di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)
Partito lo screening di massa a Civitanova, nella prima ora di monitoraggio trovati a sorpresa 3 positivi. Non avevano sintomi e sono rimasti molto sorpresi del risultato. E’ iniziata questa mattina al Pala Risorgimento la “tappa” civitanovese del progetto Marche sicure per lo screening ad ampio spettro sulla popolazione con tamponi rapidi antigenici.
Un po’ di coda si è formato attorno alle 8 quando la macchina si è messa in moto, poi durante la mattina l’affluenza è stata continua ma senza code nelle otto postazioni a disposizione. All’esterno ad occuparsi della logistica Protezione civile comunale e associazione nazionale carabinieri, all’interno la Croce verde. In poco più di 5 minuti si riesce a compilare il modulo, fare l’accettazione e recarsi ai tavoli predisposti nel palazzetto dove il personale infermieristico e medico dell’area vasta sottopone il paziente al tampone nasofaringeo. Pochi minuti di attesa e sul cellulare arriva un sms con le credenziali per l’accesso sul portale Asur per verificare l’esito. Se positivo però tempo mezz’ora e si viene contattati direttamente al cellulare fornito in fase di accettazione. Tutto insomma è iniziato in maniera molto fluida, senza code e senza assembramenti o resse. L’organizzazione è rodata per effettuare duemila tamponi al giorno nelle 8 postazioni per un’ipotesi di 80mila tamponi fino a domenica 17 gennaio. Nella prima ora un centinaio coloro che si sono sottoposti al test, 3 i positivi riscontrati. «Abbiamo avuto una buona affluenza nella prima ora, tutte le postazioni sono operative e stanno andando bene, speriamo che la popolazione aderisca per avere un buon risultato e una buona mappatura – ha detto la responsabile delle professioni sanitarie e infermieristiche Mara Buccolini – siamo strutturati per fare 250 tamponi ogni ora per 12 ore fino a domenica e attualmente sono 40 gli operatori che si alternano nelle 12 ore fra personale tecnico, medici biologi e Oss».
Presenti questa mattina la dirigente dell’area vasta 3 Daniela Corsi, il responsabile del distretto Gianni Turchetti, la direttrice del laboratorio analisi Clelia Perfetti. All’apertura anche il sindaco Fabrizio Ciarapica è passato per verificare l’avvio della macchina organizzativa, così come i consiglieri regionali Elena Leonardi e Pierpaolo Borroni che si sono anche sottoposti al tampone. «Già dalla prima ora è stata buona la partecipazione dei cittadini – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica – tutto si sta svolgendo in sicurezza, non ci sono lunghe file perché il tempo di attesa è breve grazie alla celerità con cui vengono effettuati i tamponi. Affinché lo screening sia efficace serve una grande partecipazione da parte dei cittadini in modo da poter avere una reale fotografia della situazione epidemica sul territorio. Quindi, mi raccomando, approfittiamo di questa campagna di screening e tamponiamoci. La partita contro il virus si gioca e si vince soprattutto sul campo della prevenzione. Facciamolo per noi, per i nostri cari e per la nostra comunità».
Il dato dei positivi su Civitanova infatti è in crescita come nel resto delle Marche e della nazione: ieri erano 341 i positivi in città a fronte dei 224 registrati il 30 dicembre quando il sindaco aveva diffuso gli ultimi dati dell’anno. Un incremento di oltre 100 unità. «La situazione sulla diffusione del virus è a macchia di leopardo attualmente – commenta la direttrice dell’Area vasta 3 Daniela Corsi – nel Fermano ad esempio c’è maggiore criticità e anche la struttura ospedaliera ne sta risentendo. Da noi in Area vasta 3 diciamo che è ancora sotto controllo anche se il pronto soccorso comincia a affollarsi di nuovo. Il Covid hospital si mantiene costante con 12 pazienti in terapia intensiva e i 3 moduli della semintensiva pieni. Si sta ricalcando l’ondata di ottobre come tipologia di contagio: ovvero l’80% dei pazienti che arrivano in terapia intensiva provengono dall’aggravarsi delle condizioni dopo un passaggio in semintensiva. E’ molto diverso rispetto a marzo e aprile quando intubavamo subito. Il tasso di occupazione della terapia intensiva dunque è molto inferiore rispetto alla prima ondata e molto hanno contribuito le Usca, l’attività di screening e il lockdown. Ad esempio le tre persone individuate stamattina non avevano sintomi, erano del tutto ignare di poter essere positive e se non le avessimo intercettate sarebbero diventati vettori di diffusione. Ora c’è da partire con le vaccinazioni il prima possibile, ora stiamo completando quelle dei sanitari e oggi iniziate anche nelle case di riposo».
Se per testare "tutta" la popolazione delle marche ci vuole un mese e mezzo purtroppo si perde in efficacia, la provincia di Bolzano 530.000 abitanti ha eseguito oltre 300.000 tamponi in tre giorni, quello è un sistema che ha senso
Ma per sicurezza ogni quanto li dovremmo fare? Ogni 15 gg? Uno a settimana? Oppure un giorno sì e uno no?
X ME IL VACCINO OBBLIGATORIO PER TUTTI E RISPETTARE LE REGOLE
Ogni uno dovrebbe essere libero a decidere !!!!!!
Non ho competenze per giudicare l'utilità e l"appropriatezza dell'iniziativa. Mi chiedo, se i partecipanti dovessero anticipare di tasca propria si sottoporrebbero? Se la risposta è no, bisogna considerare che pagheremo comunque, tutti, in maniera "dilazionata"
Io ce so entrata. Stavo tranquillissima. Tempo di attesa 0 e distanziamento sufficiente oltre ai dpi. Per me hanno fatto una gran bella cosa. Non sembrava neanche di stare in italia per come è ben organizzato il tutto.
Questa tua affermazione è interessante....
Io a entrare in un posto così avrei paura di infettarmi, a voglia poi a fare test!
La si vince con il tampone obbligatorio a TUTTI.. e facendo il nome dei positivi.. Perché facendo il tampone si scopre i positivi e con il nome lo si obbliga a stare a casa
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Covid19 si combatte con la regola delle 3T: Testare (tamponi); Tracciare (App); Trattare (Cure domiciliari ed ospedaliere). Il tutto in attesa dell’efficacia dei vaccini. Lo dice la Scienza e lo insegnano le esperienze della Corea del Sud, Giappone e Germania.
Penso che un tampone dovrebbero farlo tutti! Se non si riescono a fare i numeri di Bolzano è solo perché la gente, non aderisce!