di Giancarlo Liuti
M’ero ripromesso di non occuparmi più di politica amministrativa locale e fino ad oggi ho mantenuto l’impegno. Ma ora c’è una vicenda che mi riguarda personalmente, ossia l’eventuale acquisizione da parte dell’Apm del Park Sì di via Mugnoz, un’operazione portata avanti con tenacia dal sindaco Carancini ai fini del rilancio del centro storico, e con pari tenacia avversata dall’opposizione, che par di capire – ma non lo dice – preferirebbe, anch’essa per agevolare l’accessibilità al centro storico, il più complesso progetto (ex novo, su iniziativa privata e semmai fruibile fra chissà quanto tempo) di un parcheggio all’aperto sotto Rampa Zara con una risalita pedonale su scale mobili fino a Piazza della Libertà. Ma a me, che abito in via Cioci, farebbe molto più comodo – ecco perché mi riguarda personalmente – la soluzione voluta da Carancini. Se mi schiero dalla parte del sindaco, dunque, non è per il bene della città ma per una mia convenienza personale. Conflitto d’interessi? Povero me, come sono caduto in basso!
A mia giustificazione, tuttavia, non credo di essere l’unico maceratese al quale farebbe comodo che il Park Sì divenisse pubblico e restasse aperto anche di notte e anche nelle festività. Come a me, infatti, ciò servirebbe a tutti coloro che risiedono nel popoloso quartiere di corso Cavour, nelle sue vaste adiacenze, in via Roma, in viale Martiri della Libertà, in via Indipendenza, in piazza Pizzarello, nell’ampia zona di via Mameli, in via dei Velini, in via Trento, in viale Carradori, in via Spalato, a Collevario, a Sforzacosta e a Villa Potenza. Quanti sono? Pressappoco i due terzi dei cittadini, ai quali si aggiungono i residenti del centro. Tutti in conflitto d’interessi?
Affidato da anni alla spagnola Saba, una multinazionale che gestisce parcheggi in Europa, il Park Sì comprende un ingresso e un’uscita in via Mugnoz, due piani per la sosta delle auto con quattrocento posti) e due ascensori per via Crescimbeni, a pochi passi pianeggianti da piazza Vittorio Veneto – alias San Giovanni – proprio nel cuore del centro storico. E com’è adesso? Per ragioni dovute a sue convenienze aziendali, la Saba, che non ci sta guadagnando e anzi ci rimette, ha chiuso il piano superiore e ha ridotto della metà i posti auto, il cui costo orario resta piuttosto elevato. Quando scade la concessione? Fra 23 anni! E la Saba tiene duro cercando di far sì che l’iniziativa del Comune e dell’Apm di anticipare così tanto la scadenza le porti il maggior profitto possibile (e Carancini se ne rende conto, ma, come sentenzia la saggezza degli antichi, “a nemico che fugge ponti d’oro”).
Un po’ di storia. Il parcheggio di via Mugnoz nacque col nome “Diaz” all’inizio degli anni Ottanta su appalto affidato all’impresa Sardellini. Allora, come accadeva fin dal dopoguerra, Macerata era governata da un sindaco democristiano e da una maggioranza comprendente Dc, Psi, Psdi e Pri, quest’ultimo con notevole voce in capitolo. Dall’altra parte della città erano in corso i lavori per la cosiddetta “strada nord” eseguiti dall’impresa dell’anconitano Edoardo Longarini, lavori che rimasero incompiuti – e ancora lo sono – per gli scandali poi abbattutisi su Longarini ma che, all’inizio, godevano del favore della Dc e del Psi, mentre al Pri, per ragioni urbanistiche e ambientali, non piacevano affatto. Crisi della maggioranza? No. Per equilibrio politico e come contrappeso fu deciso di realizzare un’importante opera sul versante opposto, cioè nella zona dei giardini Diaz. Ed ecco il parcheggio che per l’appunto si chiamò “Diaz” fino a quando, ceduto alla Saba, prese il nome di “Park Sì”.
Veniamo a oggi. A Macerata circolano ventimila auto e se ne fosse consentito l’accesso anche all’interno delle mura il cuore della città – la sua bellezza, il suo fascino, la sua attrattiva e non ultima la sua potenzialità commerciale – ne verrebbe stravolto per congestione, trambusto, chiasso e aria poco pulita, il che lo ridurrebbe a un’anonima periferia di se stesso. Giusto, quindi, che l’amministrazione Carancini-Monteverde punti a una progressiva pedonalizzazione del centro. Ma le ventimila auto ci sono e se non si fa in modo che esse, pur non entrandoci, si avvicinino il più possibile al cuore della città e che i loro occupanti raggiungano il centro comodamente a piedi, questo cuore batterebbe, come oggi, a fatica e via via rischierebbe di fermarsi. E’ questo che si vuole? Mi auguro proprio di no. E allora occorre un parcheggio per le auto che permetta alle persone di raggiungere il centro a piedi per mezzo di comodi meccanismi di risalita quali sono gli ascensori. Esattamente qualcosa di identico al Park Sì, che oltretutto già esiste ed è pronto ad assolvere tale funzione purché sia gestito con quella sensibilità verso l’interesse pubblico che finora la Saba, da privata com’è, non poteva e non può avere. Ecco perché, pur consapevole dei costi elevati, mi dichiaro a favore della tenacia di Carancini e spero che abbia successo.
Costi elevati? Certo non briciole. Qualcuno – esagerando? – li calcola in oltre due milioni di euro. Il sindaco – minimizzando? – sostiene che sono parecchi di meno. Chi ha ragione? Io, comunque, pur non negando la pesantezza degli oneri finanziari, apprezzo la linea “Carancini-Monteverde” per la coraggiosa coerenza con la già avviata politica a sostegno del centro storico e della sua potenzialità anche economica (oltre ai negozi si pensi alla ristorazione e al turismo). Finalmente un “volare alto”, mi dico. Una virtù che la sonnacchiosa Macerata ha raramente avuto in passato e che oggi, con la progressiva uscita dell’Italia dalla crisi economica, può mettersi in campo più agevolmente di ieri. Mi sbaglio? Prossimamente il Park Sì andrà in consiglio comunale e staremo a vedere.
E adesso mi si consenta di dire la mia sulle conclusioni alle quali è ripetutamente giunta, proprio su Cronache Maceratesi e con grande risalto, una persona che stimo soprattutto per le sue documentatissime inchieste sulle “ombre” urbanistiche delle amministrazioni precedenti a Carancini. Sto parlando di Giuseppe Bommarito, un avvocato che si è rivelato un ottimo giornalista. Ebbene, che lui sia contrario all’operazione del Park Sì è ineccepibile, ci mancherebbe altro. Ma certe sue argomentazioni – glielo dico pacatamente, cordialmente, da amico, come nelle cene che abbiamo fatto insieme al direttore Zallocco – sono di un così sfrenato catastrofismo che se ne resta sbigottiti. Secondo lui, infatti, il progetto “Carancini” sarebbe un “vero e proprio mistero”, una “storiaccia”, un “azzardo coi soldi della collettività”, una “operazione incomprensibile e assurda, senza capo né coda”, tale da “condizionare in maniera rilevante negli anni a venire tutte le scelte della civica amministrazione” e, scandaloso, un “enorme regalo alla Saba”. Un disastro, dunque, per la città, condannata in futuro a una vita grama e priva di qualsiasi prospettiva.
Sarebbero quindi dei pazzi scatenati o, peggio, dei totali “minus habens” non soltanto l’avvocato Carancini ma anche il suo assessore allo sviluppo economico Mario Iesari, laureato in economia e commercio, e anche il commercialista Francesco Pallotta, presidente dell’Apm, la quale, secondo Bommarito, “si taglierebbe irreparabilmente le gambe da sola rovinando anni e anni di gestione positiva”? Uno sfacelo che, se fosse vero, esigerebbe un’occhiata perfino della magistratura? Le opinioni, intendiamoci, sono tutte legittime. E la “vis polemica” con cui le si esprime non è un difetto ma il segno che fortemente si crede in ciò che si dice. Attenzione, però, a non esagerare, altrimenti si rischia di cadere, come ironicamente ho detto di me stesso all’inizio di quest’articolo, in una sorta di paradossale conflitto d’interessi, stavolta ideologico o umorale. Una “lite”, questa, nel seno di Cronache Maceratesi? Assolutamente no. “Vero è che oggigiorno le liti vanno di moda, specie nel Parlamento. Questo, invece, vuol essere un aperto e civile confronto di idee fra due collaboratori esterni che in Cm hanno trovato un organo d’informazione davvero libero – una mosca bianca, visto l’andazzo italiano – al servizio dei fatti e delle opinioni, che, come dice la parola stessa, sono tutte opinabili.
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…ma per piacere! trovare altri argomenti per un’operazione economica disastrosa sotto ogni punto di vista.
Sa , Liuti? Non L’ho neanche letta ed ho commentato, tanto è scontato. Naaaaaa i maceratesi pesano quel che pesano; è la gente da fuori, che va nel capoluogo che pesa, che fa la differenza, che dceide se preferisce andare a far compere a Macerata, oppure.E allora, la sua difesa al Park Sì, conta quel conta,. vale quel che vale alla fine dei conti.
Macerata, l’avete decommercializzata, decinemata, ve dava fastidio pure lo cinema Italia, sfollata con esodo biblico. Adesso e una friggitoria, pizzotteria, alcolicamente all’avanguardia fino a quando fegati super ingrossati chiederanno venia, e allora voglio vedè che ce rimane de macerata? L’orologio che fa cucu 2 volte al giorno? Perché le persone dovrebbero invadere il centro storico, odoroso di fragranti oli scoppiettanti e di stomachevoli cocktail senza i quali Macerata non sembrerebbe un cantinone. Forse facendo una sagra ogni Festa raccomandata, tipo ranocchie, papere, picciù, baccalà e stoccafisso con o senza patate, trippa a gogò, calamari fritti in collaborazione con la padellona di Porto S. Giorgio, la sagra della pace cò Citanò con vongole cozze e granci in concomitanza con il derby quando tutte e due giocheranno in: serie A, B, Pro Lega o D e fermiamoci qui. Certo, se Macerata è autopersonesufficiente il problema non esiste, poi vedo che dall’est arrivano molti turisti desiderosi di farla la loro nuova patria con vibrante soddisfazione degli autoctoni, che a giudicare dai post su CM non vedono l’ora di diventare una città eclettica, e raffinata, un po’ come New York , con la sua Broadway a Piediripa, e il Rockefeller center a Corridomnia. A la sete mmazzata e adesso con Parksi, con cui dovranno essere estorti 2 pezzoni ( la chiamo estorsione, perché quando si paga per tenere o riavere una cosa propria, è così che si dice ) volete che San Giuliano, che ancora ve fa fà la festa ve venga in sogno de notte a darvi qualche suggerimento? E’ un Santo, e se è stato abilitato a fa lì miracoli , na ma ve la potria da. Senno steti attenti che sulo treno funziona li frenatori. ( Ma non si chiamavano freni, mah, il progresso. ) A Citanò è diverso, per fortuna c’è lo mare sennò non ciavra nemmeno lo cucu.
Caro Giancarlo, con tutta la stima possibile e con tutto l’affetto che nutro nei tuoi confronti (se non altro per la vicinanza e la solidarietà che mi hai mostrato nel momento più difficile e doloroso della mia vita), ti devo ribadire che su questa vicenda non la penso affatto come te.
E ciò non tanto per una diversa valutazione circa gli effetti positivi che tu potenzialmente attribuisci ad una diversa e più razionale gestione del Park Sì, che pure a me sembrano evidenti e condivisibili. Su queste possibili ricadute positive pure io sono abbastanza d’accordo con il Sindaco Carancini, e credo che lo sia la gran parte della cittadinanza maceratese.
Il problema di fondo però è un altro, e tu non l’hai affrontato in alcun modo. Il problema è stabilire se due milioni di euro, in questo momento di enorme difficoltà per gli enti locali, siano il prezzo giusto per acquistare anticipatamente una struttura che, quanto ai muri, è già di proprietà comunale e, quanto ad avviamento commerciale, registra di anno in anno, e sempre di più almeno dal 2009, perdite molto consistenti.
A me acquistare a questo prezzo sembra una follia, sembra uno spreco enorme di soldi che non sono privati ma della collettività, sembra un’operazione che per anni impedirà al Comune e all’APM altre operazioni che potrebbero essere anche più urgenti i più utili dal punto di vista sociale ed economico.
Peraltro, nel sostenere questa tesi, non mi sembra né di essere isolato, né di essere un catastrofista a tutti i costi. Le stesse cose infatti le hanno dette e scritte sui giornali locali anche persone che, a differenza di me e di te, operano da decenni in questo specifico settore e gestiscono da anni parcheggi pubblici interrati e a cielo aperto, così come le hanno gridate in pubbliche assemblee pure dei commercialisti che, guarda caso, appartengono allo stesso studio di cui fa parte anche il dott. Francesco Pallotta.
Quanto all’assessore Mario Iesari, persona che stimo per serietà e competenza, a mia precisa e pubblica domanda (“Caro Mario, non da assessore o da esponente di punta del PD maceratese, ma da valido consulente aziendale quale sei, te la senti di giustificare tecnicamente l’acquisto a quelle condizionei del Park Sì?”), si è ben guardato dal rispondere.
Comunque, ci sarà modo di tornare a discutere dell’argomento, per quanto la strada, in questa epoca di carancinisno trionfante, mi sembri ormai piuttosto segnata, nonostante il profondissimo malumore che alligna al riguardo nello stesso PD.
Per quanto riguarda Cronache Maceratese, un dibattito di idee diverse ed un leale confronto non possono che arricchire questo stupendo giornale, che – unico nel panorama locale – consente discussioni libere e democratiche.
se una gestione pubblica del parksì servisse agli abitanti del centro storico come rimessa delle proprie auto liberando le stradine del centro non credo sarebbe una scelta sbagliata.
Ho letto, e anche riletto il mio commento, per cui prima di ogni altra cosa tengo a precisare che dove dico ” la sua difesa al Park Sì conta quel che conta ” si riferisce chiaramente al punto d’osservazione del dott Liuti , cioè di chi non guarda con occhio esterno, da frequentatore di Macerata , da cercatore affannato di soste al volo in prossimità di negozi, farmacie, uffici, studi, e non certo al peso della sua opinione. Non mi permetterei mai .
Adesso che ho letto, non riesco però a capire neanche la maggiore comodità che potrà offrire il Park Sì una volta divenuto pubblico, aperto anche di notte e nei festivi, per tre quarti degli stessi abitanti di Macerata, quelli delle zone elencate fino a Collevario, Sforzacosta , Villa Potenza. Cioè, uno di Collevario , di Sforzacosta , andrebbe a lasciare l’auto anche di notte ai giardini ? Veramente, non ho capito.
Meno ancora, mi è chiaro il perchè secondo Liuti una società privata non dovrebbe perseguire utili dalla sua attività pur non avendo quale scopo l’interesse pubblico ma privato appunto. In teoria dovrebbe essere il contrario per chi è sul mercato e investe capitali propri. Perchè a parità di ingredienti e attuale utenza potenziale, in mano privata non è conveniente tenere aperto oltre le 21 e nei festivi , e ciò nonostante accumula perdite, mentre in quella pubblica diventa vantaggioso fino ad andare in attivo e con tariffe molto più basse? Mistero.
Quanto all’accordo sull’ operazione d’acquisto del Park Sì da parte del Presidente APM e dell’Assessore Iesari, senza nulla togliere alle loro professionalità e autonomia di giudizio, ma che siano questi i nomi o altri al loro posto, vorrei far presente che entrambe le figure non sono elettive ma di nomina diretta del Sindaco, il che, a mio avviso, presuppone un rapporto oltre che di fiducia personale di stretta collaborazione sul piano amministrativo che va al di là delle singole questioni trattate. Quindi, solo il Consiglio Comunale, i singoli rappresentanti dei cittadini nell’interesse di tutti i cittadini , col loro voto potranno dire l’ultima parola, anche se, come dice giustamente Bommarito, nonostante i mal di pancia interni al PD, l’esito favorevole sembra già scontato.
un attività che in mano privata perde 200000 euro all anno, gestita dal pubblico ne rimette il doppio
Mi trovo perfettamente sulla linea dell’amico Giancarlo.
Rendere piu’ accessibile il parcheggio e mettere tappeti mobili per meglio arrivare al Centro Storico.
E’ la soluzione meno costosa senza usare nuovo cemento.
E’ demagogia affermare che si va ad acquistare un bene gia’ del comune dal momento che lo sara’ tra 23 anni.
Credo che i contrari siano personaggi che vorrebbero costruire una nuova struttura per interessi personali o i soliti contrari a Carancini a prescindere
@ Micucci
Non farei tanti commenti sarcastici abitando in una cittadina dove accoltellamenti, incendi dolosi e prostituzione sono pane quotidiano
Dove tutta la giunta e’ indagata per abuso d’ufficio per non aver rispettato normative urbanistiche e amministrative nel costruire un Palas con 8 milioni dei cittadini e non utile per le grandi manifestazioni. La Lube dovra’ emigrare a Pesaro per le eventuali finali europee.
Un parcheggio per il centro storico serve senza ombra di dubbio ed è da tutti riconosciuto. Abbiamo già la struttura che ci permette di non edificare in altre aree verdi; abbiamo una società che può permettersi di rilevare la gestione e di farlo funzionare al meglio. Bene che la positività di questa operazione stia sempre più facendosi largo.
mi può star bene il fatto che abbiamo già una struttura e quindi abbiamo la possibilità di sfruttarlo al meglio…ma no al fatto che l’ingresso sia dai giardini…altrimenti possiamo dire addio all’unico polmone verde rimasto…la mia paura è che forse nessuno se ne è accorto del fatto che una volta stabilito il prezzo…lo stesso deve essere uguale alle altre strutture già esistenti nel territorio…non vorrei che gli altri parcheggi si svuotassero proprio per colpa del Park Si….una volta aperto se dovessi scegliere a parità di prezzo lascerei subito la mia auto dentro la nuova struttura ed eviterei gli altri…proprio perchè se dovessi andare al centro almeno farei subito il percorso pedonale e non prenderei ne freddo ne pioggia…poi non vorrei che ci dobbiamo lamentare se poi le altre strutture non dovessero funzionare….non penso che ci siano grossi flussi di auto visto che il numero di esse circolanti nel territorio comunale è sempre lo stesso…spero di non sbagliare
Secondo me sarebbe importante capire se la SABA ha dimezzato l’offerta di posti soltanto per una questione di ‘convenienza aziendale’ oppure anche perché in ogni caso la domanda reale di posti è pari alla metà dell’offerta totale (sopra e sotto) dei posti stessi. E secondariamente occorrerebbe capire qual è il vero bacino d’utenza del parcheggio, ossia quanti metri un automobilista residente, solo o con famiglia, è disposto a percorrere per usare il parcheggio.
Invece costruire ex novo un parcheggio sotto rampa Zara costerebbe sui cinque-seimila euro, vero?
Ciao Giuseppe. MI chiedi di esprimere un giudizio da “tecnico aziendale” e non da amministratore pubblico.Ammesso che questa separazione sia possibile quando i due profili convivono nella stessa persona, la tua richiesta riconosce implicitamente che i due approcci possono prendere in considerazione un diverso sistema di valutazione. Hai ragione, ma contrariamente a quello che tu sembri pensare (mi scuso se non è cosi) è quello pubblico, a mio parere, che riesce ad esprimere la valutazione più completa dei vantaggi e degli svantaggi che possono derivare da questa scelta. Il “consulente aziendale” infatti non includerebbe tradizionalmente nelle sue valutazioni quelle che vengono chiamate “esternalità”. Il classico bilancio contabile di un parcheggio misurerebbe la sua redditività utilizzando soltanto i ricavi dei biglietti ed i costi necessari per fare funzionare la struttura. Del tutto legittimo e, si badi bene, ancora certamente necessario, ma si tratta di una valutazione che non è più sufficiente, non solo quando si ha a che fare con un bene pubblico come la mobilità, ma anche per qualsiasi altro tipo di prodotto o servizio. Sempre più frequentemente le stesse organizzazioni private capiscono che non possono avere nei lori fini solo il lucro e prendono in considerazioni altri costi ed altri ricavi che fino a poco fa non entravano mai nelle loro valutazioni. Mi riferisco agli impatti ambientali e sociali . Quanto vale una tonnellata di C02 risparmiata ? Quale è il valore di spazi pubblici riconsegnati allo scambio sociale e recuperati da una funzione di puro parcheggio, spesso “abusivo” ? Il buon amministratore pubblico (ovviamente non mi riferisco al sottoscritto) è abituato a “pesare” questi valori . Magari fino a poco fa lo faceva usando soltanto il metro del consenso politico (cosa tutt’altro che spregevole se ricercato in maniera trasparente). Oggi può cominciare ad utilizzare , e lo fanno anche le aziende private più consapevoli, altri parametri. Penso ad esempio alla quantificazione economica delle emissioni di gas serra oppure ai sistemi di valutazione del benessere, come il BES, che si stanno affermando in alternativa o integrazione al PIL.
E’ evidente come riconosce Tamara che ho accettato questo ruolo perché condivido le finalità ed i programmi di questa amministrazione. Farò quindi del mio meglio per far si che la discussione in Consiglio, a cui spetta l’ultima decisione, possa prendere in considerazione tutti gli aspetti economici e non solo di questa operazione che a mio parere, potrebbe eventualmente portare un saldo positivo per il benessere dei nostri concittadini.
Per il dr. Iesari. Quanto vale una tonnellata di C02 risparmiata?
La domanda da porci veramente sarebbe: quanta CO2 emette una vettura nel percorrere 1 chilometro? La risposta è: 150 grammi, pertanto per emettere 1 tonnellata di CO2 deve percorrere (giacché 1 tonnellata = 1 milione di grammi) 1.000.000/150 = circa 66.700 km !
Per Iacobini: Se ognuna delle 20.000 auto che girano ogni giorno per macerata compiono 4,5 km intorno alla città sono 90.000 km percorsi. Diviso 66.700 km per una tonnellata (prendo per buono il suo risultato) abbiamo quasi 1,5 tonnellate di Co2 al giorno. Circa 550 tonnellate anno.
Se il park si di mano pubblica riuscisse a diminuirle anche di 1/3 (e non sarà così) sarebbe un grande risultato. Che l’assessore scriva di Co2 mi conforta, non conoscendolo spero non lo faccia per piacioneria perché di inquinamento si muore di cancro.
Ipotizziamo….
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Presupponiamo che io sia un consulente aziendale e che mi venga proposto di entrare in possesso di un ramo d’azienda IN PERDITA.
Presupponiamo che ci mi vuole vendere> tale ramo d’azienda abbia detto che gli ammortamenti NON sono costi (in questa “economia sperimentale”, mooooolto sperimentale, se ne deduce che, se non sono costi, alora sono ricavi…. oppure c’è da riscrivere tutta la partita doppia)
Data l’imprecisione colossale sugli ammortamenti, io consulente aziendale, dovrei innanzitutto pensare: ma chi parla di acquisire questo ramo d’azienda (e dice simili coglio-nate sugli ammotamenti), sa di cosa sta parlando: oppure apre bocca e gli da fiato??
Se io consulente aziendale difendo questa scellerata scelta c’è qualcosa che non quadra.
Ho preso la laurea nell’università del trota in Albania oppure mento sapendo di mentire….
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Qui, per giustificare la scellerata operazione (NON guadagnandoci la cittadinanza si presuppone che, gli unci che ci guadagneranno, saranno coloro che seguiranno il progetto, coloro che verificheranno i lavori, coloro che saranno chiamati a mettere a norma tutto quanto, ecc. ecc…. insomma presumibilmente ci guadagfneranno TUTTI, MENO che i maceratesi ) si cerca pietiosamente ed ipocritamente di indire una sorta di “referendum” tra il Park Si e un ipoteitco parcheggio sotto Rampa Zara
(parcheggio di Rampa Zara, tra l’altro, previsto nel programma dalle amministrazione Meschini.. Amministrazioni in cui l’attuale Sindaco era un pezzo da novanta in Consiglio).
Ecco la scelta tra “questo” o “quello” è solo una scusa, la solita fantozziana suoeprc.. giustificativa, per far ingoiare ai maceratesi una scelta scellerata, visto che LA STRAGRANDE MAGGIORANZA dei contrari all’acquisizione del ramo d’azienda (IN PERDITA) del parcheggtio, di Rampa Zara, NON parla proprio…
Però gettare nella discussione, ipocritamente, un argomento che non c’entra nulla fa tanto gioco ai sanfedisti pro Park Si.
Ma che allora C. Zero sottoponga a REFERENDUM cittadinio l’acquisizione di un ramo in perdita di un parcheggio che diventerà un pozzo senza fondo.
In questa pagina, mi sembra di capire che ci sia la convinzione che il privato parla sempre per interesse anche se fa un discorso che cerca di distogliere l’ascoltatore dallo scopo finale. Ma ho la sensazione che spostandoci sul politico,lui, ha sempre una posizione ambigua, teorizza sperando di imbacuccare , non nasconde la finalità ma cerca di dargli scopi umanitari, sociali e fantasiosi, con il risultato che come sempre non risponde in maniera convincente e soprattutto credibile.
Il problema, caro “Peppe”, non è quanto costa l’operazione, il problema vero è che non c’è l’operazione, non c’è “PROGETTO”
L’iniziativa, come noto, nasce dal programma elettorale del Sindaco Carancini; basta per impegnare il Consiglio Comunale su un tema così importante?
Che è un tema importante lo sostiene Aipark – Associazione Italiana tra gli Operatori nel settore della sosta e dei parcheggi – che dice:” .. in Italia i parcheggi non sono mai diventati quegli strumenti di regolazione della sosta e quindi di riqualificazione urbana che dovrebbero essere, con positive ricadute sul vivere quotidiano. La difficoltà di accesso ai centri urbani infatti in Italia è ancora molto grande…per cui il tema della sosta deve essere parte di un più ampio processo di pianificazione basato principalmente sul trasporto pubblico e sulla plurimobilità.”
La soluzione a questo complesso problema – cioè come assicurare che le città abbiano la necessaria accessibilità, mantenendo allo stesso tempo un ambiente urbano accettabile – sta nell’introdurre una politica integrata della sosta insieme a un sistema di trasporto pubblico efficiente e funzionale.
Non mi pare di aver letto documenti a sostegno del SI o del NO basati su analisi di processi pianificatori sul tema che, evidentemente, sono tutti da fare, come è abbastanza scontato che non può essere un referendum popolare a guidare la scelta, ma bensì un vero processo partecipativo basato sul coinvolgimento dei cittadini e dei portatori di interesse, sul coordinamento delle politiche e degli strumenti di piano tra settori (trasporti, urbanistica, ambiente, attività economiche, servizi sociali, salute, sicurezza, energia, etc.), tra enti, tra livelli diversi al loro interno e sul territorio e tra istituzioni confinanti.
Dopo ne possiamo riparlare.
Dando per buono che nella situazione attuale l’emissione è 550 tonnellate/anno, quanto sarebbe l’emissione se la gestione fosse affidata al Comune? Possiamo dire che cambia poco o niente? Forse il bandolo della matassa sta da tutt’altra parte.
@ Aldoi Iacopini
Cissà se magari il bandolo di tutte le matasse sia più facile da trovare di quello che sembra….
Magari basta soltanto vedere dalla parte giusta, chissà….
Giorgio Pasqualetti, informati prima di parlare. In tal caso il Comune, o chi per lui, l’APM – della serie non far sapere alla mano destra ciò che fa la sinistra- non caccerebbe fuori neanche un euro; al massimo, incasserebbe gli oneri, poichè a realizzarlo e gestirlo sarebbero dei privati.
Tutti soldi quindi risparmiati dal bilancio attivo di APM, che possono essere meglio investiti in opere di pubblica utlità anzichè regalarli ad una multinazionale che non sa fare il suo mestiere, a quanto pare.
Mario Iesari
la tua risposta, direi, ” è la risposta”, nel senso che è politicamente corretta, precisa, non fa una piega: ” professionalmente politica o politicamente professionale” come ti pare . Ora però, scusa la franchezza, ma a parte che devo essermi persa qualche episodio perchè non capisco la relazione tra l’acquisto del park sì e la diminuizione di Co2- a meno che non vi venisse pensato di togliere tutti gli spazi di sosta intorno alle mura compresa via Cavour, e allora meglio che vi nascondete da qualche parte perchè alla gente piace trovare parcheggio facile, immediato, e non assecondare le strategie amministrative che fanno perdere tempo a chi va di fretta- ti faccio una domanda chiara e diretta:
ma come amministrazione,. chi vi vieta di fare un nuovo piano di mobilità per cui senza regalare milioni di euro a una società che a quanto pare perde soldi ovunque gestisce parcheggi in tutta Italia ( il che fa pensare, eccome) faccia sì che si realizzi il vostro piano di riduzione di emissioni di gas di scarico, magari invogliando, convogliando il traffico verso il Park Sì, che sarà affari suoi poi se ci rimette o ci guadagna, visto che ha un contratto di una durata che vi pone al riparo dalla sua buona o cattiva gestione?
Per Tamara Moroni. Mi hai fatto venire in mente come un lampo la nota favola del ‘Pifferaio di Hamelin’. La differenza sta solo nel fatto che a Macerata l’analoga favola avrebbe un finale lieto: no CO2, che al limite includerebbe un convoglio Swing a metano!
l’ingresso del parksi qualora venisse acquistato dovrebbe certamente essere fatto dai giardini diaz altrimenti tale struttura continuera’ ad essere sotto utilizzata e quindi problemi ulteriori per il polmone verde che tale non e’ dato che spesso e’ preda delle auto ivi comprese quelle dei poveri signori della giunta che non riescono a pagarsi il parcheggio….Questione prezzi…sicuramente non dovranno essere esosi anzi per continuare una politica aziendale giusta dovrebbero essere sulla falsa riga dei costi di Garibaldi e Cairoli quindi…chi ci rimette i soldi anche in quel caso??? vogliamo continuare??? chi anche nell’apertura serale si azzardera’ a parcheggiare li’??? chi curera’ infatti fisicamente la sicurezza del luogo??’ Anche in considerazione del fatto che la zona anche sottostante,ovvero i giardini di Fontescodella,diventano preda di loschi figuri specialmente di notte/pomeriggio inoltrato….continuiamo???
Poi signori la c…..del parcheggio che favorisce meno inquinamento raccontatela a Babbo Natale se non vi ha portato nulla sotto l’albero….
Nota a margine Liuti…nel centro storico…dove li vede i negozi??? quelli che ci sono stanno scomparendo a favore a volte dell’ennesimo magna magna che di solito si attiva in tarda serata e che lascia per quasi tutto il giorno macerata desolatamente povera di attivita’ economiche reali e non gastronomiche….certo se avessimo un milione di turisti l’anno……o magari un milione di colini di Carancini e Monteverde…..
@ Gualtiero Ceresani
Per cortesia la smetta di fare il disfattista!!!!
Se addirittura un esimio Consulente Aziendale ci viene a dire che l’operazione è vantaggiosa: chi siamo noi per dire il contrario??
E’ ovvio che se deviamo i flussi di traffico sui Giardini Diaz (facendo ovviamente l’ingresso a fianco del parco) in qualche altra zona di Macerata l’inquinamento tenderà a diminuire.
E poco importa se collasseremo, stuprandolo, il polmone verde cittadino!!!
Certo che però è grottesco, che si parli di inquinamento, quando a Macerata non mi sembra che ci siano così tante centraline che possano determinarlo….
Comunque Ceresani: l’imperativo categorico è credere, obbidire e combattere, se lo metta bene in testa 🙂
signorsi signore!!!!
Sempre in linea con la risposta data dall’Assessore Iesari, un’ultima riflessione. Tralasciando gli aspetti economici per l’acquisto del Park Sì di cui si è detto e ridetto- gravosi, eccessivi, rischiosi, ingiustificabili anche da un punto di vista tecnico-contabile- stante il tipo di approccio da lui fornito , parliamo allora seriamente di impatto ambientale e inquinamento. Prima cosa da chiedere, è se tali valutazioni siano state fatte col mettere a confronto i progetti dei due parcheggi “ rivali” : Park Sì e quelli a raso di Rampa Zara.
http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/2012/05/26/718863-progetto-rampa-zara-posti-auto-garage.shtml
Io temo proprio di no, altrimenti sarebbe difficile ammantare di nobili propositi ambientali l’operazione Park Sì. Non sono io l’esperto, ma per quanto possa capire , vedo, da un lato il Park Sì che una volta acquisito prevede un accesso dai Giardini che va a intaccare l’area di verde pubblico, dall’altro un progetto su una scarpata che attraverso pochi metri di galleria sotto Viale Leopardi andrebbe a collegare il nuovo parcheggio con gli ascensori esistenti nello slargo di Rampa Zara e che portano dritti in Via Armaroli in pieno centro storico , o in alternativa, una sopraelevata trasparente con sbocco sulle ex Monachette, sempre più nel cuore del centro storico; vedo , da un lato un parcheggio- Park Sì – ubicato in un’area abitata e frequentata che per sua collocazione , credo, renda più persistente la presenza nell’aria dei gas di scarico di quanto riescano per diversa esposizione a portar via i venti sotto strada sul versante opposto.
Ma “ la narrazione” data dai detrattori del Rampa Zara segue due piani , uno, di evitare ulteriore cementificazione ( che a me non sembra poi possa produrre un gran danno su una scarpata, anzi, e in ogni caso andrebbe valutata nel complesso dei canoni dell’Assessore Iesari ) due, udite, ” la speculazione dei privati”, e qui voglio dire “ alla faccia del bicarbonato di sodio” ! Accanto a Saba S.p.A, che scappa a gambe levate con 2 milioni di euro pubblici in mano , c’è mica scritto missione speranza e carità!
Nessun stravolgimento ambientale per poter entrare dal piano giardini; è sufficiente far proseguire l’attuale scivolo per un altro piano ed arrivare a quota giardini!!
La speculazione sta nel fatto che i privati del nuovo Rampa Zara pretendono la chiusura del Silos e la cancellazione di tutti i parcheggi delle vie prospicienti il centro per avere l’esclusiva.
Caro Valentini non condivido affatto la sua logica ideologica, e come ho già detto, chiudere quella scatola di sardine del silos ad alto costo orario non sarebbe affatto un male, ma sarebbe ora. Potrebbe diventare molto più più utile come parcheggio per i residenti , o come supermarket per i residenti del centro dove manca, mentre abbondano ovunque costringendo i residenti a prendere l’auto per andare a far spesa settimanale come tutti i cristiani. Per quanto riguarda l’eliminazione dei parcheggi intorno al nuovo Rampa Zara, che fa, si dà la zappa sui piedi? Ma come! Iesari dice che bisogna recuperare spazi sociali sottraendoli ai parcheggi, e allora cosa ci sarebbe di stonato con le strategie dell’amministrazione, che, oltretutto andrà a fare lo stesso intorno al Park Sì per incentivarne l’utilizzo? Sa quale è la vera differenza? Che uno costa zero ed è un bel progetto, moderno, avanzato, funzionale, risolutivo, quindi troppo per una Macerata che a infrastrutture non ne azzecca una da 40 anni. ; l’altro, regala 2 milioni di euro a Saba S.p.A. per un parcheggio che , checchè lo si voglia chiamare del centro storico, resta distante anni luce dal centro.
Sarebbe interessante sapere PREVENTIVAMENTE, riguardo all’indecente ipotesi di acquisire il ramo d’azienda, in che modo verrà seguito tutto l’iter di eventuale assegnazione dei vari lavori…
Mi spiego meglio.
– Per i lavori progettazione
– Per i lavori di eventuale ristrutturazione
– Per i lavori di eventuale messa a norma
– Per eventuali studi di settore o consulenze
– Per i lavori dello “scivolo”
…. ecc. ecc.
Ci saranno dei bandi oppure si usera lo spezzatino, vedasi Helvia Recina, per cui prima già (ufficiosamente) si sapranno quali saranno le ditte/studi/esperti che andranno a mettere mano alla NON economica scellerata scelta far prendere all’APM un ramo d’azienda in perdita cronica (pagandoci sopra per giunta: che geni!!!)
visto che codesta amministrazione, con sicumera e fissa ostinazione (oltere l’umana comprensione), è convinta che l’ipotesi Park Si abbia il sostegno della maggioranza dei maceratesi: perchè (invece che schermarsi con il passaggio -inutile ed ipocrita- in Consiglio) non fa un bel referedum???
Il referendum e’ inutile.
Carancini e’ stato eletto con un programma che prevede il Park Si.
Sara’ il consiglio a decidere, altrimenti per ogni scelta si dovrebbe andare a referendum
Il mio e’ un parere espresso da libero cittadino e da tecnico in pensione.
@ Carlo Valentini
A proposito del suo commento 28 vorrei consigliarle di rileggere bene il preogramma.
Le faccio notare che, nel programma di Charlie Zulu 2015, la problematica del Park Si viene trattata in modo così grossolano, generico, fantozziano e vago (non si parla di costi, non si danno i tempi, non si analizzano le criticità, non si sa bene chi acquista cosa, non si spiega assolutamente nulla, ecc.) che ora, portare a giustificazione quei passaggi del programma, significa essere alla canna del gas…
Ma se UNICA “giustificazione” per tale assurda scelta è: “ma è scritto sul programma” allora ne consegue che (per questo folle modo di ragionare) quello scritto e NON realizzato (nel programma 2010-2015) è, da se, motivo perchè Charlie Zulu si dimetta subito, in quanto NON ha rispettato gli impegni presi (precedentemente) con gli elettori, cioè ha tradito la loro fiducia….
Infine le vorrei fare anche notare che lei ha perfettamente ragione quando asserisce che è illogico che, per ogni scelta amministrativa, si facesse un referedum cittadino.
Ma quella scellerata scelta sul Park Si NON è una “semplice” sceta amministrativa ma una decisione assai importante che andrà a massacrare la città (e l’APM) per i prossimi anni: volerla trattare come “questioncina” di secondo piano è illogico, fuoriviante, sciocco, assurdo….
Visto che si andrà ad incidere pesantemente sulla città (e sull’APM) lo si faccia questo referendum, per vedere se OLTRE il 30% degli aventi diritto al voto (che hanno sostenuto Charlie Zulue liste collegate alle ultime elezioni) anche gli altri maceratesi (cioe’ il 70%) sono d’accordo.
poi scusate quali sarebbero tutti questi posti che gli ipotetici costruttori del rampa zara vorrebbero togliere??? i 20 posti rimasti lungo il viale??? perche’ gli altri sotto la questura e nel silos devono rimanere altrimenti invece di incentivare il numero di parcheggi ci facciamo il guadagno del kaiser…cosa gia’ fatta all’epoca con l’aver rimosso i parcheggi lungo le mura cittadine…un idea che andava purgata con l’olio di ricino…
Per Carlo Valentini , tecnico in pensione.
Quando parlavo di impatto ambientale non certo mi riferivo alla gettata di cemento per fare lo scivolo e portare tutto a piano Giardini; non sono un tecnico ma non sono mica scema. Mi riferivo chiaramente al carico di traffico che va aggiungersi nell’area verde destinata al pubblico da decenni, ossia i Giardini Diaz.. Posso farle una domanda: ma lei, in quanto padre dell’ex assessore Enzo Valentini, è in buonafede quando esprime il suo giudizio da ” libero cittadino”, oppure ?
Da commentatore nn logorroico concordo con Liuti.
Buon anno….
Adesso, non per polemizzare, ma che debbano andare in moderazione i commenti di chi si è regolarmente registrato come richiesto, e con tanto di carta d’identità, mentre da fb si continua a scrivere indisturbatamente…a che diamine è servito allora registrarsi? Cancellatemi per favore, e subito, per me è intollerabile figli e figliastri; e la censura sopra ogni cosa, soprattutto dal momento che di qualsiasi cosa dica me ne assumo la responsailità. Come sempre ho fatto, anche quando non era obbligatorio presentarsi col propro nome e cognome, ma tanti scrivevano commenti come cecchini , come vigliacchi, al fine di colpire i loro avversari, nemici, senza essere riconosciuti. Ma lasciamo perdere, che è meglio. Ho abbastanza esperienza con gente ignobile da fregarmene. CANCELLATEMI, GRAZIE.
Stavo giusto vedendo Willy Wolka la Fabbrica di cioccolato col ” succhiasucchia che mai si consuma” . Se non fosse troppo volgare, a certi commenti risponderei: e sti cà…? cioè: e dopo che ci hai detto che pensi tu, lo facciamo sapere alla Nazione, meriti un titolo sui telegiornali o cosa?
Scambiare il contributo ricco di argomentazioni, idee, proposte, senso civico , nel rispetto per chi legge in quanto cerca di comunicare le sue idee al meglio che può, per logorrea, non merita risposta, solo umana pietà a chi si avvale di un click per esprimere una secca opinione, un sì o un no, come fosse lui il protagonista, il dio tecnologico. La critica, anche quando efferata, purchè argomentata e non fine a sé stessa o contro qualcuno per principio, fa crescere; il piattume, l’appiattimento sulle posizioni prese fa morire d’inedia tutto, anche le città. Se c’è un motivo per cui alle primarie ho sostenuto Carancini, e lo rifarei, è perchè è un sindaco che si è dimostrato capace di ascoltare ” il basso” , le critiche soprattutto, e di indirizzare la sua amministrazione di conseguenza. Mai mollare se ritiene il fine giusto, quando c’è chi ascolta e per quanto nei suoi poteri riflettere, tornare sui suoi passi, anche se , nella maggior parte dei casi difficile per chi riveste un ruolo di primo piano e deve accomodare tante di quelle situazioni che a noi, semplici cittadini , sfuggono.
Buon Anno.
Tamara io lo scrivo da tempo nei post…si puo’ commentare liberamente da facebook ma vi e’ anche qualcuno che usa nickname sul proprio profilo di cronache…ti pare normale?
Non avrei mai chiesto un parere a Mario Iesari, sdoppiato. In un politico in servizio, non vedo due persone nella stessa anima o due anime nella stessa persona. E’ la stessa persona sia se siede in consiglio o in giunta sia se sta a pranzo in famiglia, almeno che non ci siano interessi diversi per cui sarebbe la stessa persona ma con una faccia ben nascosta che tutto è meno che anima. Infatti la sua risposta è stata politicamente corretta, infatti non ha detto niente di più di quanto ci si poteva aspettare.
Questo è il solito classico caso dove non bisogna chiedere all’oste se il vino è buono.