Venerdì l’ultimo giorno di lavori per la perforatrice lungo la strada provinciale Pian Perduto
di Federica Nardi
Finiti i lavori lungo la provinciale Pian Perduto, che collega Umbria e Marche nel suggestivo percorso da Castelsantangelo a Castelluccio di Norcia. Un cantiere già imbiancato dalla neve a cui ora manca solo l’asfaltatura, meteo permettendo.
La strada è stata chiusa, tranne qualche pausa estiva regolata da semaforo a senso alternato, dal 2016. L’anno dei terremoti che con la loro devastazione colpirono anche la viabilità e anno in cui iniziò la trafila tecnica e burocratica che ha portato non poche lungaggini nei lavori a cura di Anas, costati sulla carta circa 14 milioni di euro. Quattro anni di attesa per le comunità locali che grazie a quella strada sono sempre riuscite, almeno pre Covid, a sostenere le attività economiche grazie all’afflusso di turisti diretti verso la Piana nota per la splendida fioritura.
Ora l’attesa, oltre che per la conclusione definitiva del cantiere, è per la comunicazione ufficiale di fine lavori e di riapertura. La neve potrebbe rallentare infatti l’asfaltatura, prevista per domani. Che sarà però effettuata non appena sarà possibile. Idem per le barriere che verranno installate contestualmente all’asfaltatura.
Antonio Pettinari
«Finalmente i lavori sono terminati – dice Antonio Pettinari, presidente della Provincia – La strada sarà restituita al territorio e alle comunità. Una notizia importante non solo per i residenti ma per un intero comprensorio. Domani mattina era prevista l’asfaltatura dei tratti che richiedevano un rifacimento della pavimentazione. Sarà eseguita appena il meteo lo permetterà».
Passa la Tirreno Adriatico, si ferma il cantiere della Pian Perduto
Menomale
Se tutto va bene lo rimandiamo a l'anno prossimo lavori da record Con solo 5 anni bravi
Da ridere 5. Anni
Amen
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Visto che ci si può muovere a fatica, e di conseguenza non poter andare fuori regione ,per aiutare a far ripartire l’economia in zona, non si poteva nel frattempo verificare se gli impianti di Monte Prata potessero essere utilizzabili?