Una casa crollata a Penna San Giovanni dopo le scosse del 24 agosto
Alle 3,36 del mattino una scossa di magnitudo 6.0 (seguita alle 4,33 da una di 5.4) cambiava la storia recente della provincia di Macerata e delle Marche. Era il 24 agosto del 2016. Oggi la partita della ricostruzione si sta ancora giocando (anche perché poi a peggiorare e di molto la situazione erano arrivate le scosse del 26 e 30 ottobre). «Sei anni fa il terremoto ha portato morte e distruzione nel cuore dell’Italia centrale e nelle Marche – è il messaggio del governatore Francesco Acquaroli -. Stiamo cercando di dare alle comunità colpite le risposte necessarie per poter tornare a vivere la loro terra, pur con tante difficoltà anche legate al rincaro dei prezzi delle materie prime e alla carenza di imprese. Ma oggi è il giorno del silenzio e del ricordo». «Sono passati sei anni da quelle prime scosse che, la notte del 24 agosto 2016, hanno riportato le Marche nell’incubo del terremoto – dice il presidente della Provincia, Sandro Parcaroli -. Il nostro territorio, che ancora portava in sé gli strascichi del sisma del 1997, si è trovato nuovamente di fronte a un’emergenza la quale, con le successive scosse del 26 e 30 ottobre, è diventata di proporzioni inimmaginabili. Dopo anni decisamente percorsi a rilento, oggi la ricostruzione, anche grazie all’accelerazione impressa dal commissario Giovanni Legnini che ringrazio per il grande lavoro che sta portando avanti con i tecnici, è entrata nella sua “fase matura” con l’apertura di 10mila cantieri di edilizia privata in tutto il cratere e una spinta molto significativa degli interventi pubblici, con 365 opere terminate ed altre 315 oggi in fase di cantiere.
Danni a Tolentino dopo le scosse del 24 agosto
Tutto questo nonostante due anni di pandemia, l’esplosione dei prezzi delle materie prime, la saturazione del mercato edilizio e, non ultime, le conseguenze della guerra in Ucraina, che hanno impedito si potessero raggiungere risultati ancora più significativi». Parcaroli aggiunge che la priorità resta il ritorno alla normalità e che «i nostri cittadini non devono sentirsi abbandonati, i nostri borghi, ancora transennati, devono poter tornare a rivivere appieno perché rappresentano la forza e la bellezza del nostro territorio. I maceratesi hanno dimostrato di essere resilienti, si sono rimboccati le maniche e hanno affrontato le tante difficoltà che il sisma ha messo loro davanti. In tanti non hanno abbandonato i loro paesi e, anche chi è stato costretto ad andarsene, non appena ha potuto è tornato, ma spesso per molti giovani restare nei borghi dell’entroterra, costruirsi una famiglia, non è facile e il rischio è quello di un progressivo spopolamento. Per questo le istituzioni devono fare squadra, lavorare tutte insieme, superando i propri “orticelli” per dare il loro contributo alla ricostruzione ed essere al fianco dei cittadini, che non devono più sentirsi abbandonati. La ricostruzione fisica degli edifici e delle infrastrutture deve coniugarsi con misure di sviluppo che vadano a sostenere le prospettive di vita e di lavoro dei giovani. In questa ricorrenza, dopo il doveroso ricordo delle 50 vittime di quella terribile notte nel comune di Arquata, mi unisco all’appello lanciato dal commissario Legnini ai cittadini per presentare le pratiche e ai tecnici per venire a lavorare nel più grande cantiere italiano degli ultimi decenni».
Io se non avevo un appoggio a casa dei miei a quest'ora potevo essere sotto i ponti per la lungaggine degli aiuti della politica,. Solo parole parole e rinvii chi ha tempo aspetti, peccato che il tempo che ci rimane è sempre di meno e tanti di noi non ricorderanno a rientrare nelle case ricostruite non per il tempo che ci vuole ma per conteggiare i profitti che ci tirano fuori!!!
Oggi si sprecano in messaggi, messe e ricordi di ogni tipo, poi per 364 giorni si dimenticano di tutti
Risarcire subito.....poi ricapiterà, purtroppo...... ricostruire con intelligenza
Dopo 6 anni ancora cercano le risposte. Di questi politici non se ne pole più. La loro mensilità, la prendo sempre. Che vergogna.....
Giovanni Fortuna con tutte le macerie ancora ammucchiate non è facile trovarle....le risposte.
Esistono misure di prevenzione che devono essere attuate. Come Porta AntiSismica
Calma , Parcaroli e Acquaroli daranno risposte !!!! Chi ricorda ai suddetti che sono passati 6 anni.
Francesco Genovese....ma Franchino!!!!...sono amici tuoi perché non glielo ricordi tu!!!!!..
Mario Caporicci molti anni c'è stato Carancini e ceriscioli
Luisa Evangelisti e pensavamo che peggio non poteva capitarci...e invece.....
Mario Caporicci le promesse ed i caroselli li hanno fatte per anni i sinistri, solo adesso qualcosa si muove i miracoli purtroppo neanche più il Padreterno li fa più
Francesco Genovese c'erano i sinistri con i centinaia di bandi,ne uscivano a profusione ,risultato:tutto paralizzato, fuga dai centri montani,vero disastro, meglio non ricordare
Un po di vergogna questi amministratori no, adesso soldi e promesse per tutti
Continuano ancora. Ma che gliene frega di chi a perso tutto e loro hanno casa e soldi
Be più che risponde direi che servono fatti non pug.....
Sono anni non avete fatto poco o niente anche a Camerino vergognatevi quando si vota ce lo ricorderemo!!!
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Mi dispiace dirlo ma come sempre lo stato fa sempre più schifo.. È un carrozzone da sistemare da zero.. Che secondo me non accadrà mai.. Questa è l’Italia.
Qui per ripianare il debito pubblico o riduci la spesa o aumenti le tasse la seconda ipotesi è da scartare rimane la prima ma come si fa a ridurre la spesa? La macchina statale deve dimagrire come direte voi accorpare diverse regioni accorpare I diversi corpi di polizia e via discorrendo perché non si fa?Non si fa perché non c’è voglia di farlo ma il conto prima o poi arriva.
Modello Acquaroli, Modello Parcaroli… non ce n’è per nessuno!!
Quando c’è la resilienza c’è tutto.
Caro Sindaco, al di là dell’autocelebrazione, mi permetto di ricordarLe che il Palazzo Comunale è ancora sostanzialmente inagibile. Dopo sei anni. Le pare un buon esempio?