Francesco Comi
di Gabriele Censi
Il Pd, partito di maggioranza relativa delle Marche e (un pò meno) della provincia, è guidato da un tolentinate 43enne, avvocato e dipendente della Provincia, fino a qualche giorno fa in aspettativa obbligatoria come consigliere regionale. Francesco Comi ora torna al suo lavoro in un ente svuotato di molte competenze e prosegue la sua attività di segretario regionale del Pd, «il primo segretario che non percepisce compensi» ci tiene a precisare. Dalla sua elezione, poco meno di una anno e mezzo fa, il partito ha affrontato successi e divisioni interne. La prima già al momento del voto che lo ha consacrato come candidato, sostenuto dai renziani di allora, senza la partecipazione dei sostenitori di Luca Ceriscioli, non ammesso alla competizione per una regola statutaria giudicata da alcuni un formalismo. Oggi con il suo avversario prima alla vice segreteria e poi a Palazzo Raffaello la situazione sembra ricomposta (tra i due eventi tante altre manovre e rimescolamenti di correnti che omettiamo per sintesi) ma un’altra prova si prospetta con il rinnovo della segreteria provinciale. Le dimissioni di Teresa Lambertucci affidano proprio a Comi il ruolo di mediatore, con lui ricostruiamo gli ultimi passaggi politici a partire dalla nuova giunta regionale.
Con Luca Ceriscioli
Si sta chiudendo una fase politica intensa di attività con il rinnovo dell’amministrazione regionale che ha visto il Partito Democratico in prima linea. Soddisfatto delle scelte del presidente Ceriscioli?
Con la nuova amministrazione regionale si apre una fase politica del tutto nuova. Il Pd con Ceriscioli ha scommesso coraggiosamente sul cambiamento della classe dirigente, su una regione più snella, meno burocratica, più vicina ai cittadini. La nuova giunta è coerente con questa impostazione: figure nuove, competenti, espressione del consenso popolare, ciascuno di loro è il più votato nella rispettiva provincia.
Gli osservatori meno distratti dalla cronaca quotidiana avranno certamente notato che il giorno stesso del voto il Presidente aveva di fatto annunciato la sua giunta ideale, che poi ha proposto. Nel suo primo discorso alla stampa aveva suggerito che ci sarebbero state tre donne e tre uomini, un solo esterno (e pertanto donna visto che solo due sono le elette), e forse (riferito agli alleati) un membro della vecchia giunta (Marconi). Poi in molti hanno dimenticato le sue parole.
La competenza regionale che assorbe più risorse è, come noto, la sanità, materia di cui si è occupato in commissione per molto tempo. La delega resta in mano al presidente, come valuta questa scelta?
Angelo Sciapichetti e Francesco Comi a sostegno della candidatura di Teresa Lambertucci a segretario provinciale (novembre 2013)
Angelo Sciapichetti rappresenta il nostro territorio in giunta. Considerando le deleghe assegnate e gli equilibri complessivi il peso di Macerata cresce o diminuisce? Ci sarà un maceratese a presiedere la commissione Sanità?
Durante le trattative si è fatto anche il suo nome come assessore, una scelta che avrebbe liberato la segreteria regionale per Lucciarini. Con questi nuovi assetti si sente saldo alla guida del partito o prevede altre battaglie interne?
Primarie Marcolini- Ceriscioli con Comi che fa da garante (febbraio 2015)
Il partito provinciale è senza segreteria dopo le dimissioni di Teresa Lambertucci. E’ stato avviato il percorso per la nomina del successore?
Il partito della provincia di Macerata deve fare i conti con un grande bisogno di unità per rilanciarsi dopo il deludente risultato delle elezioni regionali: abbiamo preso solo il 28% a fronte di una media regionale del 35%. In pochi vogliono ripetere gli errori del passato. L’11 luglio porterò in assemblea una proposta di candidatura con lo scopo di raggiungere una larghissima maggioranza. Al riguardo, insieme al presidente Vitali e alla dirigente regionale Paola Castricini, nei prossimi giorni, inizieremo ad ascoltare i membri dell’assemblea
Con l’insediamento del nuovo consiglio sono cessati i suoi incarichi istituzionali, ora che farà, se ne va in vacanza?
Torno al mio lavoro in provincia dopo aver rinunciato ad un vitalizio di 2.300 euro al mese, allo stipendio ed ai rimborsi da segretario regionale. Non ho accettato alcun incarico offertomi dal Presidente, che ringrazio. Ho bisogno di riprendermi una vita normale e dedicarmi, nel tempo libero e da volontario, alla funzione di segretario regionale e alla famiglia. Ho preso 4 giorni di ferie, che sconterò questa estate al lavoro, per seguire la formazione della giunta e delle commissioni e stare un pò con mio figlio di 10 mesi.
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Caro Francesco Comi ,nella Nazionale quando la squadra perde é l’allenatore ad andare a casa. Di cosa ti giustifichi di una vittoria schiacciante? Come Segretario hai fatto un ottimo lavoro Abbiamo vinto e invece di festeggiare , noi del pd cosa facciamo? Stiamo a condannarci da soli? Perché noi in questo siamo bravissimi. Tutta la mia stima per aver portato a casa il presidente della regione . Sò i sacrifici che hai fatto e gli schiaffi gratuiti che hai preso senza mai battere ciglio. Certo la vita di un segretario è fatta di tanta solitudine in passaggi delicati. Credo che tu abbia dimostrato di tenere all’unità del partito in ogni modo. Dopo la frattura congressuale ti sei messo a lavorare a testa bassa per raggiungere l’obiettivo. Il risultato parla da sé. Intorno hai molta brava gente e sono contenta di vedere oggi un partito che riesce a lottare per raggiungere obiettivi importanti capitanato da un segretario responsabile. Buon lavoro
Comi, perlomeno a mia memoria sta ripercorrendo lo stesso percorso del poverello di Assisi, Frate Francesco,poi Santo Protettore dell’Italica gente. Si sta spogliando di tutto e se chiude la Provincia e per qualche motivo non verrà ricollocato, come il suo predecessore dovrà vivere con i proventi della questua che dovrà dividere con i 10, 20 milioni di persone ridotte già alla fame dal destino e dallo stato? Comi, sarebbe, almeno in apparenza, uno di quelli che ancora in vita vengono affettuosamente chiamati ” Sant’uomini”, quindi tutte le critiche malevoli che periodicamente ho letto sul suo conto sarebbero false. Uso il condizionale, visto mai che qualcuno mi dimostri che le mie sono solo farneticazioni.
Canzonetta ha ragione sull’autolesionismo del PD ma ha torto sul fare i complimenti a Comi per aver portato a casa il Presidente della Regione. E ci sarebbe mancato altro, contro chi avrebbe dovuto perderlo?! e’ merito dei Marchigiani che ancora ci stanno con la testa non certo di Comi che sta agli elettori del PD come io sto a un milione di euro (vi garantisco che si tratta di una distanza siderale)
personalmente non condivido affatto i commenti che ho letto… da cittadino “normale” non capisco davvero i complimenti di qua, i complimenti di la…. quello che valuto è che nelle marche vota il 60% delle persone e di queste, la metà è ancora convinta che il PD rappresenti la sinistra…. quello che valuto è che una persona è stata 10 ANNI in aspettativa, e personalmente ritengo questo inaccettabile!!!!!! se la politica va vissuta come una professione, uno dovrebbe lasciare il proprio lavoro e fare solo la politica coi propri rischi e privilegi… se poi dopo dieci anni le cose vanno male, si rimane a piedi e si cerca un altro lavoro come sono costrette a fare centinaia di persone che perdono il loro posto di lavoro! non che “l’aspettativa obbligatoria” rappresenti un paracadute tutelante… senza considerare che i 10 anni sono anche “contributivamente” parlando, coperti!!!!! questo vedo di sconcertante, non che Comi abbia lasciato il pd dopo dieci anni
Penso sia un’analisi oggettiva di come siano andate le cose, il PD sotto la guida di Comi ha ottenuto una splendida vittoria (non scontata). Ha cominciato un processo di rinnovamento della classe dirigente, lottando contro conservatorismi esterni e sopratutto interni. Ora si deve concludere il lavoro! Il populismo è un pericolo che va contrastato con la coerenza, il rinnovamento e la competenza, il Segretario ci sta riuscendo!
Cara Patrizia, dopo aver letto il tuo commento sono stato colto da una mistica visione di campi elisi e celesti angeli. Le creature alate, con sguardo benevolo ma fermo, mi hanno affidato una missione: recarmi a Roma per aprire una causa di beatificazione. Eh si dopo San Catervo, San Nicola avremo anche il beato Francesco da Tulintì.
Novello san Sebastiano egli si è fatto trafiggere da appuntite frecce politiche. Tuttavia, incrollabile nella fede e nel partito, egli affrontava e vinceva le terribili sfide che i maligni secessionisti gli palesavano. Asceta totale, distaccato dalla umana pecunia rifiutava il vitalizio per dedicarsi al prossimo.
Amen!
Comi concepisce la politica come una serie continua di doppi e tripli giochi, di alleanze fatte e subito rinnegate, di tattiche più o meno recondite, di bugiediffuse ad arte e di retropensieri, di rivalità fomentate volutamente, di tattiche e di strategie più o meno sottili e più o meno celate.
Ha brigato in tutti i modi – fortunatamente senza riuscirci – per far sì che le varie componenti del PD regionale lo pregassero unitariamente di candidarsi alla Presidenza della Regione, e in vista di questo obiettivo ha logorato il partito in lotte interne create appositamente, ha bruciato ottime candidature esterne provenienti dalla società civile (penso al rettore Unicam Corradini), ha tenuto il partito sulla graticola per mesi ridicolizzandolo in tutta Italia, ha reso inevitabili le primarie, ha rinnegato l’alleanza con la parte prevalente dei renziani marchigiani grazie ai quali è divenuto segretario regionale, si è alleato spregiudicatamente con i suoi nemici di allora.
Dopo la vittoria di Ceriscioli ha seguitato a lavorare per spaccare il partito per far sì che passasse come assessore il suo amico e sodale dell’area dem Sciapichetti (di cui, secondo il Fatto Quotidiano, prima o poi andrà a fare il capogabinetto).
Fossi un iscritto al PD mi preoccuperei fortemente della sua intenzione di rimanere alla guida del partito regionale sino al 2018 come segretario, carica alla quale è pervenuto solo per mancanza di avversari (lo stesso Ceriscioli), fatti fuori per cavilli burocratici, e ciò subito dopo aver rimediato una colosale batosta nella sua città, dove si era candidato a Sindaco.
Fossi in Ceriscioli me lo leverei di torno quanto prima, ma, a quanto si capisce, questa è già l’intenzione del neopresidente regionale. La speranza è che ciò si concretizzi presto.
E’ bene ricordare: il vitalizio è stato abolito solo per i consiglieri eletti da questa legislatura ( o meglio:è stato introdotto ora un meccanismo contributivo che sostituisce quello retributivo); per gli altri, era loro opzione usufruirne al compimento dei 60 anni, oppure rinunciarvi ottenendo una immediata monetizzazione dei contributi versati ( contributi versati dal “datore di lavoro”, quindi dalla Regione).
Per fare qualche esempio, Francesco Comi ha rinunciato al vitalizio e, così facendo, nel 2013,ha incassato in unica soluzione, riportano le cronache, 172 mila euro ( e come lui molti altri, a seconda dell’anzianità in consiglio) dalle casse regionali.
L’importante è che non emigri e che il suo talento rimanga a disposizione del Paese.
Allora Comi non è come lo poverellu dé Assisi. Adè un demoniu birbu, sto mpunitu!!!!