Ciarapica a Roma per boicottare l’ospedale unico regionale alla Pieve di Macerata. Ieri mattina il sindaco di Civitanova ha incontrato il sottosegretario alla Sanità Maurizio Fugatti. Presenti anche il vicesindaco Fausto Troiani e Giorgia Latini, della Lega. La delegazione ha portato all’attenzione del sottosegretario lo loro analisi sulla situazione della sanità nelle Marche, evidenziando i problemi che ha un territorio tanto particolare come il nostro e le perplessità inerenti il luogo scelto per costruire l’ospedale unico. «Ho ritenuto opportuno difendere gli interessi dei cittadini civitanovesi e della costa, senza tralasciare alcuna possibilità – ha dichiarato Ciarapica – La costa raccoglie due terzi della popolazione e già solo questo basterebbe a non penalizzare un territorio strategico sotto molti punti di vista, considerando anche tutte le infrastrutture viarie presenti qui e i collegamenti con i mezzi di trasporto. Sarebbe un errore costruire un ospedale periferico, in una zona con gravi problematiche ambientali, con costi e tempi incerti. Lo scopo dell’incontro, dal mio punto di vista, era quello di garantire i servizi sul territorio. E anzi, si corre il rischio di privatizzare la sanità».
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Su Marte c’è posto. Carancini direttore, Maccioni stenografo dattilografo e segretario, Ceriscioli forte della sua esperienza come assessore della sanità, primario per tutti i reparti, Sciabbichetti come pilota e addetto alle astronavi di emergenza, Silenzi e Corvatta portantini. Così, tutti i grandi postulanti dell’ospedale unico saranno belli che sistemati. Poi ci saranno da trovare infermieri, personale per le pulizie ecc. ecc. che al Centro per l’Impiego della Leopolda non mancheranno di certo.
Ciarapica: la costa raccoglie due terzi della popolazione. E cosa vuol dire: che una minoranza di cittadini può fare pure a meno di curarsi la salute? Visto che gli ospedali di zona esistenti sarebbero destinati ad essere depotenziati, se non addirittura chiusi? L’ospedale unico non serve ai cittadini, a loro serve che gli ospedali esistenti di zona devono funzionare ed essere potenziati secondo le nuove tecnologie. Tengo a sottolineare, che se la disgrazia dell’ospedale unico si dovesse avverare, la colpa maggiore non sarà della regione, ma di tutti i sindaci della provincia e cittadini compresi che invece di opporsi alla becera politica preferiscono rimanere nella sudditanza.
gli ospedali di zona non sono destinati a essere chiusi sono gia diventati praticamente solo poliambulatori quindi al bisogno o ci rivolgiamo alla bolgia infernale di macerata o all unica struttura ancora minimamente funzionante di civitanova. Non contenti vogliamo aggravare la situazione con i soliti campanilismi o preferiamo mettere in campo un minimo di buonsenso, signor Ciarapica?