Spartizione delle regioni nel centrodestra, le Marche a Fratelli d’Italia? Se Carlo Ciccioli, coordinatore regionale di Fdi sembra esserne sicuro, il super commissario della Lega Paolo Arrigoni frena. «I marchigiani hanno certamente voglia di cambiamento e rinnovamento, ma alle regionali del 2020 il centrodestra potrà vincere solo se sarà in grado di presentare ai cittadini una proposta di uomini e idee credibili per il territorio. Grazie alla strada indicata in tutto il Paese da Matteo Salvini, anche nelle Marche abbiamo la grande opportunità di interpretare il vento del cambiamento, ma nulla può essere dato per scontato e soprattutto non ci si può porre con l’arroganza di chi pensa di avere la vittoria in tasca». Così il senatore Paolo Arrigoni, responsabile della Lega Marche, interviene dopo le elezioni in Umbria e le dichiarazioni di Carlo Ciccioli, il cui partito tra l’altro in questi giorni è stato investito dalla la bufera della cena fascista per la marcia su Roma (leggi l’articolo).
«Ritengo che sia sbagliato sia nei tempi e sia nei modi, oltre che decisamente inopportuno, parlare già di assessorati e intestarsi la guida della Regione- continua Arrigoni – Prima dobbiamo conquistare il consenso dei marchigiani, e lo si fa mettendo la politica al servizio del territorio e non il contrario. La Lega in questo senso rappresenta la principale forza di cambiamento nelle Marche come in Italia, così come dimostrato dalle elezioni europee e dalle ultime elezioni regionali dell’Umbria. Rinchiudere questo desiderio e mortificarlo con vecchie politiche spartitorie, come traspare nelle parole di Carlo Ciccioli, significa non cogliere i segni del desiderio di voltare pagina».
Insomma anche il centrodestra non sembra così unito per la corsa a Palazzo Raffaello, perlomeno quando si tratta di decidere il candidato governatore. E Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli, che viene dato in pole position, dovrà superare sia gli ostacoli interni (leggasi appunto Ciccioli) che esterni (Lega).«In una logica unitaria di centrodestra occorre poi trovare le personalità che meglio sappiano interpretare i bisogni delle comunità, che in questo momento ci chiedono a gran voce politiche economiche di rilancio e di sostegno. Qualsiasi altra riflessione sulla giunta regionale – continua il senatore Arrigoni – la coalizione la farà insieme, se davvero si vuole attuarla e rispettarla, e l’ultimo criterio che la Lega prenderà in considerazione sono proprio le autocandidature. Il nostro compito ora è quello di offrire ai marchigiani una proposta di governo alternativo, fornendo risposte concrete che possano contrastare la disastrosa eredità del Pd e della sinistra, che ha messo al primo posto il partito e i propri amici, con logiche spartitorie e disinteressandosi dei cittadini».
Siamo alle solite!!! Lavorate ancora per perdere !!!!
O poretta me aggià cominciate a bisticiá!!!! Jimo vè sci!!!
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Se la Lega prende così tanti voti dimostra che l’elettorato la premia. Significa che ha alte statistiche di produzione. Anche all’interno della Lega si dovrebbe decidere di dare il potere a chi ha alte statistiche di produzione. Esse sono: l’aumento del numero degli iscritti che uno porta, le iniziative sul territorio fatte, gli articoli che vengono fatti pubblicare, i contatti personali tramite i social, la capacità di essere un leader… e via dicendo.
Ora, occorre evitare che basse statistiche di produzione vengano premiate, poiché si avranno ancora basse statistiche di produzione. La spartizione dei posti di potere è ormai roba di altri tempi. Oggi occorre premiare solo le alte statistiche di produzione. Se la Lega ha più alte statistiche la si premi con un posto di massimo potere. Gli altri avranno poteri più bassi, sempre premiando le alte statistiche di produzione, onde ottenere alte statistiche di produzione. Ciò che Ciccioli propone è un vecchio modo spartitorio di fare politica: inattuale.