Flavio Corradini e Luca Ceriscioli
Regionali 2020, nel centrosinistra nasce il coordinamento Marche per le primarie. E scatta la petizione per chiederle: sono già i 245 i firmatari in appena un giorno. Il primo a lanciare il guanto della sfida al Pd è stato il maceratese Flavio Corradini, già candidato alle politiche del 2018 dove i dem uscirono sconfitti. L’ex rettore Unicam ha annunciato l’intenzione di correre alle primarie per la scelta di quello che sarà il candidato governatore del centrosinistra già da qualche settimana. Ma dal Pd ancora nessun segnale, tutto tace. Anche perché era stato proprio il presidente uscente Luca Ceriscioli, tempo fa, ad escludere le primarie e ad annunciare una sua ricandidatura. Ora però a Corradini si sono uniti diversi cittadini che chiedono – in primis al Pd ovviamente – di cambiare strada e di lasciare la parola agli elettori per la scelta del candidato. Per questo è stata creata una petizione. «Io intendo le primarie di coalizione come strumento di confronto democratico su programmi e persone in grado di interpretarli – ha detto Corradini – Non devono servire a ‘contare’ quanti sono di questa o di quella area/corrente. Devono invece servire a ‘costruire’ e ‘unire’. In questo senso, ritengo le primarie di coalizione particolarmente efficaci in questa fase della nostra vita politica politica, dove si tende a costruire ‘alleanze’ prima di stabilire ‘per fare cosa’. Viva le primarie di coalizione. Io ho firmato, fatelo anche voi (ma solo se ne siete convinti)».
Ecco il testo integrale della petizione:
«Siamo cittadini delle Marche, di diversa provenienza territoriale, professione ed età. Siamo elettori di orientamento progressista senza incarichi politici e parliamo a nome di tanti altri cittadini che come noi ritengono che nella difficile situazione politica, in considerazione delle tante situazioni critiche aperte nel governo regionale, sia assolutamente necessario rilanciare un progetto riformatore che parta dal basso rendendo protagoniste le forze vive del mondo del lavoro, dell’impresa, della scuola, delle professioni e dell’ associazionismo. Il prossimo appuntamento elettorale regionale non può essere caratterizzato da tatticismi e posizionamenti tipici di una politica sempre più distante dai problemi reali dei cittadini. Occorrono coraggio, visione e innovazione e per questo è necessario fare appello alle energie e alle intelligenze migliori, disponibili a mettersi in gioco restituendo alla politica una dimensione di partecipazione attiva, al di fuori di schemi precostituiti. Per questi motivi facciamo appello alle forze politiche riformiste affinché promuovano primarie aperte per l’individuazione del candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione Marche. Su questo obiettivo chiediamo il sostegno e la collaborazione di tutti i cittadini marchigiani che potranno aderire alla nostra proposta “Primarie Regione Marche” attraverso la piattaforma di change.org al seguente link http://chng.it/j845Z95cbP o scrivendo una mail all’indirizzo [email protected]».
Alleanza Pd-Movimento 5 stelle, Mancinelli: «se c’è chiarezza, governo anche con i marziani»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Secondo me i politici locali stanno alla finestra per vedere che cosa succede a Roma per il Governo.
la campagna elettorale di Ceriscioli è partira da Arquata, come era nella logica pensare, ora e mano a mano arriveranno tutti gli aspiranti alla POLTRONA e le zone rerremotate riceveranno tante ma tante pronesse che si sciogleranno come neve al sole il giorno successivo alla chiusura delle elezioni regionali.
Storia trita e ritrita!!
Sebbene Ceriscioli ha più possibilità di essere il primo uomo inviato su Marte che di essere rinnovatocome governatore dell’isola che non c’è alla Regione, trovo giusto che esca dalla rosa dei candidati ancor prima delle votazioni con un Plebiscito fatto dai suoi stessi ex elettori a favore di Corradini o di qualsiasi altro. Può sempre contare e credo proprio che furbamente solo a questo aspiri, ad un posticino al consiglio come chi si allontanerà da lui almeno per ventimila leghe sotto i mari prima delle consultazioni. Comunque sarebbe meglio preparare un documento poi firmato con il sangue che chiunque vinca ( ipotizzando che sia il Pd ) giuri di non affidare a Ceriscioli qualsiasi carica anche come portantino che richiami la sanità pubblica. Dovrebbe a questo punto aver già un posticino per quella tanto meritocrazia che in Italia è quasi inesistente ma che per casi come quello di Ceriscioli che si è dato tanto da fare per chiudere reparti, ospedali per poi cercare di affittarli alla sanità privata da cui è si stato sostenuto alle elezioni ma che ha ricambiando spendendo tutte le sue forze per meritarne tuta la benevolenza possibile. Auguri Professor Ceriscioli per la sua probabile nuova attività. Certo che per Marte, magari se qualcuno fa il suo nome…
Per come sta messo il PD marchigiano, le primarie di coalizione per la scelta del prossimo candidato governatore sono un passaggio obbligato.
Obbligato non solo a norma di Statuto, ma anche per il disastroso bilancio di Ceriscioli, presidente uscente che pretende d’imperio la riconferma nonostante il bilancio fallimentare che presenterà nella primavera 2020 nei due principali snodi della politica marchigiana: la sanità e la gestione del terremoto (tralasciando il resto).
La sua riconferma d’ufficio potrebbe essere giusta e doverosa solo in presenza di un bilancio del primo quinquennio decisamente positivo, ma non nella situazione attuale, che vede la sanità pubblica sempre più spesso in funzione ancillare rispetto alla sanità privata (mentre dovrebbe essere semmai il contrario), molti collaboratori e sostenitori stretti del governatore assunti o improvvisamente divenuti “consulenti” (???) di aziende della sanità privata, le zone del terremoto sempre più abbandonate a se stesse e sempre più territorio di caccia di clan della malavita organizzata impegnati nella ricostruzione, nell’acquisto di estesi territori agricoli, nella gestione dei rifiuti.
Ceriscioli fa finta di niente, punta i piedi e sorride (sorride sempre, lui), forte del sostegno dell’apparato burocratico del partito, che a parole esalta la partecipazione, ma nella sostanza la vede come un pugno in un occhio, se non quando è fittizia e canalizzata, con un vincitore già designato dall’alto.
Sarà interessante vedere come i piccoli cespugli che fanno parte della maggioranza regionale si porranno dinanzi al diktat di Ceriscioli e del PD marchigiano, modellato nel vertice a sua immagine e somiglianza: pretenderanno primarie (vere, e non fasulle) o si accontenteranno di qualche strapuntino nelle varie postazioni del potere regionale?