Sclavi: «Che Tolentino ritorni
alla magnificenza degli anni ’90
Basta con questo modo di fare politica»

ELEZIONI - Intervista al candidato sindaco del terzo polo appoggiato da tre liste: ha parlato di ricostruzione, centro storico, ospedale, Assm. E ha concluso esplicitando il suo sogno per la città

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Maro Scalvi

 

di Francesca Marsili

Infermiere dell’emergenza per tutta la vita professionale e attualmente tutor universitario al Politecnico di Ancona dove insegna emergenza agli studenti di infermieristica del terzo anno, Mauro Sclavi, 55 anni, è il candidato sindaco del terzo polo, sostenuto da tre liste civiche: Tolentino Civica e Solidale, dalla quale proviene, Tolentino Popolare e Riformisti Tolentino. Eletto consigliere nel 2012 nella lista “Tolentino nel cuore” durante il primo mandato Pezzanesi, si dimise presidente del Consiglio nel 2016 perché non condivideva la scelte della maggioranza passando all’opposizione fino al termine della legislatura. «E’ la motivazione per la quale mi sono candidato: perché non sono stato sordo alle richieste dei cittadini che come me non accettano più un certo modo di fare politica» spiega.

Viale Vittorio Veneto è una delle zone che ha subito più, in termini di danno, le scosse del 2016. Quando la ricostruzione sarà terminata, ci sono delle strategie per risollevare la zona?
«Quella via, a differenza di quelle che sono state fatte nel quartiere Sant’Egidio, era popolata da piccoli negozi, era un quartiere che viveva autonomamente. Non so dopo il 12 giugno quale ruolo mi spetterà, ma se sarò nelle condizioni di aiutare questa città lo farò avvalendomi di un urbanistica e con soggetti qualificati che possano fornire una loro opinione tecnica, perché i cittadini vorranno tornare li, ma in sicurezza. Quello che Vittorio Veneto deve auspicare è che non diventi un dormitorio, ma ricominciare a pensare come prima quando, con le sue attività, aveva una vita propria. Altrimenti facciamo l’errore di Sant’Egidio dove abbiamo fatto solo palazzine: le persone vanno, dormono e se ne vanno. Questo è qualcosa che va evitato. Io politicamente posso dare un indirizzo, ma bisogna capire anche il parere tecnico dell’urbanista che ha esperienza che consigli da. Loro hanno fatto delle scelte, a dir poco, assurde».

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Foto di gruppo con il candidato sindaco Mauro Sclavi

Il Politeama assieme alla cattedrale di San Catervo una volta restituita dopo gli interventi post sisma e l’hotel di lusso e design Interno Marche che sta nascendo dalla trasformazione di Villa Gabrielli, fanno dell’angolo tra viale Cesare Battisti e l’inizio di corso Garibaldi lo scorcio tra i più suggestivi e importanti di Tolentino. Qual è la vostra idea di utilizzo dello stabile adiacente la Cattedrale che prima del terremoto era sede Inps dato che, interrotti i rapporti con l’ente, la Diocesi di Macerata dice che sta valutando diverse soluzioni?
«La location, centralissima, rappresenta sostanzialmente la parte storica di Tolentino, è un biglietto da visita all’ingresso della città che va valorizzato. Io avrei molte idee per adoperare quella volumetria qualora la Curia scenda a patti con il Comune. Parlando di turismo religioso, lì possiamo avere la possibilità di allocare strutture ricettive perché, ad esempio, chi percorre la Via Lauretana e volesse fermarsi una notte, ha difficoltà a trovare alloggio. Ma potremmo andare anche nell’ipotesi della cultura: quello potrebbe diventare un polo per una laurea triennale, cosa che la coalizione ha già messo in conto e sulla quale stiamo lavorando. Significherebbe avere degli studenti che vengono qui, studiano qui e si laureano qui. Sarebbe un lustro».

Ospedale, il tema che più ha infuocato la campagna elettorale. Riassuma la posizione della sua coalizione in relazione a questo argomento tanto vicino ai cittadini.
«Attualmente non abbiamo un ospedale e non lo avremo per i prossimi anni. Loro hanno un piano per ricostruire l’ospedale non si sa quando. Sulla base di questo, io e la squadra, abbiamo elaborato un piano per curare le persone a casa, per avere l’assistenza di prossimità che è identica ai posti letto per cure intermedie. L’attenzione della Luconi è focalizzata sui 22,8 milioni di euro, la nostra a come creare una rete assistenziale sul nostro territorio senza le mura. Siamo diametralmente opposti, lei cerca le mura, io il personale. La prima cosa che ho fatto è stata quella di andare a parlare con i medici di base e gli specialisti per creare una rete assistenziale sul territorio. I posti letto li troviamo nelle case delle persone, noi stiamo lavorando sulle persone, loro sui mattoni».

sclavi-mauro4-325x217Centro storico, argomento che accomuna i programmi di tutti i candidati. Quali le strategie nel breve periodo per far tornare a pulsare il centro?
«Nel lungo periodo mantenere quanto più possibile le scuole e i servizi nel cuore della città. A breve termine per farlo rivivere c’è solo una possibilità: invece di spendere 170 mila euro per un singolo evento che è il Premio Ravera, si spende la stessa cifra per piccoli eventi affinché tutte le sere ci sia qualcosa. Altrimenti si muore. Questa campagna elettorale, lo stiamo vedendo, ha riportato le persone in centro; girano e comprano. Non servono eventi spot, se invece programmi 70 eventi su 365 giorni, ogni volta in un quartiere o una piazza diversa fai rivivere la città».

Assm, quale la vostra visione della municipalizzata?
«E’ stata sempre una risorsa e sarà una risorsa. Basta con l’idea che sia una banca, altrimenti fallisce e fallisce pure il Comune di Tolentino. L’ Assm deve essere messa nelle condizioni di fare il lavoro che sa fare, deve fare imprenditoria e deve far lavorare e dare la possibilità ai propri dipendenti di esprimere le loro capacità»

Come verrà formata la squadra della Giunta? Sulla base delle preferenze totalizzate dai candidati consiglieri o con il criterio delle competenze?
«Assolutamente no alla prima, chi porta 300 voti non ha nulla di assicurato. L’ho detto e lo ripeto: nella nostra coalizione, fondata su tre liste, non abbiamo deciso assolutamente nulla. Addirittura nella lista Tolentino Civica e Solidale non c’è un capolista, non c’è un primo né un ultimo. Per noi è importante la competenza, l’esperienza e la capacità che si ha nel gestire».

Nuovi assessorati in aggiunta o in sostituzione a quelli già presenti nella giunta uscente?
«Penso che dell’assessorato alla Sicurezza non ce ne sia bisogno. Credo invece che sia importante un assessore al Terremoto- Ricostruzione, senza dubbio. Penso anche ad un assessore alla Cultura che abbia la possibilità di far vedere, sul serio, quale il nostro bagaglio culturale. Riguardo alla cultura aggiungo, abbiamo in mente una rimodulazione dei soggetti che se ne occupano. Abbiamo ad esempio Massimo Zenobi che oltre ad essere direttore artistico del Politeama lo è anche del Sistina di Roma, ma noi andiamo a prendere personaggi da fuori e li mettiamo in Amat. Ce ne sono tante di figure di alto livello che a Tolentino non vengono valorizzate mentre fuori occupano posti di prestigio. E poi il resto il vedremo. Fino ad ora sono stati dati assessorati per comodo, noi li assegneremo per competenza».

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Le priorità per i primi cento giorni?
«Entrare in Comune e vedere come sta la situazione».

Il suo sogno per Tolentino?
«Che ritorni la Tolentino con la magnificenza degli anni ’90, quando le persone, da altri comuni, venivano a vedere come si viveva».

Come definirebbe questa campagna elettorale?
«Io l’ho vissuta con vigore e piacere estremo perché faccio quello che mi piace fare. E’ un piacere parlare con le persone, mi dispiace che alcuni hanno paura a chiederti le cose e farsi vedere in giro con me».

Perché votare Mauro Sclavi e la sua coalizione?
«Mauro Sclavi ha dato prova anni fa di avere un carattere, di difendere gli interessi della città anche mettendo in gioco la sua pelle. Mentre quella volta ero da solo, ora ci sono tre intere legioni che la pensano come me».

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