Il presidente della Regione Francesco Acquaroli
«La scelta di trattare il tema della sanità nella “Giornata delle Marche” coincide con l’esigenza di raccontare le iniziative prese, le riforme fatte e quelle in essere, ma anche di evidenziare le criticità che necessitano di interventi legislativi nazionali per colmare quel vuoto accumulato nei decenni precedenti, frutto di una programmazione inesistente e che ci consegna oggi carenze sostanziose nei settori nevralgici, medicina di territorio e pronto soccorso in particolare, che sta producendo effetti le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti». Così il governatore Francesco Acquaroli presenta l’appuntamento del 10 dicembre al teatro dell’Aquila di Fermo, quando per la Giornata delle Marche la Regione presenterà anche “La sanità che cambia, più vicina ai cittadini e ai territori», una presentazione della riforma sanitaria in atto che la giunta sta approntando.
«C’è bisogno – dice Acquaroli – di un intervento per non lasciare i sistemi sanitari in balia degli eventi. La Regione è intervenuta e lo sta facendo, con tutte le difficoltà del caso, con la riforma degli enti ma anche, ad esempio, finanziando le borse di specializzazione, ma confidiamo che presto ci possano essere delle risposte rispetto a tante questioni che oggi sono diventate prioritarie: il numero chiuso nelle facoltà di Medicina, che quantomeno dovrebbe essere programmato in base alle esigenze di fabbisogno e di turnover, la possibilità di utilizzare i neolaureati e gli specializzandi, migliorare i trattamenti economici, riconsiderare il ruolo dei medici in quiescenza nel sistema pubblico».
«Questi possono sembrare fattori di secondaria importanza ma non è così – sottolinea il presidente della Regione – la sanità non è fatta solo di strutture, strumenti, procedure e organizzazioni, è fatta soprattutto di professionisti che devono essere messi in condizione di lavorare al meglio. Affrontare questo tema nella Giornata delle Marche significa mettere ancora di più la sanità al primo posto degli obiettivi del Governo della Regione, e significa riconoscere le difficoltà denunciate, proporre le soluzioni per cercare di costruire insieme un sistema all’altezza delle aspettative, pronto a rispondere ai sofferenti e ai più deboli. Il 10 dicembre sarà dunque un’importante occasione di confronto con il nuovo ministro alla Salute, che ringrazio per le disponibilità mostrata e la volontà di conoscere le situazioni esistenti su Regioni come la nostra, a bassa densità di popolazione ma con un grande territorio».
Se fossi in te davo la colpa al Piddi
Intanto sig.governatore dica al suo governo ed alla Meloni sulla nuova finanziaria quanto a messo sul piatto sulla sanita briciole e poi la regione?
Assumere più personale (infermieri e medici) non date premi a dirigenti se risparmiano a scapito degli utenti
Rudimentali conoscenze di organizzazione e di programmazione , e si vede benissimo da quella schifezza di legge che è stata approvata in consiglio regionale .E poi questo continuo piagnisteo sulle cose che mancano e che devono fare gli altri : le leggi , il governom ; ci chiediamo se sono consapevoli della quantità dei finanziamenti e della quantità della spesa out of pocket ,a carico dei cittadini e sanno solo biascicare qualche sciocchezza sulla ' soddisfazione dei professionisti ' .... In piena confusione ...
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Troppe parole, fate vedere cosa sapete fare. Adesso tocca a voi, finalmente!!! Buon lavoro.
Se non fossero stati scelti dalla maggioranza dei marchigiani votanti avrei detto che sono stati portati dalla piena. Guardando al loro operato mi sto chiedendo se sia solo incompetenza , perché non ne stanno facendo una giusta.
Loro hanno vinto democraticamente le elezioni perciò voi di sinistra dovete solo stare zitti e mosca possono disgarla del tutto la sanità tanto la colpa è di quelli di prima questa si che è democrazia solo per chi ha vinto voi di sinistra dovete solo rosicare…”MODELLO MARCHIGIANO”
Ma quale vuoto legislativo, forse mancano i decreti attuativi!
Un discorso di chi è con l’acqua alla gola e non sa nuotare.
Perché non vi gettate tutti insieme sulla bancarella di qualche famoso ” blocchista ” al mercato anconetano o dintorni? Ci si libererebbe di tutti voi con pochissima spesa da parte di chi vi acquisterebbe.
Mi sembra che Acquaroli, facendo tra l’altro riferimento a decenni di vuoto, parli proprio di mancanza di leggi sull’argomento e non che queste ci siano ma ancora non approvate per mancanza di decreti attuativi.