Acquaroli: «Zona arancione inevitabile,
sarà dal 24 o dal 31 gennaio
Il tracciamento? Non ci sono le risorse»

IL GOVERNATORE guarda i dati della pandemia che lasciano pochi margini per evitare il cambio di fascia. «Ho sempre detto che il super Green pass non avrebbe prodotto un effetto calmierante rispetto alla curva epidemiologica. Confidiamo sul fatto che sia l'ultimo passaggio che ci apprestiamo a fare». Oggi 8 i morti nelle Marche, tre sono nel Maceratese. Altri 6 ricoveri in area medica, ne mancano 7 per il cambio di fascia

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Francesco Acquaroli

 

Con i parametri attuali le Marche praticamente certe della zona arancione o da lunedì 24 gennaio o da quello seguente. Ne è convinto il presidente della Regione Francesco Acquaroli che ricorda come i numeri attuali nella regione diano un “margine ristretto” (attualmente 25,5% terapie intensive e 29,1% Area Medica) e a meno di «un’inversione di tendenza improvvisa nelle positività o nelle ospedalizzazioni» per le Marche sarà zona arancione. «Difficile che si verifichi una inversione di tendenza netta – afferma Acquaroli – e in così poco tempo, il margine è ristretto. Se non avremo i numeri per la zona arancione questa settimana, quasi sicuramente li avremo per la prossima».

D’altro canto, Acquaroli ribadisce la necessità di cambiare i parametri, partendo da quello dei “ricoveri”, e le difficoltà di tracciamento con un numero di positivi “enorme”: «Ho sempre detto che il super Green pass non avrebbe prodotto un effetto calmierante rispetto alla curva epidemiologica, che si sarebbe arrivati comunque a restrizioni di questo genere. Confidiamo – aggiunge – sul fatto che sia l’ultimo passaggio che ci apprestiamo a fare e che non ce ne siano altri. Tracciare i contatti di 7mila persone – osserva Acquaroli – significa per le Marche ogni giorno tracciare città intere. Non abbiamo né le risorse umane né tecniche per affrontare un’azione di questo genere. Tante persone, magari inconsapevolmente, – conclude – sfuggirebbero in ogni caso al tracciamento. Stiamo alla responsabilità di tutti. Il governo ne prenda atto».

IL BOLLETTINO – Due i ricoveri in più rispetto a ieri nelle strutture ospedaliere delle Marche. Nel dettaglio: quattro in meno in terapia intensiva, sette in più in reparti non intensivi, uno in meno in quelli in semintensiva, 22 i dimessi. Nel complesso ci sono quindi 349 pazienti negli ospedali della regione (più 50 nei pronto soccorso di cui 4 a Macerata, 9 a Civitanova e 1 a Camerino che non sono conteggiati non essendo ricoverati). Sono così suddivisi: in terapia intensiva 55 ricoverati di cui 5 a Civitanova (il 21,5% rispetto ai 256 posti letto disponibili attualmente nelle Marche, il limite per la zona arancione è il 20%) e in Area medica 294 persone di cui 7 a Civitanova e 8 a Macerata in semintensiva e 6 a Civitanova in reparti non intensivi (il 29,1% dei posti totali della Regione, in questo caso il limite è il 30%, dalla zona arancione ci separano 7 posti letto).

Otto le persone che sono morte e che erano positive al Covid, tra queste tre della provincia di Macerata: una 70enne di Civitanova (l’unica a non avere patologie pregresse secondo quanto indicato dal bollettino del Servizio Sanità della Regione), un 79enne di Macerata e un 87enne di Treia. Gli altri deceduti nelle Marche sono tutti uomini: un 76enne di Fermo, un 85enne di Mondolfo, un 76enne di Fano, un 88enne di Venarotta e un 98enne di Rotella.

 

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