«Ospedale unico, costa ed entroterra penalizzati». Il consigliere comunale di Civitanova Tommaso Corvatta interviene sul progetto del nuovo ospedale a Macerata dopo l’ok da parte della giunta regionale alla localizzazione del sito, spostato di qualche centinaio di metri rispetto al risultato del logaritmo che individuava la Pieve come zona baricentrica. Una soluzione che non piace a Corvatta. «Il progetto dell’ospedale unico, partito con le migliori intenzioni e degli ottimi propositi, giunge ad un compimento che penalizza praticamente tutti i cittadini della provincia – ha detto l’ex sindaco – in primo luogo i cittadini della costa ed i civitanovesi in testa, che pur abitando rispettivamente nella zona più densamente abitata e nel comune più popoloso, vengono incredibilmente penalizzati vedendo spostato l’accesso all’ospedale a più di mezz’ora di strada, ma vengono penalizzati anche i cittadini dell’area montana che apparentemente mantengono un nosocomio, che però inevitabilmente finirà per essere “mangiato” dall’ospedale alla Pieve e finiranno per avere solo un misero punto di appoggio come la costa. Veniamo penalizzati tutti in quanto nell’ultimo anno e mezzo nessuno ha più preteso che al sacrificio della perdita della vicinanza delle cure, corrispondesse un aumento della quantità e della qualità delle cure nel nuovo ospedale, cioè che questo acquisisse in cambio più competenze della somma degli attuali e più capacità di cura. E di tutto questo dobbiamo ringraziare certamente le velleità di Macerata, che ha fatto valere la sua maggiore capacità di fare il suo piccolo interesse, la miopia della maggior parte degli altri comuni che non hanno saputo esaminare con lucidità la situazione ma soprattutto l’incredibile incompetenza dell’amministrazione di Civitanova che non ha capito nulla di una partita così importante per la città da rischiare di bloccarne lo sviluppo per sempre, arrivando con il sindaco a gioire della scelta della Pieve. La città, tutta la zona costiera non merita questa fine, non è possibile rassegnarsi ad una tale distruzione di una parte così importante del benessere e dell’identità dei cittadini. Tutte le forze oneste e positive devono unirsi per trovare una soluzione, una via di uscita ad un progetto che oggettivamente penalizza tutti».
Parla di «occasione storica persa» il segretario del Pd di Civitanova Guido Frinconi: «A fare le spese dell’immobilismo e dell’incapacità di Ciarapica, saranno i cittadini – ha detto – in mancanza di una nuova decisione della Conferenza dei sindaci, il via libera della Regione allo spostamento del sito della Pieve di Macerata come location già decisa dalla stessa Conferenza per la nuova struttura provinciale di primo livello dell’Area vasta 3, fa tramontare la possibilità di costruire l’ospedale a pochi passi dalla nostra città. Abbiamo detto, in tutti i modi, a Ciarapica che era necessario far riunire la Conferenza dei sindaci dopo un’alleanza con i rappresentati della montagna per modificare i criteri che hanno portato alla Pieve. Glielo ha detto anche il presidente Ceriscioli quando ha partecipato al Consiglio aperto sulla sanità e sull’ospedale dello scorso marzo. Ma Ciarapica niente. Non l’ha capito, o forse non l’ha voluto capire chissà per quale motivo. Ha insistito nel percorrere una strada sbagliata che non ha portato a nulla. O meglio ha portato l’ospedale a Macerata. E non provi ora Ciarapica ad addebitare a Ceriscioli o ad altri responsabilità che sono solo ed esclusivamente sue. Passerà alla storia per aver fatto perdere a questo comprensorio un ospedale di primo livello».
Cioè... Si lamenta Civitanova, che un ospedale ce l'ha e che è collegata con l'autostrada a Ancona e con la superstrada a Macerata... E noi che abitiamo in montagna che dovremmo dire che ogni po' di tempo ci tolgono reparti e servizi dagli ospedali più vicini a noi? E anche gli ospedali più vicini, tipo Camerino e San Severino stanno minimo a 20/30 km di distanza (e si tratta di strade di montagna, non superstrade o autostrade...). Vogliamo poi parlare del fatto che se una di noi deve partorire il punto nascita più vicino, Macerata, è a minimo 70/80 km??
Scusate ma chi abita in montagna o decentrato dovrebbe venire a Civitanova? Poi quanti comuni gravitano su Civitanova? Poi parlate dello spopolamento della collina e della montagna.
Ma corvatta lo sa chi comanda in regione ed in provincia ???
Non perde mai occasione di stare zitto...
Per una volta che ne hanno fatto una giusta!
Prima pensate alla viabilità a Civitanova Marche perché è da terzo mondo.
I soliti incapaci da villa Eugenia all hospedale con un filo di continuità cioè incapaci e sopratutto in barba al paese
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Se è vero che penalizza sia l’entroterra sia la costa……. Male in comune mezzo gaudio!!
Ciarapica è una tua creatura Signor Corvatta. Se amministravi bene, Ciarapica sarebbe rimasto dov’era. Mi sa che è il tuo peccato originale e per scoprirlo abbiamo dovuto aspettare che passassero anche i tuoi quindici minuti di celebrità.
Ciarapica ha chiuso il cerchio
iniziato da voi…….siete vergognosi e colpevoli entrambi.
Non ci sono i numeri x l’ ospedale unico.
Sempre più emergono chiare incompetenze dettate da interessi nascosti.
Si vuole far diventare
una cosa semplice complicata.
La politica vera e sana dovrebbe saper creare sinergie x il bene comune, é chiarissimo che sa creare energie a suon di grandi opere inventate x fare cassa e la sopravvivenza della stessa.
La sanità é il primo interesse x la delicatezza e importanza globale (necessaria), è la mucca da mungere a oltranza.
É indiscusso che necessita un piano sanitario rivisto, indiscusso che ci sono sprechi enormi, come è indiscusso che il danno fino ad oggi e a seguire é solo ed esclusivamente di CATTIVA POLITICA.
Noi cittadini siamo così onesti da volere che i ns ospedali pubblici ci siano , senza l’ambizione di livelli eclatanti, e di ospedali unici, che avranno gli stessi problemi di oggi moltiplicati, in più con una cambiale da pagare noi e generazioni future.
giovanna capodarca agostinelli
vicepresidente regionale pro ospedali pubblici.
giov501@libero.it
Vogliamo un nuovo piano sanitario e il ritiro del decreto Balduzzi che la regione ha male interpretato.
Chi parla si è pure astenuto alla conferenza dei sindaci e ha disertato i nostri incontri pubblici. Con queste argomentazioni si divide e non si unisce
civitasvolta@gmil.com
civitanoi2015@gmail.com
Roberta Blanchi, il tuo commento dimostra quanto tutto ciò che viene detto intorno all’ospedale unico sia solo vergognoso umanamente parlando, deprimente se si parla di sanità nel senso di curare le persone e indecente da parte dei politici. E stavolta lo dico senza tema di essere smentito sennò da chi ha qualcosa da guadagnarci, economicamente, politicamente o qualsiasi altro becero motivo, magari solo perché faccio l’infermiere ed abito a Piediripa o Sforzacosta: ” Siete così piccoli, meschini, irritanti, cialtroni e soprattutto talmente
“brutti” che non dovreste più nemmeno farvi fotografare per mostrarvi in continuazione e tenere preziosamente quel minimo di pudore che tutti dovrebbero avere quando da più parti e da più voci ve ne hanno già dette di tutti i colori”. Vogliamo poi parlare del fatto che se una di noi deve partorire il punto nascita più vicino, Macerata, è a minimo 70/80 km?? Ma davanti allo specchio non sentite un rimescolamento proveniente da qualche viscera che vorrebbe mostrarvi il loro disappunto se pur siete consanguinei?
Corvatta è del PD? Sbaglio? Chi ha deciso l’ospedale unico a Macerata? Il PD regionale, il PD provinciale, la Regione sempre PD. Ma allora cosa vuole Corvatta? Non può scaricare sempre le colpe su altre persone. Il PD
è veramente cotto,basta questo mettersi sempre in mostra Corvatta, stai calmo e pensa al futuro del tuo partito che seriamente rischia l’estensione.
Un plauso a Sauro Micucci.
Centra sempre il problema.
Come sempre, complici anche errori politici degli ultimi 40 anni (investimenti sbagliati, incapacità di vedre i flussi migratori della popolazione dalla montagna verso la pianura, intrallazzi, non accorgersi chela popolazione stava invecchiando e quindi sarebbero state necessarie cure e strutture diverse da quelle di 50 o 70 anni prima, mazzette, visione del territorio errata, incapacità di comprendere i cambiamenti sociali, ecc. ecc.) si è passati da un Sistema Sanitario (fin troppo) diffuso (vi era un piccolo ospedale in quasi ogni Comune) ad uno troppo accentrato (grossi ospedali nelle città maggiori e “punticini” di soccorso in altre realtà) con la conseguenza che, spesso, in tantissime realtà (non solo locali e marchigiane) si creano delle incongruenze mostruose.
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Dati i costi esorbitanti (e sempre maggiori) era impossibile continuare a tenere aperte strutture ospedaliere anche nei piccoli Comuni (e questo ha anche comportato una diminuzione di posti letto, in linea generale) e si è andati via via “riorganizzando” la Sanità cercando di spostare il centro gravitazionale ospedaliero verso le città/Comuni maggiori… Spesso senza tener conto del terriroio perchè, va da se, è più facile raggiungere un grande ospedale (magari distante 30 o 40 Km) se hai a disposizione una strada veloce di collegamento, ma non è altrettanto semplice raggiungerlo se devi inerpicarti e scendere dalla montagna.
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Pertanto una riorganizzazione intelligente (che è mancata, non solo da noi ma, in tante Province italiche) doveva anche fare riferimento alla morfologia del territorio e non solo al numero degli abitanti del Comune.
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Nello specifico, in parte, si potrebbe superare “l’urgenza” sanitaria (e il raggiungimento, dalla montanga, dei grossi ospedali attrezzati) con l’ausilio degli elicotteri in volo H24 (cosa che da noi NON accade ancora, al contario di altre Regioni).
ELICOTTERI IN VOLO H24!!!
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Si potrebbe (o si sarebbe potuto, in questo caso) tenere aperti reparti di eccellenza (penso a San Severino, sebbene non arrivassero ai 1.000 parti l’anno) anche se posizionati NON vicino a grandi città.
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Ma di cose sene sarebbero potute fare tante, E MEGLIO!!
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Ora, senza campanilismi e posizioni idiote (che farebbero solo ritardare la realizzazione dell’Ospedale con ricadute negative su TUTTA la provincia) la prerogativa è:
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– CHE L’OSPEDALE NUOVO VENGA REALIZZATO IN POCHI ANNI
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– CHE SI RISTRUTTURI QUELLO A SANTA LUCIA (migliorare lungodegenza e cure intermedie, mafari mettere riabilitazione, comunque tenere gli ambulatori, ecc.)
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– CHE VENGA FATTA LA MATTEI/PIEVE SUBITO (altrimenti in quella posizionbe l’ospedale è tagliato fuori dalle vie di counicazione)
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Se si parte facendo lecose a pezzi (prima questo e poi quello) senza avere una visione strategica complessiva e una chiara idea di quelle che sono (e saranno) le difficoltà e le urgenze faremmo, inevitabilmente, la solita c@z..ta.. all’italiana
Se lo fanno sulla costa si lamentano quelli dell’entroterra,se lo fanno nell’entroterra si lamentano quelli della costa,allora facciamolo a mezza strada,ma poi si lamentano quelli del nord est,nord ovest,sud est,e sud ovest, ma allora sentite, non conviene potenziare quelle già esistenti? Compresi i poliambulatori? Fate due conti,e vedete se vi conviene,anzi se ci conviene.