Menghi: “Decisivi l’apporto di Salvini
e un sms di Carancini”
Tardella: “Avanti con la forza delle idee”

MACERATA VERSO LE ELEZIONI - L'ex sindaco rivela i due motivi per cui è scesa in campo dopo lunga riflessione: il leader della Lega che definisce "un giovane normale attento al sociale" e una risposta liquidatoria dell'attuale primo cittadino. Chi sarà il nuovo presidente della Provincia? "Prevedo Fiordomo". Su Dante Ferretti: "Da coinvolgere in un progetto culturale insieme con i cittadini ad honorem"

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A sinistra Paola Pippa, al centro Milco Mariani e il giornalista Andrea Basagni, a destra Anna Menghi

di Maurizio Verdenelli

(foto di Lucrezia Benfatto)

Dopo il ‘bagno di folla’ all’Abbadia di Fiastra insieme con l’altro Matteo nazionale (Salvini) Anna Menghi nel ‘ridotto’ dell’Ostello Ricci ha lanciato stasera la volata finale in vista di domenica. Al tavolo seduta l’ex sindaco del ’99 insieme con Milko Mariani (Lega Nord) già assessore provinciale della giunta Capponi, i candidati Nicola Prenna (funzionario regionale), Luigi Mosciatti (commerciante), la capolista Paola Pippa (segretaria della Maceratese calcio) e l’amico giornalista Andrea Basagni (Carlino, Messaggero, Rai) che ha accolto l’invito a Macerata a fungere da moderatore ed un po’ provocatore al dibattito su passato, presente e futuro.

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Anna Menghi

Un lungo dibattito seppure a lasciare il tavolo, anzitempo, per l’incombente Maceratese-Akragas sia Paola Pippa -per due mandati presidente di Circoscrizione a Sforzacosta. Lasciando a metà la ghiotta indiscrezione sollecitata ‘sapientemente’ dallo stesso Mariani: “Dopo la Lube, anche il calcio lascerà il capoluogo?”. Né conferma ma neppure smentita. “La Lega Pro (lei, per un evidente lapsus, dice ancora Lnd ndr) ci imporrà certe condizioni a livello impiantistico alle quali dovremo ottemperare. Non posso anticipare nulla, presto tutto si saprà sui giornali. Sarà quello il momento delle decisioni”. Decisioni che per l’intanto non sono state facili per la segretaria della Maceratese presieduta da Maria Francesca Tardella, anch’essa candidata sindaco. Ma …“Da molti anni sono al fianco di Anna Menghi che ammiro per caparbietà e coerenza. Non cambio dunque anche se le sirene da destra e da sinistra sono state tante. Pure la dott.ssa Tardella mi aveva chiesto di candidarmi nella sua lista, ma poi ha compreso il mio spirito di fedeltà” dice Paola Pippa, con la maglietta ‘Macerata cambia musica’, prima di avviarsi in direzione stadio.

Anna Menghi nlunedì all'Abbadia di Fiastra con Matteo Salvini

Anna Menghi nlunedì all’Abbadia di Fiastra con Matteo Salvini

Per la Menghi una giornata ancora di soddisfazioni nel ricordo di Salvini, l’alter Matteo. “L’ho conosciuto a Montegranaro quando l’ho pregato di venire a Macerata dove la ‘corsa’ era importante. Lui è un giovane normale attento a differenza di altri al sociale. Come presidente Anmic sono rimasta colpita per la sua ‘battaglia’ sulle pensioni d’invalidità, che gli altri leader nazionali snobbano. Tanto che come associazione non contiamo più interlocutori. Un’impressione positiva, dunque ho tratto da Salvini. Pensare che volevo smetterla stavolta, dopo 25 anni di politica, tante delusioni e i fatti del ’99…”. In prima fila, la mamma Teresa annuisce ricordando silenziosamente, forse, le lacrime di amara preveggenza versate allorché la figlia venne eletta primo sindaco donna di Macerata.
Anna_Menghi_Foto LB (4)Dopo Salvini, il secondo ‘convitato di pietra’ è Dante Ferretti, tre premi Oscar, già assessore alla Cultura della giunta Menghi. Che, in altra sede elettorale (leggi articolo) s’è detto disponibile ad ancora accorrere a chiamata nella sua (nonostante tutto) amatissima Macerata. Una telefonata che è arrivata in effetti a Roma ma non da lei, nonostante il forte legame ai tempi dell’assessorato. “Non ho certo dimenticato il grandissimo scenografo che ha illustrato un pezzo importante della mia amministrazione. Insieme con l’associazione Il Glomere gli abbiamo tributato un premio di riconoscenza, tempo fa. Quando allestì poi in Arena la sua splendida Carmen, l’ho incontrato cordialmente. ‘Che vuoi fare a Macerata? Nemo propheta in patria’ mi disse, tuttavia, scorato. E qualche anno prima l’avevo visto un po’ in imbarazzo nei miei confronti quando accolse dal centro sinistra la cittadinanza onoraria. Sarà stata probabilmente una mia impressione, ma un progetto forte, culturale, noi ce l’abbiamo e lo comprende ‘in primis’ con tutti i Cittadini Onorari della città. Presto a Dante gliene farò partecipe”.

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Andrea Basagni moderatore al comizio finale di Anna Menghi

Con a fianco Basagni che parla di ‘trasformismi eclatanti’ sotto il sole e le stelle maceratesi e ricorda come inviato Rai la defenestrazione 16 anni fa (caso allora unico in Italia) dell’amica, Anna Menghi è tornata sui dubbi amletici sciolti in extremis sulla grande corsa. “Ho riflettuto a lungo, la ferita era ancora aperta, poi l’apertura totale della Lega che non mi poneva alcun condizionamento, assicurandomi anzi totale libertà. Eppoi c’è stato l’ sms di Carancini a togliermi gli ultimi dubbi…”. Cioè? “Premetto che io e lui siamo stati sempre in ottimi rapporti formali anche quando è stato per dieci anni capogruppo prima dei Ds poi del Pd, seppure io non abbia mai abdicato, come altri, al ruolo d’intransigente opposizione….”. Allora? “Allora ho creduto di inviare al sindaco un sms al suo cellulare per segnalargli la blindatura del centro storico, eccessivo per i nostri associati dell’Anmic. Un’associazione, sia chiaro, che rappresenta valori di pari importanza a quelli della politica: per me è stato sempre così”. Carancini? “Mi ha risposto con un altro sms invitandomi a rivolgermi alla Polizia municipale: insomma il nodo dell’accessibilità, già difficile per gli ‘altri’, è sostanzialmente rimasto. Ora mi batto naturalmente su un fronte, come dire, più globale ma nel ‘pacchetto’ c’è sempre la necessità di una difesa degli invalidi. Insomma: chi si ritira dalla lotta ….è un po’ vile” è la conclusione attenuata sulla gravezza della rima.
Anna_Menghi_Foto LB (3)Dunque una Menghi in gran forma che ha tirato all’Ostello Ricci spadate a destra (scarsa opposizione) e a sinistra, sopratutto. “Sono contraria agli incentivi per i dirigenti, ma poi se si scopre che dopo 18 anni la Tarsu non la paga quel tale movimento, come accaduto, si dovrà dire come mai quel ‘qualcuno’ non è stato scovato”. Fendenti anche sul caso piscine e su ‘quel pezzo di terreno pagato 35mila euro dal privato che ha poi richiesto un milione e duecentomila euro”. Basagni quasi sbianca. “Ma poi per fortuna tutto è rientrato seppure il caso piscina nella sua interezza resta gravissimo: non è forse configurabile con l’esborso per il mutuo, in un danno erariale?”. Ancora: “Come capoluogo, stiamo perdendo peso, come la ‘fuga’ della Lube a Civitanova Marche segnala”. Poi una rivelazione in direzione Provincia, l’ente che si scioglierà nella primavera del 2016. “Dichiaro sicura in un incontro: chi sarà il nuovo sindaco, avrà pure la presidenza della provincia. Non è forse Macerata il capoluogo? Carancini, che è presente, mi sussurra: ‘Guarda che sbagli, non sarà proprio così’ dimostrando di essere informato in merito. Non è forse questa un’altra dimostrazione che Macerata sta contando sempre meno?”. Chi sarà, secondo lei il nuovo presidente della provincia? “La mia previsione la metto in busta ‘sigillata’, da aprire fra un anno. Pensando… a voce alta al nome del prescelto. Francesco Fiordomo, primo cittadino di Recanati. Ottimo giovane per carità, tuttavia al capoluogo che resta?”. Staremo a vedere naturalmente, già che resta? “La macchina amministrativa non funziona benissimo; l’orologio non ci piace così perché non c’era perdipiù certezza su com’era; allo Sferisterio mancano a supporto le scuole di mestieri che noi vogliamo insieme con la copertura del teatro così come ha prospettato un industriale del livello di Adolfo Guzzini. Non ritenuto comunque degno di una qualsiasi risposta, finora. In una parola intendiamo mettere in sinergia la città dove tutti saranno chiamati a dare il proprio contributo non a seconda delle appartenenze o dei circoli. E’ la politica delle mani libere per difendere chi deve essere difeso e per far progredire la città cambiando musica. Quella dell’orchestra Carancini è apparsa con forti stonature”.
L’assolo finale è stato di Nicola Prenna che ha paragonato i maceratesi ad un popolo ‘viaggiante per necessità’. “Sì, per godere infatti del verde occorre spostarsi all’Abbadia di Fiastra e a Civitanova per tornare ad assistere alle partite della Lube. Occorre mutare mentalità ad un capoluogo, penalizzato anche dal ‘caso Salesiani’, un’istituzione ultracentenaria cara alla popolazione. Una città che pare voglia restare sulla collina, eternamente isolata, senza strade di collegamento. E non perché la gente sia d’accordo. Non esiste neppure una pista ciclabile per i bambini: ecco dunque la necessità di altri viaggi a Montecassiano e San Severino Marche. Maceratesi, un popolo in viaggio, di continuo”.
E agli astanti mostra, Prenna, la foto della strada nord ‘interrata’ anche se appare quasi di un’altra epoca nella quale il futuro era ancora a costi possibili; ma come nel gioco dell’Oca la città tornò di nuovo alla stazione di partenza.

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Maria Francesca Tardella

Maria Francesca Tardella

Chiude la campagna elettorale con un messaggio su facebook Maria Francesca Tardella che ieri sera in una cena al Pozzo ha incontrato i candidati della sua lista Macerata Capoluogo e alcuni amici. La presidente della Maceratese che domani all’Helvia Recina festeggerà con la squadra il traguardo della serie C, commenta: «Con questo post vorrei ringraziare quanti tra mille difficoltà hanno voluto condividere con me questa esperienza. Siamo autofinanziati e moderati, abbiamo cercato di non essere offensivi nei confronti dei nostri avversari, ci siamo fatti sentire con la forza condivisa delle idee per la nostra Macerata. Non abbiamo urlato, non abbiamo offeso nessuno e siamo stati disponibili sempre al confronto. Non abbiamo fatto promesse elettorali di impossibile realizzazione. Questi mesi mi hanno arricchito dal punto di vista personale e mi hanno dato modo di conoscere gente con idee diverse ma tutte utili e condivisibili. Il seme che abbiamo gettato, certo continuerà nel tempo. Ho incontrato giovani disillusi ed anziani soli, stanchi di essere considerati solo nel periodo elettorale. Macerata capoluogo continuerà a raccogliere idee e proposte da tutti quei cittadini che vorranno credere nel nostro modo di fare politica. Grazie ai candidati della mia lista e grazie a quanti vorranno con il loro voto, premiare questo nostro modo di fare politica in città”.

 

 

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