A San Severino i pazienti Covid:
«Si parte da domani alle 15,
andrà chi ha superato la fase acuta»

SANITA' - Il terzo piano sarà dedicato ai contagiati che necessitano ancora di cure ma sono in via di guarigione. L'assessore Saltamartini: «Abbiamo l’esigenza di alleggerire i reparti di medicina Covid. Già studiati i percorsi sporchi e quelli puliti. I pazienti che erano ricoverati in Lungodegenza saranno trasferiti a Villa Pini di Civitanova e a Camerino. Nella città ducale e a Macerata saranno eseguiti gli interventi programmati»

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L’ospedale di San Severino

 

di Luca Patrassi

Movimenti di pazienti e di posti letto si erano visti già da ieri e le voci, di vario contenuto, avevano iniziato fin da subito a rincorrersi, nel pomeriggio di oggi è arrivata la conferma dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini. Da domani il terzo piano dell’ospedale di San Severino sarà dedicato ai pazienti post Covid, a quelli cioè che hanno superato la fase acuta del virus ma che ancora necessitano di cure.

Nessun commento, per ora, da parte dei settempedani, istituzioni ed associazioni, di quelli che non più tardi di qualche settimana fa avevano salutato positivamente la notizia della calendarizzazione del ricorso al Tar contro la chiusura – che data alcuni anni – del punto nascite a San Severino. Ora cambio di fronte, si passa dal punto nascite al punto Covid.

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Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

A spiegare la situazione è l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini: «Ad oggi registriamo un paziente in meno nelle terapie intensive ma abbiamo l’esigenza di alleggerire i reparti di medicina Covid. Quindi da domani alle 15 il reparto di Lungodegenza dell’ospedale di San Severino riceverà i pazienti Covid a minore intensità di cura. Abbiamo già studiato i percorsi sporchi e quelli puliti. I pazienti che erano ricoverati in Lungodegenza saranno trasferiti a Villa Pini di Civitanova e a Camerino, sempre a Camerino e a Macerata saranno eseguiti gli interventi originariamente programmati a San Severino. Peraltro il problema ulteriore è che molti operatori sanitari risultano positivi ed asintomatici. In sede di conferenza Stato-Regioni abbiamo chiesto, e i rappresentanti delle Regioni sono stati tutti dello stesso avviso, di operare la distinzione tra positivi sintomatici e tutti gli altri appunto per superare i problemi che derivano da questa situazione».

Tornando a San Severino ha già avuto reazioni? «Ho incontrato i medici, il personale sanitario, avevo preavvertito il sindaco Piermattei». Nessun problema per le altre specialistiche, tipo Oculistica? «Ho incontrato anche il primario di Oculistica Ramovecchi che è una eccellenza assoluta, abbiamo anzi un piano per potenziare quell’attività che fa numeri ed interventi di assoluto rilievo». Dunque, la scelta è caduta su San Severino: «Lo spostamento è temporaneo, il picco è stato raggiunto. San Severino è un ospedale di base di un’Area Vasta che ha due ospedali di primo livello che sono Civitanova e Macerata e l’ospedale di Camerino. Ora la pressione non è già tanto e solo quella dei positivi Covid, ma dei pazienti che hanno bisogno di interventi mentre il numero del personale sanitario positivo porta invece a ridurre il numero delle sedute operatorie».

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