Guido Castelli ed Elena Leonardi
di Luca Patrassi
C’è già chi “pregusta” una campagna elettorale sotto gli ombrelloni e chi prenota il primo volo utile per cercare di mettersi al riparo. I partiti sono al lavoro in questi giorni per definire le alleanze e gli schemi sui territori, intesa raggiunta per il centrodestra almeno sul versante numerico della ripartizione dei collegi mentre nel centrosinistra si sta discutendo di alleanze con risvolti sul campo ancora da verificare. La spartizione dei collegi elettorali uninominali definita nel vertice di centrodestra prevede 98 seggi a FdI, 70 alla Lega, 42 a Forza Italia, compreso l’Udc, e 11 a Noi con l’Italia più Coraggio Italia.
Decisi i numeri, si tratta di trasferire i numeri nei territori in base anche ai sondaggi, nei seggi più o meno sicuri. Cosa accadrà nelle Marche? Nei sei seggi uninominali tra Camera (quattro) e Senato (due) è possibile che Fdi possa occupare tre caselle per suoi candidati, due la Lega ed uno Forza Italia e cespugli vari. Secondo gli ultimi rumors Fratelli d’Italia è pronta a chiedere la Camera uninominale di Macerata ed Ascoli rispettivamente per la coordinatrice regionale del partito e presidente della commissione regionale Sanità Elena Leonardi e per l’assessore regionale al bilancio Guido Castelli. Se i meloniani dovessero spuntarla in due collegi dati per sicuri al centrodestra, la Lega punterebbe come prima scelta sul collegio senatoriale di Macerata Fermo ed Ascoli per il deputato uscente Mauro Lucentini e sulla Camera di Pesaro per l’assessore regionale Mirco Carloni. Da definire la collocazione del deputato uscente Tullio Patassini, eletto nella scorsa tornata nel collegio di Macerata.
Secondo altre fonti il coordinatore regionale di Forza Italia, il deputato laziale Francesco Battistoni, vorrebbe pure candidarsi in un seggio sicuro nelle Marche, la stessa operazione che vorrebbe fare il portavoce nazionale dell’Udc Antonio Saccone. Un altro elemento sicuro è che la Lega non candiderà esterni nei collegi uninominali, secondo le prime indicazioni la scelta cadrà su amministratori del partito. Quanto al proporzionale potrebbe esserci una indicazione maceratese in rosa, i nomi che circolano sono quelli degli assessori Oriana Piccioni e Laura Laviano.
Romano Carancini, ex sindaco di Macerata e consigliere regionale del Pd
Nel Pd maceratese si stanno raccogliendo le indicazioni dei circoli per passarle poi al vaglio del commissario regionale che le visionerà e, se di gradimento, le girerà all’attenzione della direzione nazionale. La prima grana è già scoppiata: tra gli elementi ostativi alla candidatura indicati dalla direzione nazionale Dem c’è l’essere consiglieri in Regioni che non sono sono prossime al voto e in teoria lo stop scatterebbe per il consigliere regionale Romano Carancini. Per lui, e per tutti quelli nella stessa posizione, ci vorrebbe una deroga del segretario nazionale Letta. Peraltro le indiscrezioni parlano di altre tre consiglieri regionali Dem che sarebbero tentati dalla candidatura, vale a dire, Bora, Mastrovincenzo e Biancani. Resta in auge, al proporzionale, il nome dell’ex deputata Irene Manzi, altri nomi che circolano sono quelli del consigliere comunale Maurizio Del Gobbo, del sindaco di Montecassiano Leonardo Catena e dell’ex sindaco di Belforte Roberto Paoloni. Anche nel caso del Pd si tratta di primo movimenti visto che il centrosinistra deve ancora chiudere il discorso legato alle alleanze.
Tanti non si rendono conto che sono solo portaborracce. Quest'anno i posti di non lavoro sono diminuiti.
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Nel PD hanno capito che CARANCI’ e’ una rottura di …….
L’altro giorno il quotidiano Libero criticava la Mancinelli e Ricci che stavano pensando di candidarsi, poi non l’hanno più fatto. La regione perderà due rappresentanti del centrodestra, tutti zitti.
La mia personale opinione è che non si era notato la loro azione se non nel campanilismo pro Ascoli, ma vedremo
Vorrei capire se il centrodestra vuole continuare ad armare l’Ucraina del comico in carica e se ha intenzione di riaprire il dialogo con la Russia per il gas e i rapporti commerciali. Capisco la posizione dei lacchè delle logge occulte angloamericane e dell’alta finanza che sono in Parlamento, ma se il centrodestra “vuole sostituirsi” al centrosinistra perchè “nulla cambi”, non intendo smacchiare il giaguaro del centrodestra perchè tutto continui come prima. Purtroppo tutti quelli che andavano nelle piazze (i No-vax, i NO-green pass, i NO-war e triestini vari) sono divisi dall’inconscio collettivo del branco, e si guardano il dito: quindi non si presenteranno. Se i partiti del centrodestra non metteranno tra i loro canditati i “NO-vari” detti prima, io non andrò a votare. Già fui un coglione a votare i 5 Stelle. Quindi non intendo continuare a farmi portare in giro ancora oggi da un centrodestra, diventato per motivi di potere lacchè della Nato, del comito ucraino e dei potentati d’oltre Atlantico. Al nuovo corso del centrodestra preferirei allora votare Letta, che come lacchè è più qualificato dei nuovi lacchè.