L’inaugurazione del nuovo laser
di Mauro Giustozzi
(foto di Fabio Falcioni)
Unire le forze per migliorare la sanità maceratese. Significa anche questo la donazione del laser all’olmio che la Fondazione Carima ha messo a disposizione dell’ospedale di Macerata e dell’intera Area Vasta 3. Addirittura di tutta la regione, non esistendo nella sanità pubblica marchigiana un’altra strumentazione del genere. E proprio in questa occasione è arrivato l’annuncio del governatore delle Marche Luca Ceriscioli sull’ospedale unico: «Ora possiamo partire alla Pieve».
Rosaria Del Balzo Ruiti
Alla presentazione e inaugurazione della nuova apparecchiatura hanno partecipato oltre ai vertici di Av3 e della stessa Fondazione Carima, il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, il sindaco di Macerata Romano Carancini e il vescovo di Macerata, Nazareno Marconi. «E’ stato un lavoro attento mio e di tutti gli organi che mi affiancano nella Fondazione –ha ribadito la presidentessa Rosaria Del Balzo Ruiti- perché abbiamo a cuore la salute dei cittadini della provincia di Macerata e condividiamo ormai da tempo questo obiettivo con l’azienda sanitaria locale. Un lavoro di sinergia, di contatto costante con il direttore Alessandro Maccioni che è stato proficuo a beneficio di tutti i maceratesi e anche di chi da fuori verrà a curarsi nel nostro ospedale. L’inaugurazione di questo laser all’olmio è un’ulteriore testimonianza del rapporto di fiducia e di collaborazione con l’Asur Av3, fondato su una progettualità coerente a vantaggio di tutta la collettività dei comuni dell’ambito di riferimento».
Da sinistra: Alessandro Maccioni, Nazareno Marconi e Rosaria Del Balzo Ruiti
Il laser all’olmio donato, che comprende anche il morcellatore (uno strumento chirurgico utilizzato per rimuovere masse di tessuto durante interventi di chirurgia laparoscopica), ha un valore di mercato di oltre 300.000 euro. Esso va ad aggiungersi alle precedenti elargizioni che la Fondazione ha effettuato nel 2018 a vantaggio dell’azienda sanitaria locale, per un valore complessivo di 845.000 euro (angiografo emodinamica Macerata, biobanca – ospedale Civitanova, spirometro allergologia ospedale Civitanova e appunto il laser a olmio-urologia Macerata). Il direttore di Area Vasta 3, Alessandro Maccioni, ha ricordato quello che è stato l’impegno finora portato avanti dalla Regione nei confronti della sanità maceratese. «Abbiamo superato i 30 milioni di euro investiti nella sanità provinciale –ha affermato il direttore di Av3- Stiamo rivoltando quella che è la sanità nei nostri territori ed in questo fondamentale è l’aiuto che ci viene dalla stessa Fondazione Carima: ci stiamo aggiornando nelle varie unità operative con attrezzatture all’avanguardia dagli ecografi, ortopantomografi, mammografi, risonanze magnetiche».
Luca Ceriscioli e Romano Carancini
Il governatore Luca Ceriscioli ha voluto ringraziare l’opera della Fondazione sempre molto vicina all’Area Vasta 3 in questo 2018. «Il contributo dell’ente della presidente Del Balzo Ruiti –ha detto il governatore – è fondamentale nel sostenere gli sforzi economici che anche come Regione abbiamo fatto a favore della sanità. Questo arricchimento di tecnologia è un bene per tanti cittadini che avranno ora uno strumento più moderno ed efficace che accorcerà anche la degenza ospedaliera. Per quanto riguarda l’ospedale unico il sindaco mi ha comunicato qualche giorno fa l’esito dei carotaggi effettuati sui terreni che sono risultati negativi (LEGGI L’ANTICIPAZIONE). A questo punto siamo certi di poter partire. Si dovrà passare attraverso una dichiarazione di pubblica utilità seguita dall’acquisizione dei terreni dei privati dove costruire alla Pieve. Siamo ad un punto di partenza ma credo che se non ci saranno ulteriori intralci questo progetto ora potrà finalmente camminare». Anche il sindaco Romano Carancini ha voluto ringraziare la Fondazione Carima per questa donazione. «La Fondazione e la presidentessa Ruiti –ha detto il primo cittadino – dimostrano come sia fondamentale amministrare bene. La Carima ha saputo resistere al crollo di Banca Marche, ha saputo rialzarsi pensando agli altri. C’è un valore dentro il passaggio della fondazione, quello della sussidiarietà. Un senso di appartenenza trasversale tra gli attori della nostra comunità. La Fondazione Carima svolge un ruolo decisivo e credo che potrà farlo in futuro anche in altri ruoli nella nostra città».
Il taglio del nastro
Da sinistra: Alessandro Maccioni, Nazareno Marconi, Rosaria Del Balzo Ruiti, Luca Ceriscioli, Romano Carancini
L’assessore regionale Angelo Sciapichetti
Enrico Caraceni, direttore dell’ Urologia di Civitanova
Luca Ceriscioli e Romano Carancini
Alessandro Maccioni, direttore Area Vasta 3
Angelo Sciapichetti
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
I cittadini vogliono un nuovo piano sanitario e un sistema policentrico spinto per avere il diritto alla salute. Un solo ospedale unico con un solo pronto soccorso in provincia non assicura un bel niente. Le liste d’attesa si allungano e i convenzionati gongolano.
[email protected]
[email protected]
La dottoressa Ruiti la precisazione ‘della provincia’ avrebbe potuto risparmiarsela! Avrebbe potuto dire più elegantemente “Abbiamo a cuore la salute dei cittadini”!
Finalmente ho capito. La prima foto non potrebbe essere più eloquente. Stanno distruggendo la Sanità Pubblica ” chirurgicamente ” Buongusto, sobrietà, modestia che fine hanno fatto? Ah, come rimpiango l’immagine del becchino che sotto la luna piena, con un corvo sulla spalla, scava alacremente tra le bianche croci.
Posso fare una precisione sull’articolo?
La strumentazione è stata donata all’ospedale di Macerata, il cui Direttore dell’U.O. di Urologia è la dottoressa Lucilla Servi ( nella foto del taglio del nastro è la quarta da sinistra), mentre il dottor Enrico Caraceni è il Direttore dell’U.O. di Urologia di Civitanova Marche. Buon lavoro.
Non riesco a capire tutta questa fregola per fare un nuovo ospedale in zona inadatta come quella della Pieve. Intanto, se fosse necessario, la zona adatta sarebbe quella in una zona ampia, di facile accesso per il grande traffico, non sul cucuzzolo di Macerata. Inoltre, facendolo alla Pieve sbilancerebbe la città dalla parte di Sforzacosta. Infine, tra il complesso scolastico nell’area dell’ex-Aeronautica Militare e l’ospedale alla Pieve si avrebbe l’imbottigliamento con traffico mostruoso in una zona dove la viabilità è quella di cinquanta anni fa.
Nella impossibilità di ottenere qualcosa di ovvio dalle menti ottenebrate del PD, l’unica cosa sensata che i Maceratesi potrebbero fare per evitarsi un futuro pessimo sarebbe quella di distruggere il Partito Democratico ad ogni tornata elettorale, da quella cittadina a quella regionale e nazionale.
Chi è il proprietario del terreno? Il Comune? Un privato?
Caro Iacobini, se fossi io il proprietario del terreno esprimerei tutta la mia riconoscenza… All’epoca delle DC si faceva così.