Il laziale Francesco Battistoni, commissario regionale di Forza Italia
di Luca Patrassi
L’irruzione di Francesco Battistoni nel collegio uninominale di Fermo ed Ascoli della Camera sta provocando un terremoto nel centrodestra marchigiano: il senatore laziale, che è anche coordinatore regionale di Forza Italia, ha chiesto ed ottenuto quello che in base ai sondaggi è forse il collegio più sicuro per il centrodestra.
Una mossa, quella imposta al tavolo nazionale da Forza Italia per Battistoni, che ha spiazzato Lega e Fratelli d’Italia che si trovano a dover indicare candidati in collegi diversi da quelli che pensavano con l’ascolano Gudo Castelli che teme di perdere il treno per Roma mentre il deputato uscente veregrense Mauro Lucentini è costretto a sperare di essere piazzato in un qualche listino proporzionale. Su Macerata la tensione è altissima, il collegio della Camera è assegnato alla Lega che nel 2018 aveva eletto il treiese Tullio Patassini che aspira ad una conferma. Non tutti però la pensano alla stessa maniera: c’è appunto anche il parlamentare uscente Mauro Lucentini, c’è la possibilità che il collegio di Macerata vada assegnato a una quota rosa, si parla dell’assessore regionale Giorgia Latini e anche di Laura Laviano, assessore comunale a Macerata.
Il senatore uscente Giuliano Pazzaglini, ex sindaco di Visso, ha confermato la sua uscita di scena
Dal canto suo il senatore uscente Giuliano Pazzaglini ha affidato alla sua pagina Facebook l’uscita di scena: «A prescindere dalla candidatura in un posto “utile” (che oggi non c’è) continuerò a lavorare per i nostri territori rimanendo nella Lega. Perché non ho nessuna intenzione di “sputare in un piatto” in cui ho mangiato (qualche volta i detti popolari sono inavvicinabili nella loro efficacia), ma soprattutto perché ritengo che la Lega e il centro destra siano la migliore speranza per il nostro paese, i nostri figli e noi stessi». Il coordinatore regionale della Lega Riccardo Marchetti non scopre le carte, da sempre osserva che nei collegi uninominali la Lega esprime candidati locali: non è chiaro neanche se Marchetti si candiderà al proporzionale nell’Umbria o entrerà nelle Marche.
Partita fluida anche in Fratelli d’Italia che ha annunciato la partenza della campagna elettorale ad Ancona con Giorgia Meloni: da risolvere c’è appunto la grana dell’assessore regionale Guido Castelli mentre il collegio uninominale di Ancona della Camera potrebbe andare a Carlo Ciccioli che non disdegnerebbe il posto blindato al proporzionale del Senato.
Elena Leonardi, coordinatrice regionale di Fdi, quasi certamente sarà candidata
Infine c’è chi osserva che dei tre coordinatori regionali dei maggiori partiti del centrodestra, l’unica a non essere ancora parlamentare è la portorecanatese Elena Leonardi che pure viene indicata in pole tra i seggi blindati. Un gioco di incastri con il rischio di esplosione, di sicuro non accadrà quello che è accaduto alle scorse comunali di Viterbo (città di riferimento dell’azzurro Battistoni) con il centrodestra che si è spaccato e non è nemmeno andato al ballottaggio, per la cronaca Lega e Fi insieme hanno avuto l’8%. Nel centrosinistra il Pd presenterà domattina i candidati maceratesi (Irene Manzi al proporzionale della Camera, Fulvio Esposito al collegio uninominale della Camera e Mirella Gattari nel collegio uninominale Marche Sud del Senato).
Mariano Calamita, sindaco di Appignano, candidato con Azione
Il ticket Matteo Renzi e Carlo Calenda nelle Marche ha portato alla candidatura per Azione del sindaco di Appignano Mariano Calamita nel collegio della Camera di Macerata mentre il coordinatore regionale Tommaso Fagioli sarà il capolista al proporzionale della Camera.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Stiamo assistendo alla campagna elettorale più peracottara di sempre….candidati veramente imbarazzanti
Battistoni go home please.
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
o tutt’al più della catapulta, uomo del mio tempo.
(quasi Quasimodo)
Come può l’uomo scagliare catapultati sui suoi fratelli sapendo di causare tanta sofferenza, mettete dei fiori nelle vostre catapulte.
Ciccioli merita assolutamente di diventare Senatore ma non la seconda carica dello Stato a fare gli appelli. Non è assolutamente giusto che solo noi marchigiani possiamo godere delle sue continue e divertentissime uscite su temi che scuotono la sua coscienza. Di Ciccioli ce n’è uno solo, va preservato e fatto conoscere anche al di fuori dei nostri confini così come sta facendo la Meloni che vorrebbe rappresentarci ma poi va a fare una dichiarazione in inglese su un canale Fox che in America non segue nessuno. Con Ciccioli che non si fermerebbe ai soliti quattro, tre, due concetti, si avrebbe una visione più aperta e completa di come la destra basi la sua cultura su temi forse anacronistici di chissà quale secolo ma che rappresentano il cemento con cui si tengono unite le barzellette più divertenti. Non c’è proclama, lui non parla come le persone normali, che non susciti ilarità per borghi e contrade. Certo non dico di farne patrimonio dell’Unesco ma che almeno entri di diritto nella quaterna dei nuovi Padri e Madri ( io sono Giorgia) della prossima Costituzione insieme a Berlusconi (certo fra i due sarà una bella lotta tra la ragione ( Ciccioli ) e l’andato Silvio che ogni giorno scrive un articolo nuovo e naturalmente Salvini, addetto alle cucine e non come cuoco. Come ho letto in una tabaccheria: Per colpa di qualcuno guarda con chi tocca ad andare a sbattere! Per il resto l’articolo contiene delle vere chicche: va un po’ a pensare che forse dopo il grande successo ottenuto nelle Marche ci catapultano di nuovo Battistoni ( ma non sarà, per lui un po’ pericoloso) e che il coriaceo Umbro Marchetti bazzichi sempre da ste parti. Per la Leonardi basta quando detto con l’articoletto di ieri, nuovo record di idiozie, tutte sue in un solo articolo che ne possono fare addirittura la portavoce della destra e a livello mondiale che qui si vede che soffre e non riesce a contenere tutto quello che gli viene ordinato di dire, almeno si spera perché se è farina del suo sacco, “Qui Houston, abbiamo un problema!”. Di Catena ne avevo sentito parlare come di una buona promessa, sapere che sta Con Calenda passi pure, del resto ancora nessuno ha capito il perché della sua presenza ma che sia un seguace di Renzi e che lo abbiano persino fatto sindaco altro che olio di ricino a tutta Appignano.
… ma Putin è d’accordo?