La sfida dei candidati Pd
«Un territorio da rilanciare»
Manzi: «Dispiace per Morani»

ELEZIONI - I tre papabili parlamentari maceratesi scelti dai dem (Irene Manzi, Fulvio Esposito e Mariella Gattari) si raccontano dopo l'ufficializzazione delle loro candidature. L'ex vicesindaca di Macerata parla anche della decisione della deputata pesarese che non ha preso bene le scelte di Letta: «Capisco l’amarezza, l’ho vissuta anche io una situazione simile nella tornata scorsa»

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Irene Manzi

 

di Luca Patrassi

Il Pd ha fatto le sue scelte e tre sono le candidature che hanno un interesse maceratese, sono quelle di Irene Manzi (capolista al proporzionale della Camera), di Fulvio Esposito (candidato nel collegio uninominale di Macerata) e di Mirella Gattari candidata nel collegio uninominale Marche Sud del Senato. Tre storie profondamente diverse, tutte molto radicate nel territorio .

Irene Manzi, maceratese, funzionaria della Regione, ex vicesindaco di Macerata e già deputata, esce vincente dalla lunga notte delle candidature, con un ruolo di assoluto prestigio e c’è chi come la deputata uscente pesarese Alessia Morani non l’ha presa bene: «Capisco l’amarezza, l’ho vissuta anche io una situazione simile nella tornata scorsa, mi spiace abbia fatto questa scelta che stanno facendo anche altri parlamentari, mi dispiace che lei abbia deciso di fare un passo indietro». Le prime indicazioni di viaggio per la campagna elettorale? «Ripartiamo dal Pd nazionale e da quello regionale: c’è una campagna elettorale da fare con determinazione e con l’impegno di tutti, con tutte le persone invitate a rappresentare la nostra regione, ci sono individualità importanti da far emergere, far emergere il valore che quella lista porta con sé. Dobbiamo far emergere la visione del Pd per il Paese, ci sono percentuali significative di astenuti, di persone che ancora devono decidere di andare a votare e non è piacevole per la democrazia».

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Fulvio Esposito

Alessia Morani ha detto di essersi trovata candidata a Pesaro a sua insaputa, anche lei si è trovata candidata a sua insaputa per dirla con l’oramai celebre frase di un ex ministro? «Sapevo o di avere delle chance rispetto alle liste che si andavano componendo – risponde Manzi – del resto gli equilibri possono cambiare fino all’ultimo momento, nessuno era sicuro di come si sarebbero chiuse le liste, ci sono equilibri difficili di territori che chiedono di essere rappresentati, peraltro ragioniamo su liste che risentono del taglio del parlamentari». Nessun retroscena particolare sulla lista, assicura Irene Manzi: «Non c’è stata una telefonata di investitura. Essere capolista regionale è sicuramente un atto di fiducia del quale  ringrazio il segretario Letta come ringrazio i circoli del Pd che hanno fatto il mio nome al momento della presentazione delle candidature».

Fulvio Esposito è un toscano di nascita, ma camerte da una vita, docente di lungo corso di Unicam che lo ha anche visto apprezzato rettore.  «Penso – dice il prof Esposito – che soprattutto per il futuro dei nostri territori bisogna porsi il problema delle diseguaglianze, economiche, sociali e territoriali, l’impegno per i territori e per il progresso delle persone meno protette che in assoluto penso siano i giovani. Per la mia professione precedente di prof e di rettore mi sento preoccupato per i giovani, questa è a mia preoccupazione principale: fare qualcosa per i giovani significa far qualcosa per il territorio alle prese con lo spopolamento. Le Università ci possono aiutare, sono attrattive, portano ogni anno migliaia di giovani che se ne vanno al termine del percorso formativo, ecco bisogna costringerli a restare non a forza ma dando loro prospettive adeguate di vita e di lavoro». Quanto alla candidatura Esposito osserva: « «Mi hanno contattato gli iscritti del circolo Pd di Camerino: finora non ci avevo mai pensato, ho sempre svolto ruoli tecnici anche al ministero e non politici, ma  in questo momento così particolare, non me la sono sentita di dire di no».

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Mirella Gattari

Mirella Gattari, morrovallese, imprenditrice agricola, è stata presidente regionale della Cia:  «Io parto – spiega l’ imprenditrice agricola di Morrovalle  – dalla volontà di voler coltivare la felicità, ti parlo da agricoltore, quella felicità che non viene dalle cose assurde ma che si può avere solo con diritti certi ripartendo dal territorio, dall’ambiente, dall’agricoltura, dall’artigianato considerando che queste parti economiche sono la spina dorsale del nostro territorio, attenzione che ho sempre avuto per le aree interne che sono una opportunità e non un problema. Dobbiamo coinvolgere i giovani». Quanto alle motivazioni della candidatura, Gattari dice:  «Le persone fanno sempre la differenza, quanto alle scelte fatte non sono nessuno per poterle valutare, dire se vanno bene o meno, non conosco queste logiche. Mi sono messa a disposizione, ho sentito la necessità di ribadire che diritti e opportunità debbono viaggiare a braccetto nel dare risposte».

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