Lettera dei sindaci a Draghi:
Mancinelli, Gentili, Catena e Capponi
tra i primi firmatari

POLITICA - La prima cittadina di Ancona sigla il documento: «E' un appello bipartisan, di sinistra e di destra». Anche se nelle Marche per ora le adesioni arrivano quasi eslcusivamente da esponenti Pd, tra cui il sindaco di Monte San Giusto. Matteo Ricci è tra i promotori: «Il premier è rimasto molto colpito da questa iniziativa, si è mosso qualcosa». Alessia Morani attacca Acquaroli: «Antepone gli interessi del suo partito a quelli della nostra regione»

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Valeria Mancinelli

Aggiornamento delle 18,50 – Tra i firmatari anche il sindaco di Treia Franco Capponi (Italia Viva). Si è detto favorevole e firmerà anche Antonio Bravi, sindaco di Recanati (Giunta di centrosinistra). 

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«Ho firmato fin da ieri e convintamente la lettera-appello a Mario Draghi perché resti alla guida del governo. E’ un appello bipartisan, sottoscritto da centinaia di sindaci, di sinistra e di destra».
A renderlo noto è anche il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, con un post sul proprio profilo Facebook.
«Ci sono i sindaci di Milano, Bergamo, Bari, Firenze. Ma anche il sindaco di Venezia e quello di Genova, civici e del centrodestra. Ha firmato anche il sindaco di Napoli, eletto con i voti dei 5 stelle – prosegue –. Perché tutti siamo accomunati dalla preoccupazione di affrontare un autunno già difficile per le nostre comunità, le famiglie e le imprese. Gli scenari di guerra internazionali e la crisi energetica determineranno effetti pesanti sulle nostre vite ed è impensabile affrontarli senza interventi correttivi, senza un governo che possa farlo, senza una guida così autorevole».
Nella lettera, i sindaci esprimono «incredulità e preoccupazione» per la crisi di governo e chiedono al premier Mario Draghi «di andare avanti e spiegare al parlamento le buone ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo».

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Andrea Gentili, sindaco di Monte San Giusto

Nel Maceratese per ora hanno comunicato la sua adesione solo Andrea Gentili (Pd), primo cittadino di Monte San Giusto e Leonardo Catena (Base Riformista, corrente del Pd), sindaco di Montecassiano. Altri sono interessati a farlo.

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Matteo Ricci

Tra i firmatari anche Matteo Ricci, sindaco di Pesaro: «Da quello che abbiamo saputo il presidente Draghi è stato molto colpito dai vari appelli che gli sono arrivati e in particolare da quello bipartisan dei sindaci». Così il coordinatore dei sindaci Pd, risponde all’Adnkronos sull’appello al premier Mario Draghi lanciato dai sindaci. «Nardella e Brugnaro stanno tenendo le fila delle adesioni e contiamo di arrivare entro stasera a oltre 1000 sindaci in tutta Italia. Sindaci di centrosinistra, centrodestra e civici».

Avete avuto qualche segnale dal premier Draghi? Il presidente è rimasto molto colpito. L’iniziativa dei sindaci ha smosso qualcosa nelle ultime 24 ore. C’è in ballo il Pnrr, c’è l’inflazione, il caro energia. Blocchiamo tutto per cosa? Per andare a votare 4 mesi prima? Tanto tra 6 mesi si vota. E’ assurdo e noi sindaci ancora una volta, stando a maggiore contatto con la realtà, vediamo da vicini gli effetti disastrosi che avrebbe una crisi adesso. Per questo c’è stata questa maxi adesioni di sindaci da Nord al Sud Italia».

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Alessia Morani, deputa del Pd

MORANI ATTACCA ACQUAROLI – «I presidenti di Regione del partito della Meloni non firmano l’appello per Draghi. Tra loro anche il presidente della mia regione, le Marche, Francesco Acquaroli. Reputo questo comportamento gravissimo perché Acquaroli antepone l’interesse del suo partito al bene della comunità marchigiana». Lo scrive su Facebook Alessia Morani, deputata del Pd.

«La nostra regione – aggiunge – ha un importante tessuto di piccole e grandi imprese e migliaia di lavoratori che hanno assoluta necessità che il governo prosegua la propria azione per evitare che altre gravi crisi colpiscano un territorio già fortemente provato da delocalizzazioni e terremoto. Non ci possiamo assolutamente permettere che si perdano i fondi del Pnrr e che non si prendano provvedimenti per la crisi energetica e per i rincari che stanno mettendo in difficoltà le famiglie. I marchigiani si meritano un presidente che pensi al loro bene e non un ‘soldato di partito’ impegnato più a compiacere la propria leader che a tutelare la propria comunità».

 

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