Al centro il sindaco Sandro Sborgia
di Monia Orazi
La lista degli edifici pubblici intorno piazza Cavour da ricostruire subito per riportare gente in centro storico, una nuova strada dal Pincetto a viale Betti per dare uno sbocco ai mezzi da cantiere, un’ordinanza “Camerino” che permetterà di spingere sull’acceleratore ed iniziare a vedere le gru “nello skyline di Camerino”, una serie di edifici da demolire a Santa Maria in via, via Morrotto, largo Feliciangeli, ex scuola Betti, ex tribunale, ex polo di biologia, un piano per i cantieri in centro.
Gli edifici da demolire, per vie di fuga, cantieri e delocalizzazioni
Sono questi i punti principali della “ricetta” per ricostruire la città ducale, illustrati oggi pomeriggio nell’assemblea pubblica in via telematica, indetta dall’amministrazione comunale per presentare il programma straordinario di ricostruzione. Alle 24 tavole in pubblicazione da stasera sul sito del Comune, si accompagna un piano economico che richiede circa venti milioni di euro di interventi per demolizioni, vie di fuga, nuova strada ed aspetti tecnici. «Il programma straordinario di ricostruzione, che abbiamo adottato a soli 4 mesi dall’emanazione dell’ordinanza 107 del commissario Legnini, potrà essere aggiornato nel tempo – ha detto il sindaco Sandro Sborgia – è un passo importante verso la futura ricostruzione della città, è un documento di tutti, su cui i cittadini dovranno mettere i mattoni per restituire in futuro questo straordinario patrimonio, alle nuove generazioni. Questo testimonia la voglia di ripartenza di questa amministrazione, voi cittadini dovete sollecitare i vostri tecnici affinchè presentino i progetti. Vogliamo decidere insieme ai cittadini il futuro di questa città, questo è un documento di tutti».
Il Psr sarà approvato dal consiglio comunale, poi sarà inviato all’ufficio speciale ricostruzione e sarà oggetto di un’apposita ordinanza di approvazione, da parte del vicecommissario alla ricostruzione, ruolo ricoperto dal presidente regionale Francesco Acquaroli. Tra gli edifici pubblici prioritari da ricostruire, per riportare vita in centro sono stati indicati: il palazzo ducale sede Unicam, il comune, il parcheggio meccanizzato, la chiesa ed il palazzo arcivescovile di cui presto dovrebbe partire il cantiere, l’edificio ex Banca Marche che grazie ai soldi del tribunale diventerà la sede della Valentiniana. Saranno istituite vie di fuga e spazi per facilitare l’accesso ai cantieri. Annunciata la predisposizione del documento direttore della ricostruzione, entro una settimana sarà affidato l’incarico insieme a quello dei piani attuativi per le sei zone perimetrate. Entro Natale dovrebbe riaprire al transito pedonale il corso con il cuore del centro storico, dove le messe in sicurezza hanno ormai raggiunto il 90 per cento.
La nuova strada dal Pincetto a viale Betti
Nel Psr è contenuto anche il piano di cantierizzazione, una scelta a metà tra la disposizione in sequenza dei cantieri, e la grande flessibilità avuta all’Aquila, di cui sono stati consultati i tecnici: sarà istituito l’ufficio cantierizzazione. Sono state stabilite anche le norme tecniche per gli interventi su edifici storici del centro. Dei 349 edifici in centro storico 226 hanno un livello di danno grave E, oltre la metà hanno un livello operativo danno grave L3 ed L4, con quest’ultimo livello che è riferito a 79 edifici e comporta la loro demolizione e la ricostruzione. Per i danni lievi sono state presentate solo il 40 per cento delle pratiche attese, 276 su un totale di 505, per la ricostruzione pesante solo l’11.8 per cento. Ha detto il consigliere delegato alla ricostruzione Luca Marassi, insieme ad Anna Ortenzi: «Ci troviamo ad affrontare la ricostruzione più complessa del cratere. Abbiamo scelto di predisporre una prima stesura del programma straordinario sulle cose prioritarie per far partire la ricostruzione, rinviando ad un successivo aggiornamento, la definizione della parte strategica su quali servizi riportare in centro storico». Soddisfatto l’assessore ai lavori pubblici Marco Fanelli: «E’ stato fatto un lavoro enorme apprezzato da tutti, il commissario Legnini ha apprezzato lo spirito con cui è stato presentato il programma straordinario di ricostruzione, ha detto che ne avrebbe tratto spunti per farlo diventare un modello, è per noi un motivo di grande soddisfazione. Da quando ci siamo insediati abbiamo cercato di accelerare più possibile sulla ricostruzione della città. Per rientrare a viverci non sarà sufficiente ultimare i lavori, ma vanno create le condizioni per abitare».
Il piano economico legato al programma straordinario di ricostruzione
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati