di Claudio Ricci
«Sono onorato della scelta fatta dal presidente Ceriscioli per rappresentare il territorio maceratese nella Giunta regionale delle Marche». È il primo commento di Angelo Sciapichetti a poche ore dalla nomina ad assessore regionale (leggi l’articolo). «Un ringraziamento – continua l’esponente del Partito Democratico – va rinnovato alle oltre tremila persone che mi hanno votato alle elezioni regionali, e anche ai dirigenti del Pd che hanno creduto in me e nel mio nome. Ora ci aspetta un lavoro intenso e difficile per ridare speranza ai marchigiani, e in particolare ai giovani, ai disoccupati, alle famiglie: lo affronteremo insieme con l’impegno e la disponibilità di sempre». Non si sbottona sulla possibile delega che Ceriscioli ufficializzerà solo domani, insieme a quelle degli altri 5 assessori, dopo la prima riunione di giunta. Chiari gli obiettivi da perseguire in favore del territorio: «Al primo posto c’è il lavoro, come indicato oggi dal presidente nel suo discorso di insediamento in Consiglio. Un’attenzione particolare nella nostra provincia va alle imprese in difficoltà per evitare ulteriori chiusure. La sanità è un altro tema importante. Occorre rivedere l’organizzazione del sistema sanitario regionale alla luce di alcuni provvedimenti approvati e di altri che sono ancora sulla carta. Fondamentale sarà il ribilanciamento delle aree interne oggi fortemente penalizzate. In tutto questo sarà necessario accelerare sull’intercettazione dei fondi europei tramite progetti di qualità».
Fa chiarezza sull’inchiesta per peculato che lo ha coinvolto, insieme ad altri nel precedente mandato: «La cosa ha pesato molto anche durante la campagna elettorale. Ma gli oltre 3mila cittadini che mi hanno votato consegnandomi il primato delle preferenze tra tutti i candidati maceratesi (sia del centro destra che del centro sinistra) dimostrano che l’onestà non può essere infangata dopo una vita spesa per il volontariato e nell’impegno sociale. Sono stato fra i pochi a chiedere di essere ascoltato dopo la chiusura delle indagini. Ora nutro piena e totale fiducia nell’operato della magistratura ma sono convinto che i consiglieri delle Marche non abbiano nulla da temere come dimostrano le assoluzioni – a parte alcuni casi eclatanti – dei consiglieri indagati per peculato ad esempio in Piemonte. Auspica poi un ricompattamento del Pd maceratese: «Nel Pd maceratese dovremo aprire una nuova fase per superare le divisioni e le lacerazioni che si sono protratte per troppo tempo, per costruire una stagione unitaria – reale e non di facciata – che porti ad un rinnovamento profondo della classe dirigente».
Lacerazioni di cui parla anche Teresa Lambertucci la quale, anche se solo per un frangente, era stata indicata come possibile assessore. La sua eventuale nomina però è stata duramente criticata con un documento firmato da 20 dirigenti della segreteria federale del Pd maceratese e indirizzato al governatore Luca Ceriscioli. Nel documento (approvato con un solo voto contrario) i componenti del direttivo hanno bocciato l’ingresso in giunta della segretaria dimissionaria prospettato nella giornata di venerdì (leggi l’articolo). A bocce ferme, la Lambertucci si toglie più di qualche sassolino con una lunga riflessione:
«Innanzitutto mi congratulo con tutti gli assessori della giunta regionale – scrive Lambertucci – augurando loro buon lavoro, in particolare con Angelo Sciapichetti che saprà ben rappresentare il territorio maceratese. Buon lavoro anche al presidente del Consiglio Regionale, eletto questa mattina, Antonio Mastrovincenzo. Ringrazio il presidente Luca Ceriscioli per aver dato indicazione di un mio possibile ingresso nella Giunta nella giornata di venerdì, nonostante non ci fosse stato prima nessun contatto diretto tra di noi. Immagino che il presidente abbia voluto ritenere quella proposta come una soluzione ad un’impasse creata dai troppi veti che di certo non lo hanno aiutato in una fase difficile e delicata come quella della composizione della Giunta. E mi piace pensare anche che lo stesso Presidente non abbia potuto immaginare, perché in un consesso civile e comunitario sarebbe inimmaginabile, quanto fango sarebbe stato scaraventato da lì a poco sul mio operato da segretaria. Un giorno, se ne avrò voglia e tempo, chiederò al mio organizzatore di quali e quanti danni organizzativi abbia prodotto al partito, visto che di organizzazione non mi sono mai occupata. Così come, eventualmente, chiederò conto di quali gravi ed irreparabili danni politici ed elettorali abbia prodotto conseguendo quasi 2.300 preferenze alle recenti elezioni regionali ed essendo la terza candidata più votata della provincia tra tutte le liste in gioco e contribuendo al raggiungimento di una percentuale mai realizzata prima nel mio comune di residenza (35,6%) e di percentuali rilevanti negli altri comuni in cui ho svolto iniziative di campagna elettorale. Magari, quello stesso giorno, chiederò ai 21 dirigenti del Pd provinciale che – in una riunione intempestiva, tardiva ed irrituale – hanno votato il documento dei “danni” di capire le ragioni per le quali in alcune città “simbolo” della nostra provincia, ben presidiate da autorevoli presenze dem, la percentuale del Pd è di gran lunga più bassa, fino a subire la concorrenza spietata della Lega o del M5S. Di certo continuerò ad essere una voce libera, ora più che mai, una donna dalla testa alta e dalle mani pulite, che sa parlare direttamente alle persone, guardandole in faccia senza mai volgere lo sguardo».
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Nota della segreteria regionale del Pd:
«Questa mattina, alle 9.30, il segretario regionale del Partito Democratico, Francesco Comi – presente il presidente della Regione, Luca Ceriscioli – ha riunito i quindici consiglieri del Pd. I presenti all’incontro hanno condiviso la proposta di governo regionale presentata dal Presidente, che è ancorata ai criteri già formulati dal Segretario regionale e dai Segretari provinciali: presenza del 50% di donne tra gli assessori del Pd; rappresentanza di tutte le province dentro la squadra di governo; scelta fra i più votati per ogni provincia (la donna più votata di Ancona, la donna più votata di Ascoli, l’uomo più votato di Fermo e quello più votato di Macerata). Questa rappresentanza di Giunta tiene conto della presenza delle varie opzioni congressuali e politiche all’interno del Pd: Manuela Bora è renziana della prima ora; Angelo Sciapichetti ha sostenuto Pietro Marcolini alle Primarie; Anna Casini e Fabrizio Cesetti hanno sostenuto Luca Ceriscioli alle Primarie. La proposta così avanzata è stata condivisa da tutto il Gruppo consiliare. Il presidente e il segretario hanno poi proposto ai consiglieri Pd Antonio Mastrovincenzo, già sostenitore di Marcolini, come presidente del Consiglio e Gianluca Busilacchi per il ruolo di presidente del gruppo consiliare. Il gruppo ha condiviso le proposte del presidente e del segretario. La seduta di insediamento dell’assemblea legislativa ha registrato il voto favorevole di tutti i consiglieri del centrosinistra per l’elezione a presidente di Antonio Mastrovincenzo e l’adesione alla proposta programmatica illustrata dal presidente Ceriscioli. “Da oggi – dichiara il Segretario Comi – Ceriscioli, la giunta e il consiglio sono al lavoro per garantire un vero cambiamento, interessati a non tradire la fiducia accordata dai marchigiani. Al centro del nostro dibattito ci sono il lavoro e la crescita economica, lo sviluppo sostenibile, la tutela della rete di protezione sociale e servizi sanitari adeguati ai bisogni dei cittadini. Non ci faremo distrarre da questi obiettivi”».
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Come il neo Assessore anche i tanti onesti marchigiani e maceratesi hanno piena e totale fiducia nella Magistratura.
Che l’inchiesta faccia il suo corso…
Che velocemente si possa separate the wheat from the chaff…
Che se qualcunio, alla fine, verrà condannato (in via definitiva) venga allontanato dalla vita pubblica…
Se pare normale che il presidente del consiglio regionale (dell’assemblea legislativa eletta dal popolo marchigiano che deve indirizzare e controllare l’esecutivo!) venga indicato congiuntamente dal presidente della giunta regionale e dal segretario regionale del partito di maggioranza, potranno mai cambiare le cose?
La volontà dei marchigiani è stata chiara: quasi metà di coloro che si sono presentati ai seggi delle primarie hanno scelto il prof. Pietro Marcolini, comunista, incensurato e senza procedimenti a carico, e non un democristiano senza laurea, con una posizione non ancora chiarita, che in tutta la vita ha operato esclusivamente negi enti pubblici. Comi continua a fare danni enormi al partito, già tenuto in piedi con le unghie e coi denti, che a questo punto immagino non durerà a lungo.
Chiedo al cattolico Angelo Sciapichetti di battersi in seno alla Giunta, al Consiglio regionale e nel PD, contro il Gender satanico nelle scuole, privandolo dei finanziamenti, per salvare i nostri figli e nipoti e lo stesso PD dalla distruzione.
Rapanelli in Italia il Gender e’ l’ultimo dei problemi, se volesse cortesemente prenderne atto.
Concordo pienamente con il commento di Tramannoni
Ora attendiamo il trionfale ritorno di Comi, non più consigliere regionale e quindi non più titolare di legittima aspettativa, nel suo posto di lavoro.
Mi scusi Bommarito se la correggo, direi posto di impiego, lavoro mi sembra esagerato
Se pensiamo che con questa legge elettorale regionale mi impone chi devo votare…se le Marche partono da Cattolica a Porto D’Ascoli…posso essere libero di votare qualsiasi candidato di X partito…
Bene, adesso sappiamo che il trionfale ritorno di Comi nel suo posto di lavoro non ci sarà, perché, secondo il Fatto Quotidiano, Sciapichetti, per premiarlo del prezioso apporto ricevuto, lo nominerà come capo della sua segreteria (mentre la Giannini andrà a far parte dello staff dello stesso Ceriscioli).
Il Fatto Quotidiano qualifica gli Assessori Regionali & Dintorni come la Giunta degli Impresentabili. Probabilmente è vero solo in parte, certo che però la Casta maceratese ha ancora vinto!