La puntata di Report di ieri sera (figura 1)
di Claudio Maria Maffei*
Nella puntata di ieri sera di Report di Rai 3 sono stati presentati dei dati totalmente sballati e fuorvianti sui Pronti soccorso italiani in generale e delle Marche in particolare (vedi figura 1). Si tratta di dati ufficiali ricavati dall’annuario statistico del Servizio sanitario nazionale del 1997 e del 2020. Il dato di sintesi che sarebbe emerso è drammatico: si sarebbe passati dai 782 servizi di Pronto soccorso del 1997 ai 410 del 2020.
Claudio Maria Maffei
Nelle Marche si sarebbe passati da 34 a 8. In realtà nel portale Covid-19 dell’Agenas, un portale ministeriale, ci sono i dati di 18 strutture pubbliche delle Marche dotate di Pronto soccorso. Questa incoerenza (8 anziché 18) è facile da spiegare. All’annuario statistico 2020 risultano per le Marche solo 8 ospedali in tutto, perché i 13 presidi ospedalieri delle 5 Aree vaste dell’azienda sanitaria unica regionale sono stati nei flussi inviati al ministero ridotti a 5 e i due rispettivi di Torrette, Marche Nord e Inrca sono stati ridotti a uno per ciascuna azienda. Quindi Report non ha sbagliato, v.
Ma anche per la attendibilità del dato relativo ai 34 servizi di Pronto soccorso delle Marche del 1997 c’è qualche problema essendo stati inclusi nel conteggio anche servizi che avevano più le caratteristiche di un Punto di Primo Intervento (nel 2014 nelle Marche erano 14). I 18 servizi di Pronto soccorso delle Marche secondo i dati ufficiali della Regione li trovate nella Figura 2. Da notare che sono stati ricompresi anche Pergola, Amandola, sia San Severino che Camerino e Osimo-Inrca. Ancona Inrca no. Quindi i nostri Pronti soccorso marchigiani sono in sofferenza, ma non si sono ridotti a un quarto rispetto a 25 anni fa.
*Medico e dirigente sanitario in pensione
I pronto soccorso attivi nelle Marche nel portale Agenas (figura 2)
Invece di parlare sempre dei pronto soccorso, perché non citate i medici di base?
Da 34 a 18 con aumento popolazione, mi sembra alquanto negativo comunque e altamente negativo che tutte le prestazioni ambulatoriali sono a totale pagamento, magari la dirigenza tutta che è stata sempre consenziente ai tagli dovrebbe chiedere scusa ai cittadini ed iniziare a dirigere con coscienza x la salute pubblica di tutti.
Resta il fatto che la situazione è peggiorata, non solo nei numeri, ma soprattutto nel servizio. Al di là delle statistiche chi vive nel territorio subisce personalmente questo peggioramento. Dovremmo essere meno faziosi e pretendere di più
27 ospedali chiusi e depotenziati ! Report effettivo !
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La prima cosa che faremo migliorare la sanità e soprattutto la sicurezza e quando vennero nella zona rossa per il terremoto ci promisero che non ci lasciavano soli questo è quello che la lega NORD ci promisero capeggiata da fra salvini con il rosario in mano e voi non vedevate l’ora di cambiare ecco il risultato dopo più di 2 anni perciò di cosa ci vogliamo lamentare
Grazie Claudio per aver portato il tuo contributo alla situazione.dei nostri PS. Io credo che il problema dei Pronto Soccorso sia uno dei principali della sanità forse il principale di notte e nei giorni festivi e prefestivi. Occorre un profondo cambiamento di un sistema che molti criticano, ma troppi pochi progettano per ottenere un miglioramento di cui c’è bisogno. L’attuale medico di continuità assistenziale di oggi, ne conosco diversi impegnati, è superato.Non può lavorare in strutture prive di un minimo di attrezzature diagnostiche. Non ha più senso, se non nei punti più periferici della nostra provincia, ma anche là…..c’è diritto a qualcosa di più efficiente e efficace. La gente spesso li salta, specie i genitori dei bambini, eppure più volte ho proposto e per un certo periodo ho ottenuto, di fare loro lezioni obbligatorie sulle principali necessità non gravi pediatriche e il saper subito riconoscere le red flag, le bandierine rosse, che esigono un intervento di 2° livello. I PS scoppiano, medici e infermieri, bravissimi sono costretti a lavorare in certe ore peggio che in una catena di montaggio dei tempi di Tempi moderni di Charlie Chaplin. Alcuni sono eccezionali altri sono in burn out che comporta a volte un atteggiamento cinico. Agli avvisi pubblichi di reclutamento, partecipano meno persone di posti richiesti. E intanto pazienti per situazioni non gravi, a volte inappropriate per un PS attendono moltissime ore per una risposta che potrebbe risolvere il loro problema fisico, e anche psicologico, Credo che in Italia ci siano molti cervelli per realizzare un’alternativa.Ma in primis dobbiamo accettare e studiare una situazione non penalizzante, ma veramente efficace. Non sarà facile perchè secondo me occorre un cambio di mentalità.