L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini
Via libera della Giunta regionale alla costituzione delle cinque Aziende sanitarie territoriali delle Marche: Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro-Urbino. Questa mattina l’ufficializzazione dopo l’approvazione delle rispettive delibere.
Soddisfatto l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini: «Era nostro obiettivo restituire alla cittadinanza una sanità di prossimità per ridurre liste di attesa e inefficienze. Questa riforma – spiega Saltamartini – ha un carattere epocale. Le Marche erano la sola regione in Italia ad avere un’unica Azienda Sanitaria. La pandemia ha evidenziato come una sanità centralizzata possa andare a detrimento della popolazione, in particolare quella residente nelle aree interne, soprattutto nell’erogazione dei servizi, quali il sovraffollamento dei pronto soccorso e le lunghe liste di attesa. Riportare e rapportare i servizi al territorio – continua Saltamartini – In questa direzione vanno anche gli ospedali territoriali che, come nel caso di Pesaro e Urbino, sostituiscono gli ospedali unici».
Le Aziende avranno autonoma personalità giuridica e autonomia imprenditoriale, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica. Le cinque delibere individuano i presidi ospedalieri con le strutture sanitarie e socio-sanitarie, l’assetto territoriale delle Ast e la distribuzione dei Comuni che ne fanno parte.
Accanto a questi provvedimenti, con una ulteriore delibera sono state nominate fino al 31 dicembre, Nadia Storti quale commissario straordinario dell’Azienda sanitaria unica regionale (Asur) e la dottoressa Maria Capalbo quale commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord.
Nadia Storti, come previsto dalla legge di riforma, dovrà nominare anche i sub commissari chiamati ad accompagnare le Aree Vaste verso le Aziende Provinciali, i quali sono già individuati negli attuali cinque direttori di Area Vasta: Romeo Magnoni per l’Av1, la stessa Nadia Storti per l’Av2 ad interim, Daniela Corsi per l’Av3, Roberto Grinta per l’Av4 e Massimo Esposito per l’Av5.
«Le Ats verso la nascita, col neo: come saranno organizzati gli ospedali?»
«Lunedì i provvedimenti per le 5 Ast, la sanità sarà vicina al territorio»
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” per ridurre liste di attesa ed inefficienze”Caro Saltamartini non sai di cosa stai parlando. La popolazione avra’ a disposizione sempre meno medici di base,meno specialisti e meno strutture. Di impiegati e burocrati ne abbiamo fin troppi come troppe sono le norme e le disposizioni. Meditate gente meditate…
Orgogliosi del cambiamento…avete voluto questi nuovi personaggi di incapaci ora teneteveli …tanto la colpa è ancora della sinistra “MODELLO MARCHIGIANO “
Sarò curioso di constatare come si ridurranno le liste di attesa e come verranno organizzate le gare di appalto, per l’acquisto di presidi ospedalieri, ecc. Ognuno farà per se?
Più burocrazia post sovietica, o meno ?
Come siete bravi, solo questo sapete fare, plasmare la sanità a vostro piacimento, intanto la carenza di medici e infermieri, con immense liste di attesa rimane. Chissà se oltre alla modifica delle asur sostituire anche tutti i titolari della Sanità marchiggiana, bisognerebbe farlo.
Par di vederle le cinque Ast che volano libere…quando la sanità diventa poesia.
U.S.A forever ma si andiamo col modello americano anzi visto che ci siamo facciamo un referendum per diventare il 51 stato americano.Signori miei stiamo vedendo con questa finanziaria che quando la coperta è corta lo spazio di manovra è limitato indipendentemente da chi governa. Quota 41 con 62 anni è una grossa presa per il c..o.
Chiedo scusa, è più forte di me: ogni volta che sento dire o leggo sui giornali che il S.S.N. è stato diviso in aziende sanitarie locali mi viene il voltastomaco. Si vuole far credere che sia tutto a beneficio della gente e del malato. Nulla di più falso perché il beneficio sarà sempre più a favore del carrozzone politico parassitario dei partiti. Era il mese di Febbraio 1944, c’era la guerra, l’Italia era allo sbando totale, fascisti, tedeschi con partigiani si scannavano l’uno con l’altro tutti i giorni. Ma non avevamo il carrozzone politico parassitario che abbiamo oggi. Avevo leggeri dolori di pancia, il medico mi visitò a domicilio e diagnosticò una appendicite acuta. S’interessò per farmi ricoverare in ospedale il giorno stesso e circa alle ore 18 fui ricoverato all’ospedale di Camerino. Fui visitato da una dottoressa che confermo la diagnosi e disse a mia madre che sarei stato operato la mattina seguente. Il chirurgo dott. Marsili al quale devo la vita, non appena fece l’incisione si trovò di fronte a un letamaio perché l’appendice durante la notte aveva perforato cospargendo di pus tutto l’intestino. A quei tempi, ancora non esistevano antibiotici. Eppure, il dott. Marsili chirurgo per merito professionale e non per raccomandazione politica, dopo un mese e mezzo di ospedale nel quale mi medicava un giorno si e un altro no mi rimandò a casa guarito.
Circa una ventina di anni di anni fa: mentre spaccavo la legna fui investito da un pezzo di legno causandomi un ematoma su una caviglia. Visto che la cosa peggiorava, dopo un paio di giorni mi recai al pronto soccorso di Camerino, il medico rimase seduto dietro la scrivania e disse all’infermiere di farmi l’antitetanica, si alza e stava andando via senza dire altro. Lo richiamo per dirgli cos’altro dovevo fare, lui rispose che sarei dovuto andare dal medico di famiglia e scomparve. L’infermiere non vedendomi soddisfatto anche perché io il medico di famiglia non l’avevo nella regione Marche, molto sottovoce esclamò: è… qui è meglio che non ci vieni più perché costi troppo. Pe fortuna conoscevo un medico della chirurgia vascolare al S Andrea di Roma, il quale mi operò e mi medicò per oltre un mese e e mi disse che se sarei stato qualche altro giorno avrei perso la gamba. Con la sanità data alle regioni, dire che fa schifo è fargli un complimento. siamo ridotti che i malati devono essere curati dai politici, invece che dai medici professionisti. VERGOGNA.
Ma ragazzi cosa pretendiamo se qualcuno è orgoglioso di averli votati poi di aver messo alla sanità un ex poliziotto e si difendono dicendo dopo più di 2 anni che ci governano che la colpa è di quelli di prima e loro hanno vinto le elezioni e gli altri non gli è resta che rosicare…siamo messi molto bene “MODELLO MARCHIGIANO”
La sanità e non solo, possono ritornare decenti solo se si ha il coraggio di abolire le regioni. sono troppi a fare danni con la burocrazia.
Ricordiamoci di un noto politico pugliese che voleva dare le RSA al privato!