di Claudio Ricci
(foto di Lucrezia Benfatto)
Prima di parlare di Parksì bisogna parlare della gestione di Apm». All’indomani del dibattito sull’acquisizione del parcheggio di via Mugnoz a Macerata da parte della società partecipata del Comune (leggi l’articolo) Anna Menghi torna sul tema che passerà in Consiglio Comunale entro dicembre.
Intanto in città gira il camion-vela commissionato da Menghi e dagli alleati della Lega Nord contro l’operazione che tanto sta facendo discutere anche all’interno del centro sinistra. Il consigliere comunale analizza la questione però da un altro punto di vista, quello dei fondi erogati dal Comune alla società partecipata per il servizio di trasporto pubblico, che dovrebbe sostenere i costi dell’acquisizione del Parksì (tra 1,6 e 2 milioni di euro).
«Oltre ai fondi già ricevuti dalla Regione per il trasporto pubblico il Comune eroga ad Apm 644mila euro per 50mila chilometri in più da percorrere. Vale a dire 12euro a chilometro a fronte dei 1,5 euro della Regione. L’amministrazione si giustifica dicendo che siamo in scadenza di contratto e che la gara per il rinnovo della convenzione sarà aperta a breve (leggi l’articolo). Gli addetti sostengono che il bando non si farà prima del 2018. Ma anche un solo giorno in più in una situazione critica come questa non è accettabile». Erogazioni ancora più incomprensibili, secondo Menghi, a fronte dell’aumento dei biglietti degli autobus deciso da Apm lo scorso settembre. «L’Apm riduca allora le tariffe e abbassi i prezzi dei parcheggi – incalza il coordinatore provinciale della Lega Milco Mariani – Gli altri comuni soci della partecipata sono d’accordo poi che gli utili di Apm vengano utilizzati solo per Macerata?». Sull’argomento interviene anche Oriana Piccioni esponente del Carroccio maceratese: «L’Apm è una tra le poche aziende pubbliche in Italia a realizzare utili. Ma piuttosto che utilizzarli per il sociale si preferisce acquisire una struttura in perdita come il Parksì».
Sul dibattito in merito al Parksì Menghi, che assisteva in prima fila vicino all’assessore regionale Angelo Sciapichetti, commenta: «Le ultime elezioni dovrebbero ricordare a Carancini che lui ha vinto per una divisione atavica dell’opposizione che però è compatta contro il riscatto della gestione. Si può vincere anche con l’80% dei consensi (mentre il sindaco ha vinto con poco più di 8mila voti) ma ai cittadini bisogna sempre rendere conto soprattutto quando si parla di operazioni di interesse pubblico. Per perseguirla occorre un vero dibattito aperto alla città e una vera due diligence che, come ha affermato lo stesso consigliere Marchiori durante l’incontro, al momento non esiste». La critica scende poi nel merito dell’operazione: «Il sindaco crede che quello possa essere il vero parcheggio del centro storico quando invece i punti equivoci sono molti. In tutto il dibattito di ieri non è stata detta una parola sul trasporto pubblico. Il suo è un modo antiquato di affrontare la questione. In questi anni non c’è mai stata la volontà di collegare la città con linee urbane efficienti e moderne soprattutto alla luce del fatto che l’utilizzo dell’automobile sta scendendo a vantaggio dei mezzi pubblici sia a fronte del risparmio che della maggiore attenzione all’ambiente da parte delle persone».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Facile intuire che tanta generosità del Comune di Macerata nei confronti dell’APM è stata finalizzata a consentire alla società partecipata di poter acquistare, ad un prezzo folle, il ramo di azienda costituito dal Park Sì.
Analisi perfetta, sig. Bommarito! Vediamo se questa volta si otterranno delle spiegazioni chiare sulla vicenda perché di chiaro c’è ben poco.