Le comunicazioni del presidente Luca Ceriscioli in Consiglio regionale
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha ufficializzato in Assemblea la nuova Giunta regionale. Gli assessori Pd sono Fabrizio Cesetti, Manuela Bora, Anna Casini, Angelo Sciapichetti. Per Uniti per le Marche c’è Moreno Pieroni, Loretta Bravi è l’assessore di Popolari Marche-Udc. Le deleghe verranno assegnate domani con la prima riunione di giunta.
Luca Ceriscioli ha illustrato il programma di governo. Al primo posto la situazione economica e gli interventi da mettere in campo nel prossimo futuro. Ritenuto determinante il processo di internazionalizzazione delle imprese, con iniziative calibrate a secondo delle diverse esigenze. Ceriscioli ha fatto riferimento anche a Macroregione e Fondi europei, sottolinenando «la necessità, di fare sistema, di una nuova spinta per accedere a ulteriori fonti di finanziamento». Centrale ritenuto anche un diverso approccio con il credito, con particolare riferimento ai Confidi: «La Regione – ha detto – deve avere una funzione da regista». Il presidente ha parlato della definizione di opere attese ormai da diverso tempo, soffermandosi soprattutto sulle potenzialità del porto di Ancona e dell’ interporto di Jesi, sempre in un’azione complessivo di sistema. Non da ultimo, il problema della semplificazione normativa per agevolare il lavoro di tutti: «Le leggi devono far parte di un processo di stimolo e crescita e non di ostacolo». Passando ai servizi sociali, Ceriscioli, ha sottolineato l’impegno di sostenere chi ha più bisogno, ripristinando risorse importanti per il settore. Stesso impegno sul fronte della sanità con due polarità molto chiare che si concretizzano in acuzie e territorio. Massima chiarezza ed altrettanta partecipazione sulle politiche ambientali e grande spinta per il turismo. Ma anche attenzione per commercio, cultura, nuove tecnologie. Ultima parte del documento programmatico dedicata «alle cose da fare nei prossimi 300 giorni in massima sintonia con la comunità marchigiana».
Antonio Mastrovincenzo
Antonio Mastrovincenzo (Pd) è il nuovo presidente del Consiglio regionale. L’elezione del consigliere Pd con 22 voti (9 le schede bianche) è stato il primo atto della prima seduta assembleare della decima legislatura: «Garantisco trasparenza, imparzialità, ampia disponibilità al confronto ed al dialogo con tutte le forze politiche qui rappresentate, sempre nel rispetto delle regole. Il diminuito numero di consiglieri deve indurci a lavorare di più e meglio nel rispetto dei nostri cittadini e di chi ne ha più bisogno». ha dichiarato nel suo primo intervento subito dopo l’esito del voto. Tra le novità più significative il passaggio dei consiglieri da 42 a 30. All’ordine del giorno con l’elezione del nuovo presidente c’era anche quella dell’intero ufficio di presidenza. La presidenza provvisoria è stata assunta dal consigliere regionale più anziano d’età, Gianni Maggi del Movimento 5 Stelle, come da Statuto. «Riportare la fiducia nella gente», ha detto Gianni Maggi in apertura poi Gianluca Busilacchi, a nome del Pd, ha proposto di rinviare l’elezione dei membri dell’ufficio di presidenza alla prossima seduta, in attesa che entri in vigore la riforma statutaria. Dello stesso parere Giuseppe Giorgini (Movimento 5 Stelle), Elena Leonardi (Fdi), Sandro Zaffiri (Lega Nord), Piero Celani (Forza Italia), Mirco Carloni (Marche 2020 – Ap), Moreno Pieroni (Uniti per le Marche), Luca Marconi (Udc).
Al dibattito iniziato dopo la presentazione del programma di governo hanno chiesto la parola quasi tutti i rappresentanti delle forze politiche presenti in Consiglio. Al centro dell’attenzione la “riconquista della fiducia da parte dei cittadini”. Nel suo intervento Gianluca Busilacchi (Pd) ha sottolineato che «in una fase in cui le istituzioni hanno sempre meno risorse, tanto che si è parlato di austerità permanente, ed al cospetto della disaffezione sempre più pesante della società a tutti noi spetta il compito di ricucire il rapporto di fiducia, altrimenti avremo cittadini sempre più soli con i loro problemi. Dobbiamo lavorare in questa direzione con determinazione ed impegno». In questa direzione, Busilacchi ha fatto riferimento anche ad importanti progetti approvati nelle scorsa legislatura e si è soffermato sul problema del lavoro, auspicando un dibattito serrato. Mirco Carloni (Marche 2020 – Ap) ha affrontato diversi aspetti toccati nella relazione di Ceriscioli. In particolare ha ribadito l’importanza dell’Assemblea legislativa, che deve produrre norme importanti, tenendo sempre conto dei mutamenti intercorsi nella società. Secondo Luca Marconi (Udc) «questa non deve essere una legislatura in cui si aumentano gli impegni di spesa, ma soprattutto i controlli, la verifica delle reali necessità».
Per Piero Celani (Forza Italia) è «auspicabile l’unità di intenti per fornire risposte serie e concrete atte a superare la disistima che caratterizza la partecipazione democratica, comprovata dalla bassa affluenza alle urne registrata nelle elezioni di maggio. Dobbiamo lavorare con continuità sul quotidiano e lungimiranza per quanto riguarda le prospettive. L’impegno è quello di legiferare e programmare. Questa sarebbe già una rivoluzione.» Secondo Luigi Zura Puntaroni (Lega Nord) «sarà il tempo a dimostrare se le buone intenzioni illustrate in Aula troveranno conferma negli atti concreti». Enzo Giancarli (Pd) sottolinea che non si può più sottovalutare «il problema del non voto, che va ad influire inevitabilmente anche sulle maggioranze, non più supportare da ampi consensi». Il consigliere ha anche evidenziato alcune priorità, già poste al centro dell’attenzione anche dalle organizzazioni sindacali.
Per Giuseppe Giorgini (Movimento 5 Stelle) è auspicabile che «il Programma presentato da Ceriscioli vada fino in fondo e nel futuro non sia gravato da zavorre. Le Marche hanno evidenziato primati negativi in tutto. La precedente legislatura è stata tragica, speriamo che si cambi il modo di fare e di operare».
Sandro Zaffiri (Lega Nord) ritiene che «questo Consiglio tornerà ad essere credibile quanto ripristinerà la sua vicinanza alla società marchigiana, che ha completamente perso nel corso del tempo». Diversi i problemi affrontati nel corso dell’intervento, ribadendo la difesa della “centralità marchigiana” e la grande sfida sul lavoro.
Intervenendo nella parte conclusiva del dibattito, Moreno Pieroni (Psi) ha parlato di “linee guida d’intervento caratterizzate da chiarezza, freschezza e coerenza”. Gianni Maggi (Movimento 5 Stelle) ha annunciato l’appoggio dello stesso movimento su tutte le leggi a favore dei marchigiani ed un’opposizione dura in caso che si operi in altra direzione. Già annunciata una risoluzione sull’autorità portuale. La situazione economica e tutte le sue ripercussioni al centro dell’intervento di Jessica Marcozzi (Forza Italia), mentre Manuela Bora (Pd) ha parlato di “impegno onesto ed instancabile per la crescita delle Marche, che sarà messo in campo dal Governo regionale”. Ampio sostegno a “giovani e donne, perché a loro appartiene il nostro futuro”. Per Fabrizio Volpini (Pd) uno dei limito del precedente Governo “è stato quello di dialogare poco. Occorre riallacciare il rapporto con i territori. Non è solo una questione di metodo. Parliamo soprattutto di sostanza”. Secondo Elena Leonardi (Fdi) “le politiche poste in essere nel passato hanno prodotto molte negatività. La sfida è quella di tradurre gli enunciati in fatti concreti, sperando nell’apertura di quel dialogo che è mancato”. La priorità per Romina Pergolesi (Movimento 5 Stelle) è il ripristino del fondo sociale, “che non può aspettare 300 giorni”. Ultimo intervento quello di Renato Claudio Minardi (Pd) che ha parlato di “politica come esrvizio al cittadino ed alla comunità”. Nella replica finale il presidente Ceriscioli ha valutato positivamente l’intero dibattito, auspicando come primo atto concreto di collaborazione l’approvazione della risoluzione, proposta in un primo momento dal Movimento 5 Stelle e, dopo una breve sospensione, fatta propria da tutte le forze politiche, contro il progetto governativo sull’autorità portuale di Ancona. L’atto ottenuto l’unanimità dell’Aula.
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Evviva, evviva…. Sciapichetti Assessore
Il passato non potrà che essere radioso!!!
Tra Ricotta e Sciapichetti il PD maceratese è sempre più in mano agli ex democristiani.
Quanto denunciato dall’ex ministro Barca x Roma, vale per il PD di ogni citta’ o regione. Purtroppo!
Ciarulli frena un attimo . Un conto che uno abbia un giudizio più o meno positivo rispetto ad un determinato personaggio politico un conto che questo porti a generalizzare paragonando tutte le situazioni a quelle estremamente critiche e criticabili che si sono vissute o si stanno vivendo a Roma. Le cose non stanno cosi !
Caro Iesari apprezzo il suo senso di appartenenza, anche io ne sono contagiato, però non posso non vedere quanto succede in seno al PD nella nostra provincia; non serve fare nomi e cognomi perchè tutti li conosciamo, però ci sono una decina di personaggi che rispecchiano fedelmente quanto criticato da Barca; sennò che senso avrebbe stare appiccicati a poltrone varie da 15/20/25 anni?
Ma chi guarda da fuori e sente e legge, secondo lei che idea si fa?
@ esimio disinformazio e propaganda per Citizen Zero
Va bene che gli ambasciatori vanno all’estero a mentire per il proprio Paese.
Ma la campagna elelttoale è finita, cortesemetne la finisca di fingere di fare l’ultimo oplita alle Termopili che non ci crede più nessuno…
Il caso maceratese entrerà nei manuali di rottamazione.