Riccardo Sacchi e Francesco Luciani nel dibattito all’hotel Claudiani moderato da Chiara Sentimenti (al centro)
di Claudio Ricci
(foto di Andrea Petinari)
“Park no”: il fronte contrario all’acquisizione del parcheggio di via Mugnoz proposta dall’amministrazione comunale serra i ranghi nel dibattito organizzato dai gruppi consiliari di Forza Italia-Idea Macerata ieri all’hotel Claudiani a Macerata. Ampia la partecipazione delle forze di opposizione. Presenti i consiglieri Maurizio Mosca e Gabriele Mincio (Città Viva), Paolo Renna (Fdi-An) e Roberto Cherubini del M5S. Proprio i 5 stelle proporranno un altro dibattito aperto sul tema venerdì alle 21 sempre al Claudiani (leggi l’articolo). Per la maggioranza sono intervenuti il consigliere del Pd, Bruno Mandrelli, fermo oppositore del progetto del sindaco Romano Carancini già dai tempi delle primarie che non ha preso parola e Ivano Tacconi capogruppo Udc, unica voce fuori dal coro che nel suo intervento ha difeso l’operazione come primo passo verso l’ ammodernamento della viabilità del capoluogo.
«Abbiamo invitato anche l’assessore alla Mobilità Mario Iesari – ha detto il capogruppo di Fi e promotore dell’incontro Riccardo Sacchi – ma ci ha risposto che vorrebbe affrontare la materia in sedi istituzionali. Anche il presidente dell’Apm Francesco Pallotta ha rifiutato dicendo che la società vorrebbe tenersi fuori dalla diatriba politica». Un dibattito organizzato per «dissipare i tanti e pesantissimi dubbi che gravano su una questione complessa e intricata contenuta in un dossier di circa 500 pagine consegnato a noi consiglieri», ha specificato Sacchi in apertura dei lavori.
Numerosi i contributi di carattere tecnico, commerciale, giuridico e architettonico a partire dal consulente aziendale Giorgio Luzi a dir poco perplesso rispetto all’acquisizione del parcheggio al prezzo di 1,6 – 2milioni di euro dal privato Saba secondo i piani dell’amministrazione che assegnerebbe i costi e poi la gestione della struttura alla partecipata Apm. «Parksì è un ramo d’azienda in perdita da anni. Nella sua consulenza ad Apm il commercialista Giorgio Piergiacomi dice che è possibile portarla in pareggio solo mettendo insieme il ramo parcheggi gestito dalla partecipata e quello del privato, e anche così i primi risultati utili arriverebbero solo dal 2028». Diverse le criticità riscontrate da Luzi, dal rifiuto dell’affitto d’azienda per due anni al costo di 300mila euro «che avrebbe dato modo di tastare l’operazione», alle giustificazioni portate dall’amministrazione «che vorrebbe convincere le persone ad usare il Park Sì togliendo parcheggi dalle mura e dai giardini Diaz». Infine un attacco alla nuova tariffa di 70 centesimi orari che si vorrebbe adottare per invogliare l’utenza. «In questo modo, secondo i dati attuali, i ricavi da sosta scenderebbero a 51 mila euro l’anno – ha detto Luzi – Significa che bisognerebbe portare le ore di sosta vendute dalle attuali 74 mila ad oltre 300mila per ottenere gli incassi della tariffa applicata attualmente».
Un problema che secondo l’architetto Silvano Iommi risiede anche nei numeri dell’utenza: «Il bacino rimane sempre lo stesso. Non si può usare la coercizione piuttosto che la persuasione per far usare quel parcheggio. Probabilmente esiste un problema di gestione altrimenti non si spiegherebbe perché tutti gli altri parcheggi in struttura della città guadagano. C’è un errore progettuale a monte, quando il primo progetto del 1985, poi bocciato, prevedeva un ingresso dai giardini che convogliasse il traffico proveniente da corso Cavour direttamente dentro ai parcheggi un po’ come accade oggi per il parcheggio Stamira ad Ancona». Ripropone un progetto storico legato agli anni della ricostruzione l’architetto Vittorio Lanciani che illustra come nella primavera del 1975 si stesse valutando la possibilità di costruire 5 parcheggi intorno a tutta la cinta muraria cittadina. Rispunta solo per un attimo l’ormai abbandonata ipotesi rampa Zara. «Il park Sì non può essere il parcheggio del centro come vuole farci credere il sindaco. E’ il più lontano dalla piazza rispetto a quelli che si volevano realizzare e ha l’ingresso più infelice – dice l’ex amministratore della Smea – I parcheggi vanno organizzati laddove servono. Dobbiamo recuperare il progetto dell’aprile 1975».
Scuote l’amministrazione il consigliere di Fi Andrea Marchiori: «Il comune deve far rispettare al privato la convenzione di gestione. Il parcheggio come tenuto oggi fa schifo. In tutti questi anni di trattative la Saba non ha fatto un centesimo di spesa di manutenzione. Poi non si capisce perché il Consiglio comunale debba essere investito di un’operazione che Apm, Saba e Comune stanno trattando dal 2009. Forse si vuole ripartire tra gli amministratori la responsabilità di un’operazione antieconomica?» Dubbi anche da parte del consigliere Deborah Pantana: «Dobbiamo mantener l’attenzione alta. Non so se la gestione sarà di Apm o sarà affidata a nuove cooperative o società. Il rischio è che ci ritroviamo in Consiglio qualcosa che non ci aspettiamo».
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