazione culturale IL Glomere ha presentato il progetto senza altre finalità se non quella di dare un contributo al dibattito attuale sull’urbanistica maceratese. I consiglieri del PD danno delle giustificazioni alla loro assenza a detta presentazione in perfetta malafede. Infatti, non è un professionista che presenta il progetto, bensì un’associazione culturale senza scopo di lucro che anche è iscritta alle” libere associazioni” del Comune di Macerata e non voler ascoltare dette associazioni solleva non poche perplessità sul senso di detta istituzione tanto voluta dall’Amministrazione comunale. Le associazioni rappresentano la società civile e non professionisti e lo fanno nei vari ambiti con il lavoro volontario dei propri soci. La presentazione del progetto in questione è poi da considerarsi utile quando un docente universitario si presta volontariamente, a svolgere gratuitamente una lezione sulle nuove concezioni dell’aurbanistica senza nulla pretendere in cambio. Di conseguenza non si comprende proprio dove sia lo sperpero di denaro pubblico. Nessuno obbliga nessuno ad ascoltare, ma di qui ad avanzare accuse campate in aria (e imbarazzate) per nascondere il fatto il PD, o buona parte di esso, ha già un progetto di privati per l’area delle casermette, troppo ci corre.
Ritengo opportuno intervenire formalmente, in relazione a quanto opportunamente ha riferito Alessandra Pierini. Parto dalla assenza tattica dei due amici Consiglieri che fanno errate valutazioni sulla Commissione. Essi ritengono che la Commissione debba o possa occuparsi “solo” di atti del Comune. Dimenticano che la Commissione può riunirsi in fase di “audizione” chiamando professionisti, docenti, esperti e quant’ altro per essere “illuminata” da altri pareri, consiglio, integrazioni. Poichè è compito del Consigliere comunale deliberare, in Aula, prodotti e oggetti che lo riguardano, è compito dello stesso Consigliere “giovarsi” di ogni informazione o “nozione” in grado di qualificare il proprio voto, qualsiasi sia, attraverso una “coscienza critica” che nasce “solamente” dalla dialettica di idee e progettualità diverse o variabili. La coscienza critica sorge dalla ragione e non da un Atto di abbandono. Se gli amici fossero stati presenti alla Lezione del Professor Munafò, Ordinario presso il Politecnico di Ancona, si sarebbero accorti, grazie alle mappe e agli slide che il Professore ha mostrato, la “storia” del PRG di Macerata, da quello Piccinato ai tempi nostri.Non posso qui riassumere quasi due ore di fertile lezione con interventi e chiarimenti da parte di noi “alunni” consigleri, non è questa la Sede. I Consiglieri assenti sanno, anche, che la Commissione, grazie alla sua “riunione”, interpose un blocco alla macrocopica quantità che la Orim voleva abbancare ( non ricordo se 60.000 o, addirittra,. 90.000). Ha fatto male la Commissione? E fece male anche quando “tagliò”, non cotrodeducendo, circa 120.000 metri cubi della Minitematica che, altri, volevano, patet latet, reiserire? E potrei seguitare a lungo. Ma una cosa voglio ancora chiarire, perchè vi è bisogno. Se i due amici fossero stati presenti, avrebbero accertato, intanto, che il Professor Munafò non ha preso una lira per la sua lezione, a titolo, appunto gratuito, informativo e culturale. Inoltre avrebbero appreso che, in quella circostanza, la commissione aveva deliberato l’assenza di gettone. Inserire la querelle “monetaria” è un colpo basso. Rilancio, se i due Consiglieri sono in accordo con me e si fanno protomartiri di nuovi “risparmi”, di chiedere di portare a Sei e non Otto l’attuale Giunta, come da me richiesto nelle sedi istituzionali.Poichè Macerata non è Roma o Londra, essi sanno che Sei assessori bastano e avanzano. Salvo prova contraria ( da dimostrare). Una ultima considerazione va fatta sulla commissione, per i lettori. La legge consente la presenza della stampa, della libera stampa che ha il compito di “informare” e non di sottrarre informazioni e, persino, dice il Regolamento, del Pubblico. Il quale, fra l’altro, può “chiedere” chiarimenti o fare domande se il Presidente lo consente. Si dirà: ma la stampa è presente anche in Consiglio. Si. Ma non è la stessa cosa, perchè ( come bene sa la stampa) in Commissione vengono fuori dettagli ed elementi che in Consiglio non affiorano.Leggo che, giustamente, il Sindaco, a proposito delle Casermette, sulla stampa, dice che il progetto è germinale e da approfondire. Ritengo che la Commissione, in fase di Audizione, fornisca un contributo di approfondimento. Io ho visto il progetto presentato per la Casermette( non l’ipotesi di Munafò, ma l’altro…): una serie di disegni che indicano gli “uffici” che, forse, probabilmente, chissà quando, e se, e anche un “zona” ( non ricordo se di 8.000 metri quadrati di supermercato. Quest’ultimo è un Ufficio?
La società a partecipazione pubblica proprietaria dell’aria in questione, avrebbe dato la disponibilità al Comune di realizzare un tribunale con fondi ministeriali. Il Comune non dovrebbe spendere un euro per realizzarlo. Il tutto verrebbe realizzato in tempi brevi, 2-3 anni. Ora è indubbio che un nuovo tribunale o quantomeno una struttura di supporto a quella attuale sarà indispensabile, visti gli accorpamenti che ci saranno, la proposta di costruire una cittadella giudiziaria sarebbe un’ideale soluzione anche perchè a costo zero per il Comune. Questo però non vuol dire precludere idee ” esterne ” che magari potrebbero integrarsi o migliorare i progetti iniziali, anche perchè fatte per il cittadino, quindi con una prospettiva diversa da quella del privato.
a proposito di esperti o supposti tali. Il prof. Palcido Munafò è docente di Architettura Tecnica, i cui contenuti riguardano essenzialmente il processo costruttivo di un edificio. Nel suo esteso CV (disponibile alla pagina http://www.univpm.it/Entra/Engine/RAServePG.php/P/319810013994/T/Curriculun-accademico-del-docente) non sono contenuti studi o lavori afferenti la pianificazione urbanistica, l’unica materia coinvolta in questioni come la presente. La distanza tra le due discipline, entrambe complesse e meritevoli di notevole attenzione, è analoga a quella esistente fra, ad esempio, la chirurgia e l’oncologia… l’oncologo sa in cosa consiste un determinato intervento chirurgico ma non si azzarda a farne uno. E viceversa.
Da un lato si dà credito al progetto della Francucci s.r.l., che con la Fintecna non ha sottoscritto alcun preliminare scritto (o comunque non è stato prodotto), e quindi per adesso è un’ipotesi ancora campata per aria; dall’altro si rifiuta il confronto con il progetto dell’associazione Glomere, libera aggregazione di cittadini, protagonista già di diverse proposte nel settore dell’urbanistica, sostenendo che la Comm.ne Ambiente non può perdere tempo in discussioni accademiche, con “sperpero di denaro pubblico”.
Mettiamo subito un velo pietoso sul riferimento alla dilapidazione di soldi pubblici, che è proprio ridicolo a fronte di decine di costosi consigli comunali in cui è parlato solo di aria fritta.
Quanto al proponimento dell’Amm.ne Com.le di pervenire ad un concetto di “urbanistica partecipata”, considerati i precedenti ed anche il modo in cui si è approcciata questa vicenda, penso che sarebbe preferibile risparmiare ai cittadini questa ennesima presa in giro.
Paola Mar: Solo per precisare. Non ho letto, come ha fatto Lei, il curriculum del Professor Munafò. So solo, essendo stato in Commissione, e per due ore, che i riferimenti che il professore ha fatto e la bibliografia di riferimento citata è ampia e immediatamente e filologicamete riferibile a “fonti” di ordine e carattere anche “architettonico”, oltre che “ravvisabili” nei prototipi ( esposti con le immagini) di altre città che hanno utilizzato la stessa linea di pensiero e di operatività. Dunque un “preliminare” già storicamente certo ( dico della metodologia iniziale e del taglio d’approccio). Condivido il passaggio che Lei fa, differenziando l’oncologia dalla chirurgia ( sta parlando con un ipocondriaco). Probabilmente converrà con me che gli “errori iniziali” ( di diagnosi e quindi di preventivo cursus di accertatamento) ) appartengano alla “medicina di base”. Condivido, anche, che i due campi debbano essere sinergici. Anzi, questo mi stimola ulteriormente. In tale direzione sarebbe anche utile leggere i curricula di alcuni”specialisti” o “esperti” ( di varie discipline) che in campo legale e architettonico o altro ancora, si sono succeduti, negli anni ( e anche in un passato non troppo lontano) e che il Comune, “intuito personae” ha ritenuto degni del Premio Nobel.
Pienissimo sostegno all’amico Placido Munafò e un sentito ringraziamento a Guido Garufi per la delucidazione concretissima. Caro Peppe Bommarito, era da un po’ che ti sollecitavo l’attenzione per le Casermette: pare, dunque, che siamo arrivati a destinazione!
A Paolo Mar, o come si chiama, la invito a non impatanarsi sui contenuti disciplinari degli SSD (Settori Scientifico Disciplinari), perché forse non li conosce come dovrebbe. Ma accettato che ne sia a conosceza, le rispondo tecnicamente dando per assodato che sia un esperto, di conseguenza le faccio presente che il “Genius Loci” è una delle chiavi di lettura che ho utilizzato per esporre la metodolìogia di approcico al problema urbanistico di Collevario e quindi delle “casermette”, una chiave di lettura interdisciplinare e che si estriseca nel concetto di “rigenerazione urbana” toccando differenti discipline, dall’urbanista, alla composizione architettonica, all’archiettura tecnica e, come sicuramente avrà intuito, anche la tecnica delle costruzioni. Parli dei contenuti piuttosto invece di perdersi in contestazioni fuori luogo.
Ti pareva che non si scatenavano le proposte degli anarco ambientalisti o peggio:”…mettere i fabbricati presenti a disposizione dei cittadini come spazi di aggregazione sociale e culturale e offrire alle associazioni gli spazi necessari alle loro attivita”.????? Insomma inserire in quella zona centri sociali, parco per tossicodipendenti, e regalarlo alle associazioni che già ricevono contributi dallo Stato (quindi anche da noi) per milioni e milioni di euro. Chi vuole quella zona presenti un’offerta alla Fintecna (di proprietà statale) e poi un piano al comune. Regali ne sono stati già fatti abbastanza, chi la vuole cacci i soldi.
Potrebbe essere un’opportunità per rilanciare l’economia della città non sprecatela…
Scusate ma non e’ possibile spostarci il tribunale giudice di pace ed altre strutture giudiziarie in vista Dell accorpamento del trib di camerino e civitanova ?
Credo che sapere ascoltare sia sinonimo di intelligenza e di onestà intellettuale e di comportamento. Qualità che dovrebbero essere fondamentali soprattutto per chi amministra la Città e da quanto ho potuto intendere, alcuni amministratori del PD, non è che non sanno ascoltare, non lo vogliono fare e questo a parer mio è molto grave, perché lascia adito a pensare che nella gestione della cosa pubblica vi sia poca trasparenza. Onestamente non comprendo cosa ci sia da ridire sul fatto che un’associazione culturale esponga le proprie proposte sull’urbanistica della città, invitata a farlo, tra l’altro, da alcuni consiglieri comunali. La domanda che mi viene spontanea fare agli amministratori comunali è perché alcuni di essi vogliono a tutti i costi difendere un progetto senza accettare un confronto e spiegarne le motivazioni?
Caro pigi78, il problema è che privati disposti a comprare quell’area si fanno avanti soltanto se hanno dal Comune l’assicurazione di poterla edificare nel modo a loro più conveniente.
Per questo si è accesa la corsa alla presentazione dei progetti. Dietro ognuno dei quali, penso sia innegabile, ci sono corposi interessi, ancorché siano promossi da associazioni culturali.
Niente di male. Purché sia chiaro a tutti e dal confronto pubblico e trasparente sia scela la soluzione migliore nell’interesse, oltre che dei costruttori, della città.
Vedo che in questa situazione ci sono proposte concrete, che verrebbero incontro ad una esigenza reale (il trasferimento da settembre a Macerata del tribunale di Camerino) insieme a idee sulle metodologie urbanistico-costruttive da adottare, come mi pare di aver capito sia la proposta di Munafò, che non sembra, almeno da quanto si legge, indicare una precisa destinazione per quell’area, e che quindi potrebbe essere compatibile con le suddette esigenze del tribunale, ma smentitemi se sbaglio.
Poi c’è la proposta di Maceratiamo che propone l’acquisto dell’area attraverso una sottoscrizione pubblica (!!!) per ampliare il verde e per mettere a disposizione gli immobili per spazi di aggregazione sociale e culturale. Ma si rendono conto che si parla di milioni di euro? E chi sosterrebbe tale sottoscrizione? Se fanno un po’ di conti, ma non ne sembrano minimamente capaci, capirebbero che anche mettendo 100 euro per ogni cittadino maceratese (neonati ed anziani compresi, ma chi glieli darebbe, poi!) si raccoglierebbero poco più di 4 milioni di euro, che non basterebbero neanche per cominciare.
Non stupisce che certa gente gente, che magari riempie di commenti Cronache Maceratesi, quando si presenta alle elezioni poi non riesce ad eleggere neanche un consigliere comunale sui 40 disponibili.
Quanti progetti, quante proposte, la storia urbanistica di Macerata è piena di progetti e di proposte ma qual’è il progetto dell’Amministrazione comunale su quell’area, di fatto, pubblica? Non c’è e per questo privati e Associazioni varie, più o meno qualificate, si impegnano con soluzioni vecchie, soluzioni non sostenibili: sento parlare di sede della Guardia di Finanza e della Forestale quando già l’edificio destinato a queste istituzioni è in corso di realizzazione; altri parlano di cittadella della giustizia quando l’attuale sede, oramai oggetto di tutela (progetto dell’arch. Lambertucci della Facoltà di architettura di Roma), presenta una disponibilità di areaa più che sufficiente per accogliere l’ampliamento necessario e finalmente ci si potrebbe impegnare per dare dignità urbana a quel buco mai completato. Io credo che non servano grandi esperti per capire cosa si deve fare nell’area delle “casermette”, ci vuole buon senso, c’è ancora una caserma a Macerata che non ha trovato posto, è la caserma dei Carabinieri, trasferiamola li, integriamo il progetto con un po’ di socialhousing (lobbi dell’invenduto permettendo) mescoliamo tutto con la proposta di centro civico dell’associazione Maceratiamo e il gioco è fatto, mi pare semplice, pensateci esperti!!!
Conti senza l’oste.
Quell’area non è del Comune, ma della Fintecna, società interamente controllata dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Chi la vuole la deve comprare.
E non penso che il Comune di Macerata abbia le risorse finanziarie per poterselo permettere.
Chiarisco per l’ultima volta alcune questioni anche rispondendo, cosa che non è mia abitudine, a chi si maschera dietro nomi inventati. L’associazione culturale no profit Il Glomere (non schierata politicamente e senza ambizioni politiche) ha presentato l’estate scorsa un’idea di progetto di rigenerazione urbana del quartiere di Collevario e delle casermette, così come aveva già fatto per altre di macerata come Piediripa e Sforzacosta e che farà anche per Villa Piotenza. In tal senso aveva promosso e promuoverà incontri-dibattito con la cittadinanza e gli amministratori. Tale attività fa parte di quelle previste nello statuto dell’associazione. In occasione dell’invito della III Commissione abbiamo, anticipando i contenuti di una tavola rotonda in corso di organizzazione, spiegato il nostro inquadramento metodologico dell’urbanistica della Città. Abbiamo e faremo tutto ciò indipendentemente da quale siano le scelte dell’amministrazione al solo scopo di discutere e dibattere la politica urbanistica e più in particolare i modelli di organizzazione e gestione del territorio. Non abbiamo proposto i nostri progetti, perché come insinua la “balena” Moby Dick, abbiamo interessi monetari o di qualunque tipo. Allo stesso modo rispondo al non meglio identificato Lucatelli1828 che eviednetemente non sa quale sia il modello urbano che l’ass.ne Il Glomere sta presentando, chiarendolgi che a differenza dell’ass. Maceratatiamo non abbiamo alcun interesse politico. Gli chiarisco poi, a scanso di equivoci, che i modelli urbani che presentiamo fanno riferimento alle nuovissime tendeze per la gestione urbana della Città e le idde progettuali che abbiamo testato sono praticabilissime e soprettutto sostenibili. A noi non interessa più di tanto se le nostre proposte vengano o meno prese in considerazione dell’amministrazione, interessa solo dare un contributo libero e gratuito ai Cittadini con i quali intendiamo discutere. Capisco che a Macerata è difficile comprendere che il volontariato di certe associazioni e persone non hanno finalità materiali, non è un caso che Macerata si è ridotta a parlare per bocca solo di una pressunta elite politica e culturale che da sempre la governa, ripengando così sempre più su stessa e facendo fuggure da essa le persone di qualità, non avendogli lasciato la possibilità di esprimersi e lavorare.
Macerata Partecipa significa radunare un po’ di ambientalisti all’ecobar di Fontescodella e discutere delle sperimentazioni sulla raccolta differenziata o sulla maturazione dei cachi.
Quella che proponi, o meglio che propone l’associazione Il Glomere con il tuo contributo, caro Placido, è protervia!
Per il resto condivido quanto scritto da Jordan P.
fate gli alloggi per i senza tetto…
Carissimo Andrea, ma se nemmeno sai di cosa sta parlando Il Glomere in tema di urbanistica?. Dimenticavo che siamo a Macerata!
Prendo volentieri atto, prof. Munafò, di quanto asserisce sull’assenza di ogni interesse economico dell’associazione da lei presieduta.
Anche relativamente all’estraneità alla politica, per quanto chi si dichiara estraneo alla politica non fa che esprimere un giudizio politico (contrario a tutte le espressioni politiche attualmente sul campo).
Non credo, comunque, che la sua iniziativa sia proterva.
Un cordiale saluto.
Magnifica l’idea di una cittadella giudiziaria!!!!!!
Sarebbe eccezionale per creare altri contenitori vuoti per poi promuovere la città turisticamente; immaginate che bei titoloni: MACERATA, LA CITTA’ DELLE CATTEDRALI NEL DESERTO…ACCORRETE GENTE..ACCORRETE.
Sarebbe anche da evidenziare parentele curiose tra gli studi che propongono progetti e consiglieri comunali in bella vista (è un gioco che lascio ai giornalisti perchè è facile ed appassionante).
Questa maggioranza ha nella “partecipazione urbanistica” una bellissima parola da pronunciare, inesistente negli atti di personaggi politici che da decenni vivono di urbanistica selvaggia.
Veramnete nauseante il livello raggiunto in italia e a macerata sopratutto…sempre e solo una cosa….CEMENTO….troppo difficile investire come in nei paesi evoluti..piu facile fare colate…dopotutto siamo diventati un paese ormai semi analfabeta..completamenteal di fuori di ogni livello in settori scientifici…..poi con tutti i palazzi gia vuoti…se si volesse risparmiare un agenzia potrebbe occupareuno dei tanti stabili nuovi e vuoti a piediripa..ce ne seno e sono nuovi..però poi cosi facendo niente appalto..mazzette..favori..soliti studi ..terreni ecc
La caserma in costruzione a montalbano costa 6 milioni..sai quanti decenni di affitto….ci si paga.
Oltre 20 anni fa ad alcuni, allora, studenti universitari venne l’idea di proporre un Campus Universitario al posto delle Casermette: saremmo diventarte una delle poche città NEL MONDO ad avere un campus in città (e non in periferia), legato al tessuto sociale cittadino ed inoltrer saremmo sicurament stati, a quel punto, un polo di riferimento universitario ALMENO del Centro Italia se non dell’intera Nazione.
Mi riprometto quanto prima di segnalare a CM, con maggiore precisione, le ricadute sociali ed economiche se quel progertto, 20 anni fa, fosse stato realizzato…
@ Placido Munafò
Non solo non era una critica ma, anzi, voleva essere un elogio (con ironia) a chi come te ha offerto un generoso spunto, peraltro qualificato, di partecipazione alla vita pubblica della città, intervento che è stato “snobbato” dall’Amministrazione.
Per altro verso ho condiviso le affermazioni di Jordan perché l’accorpamento dei Tribunali rappresenta una grande occasione per Macerata che, non solo non perderà l’Assise, ma diventerà il polo giudiziario della provincia e potrebbe prendere anche il carcere. Tenuto conto che oggi è “sede disagiata” per mancanza di organico, ma anche sede penosa per qualità delle strutture, la cittadella a costo zero non può non essere valutata con attenzione. Si consideri anche che oggi gli uffici del Giudice di Pace sono in locazione per il Comune e domani non sarebbero neppure sufficienti, per cui dislocare i vari uffici giudiziari a macchia di leopardo per la città, oltre che obiettivamente scomodo, potrebbe essere più dispendioso per le casse comunali.
Non credo che ci sia una unica soluzione ma coloro che, come Cherubini, non la digeriscono a priori, dovrebbero anche considerare l’alternativa visto che, comunque, il Comune è obbligato a garantire il servizio.
Scusami Andrea avevo fraiteso, anche perché la tua ironia era ben mascerata. Grazie per il tuo apprezzamento
raccolgo l’invito del prof. munafò e non polemizzo ulteriormente su di una questione effettivamente secondaria rispetto al tema principale dell’area delle casermette. anche perchè il suo contributo rimane comunque d’altissimo livello, in un ambito come quello maceratese in cui la commissione urbanistica è presieduta da un geometra e sostenuta da due avvocati, un professore di italiano, etc, etc… continuando il mio paragone con l’ambito medico è come se il primario di un reparto fosse un infermiere e i suoi sottoposti fossero degli appassionati che hanno come hobby la medicina…
una precisazione per correggere un’idea che in molti abbiamo ma che per questo non è meno sbagliata. NON ESISTONO OPERE A COSTO ZERO! è così in natura ed è così anche nella vita quotidiana. se io realizzo un’opera non lo faccio per beneficenza. e il costo di quell’opera (non quella proposta dall’associazione il glomere) è tutt’altro che nullo. facciamo quindi attenzione quando diciamo certe cose.
Facendo parte della 3 commissione ho chiesto io al Presidente di discutere anche dell’idea progettuale promossa dal Glomere e ringrazio il consigliere Garufi che per evitare strumentalizzazioni ha proposto di non prendere il gettone di presenza della commissione, proposta chiaramente accolta all’unanimità ! Penso sostanzialmente che tutto quello che riguarda l’urbanistica della città (competenza di carattere consigliare) deve essere piu’ trasparente che in passato.
Non capisco perché si vuole etichettare la partecipazione all’urbanistica come cosa vecchia e utopica quando si è i primi a partecipare e a promuovere informazione al pubblico.
Sarà che io vedo la partecipazione democratica con occhi diversi…
Paolo Mar: Lei coglie esattamente il “centro” con la sua giusta similitudine sostenendo, e giustamente, che i Componenti della Commissione non sono architetti, ingegneri o altro. E’ talmente vero quello che Lei dice che il Consigliere “non alfabetizzato” deve assolutamente essere “istruito” e il discorso del Professore o di chi illustra una tesi deve essere “pedagogico”. Vale a dire “deve”, non “può” spiegare con esempi “concreti” e visibili la sua tesi. Lo stesso accade, per esempio, agli Assessori. forse l’amico Luciano Pantanetti, Assessore all’Urbanistica ha studiato col grande Architetto Nervi, si è laureato ad Oxford in Ingegneria? Io so che è un ottimo avvocato.Lei pensa che l’amico che side in Consiglio, il mio compagno di Scuola, dott. Claudio Machella, Chirurgo presso il nostro Ospedale, conosca a menadito cosa significhi ( in urbanistica) “area conforme” o no, al PRG ( ma se uno gli spega bene, molto bene, cosa significa, Claudio potrà riconoscere se quella zona, dati certi protocolli “fissi”, è, o non è, conforme. Potrei seguitare a lungo. Qui la questione non sta nel mettere in dubbio la “competenza” scientifica della Commissione, quanto, invece e soprattutto, le “informazioni” diverse e alternative che la Commissione può elaborare, quando e se ne ha informazione. Vede, anche se io non sono un “urbanista” so cogliere immediatamente se esistano, o no, progetti ed idee diverse e se questa “diversità” è applicabile politicamente in Città. Faccio un ultimo esempio: se giunge in Commissione un progetto di Pico della Mirandola, io non dubito che Pico sia “somaro” ( non posso saperlo, non essendo un urbanista), ma mi chiedo se ce ne sono altri ( di Progetti), alternativi, più sostenibili, senza ulteriori lottizzazioni. Questo dovrebbe essere chiaro. Resta valida la tesi che essendo in Commissione presente la libera stampa, non si deve aver timore dei confronti e delle “aporie” ( questo è un termine filosofico che traduco con “contraddizione”) che emergono dalle simiglianze. Vede, persino la filosofia ci porge qualche spunto, a parte Aristotele, dico di Bacone, parlo delle sue Tavole del Confronto. Infine, poichè l’argomento è suggestivo e giustamente Lei richiama la mia competenza italianistica, vorrei ai cari lettori di CM ricordare quel passaggio dei Promessi Sposi. Don Abbondio doveva sposare Renzo con Lucia, ed era tutto pronto, data e cerimonia. Ma, c’è un ma, Lucia piaceva ad un Signore che non desiderava questo matrimonio. Costui inviò due bravi per minacciare don Abbondio che, come scrive don Lisander , apparteneva a quella categoria per cui “il coraggio no non se lo può dare”. Don Abbondio non sapeva cosa dire al povero Renzo che si era recato quel giorno da lui per stabilire la data certa delle nozze. Che ti inventa il buon don Abbondio? Il ricorso ad un linguaggio “tecnico” per fregare Renzo. resuscita nella sua memoria alcuni codici e codicilli, in latino, per stoppare la cosa. Dice, più o meno ( in latino da un manuale Canonico”: ” Si oportet…quomodo sit e altre amenità”. Renzo resta “abbagliato” dal testo Liturgico del Prete, ci casca e ci crede, pensa che quella lingua “tecnica” sia la Verità. Da quel momento cade nell’imbroglio. Il secondo sara rivolgersi ad un Giurista, l’Avvocato Azzeccagarbugli. Li soccomberà totalmente. Non fu Socrate, se ben ricordo, a rifiutare la difesa al processo perchè: ” la lingua del giudice dice il giusto, ma non il vero”. E? consentito alla Commissione di essere socratica?
Ma un bel parco proprio no????
Sinceramente la cittadella della giustizia non mi entusiasma molto . Ma il problema e’ chi tira fuori i soldi ? Da quello che ho capito fintecna non vorrà cedere gratis il terreno (adesso poi !) per cui si dovrà trovare un progetto in grado di generare reddito . Chi pagherebbe per la cittadella della giustizia ? Ci sono finanziamenti ? È se per una volta riuscissimo a pensare ad un progetto che crea nuove opportunità di lavoro che non sia pagato da stato o amministrazioni pubbliche !
Conosco molto bene l’area in questione e gli edifici che una volta accoglievano ed ospitavano circa 600 reclute al mese e tutti gli effettivi in forza alla Saram di Macerata.
All’interno c’erano oltre agli alloggi per un migliaio di persone, 3 mense (truppa, sottoufficiali ed ufficiali), tre circoli (truppa, sottoufficiali e ufficiali), un cinema, un campo da calcio, dei capi da tennis, un campo da calcetto, l’armeria, l’infermeria, il corpo di guardia, gli uffici amministrativi e la cassa, gli alloggi del comandante ecc.
Il tutto era costituito da edifici ad un solopiano e disposti su viali e piazzali enormi con tanto verde.
Non so quanto spazio occorra per la cittadella della Giustizia, ma ad occhio penso che i due progetti, parco (magari un pò più piccolo) e cittadella giudiziaria possano anche coesistere.
Sicuramente Macerata con i prossimi accorpamenti, Tribunali e Giudici di Pace, ha bisogno di nuovi edifici per la “giustizia”,visto che la proprietà dell’area è pubblica, ci sarebbe un risparmio non indifferente rispetto a dover reperire spazi adeguati da privati.
D’altro canto il verde fa sempre bene.
Verde, verde, c’è bisogno di verde, attrezzato e non, per i piccoli uomini (bambini) ed i grandi uomini (anziani e vecchi), investiamo sul futuro, ricordatevi sempre che noi tutti invecchiamo,(pensiamoci al domani) , poi le mamme, che avranno sempre più necessità di lavorare (purtroppo) ed i piccoli dove li piazziamo? Ed ecco qui il verde attrezzato per grandi e per piccini (…come nelle pubblicità) con personale qualificato che nei periodi invernali sfrutterà i locali chiusi ed idonei alle attività preposte e nella bella stagione viaaa , tutti nelle zone verdi che il comune o chi per lui provvederà ad rendere idoneo alle attività motorie e non solo. E gli anziani, ma non solo loro, avranno a disposizione panchine, tavolini, locali al chiuso, zone attrezzate allo sport, insomma tutto ciò che può servire al corpo ed allo spirito, a socializzare, a giocare, ad imparare,.. a vivere!
Meditate politici, meditate.
A scelta fra TRIBUNALE….FORZE DELL’ORDINE…(polizia e carabinieri)….UNIVERSITA’…..oppure RESTA ALLO STATO ATTUALE….”abbandonato a sè stesso”…..se fosse trasformato in PARCO con tanto di sedi di associazioni….male non è …..oppure CASA DI RIPOSO…..o CENTROLUNGODEGENZA….forse l’idea del TRIBUNALE è la più fattibile….considerato che cercano palazzi liberi per ospitari i prossimi arrivi….da CAMERINO…..a parte che vi è il palazzo ex-USL abbandonato a sè medesimo….ed anche il GENIO CIVILE…..