di Gabriele Censi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
“Viene presentata come una cosa fatta ma non abbiamo ancora i documenti a disposizione, non appena li avremo ci riserviamo di informare la procura regionale della Corte dei Conti perchè si prefigura il possibile danno erariale”. E’ questa la sintesi politica di Fabio Pistarelli sulla vicenda ParkSi. Forza Italia spiega la propria posizione e le strategie da adottare, in consiglio e fuori, con i consiglieri Riccardo Sacchi e Andrea Marchiori, e l’adesione di Francesco Luciani di Idea Macerata, seppure non presente per un imprevisto. Vengono esposte anche valutazioni tecniche sull’operazione di acquisizione del parcheggio gestito dalla Saba da parte dell’Apm. Giorgio Luzi, consulente economico e già nell’azienda partecipata maceratese continua a non trovare un perchè che giustifichi la scelta razionalmente: “Anche al di là dei parametri economici che fanno fare scelte sociali come ad esempio nei trasporti il tenere delle linee bus in perdita, non trovo qui una finalità pubblica. Mentre sono tante le criticità che uno dei migliori professionisti che conosco come il presidente Apm Francesco Pallotta non può non aver rilevato. Per questo credo che si è scelta la via del passaggio in Consiglio, per dare una copertura politica ad una scelta che aziendalmente non è sostenibile”.
Sul passaggio in Consiglio comunale Sacchi pensa sia un’offesa al ruolo dei consiglieri di fronte ad un’acquisizione data come fatta e conclusa: “Spero che anche dalla maggioranza ci sia un sussulto di orgoglio. Siamo chiamati a discutere su voci giornalistiche e sulla relazione redatta dal commercialista Giorgio Piergiacomi per conto dell’Apm che non contiene il business plan. Chiederemo all’azienda uno studio di fattibilità approfondito. Come sarà svolta la gestione? Quanto vale il minor introito della cancellazione dei posti auto a raso?”. Le domande che Forza Italia pone all’amministrazione riguardano anche le cifre ancora oscillanti sul costo totale e sulle spese di ristrutturazione (la più onerosa sarebbe la nuova rampa di accesso). Sacchi propone una soluzione di compromesso per non fare un regalo alla Saba: “Potremmo ipotizzare un periodo di prova di 2 o 3 anni con la gestione Apm e una cifra simbolica al concessionario. Così è come se un carrozziere compra una carcassa di auto e la paga al prezzo che avrebbe dopo la riparazione. E’ chiaro che non è in discussione la risorsa parcheggio, un bene per il centro storico che c’è, ma la spesa”.
Andrea Marchiori spiega la strategia che adotterà il gruppo consiliare: “Probabilmente avremo la delibera solo 8 giorni prima della discussione in aula. Si chiede un atto amministrativo di indirizzo verso una Spa partecipata che è antigiuridico e inopportuno. C’è il precedente della Giunta Meschini nel 2010 che fece analoga richiesta direttamente e l’Apm rispose esponendo la non congruità dell’operazione. Anche la risoluzione della convenzione non è prerogativa del consiglio. Noi chiederemo con emendamenti che l’Apm fornisca un bilancio separato della gestione del ramo d’azienda, poi vogliamo che non ci si accolli il costo del personale in forza alla Saba gravante pesantemente sui conti (70% delle perdite). L’Apm può utilizzare i suoi dipendenti o acquisirne di nuovi con una procedura trasparente. Ma per questo serve una risoluzione consensuale della concessione in alternativa alla cessione del ramo di azienda”.
Per il gruppo di opposizione la risoluzione potrebbe avvenire anche per inadempienza visto che “un piano del parcheggio è tenuto chiuso negando il servizio richiesto ai cittadini e non ci sono tracce di un certificato antincendio”. “E’ una prepotenza del sindaco – conclude Pistarelli – , Carancini, spalleggiato dal ‘convertito sulla via di Damasco’ Ricotta, sbandiera sondaggi di gradimento poco credibili. Alla fine del mandato i cittadini danno il giudizio e per lui hanno votato una minoranza dei maceratesi”.
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La vicenda, tutto sommato, è molto semplice da comprendere:
1) nessuno ritiene che sia sbagliato cercare di acquisire prima del 2038 (scadenza della concessione con la SABA) il Park Sì, che attualmente è scandalosamente sottoutilizzato (a mio avviso volutamente da parte della SABA, nell’intento di fare pressione indiretta sull’Amm.ne Com.le), e nessuno esclude che l’eventuale acquisizione sarebbe di grande utilità per la città e soprattutto per il centro storico;
2) ben venga, quindi l’acquisizione del Park Sì, ma il problema di fondo è quindi il costo dell’operazione, visto che tutti parametri economici della vicenda rendono assolutamente improponibili le abnormi cifre di cui si è parlato;
3) trattandosi, nell’ipotesi di acquisizione, di cessione di un ramo di azienda, l’unico criterio per valutare l’azienda da acquisire (il Park Sì) è una “due diligence”, cioè, come ben sa il Presidente dell’APM (che è un commercialista), e con lui gli avvocati Carancini e Ricotta, una procedura contabile che si utilizza anche per acquistare la piccola azienda del fioraio che sta sotto casa;
4) nel caso specifico, nonostante l’enormità della cifra di cui si parla, non è stata fatta alcuna “due diligence”, cosa che invece è imprescindibile (e – aggiungo- dovrebbe essere fatta da un tecnico che non sia già legato all’Amministrazione da molteplici rapporti di consulenza);
5) la sensazione è che invece l’Amm.ne Carancini, per motivi che non è dato di capire, voglia fare un regalo enorme alla SABA, azienda multinazionale che altrove, a fronte di richieste analoghe, ha trovato ben altra resistenza da parte di Comuni con problematiche simili, ma che qui a Macerata pare che abbia trovato i polli che felicemente e volutamente si stanno facendo spennare (ovviamente non con soldi propri, ma con quelli della collettività);
6) ove la vicenda dovesse comunque andare in porto così come arrogantemente pretendono Carancini & Company, sarà inevitabile un prosieguo dinanzi alla Corte dei Conti e dinanzi all’Autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone.
Intanto un bel “GIROTONDO” di massa sulla soprastante terrazza dei popoli non sarebbe male.
Nell’amministrazione condominiale, quando si deve sostenere una spesa l’importo viene accantonato in un fondo cassa creato ad hoc. E’ così anche per i Comuni? E inoltre: che ne sarà a Macerata di IMU e TARI?
@ Bommarito
Basta leggersi bene le carte (non solo le ultime, ma tutte le carte dall’inizio) ed i motivi, che sembrerebbero non dati da capire, risulterebbero invece assai capibili…
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Del resto, ricorderai che, a tue precise domande sull’oculatezza dell’acquisto con denari propri (e non pubblici), qualcuno, da te più volte interpellato, alla fine ha dato delle risposte fumose, girando come una trottola attorno al problema…
Invece di rispondere chiaramente (SI o NO) si è trincerato dietro alle solite formule (…è scritto sul programma, è una scelta politica, ecc….) tirando fuori dal cilindro magico anche la storia della CO2….
Però NON ha mai detto (lui che è un esperto,mica io!!!) che, da privato con soldi privati, avrebbe mai sottoscritto un’operazione scellerata simile: c’è da aggiungere qualcosa???
Non capisco una cosa, se addirittura si prefigura un esposto per danno erariale, se a parte ” i vicini dello zero “, ( non è una frase cattiva, si usa nel gioco della roulette per indicare alcuni numeri vicini allo zero), tutti sembrano contrari a questa fantasmagorica transazione finanziaria che farà sicuramente storia, mi chiedo: ” Ma perché Carancini insiste tanto sull’acquisto del Park Si?”. Non mi pare che i motivi fin qui addotti dal primo cittadino, abbiano, non dico solide, ma neanche fragili basi.