Claudio Maria Maffei
di Claudio Maria Maffei*
L’Area Vasta Asur di Macerata ha dentro una robusta componente ospedaliera privata, fatta sia dalle strutture riabilitative di Porto Potenza del Santo Stefano che delle tre Case di Cura Marchetti e Villalba di Macerata e Villa dei Pini di Civitanova. Quest’ultima fa la parte del leone con un budget annuale per il 2022 di quasi 25 milioni di euro, il più alto tra quello delle nove Case di Cura private delle Marche. E’ dunque legittimo chiedersi se questo sia per i cittadini della Provincia di Macerata più una opportunità o più un costo. La risposta la anticipo subito: è molto più una opportunità che un costo. Vediamo perché.
Conviene innanzitutto ricordare alcune cose che a non tutti sono note. In primo luogo le prestazioni erogate da queste strutture non comportano oneri a carico del cittadino, purché siano coperte dal budget assegnato dalla Regione per quel determinato anno. Il budget è il tetto massimo che la Regione paga alla struttura per le prestazioni che eroga per conto del Servizio Sanitario Regionale. Quindi il cittadino non paga nulla per il ricovero e paga solo il ticket (se dovuto) per le prestazioni ambulatoriali fino a che la struttura non ha consumato il suo budget annuale e ha quindi raggiunto il tetto definito dalla Regione. Superato questo tetto se uno vuole la prestazione dalla struttura o ha l’Assicurazione o paga di tasca sua o va da un’altra parte, ad esempio in una struttura privata di un’altra Regione. Questo per inciso spiega perché i Laboratori Analisi privati a un certo punto dell’anno non fanno più prestazioni per gli esenti: perché hanno raggiunto il tetto previsto dal loro budget. Il budget definito dalla Regione viene concordato tra questa e la Associazione che riunisce le Case di Case di Cura private, ma la sua entità è evidentemente una scelta politica.
Torniamo a Villa dei Pini e al suo budget di quasi 25 milioni per il 2022, quasi completamente assorbito dalle prestazioni di ricovero. Ci sono diverse cose da sapere su questo budget:
• più di un quarto del budget è riservato ai cittadini di fuori Regione (6,9 circa milioni di euro);
• il budget per i marchigiani è stato ridotto di 340mila euro circa rispetto a quello del 2021 assegnato dalla precedente Giunta;
• il budget per i fuori Regione è lo stesso del 2021 però con il vincolo di fare una casistica più complessa e quindi con più chirurgia ortopedica protesica ad esempio;
• le tariffe sono leggermente aumentate rispetto al 2021.
In pratica cosa significa questo balletto di cifre e dati? Alcune cose importanti:
• nel 2022 tra budget più basso e tariffe più alte Villa dei Pini farà meno ricoveri per i marchigiani e per l’Area Vasta 3;
• nel 2022 Villa dei Pini dovrà fare più attività ortopedica per fuori Regione;
• probabilmente più marchigiani dovranno nel 2022 andare fuori Regione se vogliono fare certi interventi specie di area ortopedica.
Ma soprattutto questi dati evidenziano come le potenzialità operative di Villa dei Pini verranno sottoutilizzate quando si sa dallo studio commissionato dalla Regione Marche alla Università Politecnica delle Marche che nell’Area Vasta 3 c’è il secondo maggior ricorso a strutture fuori Regione specie della Emilia-Romagna per interventi di area ortopedica (al primo posto c’è ovviamente l’Area Vasta di Pesaro e Urbino).
Perché la Regione ha fatto queste scelte? Probabilmente perché la nuova Giunta vuole dimostrare di essere più a favore della sanità pubblica rispetto alle precedenti Giunte di centro- dimenticando che la sanità pubblica include anche una componente privata e che qualunque scelta dovrebbe comunque favorire i cittadini. Imporre ai privati di lavorare meno rispetto al loro potenziale quando le strutture pubbliche sono in difficoltà è un non senso i cui effetti ricadono sui cittadini. Tanto più quando come Villa dei Pini sono strutture che hanno dimostrato la loro disponibilità nei confronti dell’Area Vasta aiutando il sistema pubblico durante la pandemia sia offrendo posti letto Covid che mettendo a disposizione delle strutture pubbliche i propri professionisti (anestesisti in particolare).
*Claudio Maria Maffei, medico e dirigente sanitario in pensione
Non fate pensieri strani che già siamo carenti nel servizio sanitario....
Il sistema purtroppo è viziato, è sarebbe da rifondare il rapporto pubblico privato va gestito in maniera diversa, non come selezione di prestazioni più remunerate e lasciare al servizio pubblico i pazienti con problematiche che il SSN rimborsa meno e quindi meno convenienti
Io ho sempre pensato che la sanità dovrebbe essere gestita dal governo nazionale,abbiamo visto i disastri con il Covid. Rispettare la Costituzione, molto chiara, pubblica. Poi i privati sono liberi di gestire le cliniche con propri finanziamenti. Se la gente va sul servizio privato perché la regione non riesce a governare i sevizi . Ricetta, Ricostruire o manutentare gli ospedali dove servono Assumere personale specializzato compreso gli infermieri Rinnovare i macchinari di nuova generazione Ripensare ospedali di eccellenza per ogni provincia aumentanti i posti letto. Pronto soccorso dove serve con servizi decenti Lasciare i cittadini di recarsi anche fuori regione, dove hanno Più fiducia. BASTA FARE POLITICA DI CONVENIENZA ,MA AL SERVIZIO DEL CITTADINI. NON È UN SOGNO, BASTA VOLERLO
Con le camere a pagamento a 130 euro circa ,nemmeno a un un'albergo a 5 stelle
io bhoo, non ho parole.
Area vasta invece .......
E si perchè l'area vasta finziona talmente beneeee
È un costo che va eliminato. Se vai ricoverato li perché l'ospedale non ha posto, fai prima a tornattene a casa.
Mah...
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La sanità privata, come dice la parola, dovrebbe sostenersi con i soldi dei privati. Se non si organizza in maniera efficiente la sanità pubblica, e la vediamo ogni giorno la parcellizzazione (scelta politica) che serve per tenere buone le varie zone dell’Area Vasta 3, e si rimanda sempre la riorganizzazione, chiesta a gran voce dagli stessi operatori sanitari, allora la sanità privata diventa necessaria. Visti i soldi che girano e chi li percepisce, penso sia improbabile una soluzione a breve termine.