di Giuseppe Bommarito
E’ previsto a breve il passaggio in Consiglio comunale della vicenda Park Sì, che, almeno nelle intenzioni del sindaco Carancini, dovrebbe mettere un punto fermo definitivo sull’acquisto del ramo d’azienda di proprietà della Saba Italia s.p.a.: pubbliche e private dichiarazioni, insieme ai numeri di cui può disporre la maggioranza nell’assise consiliare, non sembrano infatti lasciare dubbi al riguardo. Insomma, quello in Consiglio appare ormai solo un passaggio pro forma, la cronaca di un nulla-osta annunciato, perché “vuolsi così colà dove si puote”.
Bisogna procedere senza esitazioni in questa direzione – ha detto più volte in maniera risoluta il primo cittadino maceratese – sia perchè si tratta di un’indiscutibile esigenza della città sia perché l’acquisto del parcheggione di via Mugnoz era nel programma con il quale la coalizione a guida Carancini ha sbaragliato i suoi avversari interni ed esterni nell’ultima campagna elettorale, e adesso è ora di finirla con i frenatori, i tuttologi, i catastrofisti, che tutto vogliono meno che il bene di Macerata.
E poi, aggiungono a mezza voce Romano ed il suoi sostenitori, la scelta contraria, quella del parcheggio di rampa Zara, sarebbe comunque impraticabile. E giù, al riguardo, un profluvio di dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi dai componenti del Psfc (Park Sì Fan Club), i quali, incuranti della contraddizione, nei giorni pari spiegano che i privati proprietari della aree sotto le mura di tramontana non si sarebbero resi disponibili per la realizzazione del parcheggio di rampa Zara, mentre invece, nei giorni dispari, con lo sguardo penetrante di chi scorge ciò che gli altri non vedono, tirano fuori dal cassetto la terribile verità: quella di rampa Zara sarebbe solo una scelta speculativa ed è quindi da condannarsi a priori (e ci mancherebbe!).
Già a questo punto, prima di procedere oltre per mantenere comunque calda la questione, vanno però precisate alcune cose, vista la memoria corta di Romano Carancini & Company. Non è vero in primo luogo che il parcheggio di rampa Zara (la cui aprioristica contrapposizione con un migliore utilizzo del Park Sì è del tutto inesistente, visto che il piano comunale dei parcheggi li ha previsti entrambi per decenni) sia stato ostacolato nel quinquennio 2010/2015 dai privati interessati, i quali, al contrario, hanno più volte dato la loro disponibilità e si sono semmai lamentati, anche sui giornali locali, per l’inerzia dell’amministrazione. Quanto poi all’ombra nefasta della speculazione, bisognerebbe chiedersi perchè lo stesso Carancini (oggi evidentemente speculatore pentito) nel corso del suo primo mandato ha più volte pubblicamente ed enfaticamente parlato, sia pure a vuoto, del parcheggio di rampa Zara come di un’opera determinante e strategica per la città, soprattutto a servizio di quel gioiello maceratese che è il Palazzo Buonaccorsi, ma necessaria anche per porre fine all’indescrivibile e inaccettabile parcheggio selvaggio che tutti i giorni fa brutta mostra di sé sotto le mura di tramontana.
Acqua passata, qualcuno potrebbe dire: giunta nuova, vita nuova. Ormai siamo nel secondo mandato di Carancini, e occorre guardare avanti, lasciando perdere queste polemicucce da strapaese e quei personaggetti che vi sguazzano. C’è un programma approvato dagli elettori che va rispettato, anche e soprattutto per quanto concerne il Park Sì, ormai considerato come la priorità delle priorità della giunta di Romano II°. Belle parole, indubbiamente. Certo però che la cosa, presentata così, fa un po’ sorridere, visto che non pochi punti programmatici del primo mandato Carancini sono rimasti tranquillamente lettera morta, e tra questi la precedente priorità delle priorità, quel mitico polo natatorio di Fontescodella che ogni tanto rispunta dal suo nulla decennale per poi subito ritornarci e per ricordare a noi maceratesi quanto siamo creduloni. E a fronte di cotanta inadempienza lo stesso Sindaco e la sua amministrazione non hanno mai fatto una piega e ancora seguitano a fingere di prestar fede alle favolette natalizie della Fontescodella s.p.a..
Insomma, visti i precedenti, appare difficile non ritenere deboluccio, anche nel caso del Park Sì, l’argomento del programma da rispettare. Oggi, tuttavia – concediamolo pure – le cose potrebbero essere realmente cambiate nel Palazzo maceratese, e giustamente ciò che nel programma è stato scritto si vuole che venga attuato a tutti i costi. Vediamo allora, per uscire dalla frasi generiche, cosa in realtà, a proposito del Park Sì, dice questo benedetto programma con il quale Romano Carancini ha vinto le elezioni nel 2015. Ecco il passaggio chiave: “Il nostro progetto di centro storico prevede di arrivare facile con attracco meccanizzato, di dare più parcheggi ai residenti e a Corso Cavour, di risolvere l’infelice e pericolosa collocazione del terminal degli autobus urbani a rampa Zara; tutto ciò sarà possibile attraverso la scelta dell’area esterna ai Giardini Diaz quale hub (snodo) principale della mobilità urbana pubblica e della sosta per gli autoveicoli. Il progetto, da attuarsi tramite Apm, prende spunto anche dall’opportunità di acquisire l’utilizzo, a condizioni favorevoli, dell’esistente struttura del Park Sì, sottostante ai Giardini Diaz”.
Eccolo quindi il punto decisivo: nel programma caranciniano approvato qualche mese fa dagli elettori, oltre all’idea, messa nera su bianco, di massacrare l’area verde intorno ai Giardini Diaz, non c’è affatto scritto di acquistare il Park Sì a qualsiasi prezzo, non c’è su questo aspetto decisivo una delega in bianco. L’opportunità di acquisto è prevista solo ed esclusivamente ove maturino condizioni favorevoli per l’ente pubblico, da valutarsi, come dovrebbe avvenire per qualsiasi affare economico, specie se di rilevante portata, tenendo conto delle condizioni della struttura, dell’avviamento commerciale del ramo di azienda, dei suoi ultimi bilanci, delle concrete possibilità, delle prospettive e dei tempi di un auspicabile rilancio dello stesso.
Perché, com’è ovvio, pur riconoscendo che un più razionale e più allargato utilizzo del parcheggio di via Mugnoz potrebbe essere senz’altro utile per la città e soprattutto per il centro storico (e chi lo nega?), ciò in ogni caso non giustifica, trattandosi di una montagna di soldi pubblici, per di più in un’epoca di grave penuria per gli enti locali, di pagare cento (i due milioni e rotti di euro dei quali sinora si è parlato) quello che al massimo potrebbe valere dieci.
Molto, circa l’assurdità dell’acquisto a tale spropositato prezzo, è stato già evidenziato: la struttura fatiscente del parcheggio, della cui ristrutturazione per almeno 200.000 euro dovrebbe farsi carico l’ente pubblico, al posto della Saba Italia s.p.a.; la proprietà dell’immobile già in capo al Comune, sia pure in concessione per altri 23 anni alla società spagnola; i bilanci del Park Sì, che sono in passivo da venti anni ed in profondo rosso nell’ultimo decennio (196.000 euro per il solo 2013, con i dati economici riferiti al 2014 e al 2015 di molto peggiori); i costi aggiuntivi a carico del Comune per la messa a norma dell’impianto e per spostare l’ingresso da via Mugnoz all’altezza dei Giardini Diaz (altri 300.000 euro circa). Tutte considerazioni che dovrebbero portare qualsiasi amministratore pubblico minimamente ragionevole ad un’offerta di acquisto pari a zero, o a qualcosa che allo zero assoluto dovrebbe assomigliare molto (del resto, la Saba Italia s.p.a., restituendo anticipatamente la struttura al Comune, farebbe un colpaccio, liberandosi d’un colpo di un peso morto che, stando così le cose, continuerebbe a produrre un passivo annuale di bilancio di circa 250.000 euro per altri 23 anni, sino al 2038, con un risparmio di almeno sei milioni di euro); oppure a soprassedere, perché, mentre un privato con i suoi soldi può farci quel che vuole, anche buttarli dalla finestra, un ente pubblico (soprattutto quando si parla di una cifra che, tra annessi e connessi, costerà ben più dei due milioni di euro che la Giunta Carancini vuole regalare a tutti i costi alla società spagnola), sia pure per un fine meritorio o presunto tale, non può farlo, a pena di responsabilità politiche, morali ed anche erariali.
Sì, perché esiste anche la responsabilità erariale, e sarà bene che i consiglieri comunali ed i componenti del consiglio di amministrazione dell’Apm la tengano ben presente, visto che ai fini del giudizio di responsabilità contabile dinanzi alla Corte dei Conti rileva pure la figura del “dolo di previsione”, il dolo, cioè, di chi, pur potendolo agevolmente fare, non prevede ex ante eventi lesivi palesi ai danni della pubblica amministrazione e contribuisce a determinarli. E nel caso specifico entrerebbero in ballo, oltre all’enormità ed all’assurdità del prezzo iniziale di acquisto del ramo di azienda Park Sì, anche le perdite ampiamente prevedibili che annualmente si verificherebbero da oggi in avanti, nonostante la futura possibile integrazione della struttura con gli altri parcheggi, coperti e a cielo aperto, gestiti dall’Apm.
I conti, invero, sono stati già fatti, e non da qualche tuttologo da strapazzo, ma da parte di chi opera nel settore e gestisce quasi cento parcheggi in Italia ed all’estero. Eccoli, in soldoni ed esposti in maniera facilmente comprensibile per tutti: il costo dell’operazione per l’amministrazione, tra acquisto, messa a norma e nuovo ingresso, sarebbe di oltre due milioni e mezzo di euro; l’ammortamento annuale sino al 2038 sarebbe quindi di circa 120.000 euro l’anno, da maggiorare con almeno 220.000 euro ogni anno per i costi di gestione. Ebbene, anche ipotizzando un raddoppio degli incassi annuali del Park Sì grazie ad una politica di abbassamento del costo orario di sosta (che comunque, visto che il parco macchine circolanti in città sta costantemente diminuendo, toglierebbe utenti agli altri parcheggi gestiti dalla stessa Apm, secondo il noto principio della coperta troppo corta), la struttura registrerebbe quindi pur sempre una perdita di almeno 200.000 euro l’anno, anche in tal caso da moltiplicare per gli anni da oggi al 2038. Soldi pubblici consapevolmente buttati via, quindi, soldi della collettività, soldi sottratti immotivatamente ad altre necessità anche di natura strategica (pensiamo, ad esempio, all’eliminazione del passaggio a livello di Collevario oppure ad un possibile raddoppio del contributo comunale per l’asse stradale, oggi attaccato ad un filo ma di determinante importanza per Macerata, che dovrebbe andare dal futuro svincolo di Campogiano, tra Piediripa e Sforzacosta, alla Pieve, sino ad arrivare d’un balzo in via Mugnoz).
Insomma, non c’è una sola ragione (tanto meno la barzelletta del beneficio ambientale grazie ad una minore emissione di anidride carbonica in città) che possa giustificare l’acquisto a due milioni e passa di euro del Park Sì da parte dell’Apm, un prezzo assurdo che non sta né in cielo né in terra e che è stato più volte evidenziato nella sua totale irragionevolezza da chi gestisce a livello imprenditoriale nelle Marche ed in tutta Italia strutture analoghe, nonché da diversi commercialisti (persino da chi divide lo studio con lo stesso presidente dell’Apm, il commercialista Francesco Pallotta). A meno che, tornando per un attimo al programma del 2015 di Carancini, laddove è scritto che l’acquisto del Park Sì è da farsi a condizioni favorevoli, non si debba intendere a condizioni favorevoli solo ed esclusivamente per la Saba Italia s.p.a..
Due parole, infine, sull’Apm, società pubblica partecipata quasi al cento per cento dal Comune di Macerata ed oggi, come si è capito, dotata di molti soldi da spendere, accumulati – guarda caso – grazie anche ad un esorbitante contributo per il trasporto pubblico dello stesso Comune all’Apm, del tutto illegittimo ed erogato ormai da anni, a dimostrazione, come giustamente rilevato dalla consigliera Anna Menghi, che la grande regalia caranciniana in favore della Saba Italia s.p.a. è stata ideata e preparata da tempo. Un’eccedenza di bilancio che oggi potrebbe consentire alla società partecipata di farsi carico su input del Sindaco del folle acquisto del Park Sì, compromettendo poi quasi sicuramente la propria operatività per decenni, ma che tuttavia non dovrebbe essere destinata, secondo i propri fini istituzionali e sociali, a migliorare il trasporto pubblico, a ridurre il costo dei biglietti degli autobus (che invece sono aumentati) e la tariffa idrica (la cui rete fa acqua, e non si tratta di una battuta, in più parti), ad abbassare i costi dei servizi cimiteriali (anch’essi aumentati) e, nelle farmacie comunali, quelli dei medicinali maggiormente usati da parte della fasce più povere? Non è a queste cose che deve pensare una società partecipata, anziché ad impegnare tutte le proprie risorse per far crepare di risate la multinazionale spagnola Saba Italia s.p.a.?
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Ma quando sete cattii a Macerata? A Và dato l’orologio de plastica piu grosso de lo monno, che canta, balla e sona due orte a jorno, ( questa delle due orde sole a dì la verità a no là so capita ), a va dato lo trenino che la jente ce se parte de posto pe vedello, ( pe montacce un po’ meno, perché moccò pericoloso, a dilla tutta, a ce d’è ), va promesso mari e monti e che volete de più. Una dico una de soddisfazziò, a jiela volete dà o no? E faceteje ricomprà so Parche Sci, e che sarà? Ma no lo sapete che lo guadagno a stà su lo smercio?
Senza essere esimi Consulenti Aziendalioppure senza essere <em<esperti in economia chiamati in Regione anche il disattento cittadino si renderebbe conto che tutta l’operazione è del tutto NON economica.
Nonostante le favolette che ci hanno propinato appare chiaro che NON e’ la collettività che ci guadagna.
Quindi <strong<CHI E' CHE CI GUADAGNA visto che cittadini maceratesi NON lo faranno??
Abbiamo sentito perfino l’incredibile spiegazione che gli ammortamenti NON sono costi (ricordo che in partita doppia, a meno che non sia cambiata ultimamente, se non sono costi sono ricavi, non c’è altra strada) a giustificare tutta l’antieconomica operazione.
Se l’Amministrazioen è così sicura, perchè scegliere l’inutile passaggio in Consiglio Comunale??
Del resto, vedendo le carte, sono mesi che APM e SABA sono d’accordo ed è tutto già stabilito perchè allora si vuole chiamare dentro i Consiglieri comunali?
L’impressione in città (magari sbagliata, ma circola) è che forse si vuole creare, con il voto in Assise comunale, uno sorta di improprio “scudo”, per possibli future azioni risarcitorie??
Da qualsiasi parte la si vuole guardare qui, la situazione, fa acqua da tutte le parti: un privato (<em<che metterebbe i soldi suoi e quindi li spenderebbe come stracavolo gli pare) MAI e poi MAI si accollerebbe una operazione così catastroficamente antieconomica: perchè invece nel pubblico (<em<cioè con i soldi di tutti noi) simili operazioni succedono????
I nostri amministratori non hanno il pallino dei parcheggi… Tra Park Si è area Ceccotti … Comprano e vendono quello che è loro o non lo è …
Ma c’è proprio bisogno di comprare una cosa che è già nostra?
Se i nostri amministratori ( amministratori dei nostri soldi) sono convinti che saprebbero far funzionare il parcheggio (che ora è in perdita) in maniera ottimale, con enormi beifici per i cittadini ( che li hanno votati per amministrare i loro soldi), perchè non prendono in gestione la struttura per uno o due anni??
Così, tanto per vedere di nascosto l’effetto che fa e per dimostrare a noi scettici (e fissati con l’aritmetica) che sarebbe opportuno e conveniente passare dalla gestione all’acquisto dell’attività.
Per Franceschetti. Se si divide l’incasso annuo per il numero degli stalli si ottiene l’incasso annuo di ogni stallo. Dividendo questo valore per il prezzo di un’ora di sosta si ha il numero medio di ore per le quali uno stallo viene occupato. E questo è un indice di produttività del parcheggio.
Un esempio per chiarire ancora meglio.
Saba Italia gestisce nel comune di Rieti 1065 stalli. La maggioranza consiliare di centro-sinistra lamenta una cattiva gestione sia per le tariffe applicate che per i metodi di pagamento. Saba dichiara di avere un ricavo netto di appena 15mila euro.
Un Consigliere del Pd ha quindi proposto in Commissione bilancio di fare una modesta offerta economica al gestore Saba per risolvere la concessione (…cosa conviene a Saba portare avanti una concessione se ricava così poco? – ha ossevato acutamente il Consigliere di maggioranza del Pd!).
Bisognerebbe avvisare quel Consigliere che i suoi colleghi di Macerata vorrebbero acquisire la concessione pagando 1,5 / 2 milioni di euro a fronte di una conclamata perdita di esercizio di circa 200mila euro da parte del concessionario.
Per Aldo Iacobini
Parole sante hai scritto, chissà se i nostri amministratori saranno capaci di capirle????
Per Andrea Marchiori
Non so cosa succederà a Rieti, ma a Macerata la strategia della SABA è chiara, e la sta portando avanti da anni.
Essa sta lasciando lentamente marcire il parcheggio, tenendo alto il costo orario e quello degli abbonamenti e non procedendo alla manutenzione minima, determinando così sempre più un sottoutilizzo che è clamoroso e che l’Amministrazione, in una zona decisiva per la città qual’è il centro storico, pensa di non potersi permettere, tanto meno in una fase in cui si sta puntando ad una pedonalizzazione sempre più estesa.
Peraltro la Saba è una multinazionale e può quindi permettersi di tirare la corda ancora per anni, nonostante le perdite annuali di bilancio (perchè tanto quello che perde a Macerata magari lo riguadagna in misura maggiore in qualche altra parte d’Italia o all’estero). Il Comune di Macerata invece non può politicamente tollerare questo stato di cose, con i commercianti che protestano per gli stalli eliminati in centro storico ed i cittadini che soprattutto nei giorni festivi e nei dopo cena infrasettimanali si lamentano per la chiusura del Park Sì.
Ecco quindi, secondo il disegno abbastanza palese della società spagnola, create le condizioni per trattare con il Comune su basi che non hanno nulla a che spartire con qualsiasi normale transazione economica e per ottenere regali stratosferici da parte del Comune (d’altra parte Carancini ha già dimostrato, all’inizio di questo secondo mandato, di essere in vena di grossi regali, come si è visto per i lavori allo stadio, costati il doppio di quanto inizialmente preventivato: soldi pubblici anche in quel caso).
Ma la strada dell’acquisto del ramo di azienda Park Sì ad un prezzo che qualsiasi studente di ragioneria al V° anno definirebbe demenziale non è l’unica, perchè il Comune potrebbe, con molta minore spesa e con molto più raziocinio, incrementare il servizio pubblico diretto al centro, soprattutto quando ce ne è più bisogno. Potrebbe concordare con la SABA (come già fatto dalla seconda giunta Meschini) un surplus di qualche decina di migliaia di euro per le apertura domenicali e in qualche dopo cena. Potrebbe razionalizzare e rendere maggiormente fruibile il parcheggio che già esiste, seppure in uno stato di caos indescrivibile, sotto rampa Zara. Potrebbe anche cercare di forzare la mano, iniziando con la SABA un contenzioso giudiziario per le inadempienze sinora registrate, e su questa base magari trattare in base a tutt’altre condizioni.
Oppure potrebbe aspettare tempi migliori, spiegando lealmente ai cittadini che il suo progetto, allo stato, non è realizzabile per l’indisponibilità e le pretese assurde della SABA, ma che tuttavia l’Amministrazione, nel rispetto della legge, delle regole dell’economia e dei cittadini, non può permettersi la follia di regalare due milioni e passa di euro alla SABA per acquistare un ramo di azienda che vale zero, secondo i normali parametri economici.
Ma ciò, in una fase di pieno delirio di onnipotenza, non accadrà, sicchè i consiglieri comunali che voteranno per l’acquisto, insieme ai componenti del c.d.a. dell’APM, si troveranno esposti ad una pesante responsabilità erariale (mentre paradossalmente il Sindaco e la Giunta, che non votano, ne andranno esenti).
Mi spiace contraddire l’Avvocato Bommarito ma non c’è da attendere il V anno di Ragioneria.
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Anche un semplice studente del TERZO ANNO lo definirebbe demenziale.
Magari usando qualche altra espressione più colorita, magari la stessa espressione usate dal ragionier Fantozzi in merito alla Corazzata Kotiomkin, ricevendo lo stesso identico applauso per oltre 90 minuti
https://youtu.be/grJNVDs2_70
Sai bene Giuseppe quali aspetti critici ho da tempo sollevato sulla questione ed in Commissione bilancio (dove auspico ci sia un passaggio preliminare rispetto al Consiglio) chiederò che l’esame debba essere preceduto dalla stesura di una due diligence tecnico-legale-commerciale essendo ormai pacifico che non è stata mai fatta.
Per Bommarito. Al fatto che il parcheggio chiude alle 21 (apre alle 7) aggiungerei anche il fatto che non ha stalli per le moto (in quello di Villa Borghese a Roma il 10% degli stalli è per le moto).
E allora, Bommarito e Cerasi vi contraddico anch’io. ” Basta non essere semplicemente imbecille per accorgersi che tutto è meno che un affare. A questo punto c’è solo da chiedersi, come quando viene commesso un delitto, ” Ma a chi giova? “
Caro Andrea,
conosco le tue posizioni critiche e le condivido in pieno, così come quelle espresse da altre forze politiche di opposizione e da qualche isolatissimo esponente del PD. Tuttavia non confiderei sui vari passaggi consiliari della vicenda, visto che in Consiglio Comunale il PD ed i suoi alleati hanno una maggioranza schiacciante, per cui, magari turandosi il naso per non sentire la puzza che solleva un’operazione così demenziale, seguiranno il Sindaco Carancini.
D’altra parte, non ce lo scordiamo, il PD è quel partito che, mentre parla di rinnovamento e di una nuova speranza per l’Italia, qui nelle Marche ha fatto andare in porto, e l’ha pure difesa, la porcata dell’incarico “fiduciario” alla Giannini.
No, qui a Macerata, su una vicenda così enorme come quella del regalo milionario alla SABA, occorre già adesso attrezzarsi per il dopo, cioè per portare all’attenzione della Corte dei Conti e dell’Autorità Anticoruzione una scelta politico-amministrativa che non può non far pensare le peggiori cose.
Perché, forse in ossequio ad un pregiudizio ideologico duro da estirpare, si dovrebbe saper regalare un sorriso a tutti tranne che alle multinazionali?
Lascio da parte le (pur interessantie e per me condivisibili) considerazioni politiche fatte da Giuseppe Bommarito e mi soffermo su un aspetto che lui ha evidenziato, per chiedergli se ho capito bene: l’acquisto del ramo d’azienda ad un prezzo che ( a detta di molti tecnici -ricordo Erminio Copparo o Pierguiseppe Mariotti -) esorbitante , determina un danno erariale e dunque una responsabilità contabile ( ossia economica) solo di chi andrà ad avallare l’operazione. Ossia, Avv. Bommarito: solo i consiglieri che che voteranno a favore (o si asterranno, suppongo) e i vertici di APM potrebbero essere considerati responsabili ? In altre parole, la Giunta ( e il sindaco, che vuole , vuole , fortissimamente vuole) questa operazione, non sarebbe responsabile in caso di riconoscimento del danno erariale perchè nulla ha votato e voterà e perchè di fatto l’operazione la fa APM?
Se così fosse, Il sindaco avrebbe trovato la quadratura del cerchio ( e riuscirebbe anche in un’ altra operazione, metaforica, colorita e irriferibile).
Non è tanto l’operazione in se che non mi convince, ma è da folli avallare l’esborso di così tanti soldi pubblici per qualcosa che non li vale.
@ Sauro MIcucci
La sua contraddizione al sottoscritto e all’Avvocato Bommarito NON ha ragione d’essere, ed è del tutto fuorviante.
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Anche un imbecille cosmico si accorgerebbe che NON è un affare [[[[[[[per la cittadinanza maceratese: che poi, in generale, sia forse un affare per qualcuno può anche darsi; ma di cerrto NON lo è per i cittadini di Macerata]]]]]]], perchè anche all’imbecillità c’è un limite invalicabile e qui si va oltre, ben oltre 🙂
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@ Marina Santucci
In altri ambienti quella che, comunemente, viene descritta come la cosiddetta la quadratura del cerchio (o, con altri terminim, una botta allla botte e una botta al cerchio o <em<la moglie piena e la botte ubriaca), verrebbe mirabilmente spiegata ai profani, in maniera forte: come fare il retrosessuale, si, ma con il popò altrui
Questo popolo, popolo maceratese, talmente attaccato ai soldi, popolo che ama i soldi, che dà la vita per i soldi, non può vivere sempre sotto la pressione di una civilta contraria, civiltà del buttare i soldi nel ces.so.
“Nel nome di Maffeo Pantaleoni e di Vincenzo Berardi
lo dico ai responsabili: convertitevi!
Una volta, un giorno, verrà il giudizio della Corte dei Conti!”
Macerata è proprio una povera città disgraziata in mano a fantasmagorici amministratori parolai palesemente inadatti ed incapaci ad operare per meglio nell’interesse della collettività.
Da quanti anni si parla inutilmente di opere pubbliche da fare o non fare senza che poi non se ne faccia nulla!
Debbo fare l’elenco (piscina, passaggio a livello…)? Preferisco tendere un velo pietoso.
Personalmente però mi sono fatto un convincimento molto solido: trovandoci in serie ristrettezze economiche e con scarsi mezzi finanziari a disposizione, suggerisco all’Amministrazione di formulare un elenco esauriente di tutti i progetti da poter mettere in cantiere con indicato, per ciascuno, il prezzo di realizzo e portare il tutto a referendum consultivo della popolazione.
Sarebbe una perfetta forma di democrazia diretta con il vantaggio di “sgravare” gli Amministratori dal compiere scelte mirabolanti ma salatissime quanto a costi di acquisto e di gestione palesemente catastrofici.
In quanti sputano veleno solo per partito preso e a prescindere.
– Il Parcheggio sarà del Comune di Macerata tra 23 anni, continuare in questa polemica è pretestuoso.
– 2 milioni è una cifra esorbitante? bene per cortesia anzichè fare annunciazioni di parte mi dovete dimostrare perchè la cifra è troppo alta. Quanto costerebbe rifare la stessa struttura? Molto ma molto di più di 2 milioni e lo dico da tecnico!!!
– da Civitanova nessuno può metter bocca su quanto si fa a Macerata: vi dimenticate che avete la Giunta intera indagata per abuso di ufficio a causa delle delibere urbanisticche e amministrative fatte per la realizzazione del Palas? Vi siete dimenticati che avete speso 8 milioni (saranno a carico dei cittadini perchè non esiste uno straccio di una fidejussione regolare) per un Palas inadeguato per le grandi manifestazioni? (Per organizzare le finali di coppa la Lube dovrà emigrare a Pesaro!!!!!) Avete appaltato i lavori ad un signore abituè delle patrie galere. Questo sarebbe il fiore all’occhiello sbandierato da Silenzi?
– Perchè tanto attaccamento al parcheggio Rampa Zara? Vi sono interessi privati? Io penso di si. Voler realizzare tale parcheggio con la condizione di far chiudere tutti i parcheggi del Centro Storico come la chiamate? Per me è pura speculazione!!!!
– Se Carancini vuol far decidere il Consiglio Comunale mi sembra la cosa più democratica, non debbono decidere sicuramente i scribacchini del “tutto va male”, se non va bene non sarà rivotato alle prossime elezioni, ma siccome è stato rieletto da pochi mesi con un determinato programma significa che ai cittadini silenziosi di Macerata va bene!!!
– ricordate le polemiche per la chiusura del Centro Storico, adesso, dopo il notevole aumento dei turisti, i contrari hanno cambiato parere!!!!!! Sarà lo stesso per il Park Si.
– nessun sconvolgimento del territorio per entrare dai giardini, basta prolungare l’attuale scivolo di un piano e ci si trova a quota giardini!!
Per Marina Santucci
Sì, hai proprio capito bene. La responsabilità erariale sarà in capo a chi voterà l’operazione, in seno al Consiglio Comunale o in seno al c.d.a. dell’APM. In buona sostanza, a livello formale la decisione sarà dell’APM, ente c he, per muoversi e per avere le spalle minimamente coperte, ha chiesto ed ottenuto un passaggio in Consiglio Comunale.
Per Carlo Valentini
Premesso che a me personalmente del parcheggio di rampa Zara non importa proprio nulla, mi chiedo come puoi, nella tua veste di abituale difensore d’ufficio di Carancini, parlare a tal riguardo di scelta speculativa, visto che tale scelta l’ha sostenuta in lungo ed in largo per tutto il quinquennio 2010/2015 lo stesso Carancini.
Per quanto riguarda il resto, e visto che seguiti a far finta di non capire, lo ripeto per l’ennesima volta: la scelta di acquisire il Park Sì può essere anche condivisa, il problema è il prezzo dell’acquisizione che è fuori da ogni logica di tipo economico. Faccio un esempio banale banale: comprare da parte del Comune dieci autobus nuovi per il trasporto pubblico è senz’altro condivisibile; pagarli però 100 se al massimo valgono 10 per un ente pubblico non è possibile, non è consentito, non è giusto, e costituisce reato ed illecito erariale.
Ed in ogni caso, nel programma di Carancini non c’era scritto di comprare il Park Sì a qualsiasi prezzo, anche il più assurdo ed ingiustificato, ma solo a condizioni favorevoli (suppongo che volesse significare: favorevoli per il Comune, non per la SABA).
Ma non sarà per caso che la SABA ha qualche diritto da vantare se l’affare non viene concluso a condizioni favorevoli per la SABA?
Mi sembra di ricordare di un certo accordo relativo alla soppressione di parcheggi, tale accordo sarà stato rispettato??
La soc. SABA ( sito web: http://www.sabait.it/ ) è titolare di uno o più parcheggi in 20 città italiane a parte Macerata. Mi chiedo se in qualcuno di questi comuni ci sono analoghi programmi di acquisizione dei parcheggi da parte delle rispettive amministrazioni comunali.
@ Bommarito
Vorrei sapere in base a quali parametri stabilisci che il prezzo è eccessivo.
Io ti faccio un altro ragionamento: se volessi costruire oggi quella struttura quanto mi costerebbe? Almeno 6/7 milioni. Continuare a dire che pagarla 2 milioni è da pazzi , se permetti, è un’assurdità.
@Valentini
Allora perchè non la compra lei con i suoi soldi e poi fra 23 anni, dopo averci fatto lauti guadagni (dice lei), la riconsegna ai proprietari.
@Valentini
e poi perchè dovrei proprio costruire un’altra struttura spendendo 6/7 milioni???
@ Franceschetti
Le sue osservazioni sono completamente fuori luogo. Se il Comune decide di ristrutturare il park, renderlo più accessibile e più praticabile e vuole comprare una struttura esistente dovrà fare una valutazione e se permette un modo di valutare un immobile è quello di sapere quanto costerebbe farlo adesso.
Fare una nuova struttura a Rampa Zara invece non costa niente?
Non ho parlato di lauti guadagni, legga bene prima di scrivere.
Macerata ha bisogno di un bel parcheggio accessibile e vicino al centro, la ristrutturazione del Park è un’idea che si può percorrere modernizzando naturalmente il percorso che porta al centro con un sistema di ascensori e tappeti mobili. Per intenderci qualcosa di simile del parcheggio di Villa Borghese che con un sistema meccanizzato porta a Piazza di Spagna.
Se invece bisogna dire no a prescindere allora avete tutti ragione!!
Scusa, Carlo, ma perchè il Comune dovrebbe costruire ex novo la struttura del parchegio, visto che essa esiste già ed è già di proprietà comunale?
Il Comune non compra un’immobile, vuole comprare un ramo di aziernda, ed è su questi parametri che va valutato l’eventuale prezzo di acquisto, ed è su questi parametri che gli imprenditori del settore dicono, dati alla mano, come è riportato nel mio articolo, che il prezzo di due milioni e passa di euro è un’assurdità.
Il procedimento per valutare quanto vale un’azienda o un ramo di azienda si chiama “due diligence”, e si segue anche per comprare il baretto che si trova sotto casa. Perchè il Comune di Macerata, in un affare di così rilevante portata, non fa effettuare ad uno o più tecnici di provata imparzialità una due diligence?
Si può benissimo effettuare questa “due diligence “, non so che significa, però dovrebbero farla, diciamo cosi, i tecnici dell’imputato ( Carancini difeso dagli avvocati: Iesari, Valentini, Liuti ecc, ) e da tecnici nominati dalla parte civile. Sennò, non avrebbe senso. Per carità, ci saranno tecnici di provata imparzialità, ma chissà poi come la pensano. Ma c’è da crearla la parte civile. Bommarito, lei avvocato è. Studi come costituirla.
Finalmente, dopo tre mesi di dibattito, un cittadino maceratese, libero da pregiudizi politici, si dichiara favorevole a spendere 2 milioni per:
– tenere pulito il parcheggio
– eseguire opere di manutenzione ordinaria
– favorire forme di agevolazioni tariffarie
Ebbene, i primi due punti rappresentano il prezzo da pagare a fronte dell’incapacità dell’Amministrazione di far rispettare gli obblighi del concessionario che già esistono.
Per il terzo punto basterebbe la stipula di una convenzione. Il Comune di Trieste ha stipulato nel 2014 con Saba, che aveva costruito il parcheggio nel 1991, una convenzione per agevolazioni ai residenti.
Il Comune di Rieti ha chiesto a Saba di applicare la tariffa frazionata anziché € 1,10 ora o frazione.
Il povero Comune di Macerata, che per fare lavori di ordinaria manutenzione stradale deve ricorrere a prestiti, offre per il tramite della propria cassa continua apm, 2 milioni di euro facendo ricorso a mutuo per reperire i soldi.
Che poi il voler percepire, con un criterio d’analisi a dir poco obsoleto, non altro che un’aura di fallimentare fatiscenza strutturale laddove è piuttosto da ravvisare la concreta possibilità futura di far magari concorrenza alle Grotte di Frasassi non è proprio da cittadini d’un’evoluta senseable city.
@Valentini
è vero, ho letto male, lei non ha parlato di lauti guadagni ma di risparmi:
a fronte di una spesa di 6/7 milioni per fare un parcheggio nuovo ( ma chi lo vuole???)
” Continuare a dire che pagarla 2 milioni è da pazzi , se permetti, è un’assurdità.”
è vero si risparmierebbero 4/5 milioni, questo significa sapere amministrare .
Il commento di Luigi Marchiori n. 29 secondo me inquadra esattamente il punto.
@Valentini
“Macerata ha bisogno di un bel parcheggio accessibile e vicino al centro, la ristrutturazione del Park è un’idea che si può percorrere modernizzando naturalmente il percorso che porta al centro con un sistema di ascensori e tappeti mobili. Per intenderci qualcosa di simile del parcheggio di Villa Borghese che con un sistema meccanizzato porta a Piazza di Spagna”
Piazza di Spagna a Roma quasi uguale a Piazza della Libertà a Macerata……. ( PINDAROOOOOO)
ma a Piazza di Spagna mica c’è l’orologio di plastica.