Narciso Ricotta, capogruppo del Pd Macerata, risponde alla nostra lettera aperta (leggi articolo):
Caro Direttore,
rispondo alla Sua lettera aperta. In questi giorni natalizi ho letto gli articoli ed i commenti (poco natalizi, consentirà la battuta scherzosa) di Cronache Maceratesi sulla Cittadella dello Sport. Non sono d’accordo su alcune questioni di metodo ed altre di merito. Infatti ritengo che la trasparenza non si ottenga scrivendo commenti nascondendosi dietro pseudonimi e che il confronto non possa attuarsi rivolgendosi agli interlocutori in maniera maleducata (l’educazione è passata di moda?) o con frasi ed allusioni gratuitamente offensive o dileggianti tanto da rasentare (?), in alcuni casi, i limiti della diffamazione nei confronti di amministratori, dipendenti comunali e privati cittadini. In un commento del 23 dicembre Bommarito ha scritto: “ Qui stiamo parlando di veri e propri delinquenti che militano a sinistra, in prevalenza nel PD”. Si sta esagerando? Lei stesso, in passato, è intervenuto sul tema dei commenti agli articoli riconoscendo il problema ed invitando i commentatori ad un comportamento più urbano (per usare un eufemismo), ma a quanto pare senza esito: purtroppo il Suo giornale è rimasto prigioniero di coloro che praticano quanto sopra. A Lei che fa il giornalista la soluzione del problema. Circa il merito, invece, i fatti sono stati riportati in maniera errata ed incompleta mentre le parole sono state travisate strumentalmente alla tesi che il Suo giornale vuole sostenere, come ho spiegato puntualmente in Consiglio Comunale. Per questo non accetto il Suo invito a venire in Redazione e Le propongo una diversa occasione di confronto: incontriamoci serenamente in una sala aperta ai lettori di Cronache Maceratesi ed a tutti i cittadini che vorranno partecipare. Perciò La invito a contattarmi direttamente per scegliere una data ed un luogo dove organizzare insieme un sereno dibattito sulla Cittadella dello Sport dove dopo una breve introduzione Sua, di Bommarito, che ha scritto l’articolo sul Suo Giornale, mia e di Bruno Mandrelli, che Lei chiama in causa come Segretario del mio Partito, possa essere lasciata la parola a quanti vorranno intervenire. Un confronto corretto ed aperto al contributo di tutti potrà servire a ricostruire la verità dei fatti ed, in prospettiva, all’interesse generale di dotare questa città di un impianto sportivo, come previsto nel programma amministrativo con cui i cittadini hanno eletto questa maggioranza di centrosinistra ed il Sindaco al governo della Città. Diversamente, purtroppo, finchè Cronache Maceratesi non risolverà i suoi problemi, di cui sopra, seguiteremo io a parlare nella sede istituzionale che mi compete (il Consiglio Comunale cui tutti possono assistere, che può essere ascoltato via radio in diretta ed i cui interventi registrati agli atti sono disponibili integralmente ad ogni cittadino) e Lei a scrivere sul Suo giornale con i commenti nascosti dietro nomi di fantasia.
Resto in attesa e La saluto cordialmente.
Il Capogruppo
Narciso Ricotta
***
LA NOSTRA RISPOSTA
di Matteo Zallocco
Caro capogruppo Narciso Ricotta
Innanzitutto grazie per la risposta che mette fine a un lungo periodo di silenzio sicuramente da noi non auspicato.
Accettiamo di buon grado l’invito a un confronto pubblico nella convinzione di rendere in questo modo un ulteriore servizio alla città. Scegliete voi la data (il periodo secondo noi più opportuno sarebbe dall’8 al 20 gennaio) e sentiamoci per concordare il luogo. L’importante è decidere al più presto per pubblicizzare adeguatamente l’iniziativa.
Gran parte del suo comunicato è incentrata sui commenti, che secondo noi rappresentano una risorsa per il giornale e per la città, essendo l’unica sede che concede spazio alle spontanee opinioni dei cittadini. Abbiamo detto più volte che il giornale preferirebbe commenti firmati, ma nessuno può esserne obbligato. In ogni caso questi commenti, firmati o anonimi, rappresentano nel bene e nel male lo specchio della nostra realtà comunale e provinciale. Noi non ci sentiamo certo prigionieri dei giudizi di coloro che commentano i nostri articoli e che si commentano fra di loro. Anzi, questa è libertà di espressione, ovviamente nei limiti della decenza . Argomento che – come ha ricordato – abbiamo trattato più volte e su cui ritorneremo.
Il problema vero è un altro: chi è protagonista della vita politica, sociale ed economica deve essere disponibile ad accettare le critiche e ha il pieno diritto di replica e di precisazione, diritto che CM non solo riconosce ma auspica che sia puntuale e tempestivo. Questo è l’aspetto fondamentale perché implica un mutamento forte nel rapporto con la realtà cittadina. Siete abituati a prendere decisioni tra voi e a renderle note attraverso evasivi comunicati stampa, senza un vero processo di informazione democratica. Dare la possibilità a tutti di dire la loro secondo noi è un passo avanti nella democrazia.
Ma qui (come anche sul caso del Suap Giorgini) credo siano stati nostri servizi, ben prima dei commenti (che continuate a mettere avanti come alibi), a farvi tanto arrabbiare. Facciamo il caso che Giuseppe Bommarito avesse detto in una qualsiasi piazza e davanti a migliaia di persone (su CM ci sono oltre 12mila visite uniche al giorno) le cose scritte nel suo primo articolo sulla questione della Cittadella dello Sport. Quali sarebbero stati i commenti ad alta voce del pubblico? Provi a immaginarli. E come sarebbe stato possibile impedire alla gente di farli? Ebbene, questo, oggi, è il giornalismo on line che viene praticato in tutto il mondo e i responsabili politici maceratesi, magari obtorto collo, debbono accettarlo.
Cronache Maceratesi ha affrontato l’argomento Cittadella dello Sport con la massima serietà, in maniera completa e oggettiva in quanto basata su documenti e con particolari che nessun dibattito in Consiglio o in Commissione aveva fatto emergere. Nessuna parola è stata travisata, né involontariamente né strumentalmente. Abbiamo ascoltato il presidente della Commissione III Carelli che avuto ampio spazio per dire la sua e descrivere la posizione del Pd. Alcune sue dichiarazioni sono state poi smentite dal sindaco Carancini e dalla dirigente Pallonari. Sono inoltre molto importanti le dichiarazioni del presidente del Cus, Totò De Introna.
Abbiamo parlato di fatti, ponendo domande ben precise a cui non avete ancora risposto. Perché non vi siete informati con Università e Cus se c’è ancora la disponibilità di realizzare l’opera? Perché diversi consiglieri dicono apertamente che non si può tornare indietro e bisogna pagare 1 milione e 800mila euro (la famosa perizia dell’Uffico Tecnico) quando l’Agenzia del Territorio ha per ben due volte dimezzato la cifra accusando lo stesso Ufficio comunale di approssimazione? Perché nessuno della maggioranza ha presentato un’interrogazione per capire come l’Ufficio tecnico sia arrivato a quella cifra?
Per quanto riguarda l’esigenza di dotare la città di nuovi impianti sportivi siamo tutti d’accordo. Il problema è stabilire come, a quale prezzo, dove e quando. Noi abbiamo già più volte indicato una soluzione che sarebbe a costo zero per il Comune: ossia quella di utilizzare eventualmente terreni già di proprietà comunale a Villa Potenza, nella zona del Centro Fiere. Soluzione che proprio oggi viene ripresa (copiata!) dal consigliere Udc Pizzichini attraverso un comunicato inviato ad un altro giornale (e qui ribadiamo la poca serietà di alcuni componenti del Consiglio comunale nel fuggire dal dibattito cercando altre strade forse più comode).
Detto questo, Cronache Maceratesi conferma tutte le critiche e le considerazioni fin qui poste. Accettiamo ben volentieri un confronto pubblico tenendo ben presente che CM non è una parte politica e che non vogliamo alcuno scontro. La nostra non è una campagna contro il Pd, ma contro chiunque compia, tenti di compiere o sembri compiere atti contrari all’interesse della collettività.
***
La ricostruzione della vicenda (leggi tutti gli articoli)
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Ricotta non c’ha tutti li torti però non me venì a dì che se pò fa la cittadella dellu sport perché non c’ete li sordi e li privati non spenne a Macerata.
Bene, bene. Verremo numerosi!!
Guarda Ricotta come ce l’ha coi commentatori… d’ispirazione al modello anni 1945…
Volevo ricordare il record di Ricotta 40e rotti commenti negativi al post e Mandrelli che ha avuto il record assoluto di 150 manine rosse… 🙂
Ma chi comanda a macerata adesso??? I commentatori o il PD??? Ma se lo fanno mai un esame di coscienza Ricotta & company?????????????????????????????????????????????????????????????’
Io estenderei la questione “cittadella dello Sport” a “conti Sferisterio”… più consigli comunali in streming su facebook caro Ricotta, come ha richiesto il PD in minoranza a Civitanova…
“Per quanto riguarda l’esigenza di dotare la città di nuovi impianti sportivi siamo tutti d’accordo. Il problema è stabilire come, a quale prezzo, dove e quando. Noi abbiamo già più volte indicato una soluzione che sarebbe a costo zero per il Comune: ossia quella di utilizzare eventualmente terreni già di proprietà comunale a Villa Potenza, nella zona del Centro Fiere. Soluzione che proprio oggi viene ripresa (copiata!) dal consigliere Udc Pizzichini attraverso un comunicato inviato ad un altro giornale (e qui ribadiamo la poca serietà di alcuni componenti del Consiglio comunale nel fuggire dal dibattito cercando altre strade forse più comode)”
Questo la dice lunga sulla serietà di certi consiglieri !!! I politici TUTTI, destra e sinistra e centro, sono buoni solamente a lamentarsi e a vedere caccie alle streghe quando uno tocca i loro interessi.. forza CM non ce lo perdiamo il confronto pubblico!!
CM rappresenta una voce, i suoi lettori non possono che sostenerla, senza che per questo il giornale sia prigioniero di chi commenta e scrive queste note, anzi…….
Sottoscrivo poi il fatto che non si cerca uno scontro, ma solo chiarezza, quella chiarezza che dovrebbe essere alla base di un sistema democratico e che oggi, stante la situazione in cui ci troviamo anche a livello nazionale, e’ divenuta una caratteristica indispendabile della vita sociale e politica di ogni comunita’.
Attendiamo con ansia questo confronto in modo da dare completezza ai fatti, ma sopratutto, come ebbi modo di scrivere in altro post, per rendere conto alla cittadinanza delle regolarita’ formali e sostanziali che fanno sostenere ad alcuni eletti – non nel senso di eccelsi, ma di scelti dal popolo – che bisogna spendere di piu’ per acquistare qualcosa che e’ stato valutato meno …..
E come mai si debba acquistare qualcosa di cui non si ha bisogno, dato che si possiede altra “cosa” adatta allo scopo gia’ in casa e senza necessita’ di ulteriori esborsi…….
Totalmente d’accordo con Ricotta sull’uso degli pseudonimi.
Chi non ha il coraggio delle proprie idee dovrebbe essere escluso dalla possibilità di mettere commenti, perchè è un codardo.
La mia paura è pero che dietro a parecchi pseudonimi si nascondano degli amministratori!!!
Ma è solo una mia impressione
Da una parte l’amico Ricotta preferisce, giustamente, spostare la discussione in un confronto pubblico dove le diverse posizioni potranno essere meglio spiegate e dove si potrà intervenire, in presa diretta, per fare domande.
Dall’altra parte, visto che il problema è piuttosto spinoso (ma non è l’unico ci sono anche il problema Piscine, il Fontescodella, la NON Pieve-Mattei e i bilanci dello Sferisterio, solo per dirne alcune) Ricotta forse non ha ben considerato in quale vespaio va a piazzarsi: c’è il rischio che arrivino domande a cui non saprà rispondere (per cui sarà costretto a nascondersi dietro il “politichese”) rischiando di fare una pessima figura.
Forse la speranza è che all’incontro, siano presenti le “truppe ca(ra)mmellate” (cioè gli iscritti al PD, coloro che nel corso degli anni hanno ricevuto qualsiasi tipo di favore, amici, amanti, ecc.) che (come un sol uomo) possano prendere il pallino della situazione.
Prende in mano la situazione e evitare pericolosi scivoloni monopolizzando le domande (fatte, ad arte, per far fare bella figura agli amministratori) ed impedendo, di fatto, un confronto libero….
……
……. Questa strategia “movimentista” può ancora (forse) funzionare in una qualche riunione “ristretta” di partito (qualsiasi partito) dove ci sono le testine di legno che difendono, a spada tratta, anche l’indifendibile………
……. Questa strategia “movimentista” può ancora (forse) funzionare in una qualche riunione “ristretta” di partito (qualsiasi partito) dove sono chiari i rapporti di forza e dove la linea politica/amministrativa già decisa non viene rimessa in discussione ad ogni riunione……..
……..Questa strategia “movimentista” può ancora (forse) funzionare in una qualche riunione “ristretta” di partito (qualsiasi partito) dove le “voci fuori dal coro” contino come il due di coppe, quando briscola è bastoni
Ma è una strategia ben pericolosa quando si accetta un confronto “senza rete” poichè si corre il rischio che gli “spiriti liberi” siano più delle truppe ca(ra)mmellate….
assisto compiaciuto a questo ormai insperato colpo di reni della politica cittadina..il capogruppo PD Avv. Ricotta si rende disponibile addirittura ad un pubblico confronto sulla vexata quaestio cittadella dello sport…che formidabile occasione di dibattito..ringrazio il direttore Zallocco che con le inchieste del suo giornale sta rendendo possibile un riaccendersi dell’attenzione cittadina sulla propria amministrazione comunale..questo è il giornalismo che ci piace, il giornalismo come mastino della democrazia..insomma il genuino quarto potere…peccato non avere anche in Italia il primo emendamento della costituzione americana. « Il Congresso non promulgherà leggi che favoriscano qualsiasi religione, o che ne proibiscano la libera professione, o che limitino la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea, e di fare petizioni al governo per riparazione di torti »..bellissimo… “libertà di parola e di stampa” anche in forma anonima, come io e molti altri riteniamo egr Avv. Ricotta, se ne faccia una ragione..mi auguro comunque che il pubblico confronto sia il più partecipato possibile e per quanto mi riguarda sarà un piacere intervenire in prima persona.
P.S. non era forse Bettino Craxi a scrivere con lo pseudonimo di Ghino di Tacco…?!
A mio parere il consigliere Ricotta dimostra di fare confusione fra articoli e commenti. I primi sono responsabilità della redazione mentre sui secondi la stessa risponde, nel suo ruolo di mediatore, solo nel caso in cui contegano reati. I commenti sono l’espressione di un pubblico dibattito che da la possibilità ai cittadini, finalmente, di esprimere una opinione e di confrontarsi con altri. Possono piacere o non piacere (basta solo dare una occhiata alla discussione sul tragico evento di Recanati) ma danno voce a chi normalmente quella voce non ha. E’ vero gli interventi a volte, o spesso, possono essere “politicamente scorretti” ma rappresentano una modalità di crescita della opinione pubblica se solo si ha un minimo di intelligenza. A volte sono sfoghi ma è meglio sapere cosa cova sotto il tappeto piuttosto che far finta di niente. E trattandosi di un confronto fra idee la carta di identita non serve a nulla (personalmenteio uso il mio vero nome e cognome). Gli amministratori pubblici ed i politici in generale dovrebbero essere contenti di avere a disposizione questo nuovo canale di comunicazione che permette loro di conoscere cosa pensa realmente la gente (o almeno un campione di questa) e di instaurare un dialogo più continuo e articolato. Se è questo a cui sono interessati. E facciamo pure questo incontro in territorio “neutrale” ma poi questi amministratori imparino a guardarsi intorno e a capire i tanti cambiamenti che sono accaduti nel mondo, per esempio della comunicazione politica e sociale, mentre forse erano in tante altre faccende affaccendati.
Con quel nome e cognome, Narciso (sic!) Ricotta (arisic) è uno pseudonimo?
@ Iesari: concordo in pieno.
@ Mus: carina !!!
@ Tommi Gun sull’anonimato: Ghino di Tacco era si uno pseudonimo, ma si sapeva benissimo a chi appartenesse: fu Scalfari a paragonare il leader socialista al brigante ghibellino……
Anche qui su CM qualcuno ha bisogno di una “rendita di posizione” ???????
Meglio nascondersi ( si fa per dire ) dietro un nick – piuttosto che nascondersi ( si fa sempre per dire) dietro 900.000,00 € .
http://www.youtube.com/watch?v=MO3MWWs_XE0
Almeno il confronto fatelo vedere in streaming…….. l’ultima diretta radio del consiglio non è stato comprensibilissimo:http://www.youtube.com/watch?v=P8jm9eLxzgI
Caro Ricotta, invece di portarsi dietro persona che non sanno, io proporrei 3 persone che hanno sulle spalle questo problema: invece di Mandrelli io proporrei,
1) l’ex sindaco Meschini, e chi per lui ha eseguito le perizie,
2) l’attuale sindaco Carancini e chi per lui ha seguito la faccenda,
3) il proprietario del terreno.
Che dice non è una cosa più sensata e trasparente per il dibattito????
Io proporrei invece a CM di organizzare una bella cena- tra tutti quelli che
con i loro commenti – hanno contribuito – contribuiscono e contribuiranno
in futuro a far crescere ulteriormente questa meravigliosa testata.
Penso che dopo la cena ritorneremo tutti a casa – contenti e sazi-
Dopo l incontro con Il. Sig. Ricotta saremo sicuramente più
Incazzati e con ancora più fame di sapere di come stanno esattamente le cose – che non ora !!!
Totalmente d’accordo con Cherubini e Ricotta sul mal uso degli pseudonimi. Tu, per esempio, Failla, perché non esci allo scoperto come fa con coraggio il tuo omonimo (nello pseudonimo), pur dicendo sistematicamente cose scomodissime?
Di che hai paura, di che avete paura (sempre che i vostri commenti siano sensati ed esprimano un punto di vista, un’idea, un’opinione)?
Se non siete dediti all’arte del dileggio gratuito (sintomo di personale frustrazione esistenziale, più che altro); se non avete public relations da salvaguardare (ma qual è poi la vostra verità: quella segreta dei commenti o quella pubblica dei sorrisi? che aspettate?
Come recita un antico detto, in questa maniera “o non valgono niente le vostre idee o non valete niente voi”. O tutte e due le opzioni, aggiungo io.
Non concordo con chi contesta l’uso degli pseudonimi per commentare un articolo. CM è una testata giornalistica e, in quanto tale, è giusto che i suoi articoli siano firmati (e, quando non lo sono, prassi vuole che vadano fatti risalire al direttore responsabile). Ma i commenti sono di semplici lettori che non rappresentano altri punti di vista che il proprio e quindi non vedo il motivo per il quale questi debbano essere necessariamente firmati. L’unica regola è quella del buon senso: non usare espressioni volgari o addirittura diffamatorie, e cose del genere. Se poi CM deciderà di cambiare politica e permettere solo l’uso di commenti firmati, liberissima di farlo (anche se di fatto sarebbe impossibile da far rispettare nella pratica, e questo a CM lo sanno benissimo).
@ Davoli
Diciamo che in questo momento-come in altri storicamente forse più drammatici – l’ uso del Nome anagrafico potrebbe esporre a rischi -alcuni soggetti che se ne servono-meglio quindi ricorrere a nomi di battaglia – perché se ancora non fosse chiaro questi Signori ci hanno dichiarato guerra _anche se ad alcuni di noi non sembra-
quindi lasciate almeno a chi vuole_ di poter combattere questa guerra impari- con le sole armi legali che rimangono “”” I COMMENTI “” che attenzione bene- sono commenti anche se furmati con nick ma non sono delazioni—
Cito: “Se poi CM deciderà di cambiare politica e permettere solo l’uso di commenti firmati, liberissima di farlo (anche se di fatto sarebbe impossibile da far rispettare nella pratica, e questo a CM lo sanno benissimo).”
1) non credo che sia una “politica” quella di CM, ma una libera scelta dettata dalla praticita’…..
2) Nulla e’ impossible a farsi se solo si vuole
3) Il rispetto delle regole nella pratica e’ indice di profonda civilta’.
4) L’idea di una “resistenza” – vedi claudio sellone sopra – con nomi di battaglia non e’ peregrina, ma dato che ci si espone a rischi, vorrei proporvi un breve passo del Cyrano…….
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LE BRET: Se tu provassi a mettere un po’ da parte questo tuo animo da moschettiere, Cyrano, il successo e gli onori ti…
CYRANO: E che dovrei fare? Cercarmi un protettore? Trovarmi un padrone? Arrampicarmi oscuramente, con astuzia, come l’edera che lecca la scorza del tronco cui si avvinghia, invece di salire con la forza?
No, grazie.
Dedicare versi ai ricchi come qualsiasi opportunista? Fare il buffone nella speranza vile di vedere spuntare sulle labbra di un ministro un sorriso che non sia minaccioso?
No, grazie.
Mandar giù rospi tutti i giorni? Logorarmi lo stomaco? Sbucciarmi le ginocchia per il troppo genuflettermi? Specializzarmi nel piegare la schiena?
No, grazie.
Accarezzare la capra con una mano e annaffiare il cavolo con l’altra?
Avere sempre a portata di mano il turibolo dell’incenso in attesa di potenti da compiacere?
No, grazie.
Progredire di girone in girone, diventare un piccolo grande uomo da salotto, navigare avendo per remi madrigali e per vele sospiri di vecchie signore?
No, grazie.
Farmi pubblicare dei versi a pagamento dall’editore Sercy?
No, grazie.
Farmi eleggere papa da un concilio di dementi in una bettola?
No, grazie.
Affaticarmi per farmi un nome con un sonetto invece di scriverne degli altri?
No, grazie.
Trovare intelligente un imbecille? Essere angosciato dai giornali e vivere nella speranza di vedere il mio nome apparire sulle riviste letterarie?
No, grazie.
Vivere di calcolo, ansia, paura? Anteporre i doveri mondani alla poesia, scrivere suppliche, farmi presentare?
No, grazie. Grazie, grazie, grazie, no!
Ma invece… cantare, ridere, sognare, essere indipendente, libero, guardare in faccia la gente e parlare come mi pare, mettermi − se ne ho voglia − il cappello di traverso, battermi per un sì per un no o fare un verso!
Lavorare senza curarsi della gloria e della fortuna alla cronaca di un viaggio cui si pensa da tempo, magari sulla luna! Non scrivere mai nulla che non sia nato davvero dentro di te!
Appagarsi soltanto dei frutti, dei fiori e delle foglie che si sono colte nel proprio giardino con le proprie stesse mani! Poi, se per caso ti arriva anche il successo, non dovere nulla a
Cesare, prendere tutto il merito per te solo e, disprezzando l’edera, salire − anche senza essere né una quercia né un tiglio − salire, magari poco, ma salire da solo!
Edmond Rostand, 1897 in Cyrano de Bergerac, Atto II, Scena VIII
Non sarete una parte politica ma siete una forza politica!! Forse l’unica che può battere il potere Pd-Ds-Dc-Pci che ha imperversato per decenni a Macerata visto che il Pdl non ci è riuscito neanche quando era facile facile forse perchè faceva più comodo non riuscirci!!!
@ Bellucci
Ma se io trovo uno che lavora per se (ma se serve lavora anche per me) perchè io devo prendere il suo posto?
Lo lascerò lavorare no?
Visto che nel piatto ci mangio pure io perchè dovrei lavorare io al suo posto????
Ad intenditor poche parole….
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Nella sua ricostruzione ha involontariamente lasciato fuori il PRI che, per almeno 20 anni ha (mal) gestito buona parte di ciò che riguardava la peggiore cementificazione di Macerata.
A mio avviso Ricotta conferma di non capire assolutamente la Rete. I commenti sono per lui il problema del giornale, per il giornale invece sono il pregio che ha fatto volare questa comunità ai primi posti nazionali. Perché CM non è solo un giornale, ma è anche una comunità. Questa differenza Ricotta per me non l’ha mai recepita.
Ci sono digital divisi, che verranno sconfitti dalla loro stessa ignoranza, e ci sono persone in gamba che riescono a vedere ricchezza (quella vera, per tutti, non solo per pochi intimi) là dove c’è. CM è ricchezza.
—
Perché a me non interessa sapere il vero nome di chi scrive commenti con “pseudonimi”? Dopo “codardo” sono anche scemo a non pretenderlo? O forse è perché ho paradossalmente molte ma molte meno paure di chi scrive con un nome vero (forse) ma poi pretende che gli altri consegnino a google il proprio credo politico per l’eternità?
Sono forse l’unico interessato ai contenuti e meno alla persona?
Internet alla lunga si dimostra sempre meritocratico, di cosa vi preoccupate?
La proposta di un incontro pubblico avanzata dal capogruppo del PD significa due cose: a) la base del partito è molto arrabbiata per questa vicenda della cittadella dello sport, in cui diversi maneggioni del partito si sono esibiti in maniera poco commendevole e con effetti disastrosi sull’immagine del partito, per cui si rende necessario per i vertici cercare di recuperare un po’ la faccia; b) il PD, dopo anni di esibito snobbismo verso Cronache Maceratesi (giustificato con la solita scusa dei commenti sgraditi e sguaiati), è costretto ora a prendere atto della diffusione in città e in provincia di questo giornale on line e della sua rilevanza nel dibattito politica a Macerata.
Meglio tardi che mai. Un dibattito pubblico sarà sicuramente un momento importante di informazione e di partecipazione dei cittadini, altrimenti relegati al mero ruolo di portatori di voti (se non di utili idioti), su una questione molto importante in sè ed anche per quello che significa in termini di rigore e correttezzza nella gestione della cosa pubblica.
Un’ultima cosa. Ricotta critica l’espressione da me usata in un precedente commento a proposito dei protagonisti di questa brutta vicenda (ho usato il termine “delinquenti” che gravitano a sinistra e soprattutto nel PD). Non ritengo di dover fare ammenda, e, al riguardo, vorrei chiedere al capogruppo del PD come definirebbe lui le persone che, avvalendosi dei ruoli politici rivestiti in seno all’amministrazione comunale, in cui il PD è egemone, hanno costruito, ai danni della collettività e a loro esclusivo vantaggio, un bel pacchetto preconfezionato consistente nell’esborso, contro ogni logica e nonostante le perizie dell’Agenzia del Terrritorio, di una cifra enorme a carico del Comune per l’acquisto di un terreno che non vale niente e su cui niente sarà mai costruito.
Forse forse i vertici PD costringono ricotta a esibirsi in incredibili funambolismi oratori per far credere che viene usato il buon senso, quando in realtà, farà una CLAMOROSA RETROMARCIA???
Ci sarà da ridere, quel giorno, spero…… sennò rischiano grosso…
Caro Davoli,
ultimamente si prende qualche manina rossa di troppo per difendere chi non ha ragione. 🙂
Le dirò che penso sia più importante cosa si dice piuttosto chi lo dice, non mi interessa chi sia Tex Willer, rsu mugen o alex munthe, li stimo ma non so chi siano.
Però se questo è il problema principale dell’Italia le consiglio a Ricotta, Cherubini (così lo tranquillizzo che non sono un amministratore) e Davoli di fare un disegno di legge da sottoporre a Monti, tutta internet le riderà dietro, poi dettate le regole quando si possono dettare.
Sul fatto di Travaglio e company, vorrei anche lo stesso stipendio di Travaglio e le stesse denunce pagate dalla RAI e gli stessi spazi di Travaglio se proprio volte fare paragoni, caro Davoli le do il mio codice bancario se vuole senza problemi, faccia lei poi.
La mia linea di condotta però è stata chiara, io non intendo candidarmi a nulla, glielo assicuro, non mi interessa nulla, mi interessa che le cose vengano fatte bene per il bene dei cittadini e ci sia una cosa scomparsa… la meritocrazia.
Poi se proprio vogliamo parlare di linee di condotta caro Davoli, mi permetta di vedere un suo post qui su Cm che chiede lo sfascio di questa maggioranza poi la sera va a fare l’aperitivo con l’amico Garufi che ha appena votato questa maggioranza o simpatizzanti del sindaco… lei fa come vuole, noi pure…
E la smetta di difendere sempre chi non ha ragione, solo perchè le sta simpatico. 🙂
1 – una cosa su Marcorè volevo scriverla ieri, ma credo che qui sarebbe un attacco caduto nel vuoto, gliela scriverò in privato e gliela farà leggere.
Saluti,
MTdeMC
@davoli e tutti i contrari allo pseudomino.
ci sono soggetti che lungi da ignavia, paura o ipocrisia, non danno paternità ai loro interventi per motivi pubblici o sociali. Così, se conosci pistarelli, mandrelli, ricotta, carancini e tutto “il cucuzzaro” e cominci ad esprimere le tue idee criticando gli uni o gli altri, ti additano subito come parte di questo o quello schieramento. Cito solo un esempio. Mi è capitato, con alcuni esponenti di destra, di aver manifestato nel periodo elettorale il mio gradimento verso Carancini. Risposta lapidaria è stata, da parte del gruppo Pistarelli, un’affermazione del tipo “ci ricordemo degli amici quando vinceremo” (postilla potrebbe essere…”e dei nemici”).
Quindi vale la pena esprimere le proprie idee con nome e cognome? Sì, per chi se lo può permettere. E non parlo di coraggio, quanto di opportunità. Mi chiamassero come “tecnico” ad entrare in politica lo farei il giorno stesso. Me lo chiedesse un partitio, come avvenuto, rifiueterei educatamente.
L’anonimato, inoltre, toglie tutto. Ti rende indefinito. Senza onori ed oneri.
Esempio proprio lei, sig.Davoli. Io posso incontrarla un giorno e manifestarle il mio apprezzamento per la sua cultura, il suo modo di scrivere. Consapevole di avere un ottimo interlocutore su ogni questione.
Di me? Chi è Presocratico? Nessuno. Inizia e finisce in quel commento. MA ALMENO LIBERO ! Libertà che non tutti hanno.
Così non parteciperò a nessun incontro pubblico e (fin quando sarà consetito) continuerò a fare interventi nell’anonimato. Entrassi in sala, vedendomi, ricomincirebbe quel motivetto “amici e nemici” quando l’unica cosa che mi interessa è il bene di questa città in cui vivo. Fuori dalle fazioni politiche. CM è di destra? Bene, io sono di sinistra. Mi fa schifo il modo di fare politica di certi rappresentati. Esprimerlo non significa che sono di destra. Speriamo lo capisca anche Ricotta.
Ciò che è importante è il contenuto, non chi lo scrive.
Non fermiamoci a guardare l’apparenza, senza approfondire la sostanza, altrimenti facciamo il gioco dei furbetti e, in questo caso, aiutiamo gli stessi a spostare l’attenzione dal vero problema, ossia le loro malefatte.
Infine, vorrei vedere questi ‘eroi’ che tanto proclamano coraggio, cosa scriverebbero se avesssero in pericolo il loro posto di lavoro…. con conseguenze pesanti su loro stessi e le loro famiglie….. Sarebbero i primi a nascondersi dietro nick anonimi o di fantasia e, magari, a sputare veleno contro chi li ha puniti!!
In Italia c’è la libertà di scrivere tutto tranne che di offendere come ha fatto qualcuno qui….
Per i reati c’è la polizia postale.
p.s. conosco una persona che ha rischiato seriamente il posto di lavoro poichè impegnato nella parte avversa a chi comandava la provincia poco tempo fa. Ebbene, la cosa non si è realizzata per un pelo, questa persona nemmeno lo sa e, per fortuna continua il suo impegno politico. Ma se si fosse realizzata, questa persona avrebbe perso il lavoro per un ‘ALTRO’ motivo…… chiaro il concetto??
Volevo riportare tutti sulla terra e ricordare a tutti che l’incontro è per risolvere il problema oneroso della cittadella dello sport e non per risolvere grandissimo problema che costa miliardi ogni anno a Macerata dei nickname su CM, grazie!
Quoto tutti quelli che si sono manifestati favorevoli allo pseudonimo con argomentazioni chiare e precise. Una rivista è un luogo di dibattito – ed anche di cazzeggiamento leggero – e non un aula di tribunale o un luogo istituzionale. L’importante sono i contenuti e non gli pseudonimi.
p.s. non voto a Macerata, non ho nessun ruolo pubblico e nemmeno un euro che mi entra in tasca deriva da un qualche collegamento con enti o società pubbliche. Perchè ho scelto questo pseudonimo? Per civetteria e perchè sono un Liberale ante litteram: la lettura del capolavoro del Visconte de Tocqueville farebbe molto bene a tanti politici di destra e sinistra che da una ventina di anni si sciacquano la bocca con la parola Liberale non sapendo nemmeno se si tratti di un aggettivo o di un sostantivo – (figuariamoci se sanno qualcosa della corrente di pensiero).
Anche io piu’ volte ho trattato la questione dell’anonimato o della “faccia e firma”, e credo che ci potra’ essere in futuro altro confronto su apposite pagine e per un momento vorrei dare ragione al Travaglio locale che vuole riportare la discussione nei binari de
” La cittadella dello sport : – quoto l’avvocato Bommarito – un bel pacchetto preconfezionato consistente nell’esborso, contro ogni logica e nonostante le perizie dell’Agenzia del Terrritorio, di una cifra enorme a carico del Comune per l’acquisto di un terreno che non vale niente e su cui niente sarà mai costruito!!!! ”
Aspettiamo il pubblico confronto: liberi di intervenire, di non venire, di esserci e stare zitti, di fare le proprie rimostranze, di chiosare, di ascoltare, di registrare commenti ed interventi, insomma di fare insieme quello che facciamo su queste pagine……
@ presocratico
Credi forse che io non stia scontando la mia sincerità sempre detta con nome e cognome?
C’è chi l’evocazione della memoria la annuncia in una sorta di dichiarazione di guerra e chi invece la applica direttamente. Facciano pure. Grazie a Dio non sono alle dipendenze del Palazzo e non ambisco a incarichi – come i politici che conosco di persona sanno bene. Forse per questa inaddomesticabilità risulto indigesto ad alcuni (almeno quanto simpatico ad altri; e viceversa). E cosa sono, io? Di destra, di sinistra, di centro, di centrosinistra, di centrodestra, di che?
Caro amico presocratico, non credo che abbiano tempo di decidere cosa sono io se prima non si decidono a dire al proprio specchio cosa sono loro. Per il resto, ci sono le cose di tutti i giorni, i pensieri, gli incontri, i fatti, le persone. Viviamo la nostra vita e, come è naturale, ne parliamo ognuno dal nostro punto di vista. Questa cosa così semplice, e così sana, merita davvero l’anonimato? Ne siamo sicuri?
Caro Failla,
non capisco perché mi dai del lei quando incontrandomi mi dai del tu. Sinceramente, per dirla tutta, sono molte le cose che non capisco nel tuo intervento, ma giustamente non si può capire tutto.
Spero solo che il tuo libro tu l’abbia scritto in un italiano un po’ più comprensibile (da noi comuni mortali, intendo).
Ad maiora.
@Davoli,
eppure è semplice capire! Il Failla che Le dà del Lei è un “codardo pseudonimo” (come dicono “gli esposti”, mentre quello che Le dà del Tu quando vi guardate in faccia, non vuol contraddire la di Lei opinione sugli pseudonimi.
Diogene andava alla ricerca dell’uomo con la lanterna e non gli interessava come si chiamavano, preferendo confrontarsi con le loro idee. Comunque mi stupisce un pò il Suo sostanziale sostegno alla avvocatesca difesa del capogruppo Pd Ricotta, fondata sui commentatori anonimi e non sull’attività svolta dall’Amministrazione. Infine, è proprio certo che sia più libero chi mette una faccia e un nome in testa al commento, piuttosto che chi usa lo pseudonimo per esprimere una propria idea non condizionata da amicizie, inimicizie, interessi diretti o indiretti. Ci pensi un attimo. Lei è troppo intelligente per non saper valutare che c’è sempre una buona ragione per firmarsi o meno. E, per favore, non spenga la lanterna!
@muns rugens mi ha tolto le parole di bocca. Pensavo anch’io all’esempio di Diogene e come sia più libero chi, pur dietro l’anonimato, è libero di esprimere le sue idee Non è un caro prezzo non poter firmare un intervento. Ancor peggio è non poterle esprimere.
Personalmente preferisco firmare col mio cognome e col mio doppio nome le cose che scrivo. Una cosa però voglio rilevare su questa diatriba: il capogruppo PD avv. Ricotta ha ritenuto di rispondere al direttore Sig. Zallocco, puntualizzando alcune cosette ed anche per proporre un confronto pubblico sulla questione della Cittadella dello sport. Il direttore però non si è limitato ad accettare o meno la proposta ma ha rifatto una “filippica” di considerazioni, domande, conclusioni e chi più ne ha più ne metta . Le sembra Direttore di aver messo il consigliere Ricotta nelle sue stesse condizioni? Conosco solo di vista l’avv. Ricotta quindi non dico questo per prendere le sue parti. Mi pare che a questo punto il Direttore, abbia assunto la veste di quello che parlando per ultimo crede di avere ragione o di chi si avvale del detto “chi mena per primo mena due volte”. Suvvia Sig. Zallocco un pò meno arroganza e un po più modestia non guastano!
Caro Mrs Rugens,
sì: sono convinto che sia sempre meglio firmarsi con la propria vera identità. Gli pseudonimi mi riportano alla mente le chat dove la realtà si moltiplica fino a diventare credibile pur essendo surreale. No, non mi convince fino in fondo, una idea a cui manchi la paternità scoperta. Mi perdonerà questo punto di vista che da tempo faccio presente anche al nostro direttore Matteo. Non sono pregiudizialmente contrario agli pseudonimi, ma certo non posso non notare che purtroppo grazie a questi troppo spesso si dà fiato alle zampogne peggiori. Allora mi chiedo se, sposando la causa di una “lealtà tout court” (non solo nel corpo del testo, ma anche nella firma apposta ad esso) non si ottenga l’effetto di una discussione più equilibrata, senza per questo rinunciare alle critiche.
Quanto all’amico Failla, che mi pare un po’ spropositato e sopra le righe – quando veste i panni dell’opinionista sotto mentite spoglie – non lo ritengo un “codardo”; mi chiedo piuttosto perché finga di sorprendersi per il fatto che parlo con Guido Garufi da almeno trent’anni (come se non sapesse che facciamo lo stesso “mestiere” letterario). Peraltro: forse che non posso dire a voce a Garufi quello che qui scrivo in un commento? C’è bisogno di togliere il saluto alle persone, se non si è totalmente allineati con le loro idee? Io sinceramente trovo più triste dover sciogliere le briglie del proprio pensiero dietro lo scudo di uno pseudonimo. Che non necessariamente contrasta con l’identità reale di chi scrive; ma che certo più facilmente fornisce un alibi, una appetitosa tentazione, allo sdoppiamento.
Sempre per restare a Failla, senza scrivere sotto un ulteriore commento, mi chiedo a che pro vorrebbe fornirmi il codice bancario (cos’è: il bancomat? La carta di credito? Il numero di conto? Boh…) nel mentre che se la prende col possessore reale del suo pseudonimo: è un gran pastrocchio! Viene da concludere che, se ce l’ha tanto su con l’opinionista in questione, non fa prima a scegliersi un altro pseudonimo? Oppure… che sarebbe più semplice… a firmarsi col suo nome e cognome?
Insomma, che ognuno faccia come più gli aggrada, vorrei dire (e con questo mi auguro capisca che non ho spento la lanterna); io continuo a preferire la formula “in carne ed ossa”. Perdonerà.
@Davoli, Lei preferisce la formula “in carne ed ossa”; se altri preferiscono la formula “in piena coscienza e libertà di spirito”, non dicono nulla di contrastante col Suo pensiero. La questione mi appare talmente irrilevante da non meritare addirittura giudizi morali. Fà danno a qualcuno il ricorso allo pseudonimo? Se si, va combattuto, se no, non va giudicato negativamente. D’altronde l’espressione più alta in democrazia è la segretezza del voto. E Lei, ne sono sicuro, spenderebbe tutte le Sue energie per difenderla. Converrà infine che non esistono giudizi più anononimi ed acritici di quelli espressi con il pollice all’insù o all’ingiù. Eppure, fatta la debita schiumatura, rappresentano pur essi un elemento interessante, almeno statisticamente, per valutare l’ampiezza sociale di una opinione. Lasci accesa comunque la lampada!
Il problema degli pseudonimi non esiste.
Personalmente preferisco di gran lunga chi mette nome e cognome ed esprime liberamente le proprie idee senza paure. Ognuno deve essere comunque libero di fare come vuole e sicuramente è ridicolo cercare di spostare l’attenzione su questo tema.
Gli articoli sono tutti firmati, il giornale ha una redazione che risponde ad un nome ben preciso, i documenti riportati sono atti pubblici …. vogliamo continuare a difenderci dicendo che qualcuno ha lasciato un commento offensivo in modo anonimo (che comunque rispecchia in pieno l’opinione di migliaia di maceratesi!!!!) o vogliamo rispondere nel merito delle precise domande fatte?
Quoto in pieno Maria Domenella! E’ vero, migliaia di maceratesi hanno tutto il diritto di conoscere la verità a non volerlo sembrano essere invece solo i consiglieri comunali o i loro parenti, vero signor Blanchi? Perchè non rispondere a queste domande?
@ Gentile Veronica. Io ho solo fatto un appunto, credo pertinente, al direttore sig. Zallocco e lo ribadisco: non mi è sembrato opportuno, per non dire scorretto, il fatto che il direttore abbia voluto accaparrarsi un 2° round nei confronti del consigliere Ricotta (che, per lo meno, non ha un giornale per comportarsi alla stessa maniera). Comprendo la sua scomposta difesa del Direttore, chiamando in causa il diritto di far conoscere la verità e le mie parentele. Per quanto riguarda quest’ultime la inviterei ad informarsi meglio sul mio conto, sui miei trascorsi di amministratore e di tecnico, mentre politicamente la penso in modo assai diverso da mio figlio consigliere comunale (che, per altro, non rivestiva tale carica quando era Sindaco Meschini e capogruppo Carancini e si affrontò in Consiglio la questione della Cittadella dello Sport).
Io proporrei a Ricotta i nuovi argomenti per i prossimi consigli comunali:
i nick su Cm, le manine rosse e gli ultimi editoriali di Liuti…
https://www.cronachemaceratesi.it/2011/12/29/lugl-sul-terminal-dei-bus-non-aspettiamo-che-accada-lirreparabile/#comment-45863
la questione dello pseudonimo è “aria fritta”. Io mi presento con il mio nome in sigla TMartello (Tommaso Martello) potrebbe essere scambiato per uno pseudonimo. Certo sarebbe meglio scrivere con il proprio nome, ma la colpa non è da attribuire solo all’autore coperto dallo pseudonimo, ma anche alla stessa società. Sarebbe bersaglio facile in altre questioni e potrebbe avere timore. (Alla faccia della democrazia!)
Passando all’oggetto dell’articolo, la “sfida” di Ricotta mi ricorda un pò il duello troviamoci dietro “il convento delle carmelitane scalze”. Ha paura di avere una più ampia platea? Si, perchè all’incontro pubblico pochi avrebbero il tempo di intervenire, ed io interverrei di sicuro, ma tempo non ne ho. Si porta i rinforzi? In questa sede invece ci sarebbe un bel dibattito, con più tempo, più partecipazione e con la mediazione IMPARZIALE di CM!
Comunque pubblicate quando ci sarà questo incontro e dove…SE POSSO VADO DI SICURO!!!!!!!
TOMMASO MARTELLO!
L’incontro si terrà venerdì 13 gennaio alle ore 21 all’Itc Gentili.
Di seguito il link dell’articolo:
https://www.cronachemaceratesi.it/2012/01/06/cittadella-dello-sport-il-momento-della-chiarezza/