In mattinata il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, ha incontrato a Palazzo Sforza il presidente del comitato regionale “Pro ospedali pubblici”, Carlo Ruggeri. L’incontro che ha avuto un tratto informale ha la finalità di approfondire le posizioni del Comitato rispetto al Piano Socio Sanitario Regionale delle Marche, di cui si parla ormai dal 2014, e che con una serie di ‘stop and go’ verrà presentato lunedì 28 gennaio. «Del resto gli argomenti ‘salute’ e ‘salvaguardia dei diritti dei cittadini’ sono temi di primaria importanza – ha affermato il sindaco Ciarapica – e a questo punto non più derogabili, almeno non per la nostra area. Come sindaco della città più popolosa della Provincia di Macerata e soprattutto della riviera, è mia intenzione – ha continuato il sindaco – ascoltare tutte le opinioni per arrivare ad una sintesi che sia condivisa da tutti gli attori interessati unicamente per il rispetto e per la tutela della salute dei cittadini. Mi sono impegnato con il presidente Ruggeri di riascoltare su questo argomento anche altri colleghi della Provincia. Non faccio mistero – conclude Ciarapica – del fatto che gli impegni presi dal presidente Ceriscioli e dal Pd rimangono disattesi, e mi preoccupa che la realizzazione dell’Ospedale Unico provinciale possa drenare risorse economiche depotenziando, giorno dopo giorno, l’Ospedale Civile di Civitanova». Carlo Ruggeri, ha giudicato positivo l’incontro odierno ribadendo che «in base a notizie esternate dallo stesso presidente della Regione e dalla stampa, si sta delineando nettamente un quadro molto preoccupante della sanità prossima futura nelle Marche, basato su un Unico Ospedale per provincia, sulla chiusura degli ospedali attuali e sulla conferma della chiusura già avvenuta dei 13 ospedali della Regione. Le due parti si sono trovate d’accordo, oltre alla netta contrarietà sull’unico ospedale in provincia, sul fatto che non possa essere questa la sanità per le popolazioni marchigiane e quindi, non baricentrismo ma policentrismo ospedaliero, dove il fulcro con ramificazioni ‘filtro’ per acuti, siano solo gli ospedali attualmente esistenti».
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Ondivago? Uno tsunami in confronto è calma piatta.
Bravi Beatrice e Carlo , grazie al ns sindaco per avere accettato
questo incontro, non vogliamo l’ impossibile vogliamo parlare tutti insieme per ridurre gli sprechi x capire bene cosa va potenziato, l’ospedale unico non serve , sopratutto vogliamo che le provincie.di Macerata Fermo ed Ascoli non siano le cenerentole delle Marche, che l’ ospedale di livello a Pesaro che non serve ceTorrette, un secondo ospedale di quel livello su una popolazione regionale di 1milione e 500 abitanti è uno schiaffo alla
buona politica allo spreco infinito che.ricadrebbe sulle provincie cenerentole, e una vergogna, preferisco pensare
che non sanno fare di conti.
Se ci dicono i soldi che la regione sborsa x pagare tutte le cure e interventi fuori regione si accappona la pelle, potremmo fare come Emilia Romagna Veneto e Lombardia .
Fino ad oggi chi ha gestito in questi decenni non sono stati all’ altezza di portare la.ns.regione ad un autonomia
sanitaria, e la popolazione.con estremo menefreghismo si lamenta e basta, soli in pochi si rendono conto della gravità,
Marzetti denunciava giorni fa
che due.ns eccelleze andranno chiuse perché a fine.anno i due
primari saranno pensionabili,
reparti che hanno ammalati da fuori regione x il buon nome
che sono riusciti con dedizione
e professionalita hanno dato al ns nosocomio.