Il Park Sì’ non convince il M5S:
“Ci serve davvero?”

MACERATA - I dubbi dei grillini nell'ennesimo dibattito pubblico all'hotel Claudiani: "Prima un piano complessivo della mobilità poi valutiamo". Perplessità su alcuni passaggi storici che mancherebbero nelle carte consegnate dall'amministrazione: "Perché Italimpa aumentò il valore della struttura da 5 a 16 miliardi di lire?". Controcorrente il presidente di Ciclostile Alberto Cicaré: "Si ricomincia a parlare di rampa Zara, potrebbe essere un secondo fine degli anticaranciniani"

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L’incontro ieri sera all’hotel Claudiani

 

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Carla Messi

 

di Claudio Ricci

(foto di Andrea Petinari)

Emerge ormai un fatto sul Park Sì: l’amministrazione comunale di Macerata che vorrebbe riscattarne la gestione dal privato Saba a 1,6 – 2 milioni di euro deve tirare fuori dal cilindro un vero colpo di scena per convincere le forze di opposizione – almeno ad astenersi – prima di portare la patata bollente in Consiglio comunale. Anche l’M5S vuole andare a vedere la puntata del sindaco Romano Carancini che prosegue sulla sua strada verso l’acquisizione della gestione del parcheggio di via Mugnoz. Un’intenzione emersa durante l’incontro all’hotel Claudiani, terzo dibattito, dopo quelli del circolo Aldo Moro e dei gruppi consiliari di Fi-Idea Macerata intorno alla questione (leggi l’articolo). «Il parcheggio serve alla città oppure no?» Si chiedono grillini che non vedono la necessità, perlomeno immediata, di sborsare tanti soldi pubblici se non prima di aver fatto una revisione globale del piano della mobilità urbana.

«Il Park Sì esiste e può anche essere una risorsa – così il consigliere pentastellato Marco Alfei – Ma la scelta deve venire in seguito ad un rilievo della situazione attuale della sosta, ad una misurazione degli obiettivi e ad una scelta politica che riguardi la mobilità urbana nel suo complesso. Cose che non sono state fatte dall’amministrazione. Se l’operazione andasse in porto così come concepita oggi ci troveremmo di fronte alla scelta “spot” di un’amministrazione irresponsabile. Manca poi un business plan: Quante ore di sosta dovremmo vendere e in quale periodo per rientrare delle perdite annue registrate attualmente da Saba? Anche se l’operazione è contenuta nel programma votato dai cittadini crediamo che necessiti di un’ulteriore consultazione elettorale».

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L’ex consigliere comunale Guido Garufi

Una scelta che secondo i pentastellati può aspettare. «Non siamo d’accordo con questa acquisizione – così la portavoce Carla Messi – Prima facciamo un piano della mobilità e poi se serve possiamo valutare l’acquisto». Ma le criticità rilevate riguardano anche altri aspetti. «Nell ‘ampio dossier fornito ai consiglieri – ha detto l’esponente Michela Carota relazionando sulla storia del ParkSì – manca la documentazione che nel 1995 ha portato l’Italimpa (predecessore della Saba nella gestione del parcheggio) a maggiorare il costo della struttura da 5 a 16 miliardi di lire» Una perplessità condivisa dal tecnico Antonio Pagnanelli: «Emerge fortissima la similitudine con la vicenda delle piscine. Anche in quel caso nel corso delle trattative sono subentrati dei fattori che hanno determinato maggiori introiti/indennizzi per il privato». Preoccupato per altre questioni l’intervento del presidente di Ciclostile Alberto Cicaré: «Ci si concentra troppo sull’anticarancinismo quando invece i problemi sono altri. Ad esempio si ricomincia a parlare di rampa Zara. Potrebbe essere un secondo fine di chi rema contro l’operazione a tutti i costi. Noi invece stiamo chiedendo all’amministrazione che l’operazione sia da sprone per una revisione generale del piano di mobilità.

Altro punto quello sulla sicurezza dell’area sollevato da Paolo Storani: «Sono stato il primo legale dell’Italimpa nella vicenda e so per certo che quella è una struttura poco sicura, a rischio. Occorre considerare anche i recenti flussi anomali di immigrati in città. Come potrebbe essere aperta 24h su 24 con un solo dipendente a controllarla? Quante telecamere si dovranno mettere? E quanto potranno essere tempestivi gli interventi delle forze di polizia? Sono problemi che non ho capito se la giunta si è posta o meno». Di altro tipo la valutazione dell’amministratore unico della MeP (Mobilità e parcheggi) di Ancona Erminio Copparo: «E’ un’operazione fallimentare sotto ogni punto di vista. Anche la relazione commissionata da Apm che dovrebbe gestire la struttura a Giorgio Piergiacomi dice che le perdite del ramo d’azienda potrebbero essere sanate solo unificandole con quelle del settore parcheggi di Apm e solo dopo molti anni. Non si deve comprare una questione economica. Non c’è niente di politico dietro questa storia».

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Il consigliere regionale M5S Sandro Bisonni

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Il consigliere comunale M5S Roberto Cherubini

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Paolo Storani del M5S

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Il presidente dell’associazione Ciclostile Alberto Cicarè

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Il consigliere comunale Marco Alfei

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Michela Carota del M5S

 



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