Ospedale unico, nuova location
votata tra le polemiche

MACERATA - Il Consiglio comunale ha approvato l'atto di indirizzo che indica alla Regione il posto per il nosocomio provinciale. Contrario il Movimento 5 stelle che avanza dubbi: «Tra 15 anni le persone saranno così tanto fidelizzate dalle aziende private che se ne fregheranno della nuova opera»

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di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni)

Il Consiglio comunale dice sì alla nuova area per l’ospedale unico a Macerata. Con 19 voti favorevoli, due contrari (M5s) e un astenuto (FdI), l’assise maceratese invia così alla Regione l’atto di indirizzo che costituisce il primo passo effettivo per avviare l’iter. La zona è sempre La Pieve ma circa un chilometro in là verso Sforzacosta, a ridosso della rotonda che porta verso il capoluogo. Una discussione lunga e accesa quella che ha portato al voto e che è stata preceduta dall’ennesimo slittamento del voto allo Statuto comunale (17 voti favorevoli, l’unanimità dei presenti, è un numero che non basta ancora per l’approvazione secondo il regolamento).

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Romano Carancini

In apertura il sindaco Romano Carancini ha ricordato l’annoso iter, che ha coinvolto tutti i sindaci della provincia, che è culminato con la votazione dell’assemblea che ha indicato La Pieve. Una scelta estrapolata, tra le varie possibilità sul tavolo, dall’algoritmo della Regione che indicava il luogo più baricentrico dove posizionare la struttura. «Quella della Pieve non è una scelta estemporanea – spiega Carancini -, ma una scelta di visione che si accorda con altre scelte fatte. Come la bretella Mattei-La Pieve e il fatto che la ferrovia che attraversa le due vallate si trovi a soli 100 metri da lì. Quello di oggi è un passaggio fondamentale ed è il presupposto perché il percorso vada avanti. Questa scelta inoltre – ha ricordato Carancini più in là durante il Consiglio -, non abbatte i pronti soccorso né la rete territoriale. L’ospedale di primo livello non è una scelta banale. È il tentativo di far sì che nella struttura vengano curate le acuzie. È la sfida di una trasformazione che non può più sostenere l’ospedale dentro la città».

 

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Da sinistra Andrea Boccia e Roberto Cherubini

Molti i dubbi espressi dalla minoranza presente in aula. Andrea Boccia del M5s, componente della Commissione urbanistica dove si era già presentata la nuova location, critica la scelta di posizionare la struttura su un terreno in salita. «Almeno mettetelo in piano, perché dobbiamo andare a finire là sotto – chiede Boccia –. Tra l’altro sono curioso sulla tempistica, ho fortissimi dubbi che potremmo ricordarci dell’ospedale unico realizzato». Sempre dalle fila del Movimento 5 stelle Roberto Cherubini avanza dubbi sul periodo di transizione che porterà alla costruzione dell’ospedale: «Le persone con cui parlo, tra cui molte che lavorano in ospedale, si domandano: se lo Stato vuole offrire un servizio sanitario migliore costruendo ospedali unici, perché nel frattempo non rafforza le strutture esistenti? Perché con un codice non rosso si attendono 30 ore? Perché se chiamo il numero per prenotare le ecografie mi dicono che c’è posto nel 2020 e nella clinica privata invece, con lo stesso medico, posso farla una settimana dopo? Perché è meglio una struttura pubblica enorme rispetto a piccole strutture eccellenti? I problemi della sanità derivano solo dal fatto che è stata impregnata di bassa politica. Tra 15 anni le persone saranno così tanto fidelizzate dalle aziende private che se ne fregheranno dell’ospedale unico». Sulla fine dell’ospedale attuale si interroga anche Andrea Marchiori del gruppo misto. «Che cosa ci facciamo? Questa sicuramente è un’opportunità da cogliere al volo ma bisogna mantenere i presidi di prima urgenza in tutti quei comuni che difficilmente possono raggiungere l’ospedale».

consiglio-comunale-FF-2-325x217Il capogruppo del Pd Maurizio Del Gobbo, che è anche medico, ha replicato ai sostenitori delle piccole strutture diffuse che «numeri alti di prestazione in un ospedale corrispondono anche a una maggiore qualità degli interventi». Mentre Marco Foglia (Udc) ha ricordato che «l’elisoccorso in mezz’ora raggiunge tutta la regione. Tra l’altro con l’ospedale unico si risparmiano 12 milioni di euro all’anno. Un risparmio che ripaga in pochi anni dell’investimento. Il nostro attuale ospedale è bloccato nello sviluppo. Se volessimo ampliarlo sarebbe impossibile». Paolo Renna (Fratelli d’Italia) pretende invece più dati per votare (da qui l’astensione): «Vogliamo la certezza che venga fatto l’ospedale unico, altrimenti voteremo anche una variante urbanistica inutile. La mia astensione ci sarà fino a quando non avrò un progetto definitivo».

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In basso a sinistra, nel perimetro rosso, la nuova area indicata per l’ospedale unico

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L’ospedale unico si sposta: «Terreno più servito e non inquinato»

 



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