Il premier Mario Draghi
di Alessandra Pierini
Tre parlamentari maceratesi, tre visioni completamente differenti della crisi di governo sfociata ieri sera nelle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, respinte dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono giorni di fermento e grande attesa per mercoledì, giorno in cui Draghi riferirà al Parlamento e si confronterà su quanto sta accadendo.
Mirella Emiliozzi (M5S)
Mirella Emiliozzi, deputatata del Movimento 5 Stelle e Tullio Patassini deputato della Lega, erano ieri al Senato e hanno vissuto direttamente l’inasprimento della situazione politica. Mario Morgoni, deputato del Pd, invece, era già rientrato nelle Marche ma ha comunque seguito costantemente le vicende governative minuto per minuto.
In sostanza quello che è accaduto è che ieri in Senato si è votato il decreto Aiuti. In Parlamento i 5 Stelle avevano votato la fiducia al governo ma poi erano usciti al momento di approvare il decreto. Lo stesso non potevano fare al Senato, dove il regolamento non consente di votare on maniera “disgiunta”. Draghi, pur avendo ancora una netta maggioranza, ha comunque deciso di dimettersi perchè venuto meno, a suo modo di vedere, il patto alla base del suo governo di unità nazionale.
Mirella Emiliozzi non ci sta a vedere il Movimento 5 stelle additato come responsabile della crisi«M5s non ha fatto altro che fare richieste che sono condivisibili, lo ha fatto in maniera corretta ed educata. Il presidente Giuseppe Conte ha chiesto un incontro a Draghi, ha presentato il famoso documento dei nove punti, ha avuto un colloquio con lui e ha atteso una risposta. Nel frattempo sono andati avanti gli accordi per il decreto Aiuti. Il problema di ieri è stato questo accumulo di tensione, unito al regolamento del Senato».
La deputata di Civitanova rivendica anche l’importanza delle richieste fatte: «C’è un documento molto chiaro che parla di provvedimenti in aiuto a famiglie, persone e imprese in un momento tragico. Abbiamo provato in mille modi a far sentire la nostra voce, una su tutte con il bonus 110%, abbiamo provato in mille modi a disincagliare la situazione. Abbiamo parlato di cashback e di salario minimo, ad un certo punto puntando i piedi almeno siamo riusciti a porre la questione. Quindi non ho molto ben compreso la reazione di Draghi. A seguito dell’incontro con Conte, avrebbe semplicemente dovuto dare una risposta ufficiale. Stiamo ancora aspettando che Draghi ci dica se le richieste che abbiamo fatto possono essere accolte o meno anzichè innescare una crisi di governo».
Tullio Patassini (Lega)
Diametralmente opposta la visione di Tullio Patassini della Lega. «Ieri ero al Senato e sono rimasto assolutamente stupito della reazione dei Cinque stelle. Ho visto in diretta questa sceneggiata con cui sono riusciti a dire no a loro stessi. C’era in ballo non una scelta politica ma un provvedimento che vale 17 miliardi per gli italiani. Non so se si sono resi conto della scelta che hanno fatto con un atteggiamento del tutto paradossale». E la Lega cosa farà? «Questo è un momento in cui bisogna preoccuparsi di cosa accadrà nei prossimi mesi quindi continueremo ad avere l’approccio responsabile che habbiamo avuto da un anno e mezzo a questa parte». E adesso cosa accadrà? «Bisognerà capire innanzitutto cosa vorranno fare Draghi e Mattarella che è sempre in campo. Abbiamo tre o quattro giorni di valutazioni mercoledì si farà una sintesi».
Mario Morgoni (Pd)
E’ tranchant il commento di Mario Morgoni, deputato di Potenza Picena: «Siamo un Paese capace di realizzare l’impossibile e di sciupare l’impensabile. Abbiamo fortuna di avere un presidente del Consiglio autorevole, credibile e competente e lo stiamo facendo oggetto di una sorta di martirio. Io spero che ci siano le condizioni per procedere, non per temporeggiare ma per avere un governo pieno delle funzioni per affrontare situazioni critiche che, tutto lo fa pensare, saranno ancora più gravi dopo l’estate».
Il parlamentare dem guarda ancora più lontano all’eventuale ritorno al voto. «Diciamo la verità, oggi tanti invocano il voto ma nessuna delle due coalizioni ha la coeesione e la progettualità condivisa per garantire un governo stabile al Paese. Destra e sinistra sono attraversati da tensioni e contrasti per cui il voto non sarà risolutivo. Se si continua così, le elezioni ci consegneranno una situazione ancora più instabile. Spero che Draghi possa continuare ma che continui anche per i prossimi 5 anni con una maggioranza seria e politica».
Che tenerezza mi fanno
A faccia tosta i Five Stars sono imbattibili!
Fate le richieste possibili e soprattutto al momento opportuno, non ora... che grande delusione.
Non mi sembra questo il momento per una crisi di governo, troppi problemi.... tutti e secondo me dico tutti sono degli irresponsabili... tanto tutti loro hanno comunque un ottimo stipendi peggio per chi non arriva a fine mese,sono cose stradette lo so.....
Tutto studiato a tavolino da anni.
Fate tutti silenzio è meglio!!!
Tra disagio e poltrone.
Eccomeno' Andiamo a votare, altroché 5 anni ancora di Draghi
Ma Morgoni Che vuole draghi per altri 5 anni Dove vive ???????? Ma che roba ti fumi ???
Sono vent'anni che si susseguono presidenti del consiglio senza che nessuno l'abbia votati, la politica ha messo mani e bocca dappertutto, la cosa che urgeva più di tutto era la legge elettorale fatta con gli attributi e nemmeno quella e stata a l'ordine del giorno di ogni agenda politica o meglio dire sì e solo sparlata. Spero, anzi mi auguro di cuore che alle prossime legislatura alle urne le persone non disertano perché stanche agonizzanti dalle tante prese per i fondelli, il dissertare le urne il pensiero di tanti, ma non è la soluzione al problema anzi forse la si aggrava e si perpetua l'agonia della nostra amata patria dove uomini di altri tempi l'hanno resa grande e che altri la stanno svendendo.
Isidoro Scognamiglio "Sono vent'anni che si susseguono presidenti del consiglio senza che nessuno l'abbia votati." è bellissimo e qualifica il livello della tua preparazione civica. Membro della Corte di Cassazione, vero?
Mario Bianchi Ilustrami
Isidoro Scognamiglio Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri. Articolo 92 della Costituzione, secondo comma.
Mario Bianchi Complimenti per la sua preparazione civica.
Isidoro Scognamiglio Anche giuridica. Poi se vuoi fare l'elenco dei presidenti del consiglio eletti con il voto (di chi?) e quelli non eletti, fallo pure, sarò lieto (anche rallegrato) di leggerlo. Inizia dalla nascita della repubblica ad oggi, aspetto.
Mario Bianchi E stato un piacere a rivederla.
Io invece farei una piccola riflessione sui nostri rappresentanti..
Crisi innescata da Conte e dai quei quattro parlamentari indecenti
Con questo atto, in questo momento, 5 stelle le prossime elezioni, scompare. Se la gente c'è con la testa.
Enzo Antonini I 5 Stelle già sono scomparsi. Verranno ricordati sui libri di storia come una meteora con a capo un comico.
Questo governo mi sembra un grande CIRCO dove i pagliacci saltano di qua e di là ,ma nessuno esce ,il loro mangiare è molto buono invece il pubblico nemmeno le famose noccioline!!!!!! Vogliamo un governo eletto dal popolo ma loro non ce lo permettono!!!!!! Perché siamo ,come dico sempre,un popolo di pecoroni!!!!!
a la maison
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Al di là di chi è la colpa per la “caduta” del Governo Draghi, mi sono sempre chiesto che ci stanno a fare in Parlamento i Deputati e Senatori dei diversi Partiti che per salvare le sorti del Paese hanno dovuto chiamare a Capo del Governo un tecnico esterno perché indispensabile, una sorta di “salvatore della patria”. E le promesse elettorali fatte circa cinque anni fa, dove i vari lider di partito sbandieravano ricette miracolose per gli italiani erano solo parole vuote prive di significato, “specchietti per le allodole”?
Carissima EMILIOZZI, non e’ vero la crisi di GOVERNO e’ stata innescata da DRAGHI, voi pagliacci dei movimento cinque stelle l’avete fatta scatenare e vi prendete tutta la vostra responsabilta’ di questa assurda crisi che in questo momento di crisi energetica non ci doveva esserci.
Co ste teste…..Draghi è un lusso che non ci possiamo permettere . Un fuoriclasse assoluto.
Emiliozzi incommentabile…
Specchio fedele del suo partito (se così si può chiamare…)
siccome a fine settembre 2022 i parlamentari maturerebbero la pensione e il vitalizio secondo me col piffero faranno cadere il governo. “Piatto ricco mi ci ficco” impererà non preoccupatevi !
Egregio Scognamiglio, è la nostra Costituzione che prevede sia il Parlamento ad eleggere, o votare, il Presidente del Consiglio. Lei si affida alle abili affermazioni di Silvio Berlusconi che, da grande marpione, ha fatto passare questo concetto del Presidente eletto dal popolo.
Il mio commento solo per chiarire, perché leggo spesso di Presidente del Consiglio non eletto : invece è eletto da chi è deputato a farlo. Buona serata
visto che FdI,stando all’opposizione,ogni giorno guadagna voti,i 5/s,nati comne movimento di protesta e senza preparazione politica,tanto meno per governare,haqnno avvertito forte il richiamo incontenibile della foresta.D’altra parte quando si entra in una coalizione di governo così variegata come quella in atto fino a ieri,bisogna mettere in conto che non è possibile incassare tutti i propri crediti ed i 5/s non hanno incassato proprio niente,come si è sforzato di far loro capire Draghi.Se adesso si andrà ad elezioni anticipate,che potrebbero essere vinte dalle destre,i 5/s avranno diritto ad un premio da parte delle stesse.
Perché il movimento 5 stelle sia entrato in questo governo fatto di lacchè e traditori non l’ho mai capito. Comunque dei tre l’unica a dire qualcosa di concreto è la Emiliozzi. Degli altri due conosciamo passato, presente e possibile futuro per cui possiamo benissimo escluderli dalla discussione.
Che il movimento abbia fatto degli errori lo si vede dalla perdita di consenso (dal 33% all’11%). Non sono riusciti a soddisfare le aspettative del loro elettorato. Provvedimenti come il 110% o il reddito di cittadinanza validissimi teoricamente ma applicati in maniera ingenua e maldestra(navigator). Il termovalorizzatore di Roma… se non lo vuoi costruire devi dare una soluzione alternativa valida(bastava realizzare un impianto uguale a quello dove porti i nostri rifiuti a caro prezzo(all’estero).Tempo ne hai avuto (amministrazione Raggi). La crisi in questo momento delicatissimo….e’ roba da pazzi.
”Era chiaro sin dall’inizio che l’unica cosa in grado di liberarci da questo governo sarebbe stato l’inceneritore…”
Tranquilla Emiliozzi a ottobre o al massimo a marzo, quell’accidente della storia che è il M5S sparirà.
«Quel che resta del M5S, dopo aver visto gli ultimi sondaggi, è stato attraversato da un piccolissimo sospetto e si è immaginato a breve in compagnia degli stegosauri, nella compagine degli organismi estinti.
Così hanno deciso di inscenare un finto rabbuffo al presidente del consiglio. Dopo aver firmato, controfirmato e annuito entusiasti per mesi alla qualunque, dal green pass all’invio di armi nel nome della russofobia, hanno deciso di botto di fare la faccetta corrucciata al premier. La speranza era che gli italiani, complici magari le vacanze e il caldo, cancellino dalla memoria l’organicità del M5S al peggior governo di sempre e gli riconcedano pian piano una nuova verginità da “combattenti del popolo”, giusto il tempo che serve per arrivare alle prossime elezioni.
Però, sia chiaro, il rabbuffo doveva essere rigorosamente finto, giusto per consentire ai pennivendoli di riempire qualche prima pagina di preoccupazioni pacchiane (“Après Mario le déluge!”). Infatti non hanno votato contro, ma hanno semplicemente voluto segnalare con l’astensione il proprio scontento.
Con loro grande sorpresa Draghi ha colto la palla al balzo ed è salito immediatamente al colle. Già, perché il viceré della Nato in Italia tutto è meno che uno stupido, e capisce benissimo che, dopo aver massacrato il paese e averlo condotto – per obbedienza ad ordini superiori – alla catastrofe industriale incombente, in autunno corre il rischio di venir inseguito con i forconi fin dentro il tinello, e non vede l’ora di lasciare il cerino in mano a qualche utile idiota, che traghetti il paese ad elezioni, meglio ancora se anticipate.
Solo che a questo punto, inopinatamente, Mattarella ha ricordato al premier che stava scappando senza neanche essere stato sfiduciato, e che doveva tornare in Transatlatico “(“Salga a bordo, c….!”)
Morale della favola: dopo aver devastato il devastabile che neanche le cavallette ora siamo alla grande fuga alla ricerca di verginità improbabili o almeno di un buen retiro fuori dai riflettori (“Che se la vedano loro ‘sti mentecatti, io c’ho da nutrire gli alani”).
Intanto il paese cigola e geme sugli scogli come la Costa Concordia, in attesa di venir fatto a pezzi e rimosso dall’orizzonte, per riutilizzo come materia prima altrui.»
(Andrea Zhok)