Park Sì, ma come?

AL CENTRO DEL DIBATTITO - Molti interventi e nuove proposte al confronto pubblico sull'acquisizione della struttura di via Mugnoz. Piergiuseppe Mariotti e Renato Perticarari suggeriscono modalità operative più vantaggiose per il Comune. Romano Carancini difende le sue scelte: "Risoluzione anticipata non perseguibile"

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L’incontro di ieri sera al Claudiani

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di Claudio Ricci

(foto di Andrea Petinari)

Cambia la prospettiva del dibattito sul Park Sì a Macerata. Lasciata alle spalle l’ipotesi Rampa Zara il dibattito politico (con il centro sinistra in prima fila) si concentra ora su come gestire la trattativa con la Saba srl per il riscatto della gestione del parcheggio di via Mugnoz, così come indicato nel programma amministrativo. In attesa della discussione in Consiglio comunale (entro dicembre) ieri sera all’ hotel Claudiani la questione è stata affrontata dal gotha della politica cittadina nel dibattito organizzato dai circoli Aldo Moro e La Rosa. La maggior parte degli intervenuti resta comunque scettica sulla linea portata avanti da Carancini sull’acquisizione del ramo d’azienda.

«Lo scopo – ha detto –  Piergiorgio Gualtieri presidente del circolo Aldo Moro – è quello di informare la cittadinanza su un tema che è stato determinante sia nelle elezioni primarie che alle amministrative». Tra gli organizzatori l’assessore regionale ai Trasporti Angelo Sciapichetti e il consigliere Bruno Mandrelli, sfidante di Carancini che contrappose alla soluzione del sindaco la realizzazione del parcheggio di Rampa Zara ad opera dei privati. «L’ambizione di questa serata -ha chiarito Mandrelli in apertura – è sviluppare il dibattito sull’operazione Parksì sotto il profilo tecnico giuridico, per comprendere le scelte che dovranno essere attivate».

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Piergiuseppe Mariotti

Ad innescare la discussione le due relazioni di Piergiuseppe Mariotti, segretario comunale di Civitanova e dell’avvocato Renato Perticarari entrambe scettiche rispetto all’ipotesi di acqusizione del ramo d’azienda al costo di 1,6 – 2 milioni di euro proposta dall’amministrazione comunale. Più tecnico l’intervento di Mariotti che ha ripercorso le tappe della convenzione tra Comune e privati per la realizzazione, e la concessione dell’opera. «La struttura è un bene di proprietà comunale – ha detto Mariotti – La convenzione può essere cessata anticipatamente (il termine è il 2038) nel caso in cui vengano riscontrati nella gestione motivi gravi di pubblico interesse, con il preavviso di un anno e un indennizzo al privato calcolabile sugli ultimi tre anni di esercizio dell’attività». Più politico il contributo dell’avvocato Renato Perticarari fortemente critico in passato sull’acquisizione della gestione della struttura di via Mugnoz:

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Renato Perticarari

«L’elettorato ha dato la sua risposta rispetto al tema. Ora ci dobbiamo chiedere quale operazione compiere per subentrare nella gestione del parcheggio e con quali modalità. Perché non si persegue la strada della risoluzione anticipata per motivi gravi di interesse pubblico visto che tra l’altro gli ultimi tre bilanci dell’attività sono in perdita? Il subentro nella gestione è l’unico metodo? Occorre pagare una somma che ai aggira tra 1,6 e 2 milioni (indicata nella due diligence) per perseguire un fine pubblico? Perché non proviamo ad acquisire la gestione in affitto per verificare se produce i ritorni economici attesi e solo in un secondo periodo entrare in maniera definitiva?» Le criticità rilevate da Perticarari riguardano anche l’impatto di ulteriori 400 posti auto – quelli del Parksì-  nel sistema di parcheggi gestito da Apm (la partecipata del Comune che dovrebbe sostenere i costi dell’operazione) «a fronte di un bacino di utenza cittadino che è sempre lo stesso» e i rischi finanziari per il patrimonio della municipalizzata nell’acquisizione di una struttura in forte perdita «alla vigilia della possibile liberalizzazione delle società pubbliche».

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Romano Carancini

Romano Carancini

Un dibattito che ha riportato a galla i malumori di parte del centrosinistra oggi al governo con il sindaco Romano Carancini. Quella stessa parte che tra meno di un mese sarà chiamata a dire la sua in Consiglio comunale. Intanto il sindaco continua la sua battaglia in favore dell’acquisizione: «In campagna elettorale ci siamo chiesti se perseguire la direzione del Parksì e perché farlo. Intanto durante la campagna sullo sfondo di questa discussione c’era l’interesse di un privato che ha esercitato un ruolo rispetto a questo tema. Oggi crediamo che l’operazione sia decisiva per la città come lo è stata la pedonalizzazione di piazza della Libertà». Quindi le risposte a Mariotti e Perticarari:«La risoluzione per motivi gravi di interesse pubblico non è l’unica soluzione tecnica. Anche perché il modo con cui giungere alla cessazione della convenzione non lo fa il sindaco ma la struttura. E poi esistono gravi motivi di interesse pubblico o è solo un modo per riscattare la gestione al prezzo degli ultimi tre bilanci?». Sui numeri dell’utenza: «La città sta cambiando. Alla Papalina arriveranno 180 dipendenti della agenzia delle Entrate che attualmente ha sede in via Roma. I dipendenti comunali passeranno a palazzo Conventati. Le 50-100 auto al giorno che ogni giorno sostano ai giardini Diaz verranno dirottate all’interno del Parksì. Il tutto per una sosta che con 70 centesimi all’ora permette di lasciare l’auto praticamente in centro». Sulla gestione: «Pensiamo di raggiungere un equilibrio di esercizio facendo un piano economico serio e prudente. Anche il passaggio all’Apm del parcheggio Sferisterio è stato molto discusso e criticato. Oggi quella struttura non è più in grado di assorbire le auto che arrivano in città. Significa che Apm il suo lavoro lo sa fare. Sulla valorizzazione patrimoniale in vista delle future liberalizzazioni credo poi che sia molto interessante oggi per un privato acquisire una società che avrà una concessione pubblica fino al 2038 e getisce il 90% del sistema parcheggi della città».

Giuseppe Bommarito

Giuseppe Bommarito

L’ultima replica va all’avvocato Giuseppe Bommarito che nell’ultimo articolo su Cronache Maceratesi aveva criticato l’operazione anche per ciò che riguarda i costi del personale che dovrà transitare da Saba ad Apm. «I tre dipendenti di cui si parla assumeranno semplicemente il contratto di Apm». Quindi un appello al Consiglio comunale chiamato a decidere sul tema: «Credo che in questa fase anche i consiglieri di opposizione possano svolgere un ruolo che va aldilà dell’appartenenza. Verso una visione di città diversa. Una soluzione giusta ad un prezzo congruo».

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Giovanni Di Geronimo

Un dibattito lungo che ha visto tra gli interventi quelli dell’assessore ai Lavori Pubblici Narciso Ricotta che propone la strada delle ipotesi praticabili «come la decurtazione dal valore dell’immobile delle perdite di bilancio fino alla fine della convenzione», del consigliere di Fi Andrea Marchiori che sottolinea come “la due diligence sia stata piuttosto un counseling finanziario e quindi non ha valore ai fini della valutazione dell’acquisizione”, degli ex assessori Stefano Di Pietro e Giovanni Di Geronimo, perplessi sulle modalità proposte dall’amministrazione, degli architetti Mario Sensini, Michele Schiavoni e Fulvio Fidani. Non ultimo l’avvocato Bommarito: « Ritengo utile un confronto di questo tipo che fino ad oggi era mancato. Le modalità proposte dall’amministrazione sono il modo migliore per affossare Apm. L’acquisizione proposta dal sindaco è un’operazione folle, quando invece ci sono trattative più razionali che possono essere portate avanti. Qui sembra che sia la Saba ad avere il coltello dalla parte del manico quando invece non è così. Diamo un contributo alla Saba per continuare a gestitre il parcheggio ma migliorando gli orari e i giorni di aperture e le tariffe. Ora andiamo avanti nella discussione affrontando gli aspetti tecnici perché con i soldi pubblici non si deve scherzare».

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Ivano Tacconi

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Anna Menghi e Angelo Sciapichetti

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Il sindaco Carancini seduto tra il pubblico

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Lorenzo Marconi

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Bruno Mandrelli

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L’assessore all’urbanistica Paola Casoni

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Maurizio Saiu, Paolo Micozzi e Romano Mari

 

 

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L’assessore Alferio Canesin

 



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