Oltre 200 medici nella black list
Rischio sospensione, appello dell’Ordine:
«Vaccinatevi o andremo in sofferenza»

COVID - La Federazione nazionale ha stilato un elenco dei professionisti che non risultano in regola col vaccino, il presidente provinciale Romano Mari: «Nel Maceratese sono circa il 9-10% dei 2.200 iscritti. Adesso faremo partire raccomandate e pec per chiedere a ognuno la documentazione che attesti l'effettiva vaccinazione, la prenotazione, oppure l'omissione o il deferimento della stessa per problemi di salute». In caso non dovesse arrivare la documentazione necessaria, scatterà la sospensione. Uno scenario da evitare per l'Ordine: «Questa ondata sta mettendo a dura prova il sistema sanitario, mi appello alla responsabilità propria, di categoria e sociale dei miei colleghi»

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Romano Mari, presidente provinciale dell’Ordine dei medici, in tenuta anti Covid

 

di Giovanni De Franceschi

«In questa situazione di difficoltà qualora dovremo sospendere alcuni medici andremmo in sofferenza, per cui esorto i colleghi alla vaccinazione. E’ un appello alla responsabilità propria, di categoria e sociale, in base alla particolare professione che facciamo». Sono le parole di Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Macerata, un’esortazione alla vaccinazione rivolta ai colleghi. Nel pieno di una nuova ondata, con la variante Omicron che preoccupa, la curva dei contagi ai livelli del 2020, la zona arancione all’orizzonte e la carenza di personale negli ospedali, l’Ordine dei medici è alle prese con un’altra questione spinosa: quella della sospensione di chi ancora non si è vaccinato.

Nel Maceratese, oltre ai sei già sospesi, parliamo di circa 200 medici su un totale di 2.200 iscritti all’Ordine che sono finiti nella “lista nera” stilata dalla Federazione nazionale, un dato preoccupante se dovesse essere confermato. Sospendere 200 professionisti, o anche solo una parte di essi, in questo momento significherebbe, appunto, una quasi paralisi del sistema sanitario. Pochi giorni fa era stata la stessa direttrice dell’Area Vasta 3 Daniela Corsi a denunciare una situazione già al limite per la mancanza di medici. Da qui l’appello del presidente dell’Ordine.

Vaccini_CentroVaccinazioni_Piediripa_FF-12-325x217«Questa ondata – spiega Mari – sta mettendo già a dura prova il Servizio sanitario regionale e quello nazionale, non ci possiamo permettere di fermare il Paese, pertanto lo Stato sta mettendo in atto tutte le procedure necessarie per fermare la pandemia e l’unica arma possibile è la vaccinazione, con il rispetto delle regole, la prudenza e la prevenzione. Per quanto riguarda gli operatori sanitari c’è l’obbligo della vaccinazione e per vaccinazione si intende aver completato il primo e secondo ciclo e dal 15 dicembre anche la terza dose. Il controllo sul rispetto dell’obbligatorietà, in un primo momento demandato alle Aree Vaste dell’Asur, dal 26 novembre è passato in capo agli ordini professionali. Perciò i medici dovranno controllare i medici, gli infermieri gli infermieri e così via. La nostra Federazione nazionale aveva quindi il compito di fare il controllo e di comunicarlo agli ordini territoriali. Il 21 dicembre ci è arrivato il primo elenco, stilato incrociando i dati dei codici fiscali degli iscritti con la piattaforma nazionale della vaccinazione. Siccome ho trovato delle inesattezze, ho scritto alla Federazione nazionale che mi sarei attivato per un verifica della lista, intanto ho inviato anche a tutti gli iscritti una comunicazione per informarli degli accertamenti in corso su chi non è ancora in regola. Il 27 dicembre è così arrivato un nuovo elenco con sollecito da parte della Federazione di prendere subito provvedimenti. Da quell’elenco emerge che circa il 9-10% dei 2.200 iscritti nella provincia di Macerata non è in regola col vaccino, un dato che rispetta un po’ la media di tutti gli ordini in Italia».

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Romano Mari nel suo studio

Non essere in regola con la vaccinazione, però, non significa automaticamente essere un cosiddetto “no vax”. Nell’elenco, infatti, ci potrebbero essere anche gli esenti o coloro che non risultano in regola perché sono in fase di completamento del ciclo. Per questo l’Ordine ora dovrà inviare raccomandate e pec ai circa 200 medici presenti nell’elenco, attendere le risposte e valutare. «Ieri sera – specifica Mari – ho richiamato in servizio tutti gli impiegati ai quali avevo concesso le ferie, che si stanno spendendo con grande spirito di abnegazione. In linea con gli altri presidenti provinciali delle Marche procederemo in questo modo: invieremo nuove diffide ai medici già segnalati dall’Asur prima del 26 novembre e sospesi, nella nostra provincia sono sei. Poi giovedì mattina farò partire raccomandate e pec con l’invito agli iscritti a inviare entro 5 giorni una documentazione comprovante l’effettiva vaccinazione, la presentazione della prenotazione, oppure l’omissione o il deferimento della stessa per problemi di salute, che possono essere certificati solo dal medico di famiglia. Ma attenzione, perché il certificato del medico di famiglia che esenta il paziente deve indicare con precisione la patologie unitamente al pericolo per la salute dell’interessato. Per questo sui certificati che arriveranno faremo molta attenzione».

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Code ad un centro vaccinale

Nel caso in cui, quindi, un medico non dovesse presentare né la prova della vaccinazione, né la prenotazione, né un’esenzione giustificata scatterebbe la sospensione immediata dall’ordine. Sospensione già in atto per sei medici in provincia, che comporta anche la sospensione dello stipendio per i dipendenti delle strutture pubbliche e l’impossibilità di esercitare per i liberi professionisti fino al 15 giugno. «Ricordo ancora una volta – sottolinea Mari – che per essere medico bisogna avere ben quattro titoli: la laurea, l’abilitazione, l’iscrizione all’Ordine e la vaccinazione contro il Covid. Al momento ci troviamo in una situazione con una certa pericolosità, perché la pandemia con questa variante Omicron sta correndo. Molti pazienti giovani sono in isolamento per l’infezione, ma tanti altri vengono messi in quarantena per contatti con positivi e in questo momento l’Asur non riesce più a gestire le quarantene e ha dato il compito di controllarle ai medici di famiglia. La quarantena ora dura 14 giorni dall’ultimo contatto con il positivo senza un tampone, 10 giorni con un tampone e 7 giorni per chi è vaccinato. Per questo, mi sono sento di fare un appello ai colleghi affinché si vaccinino, perché in una situazione di difficoltà come questa, rischieremmo di andare in seria sofferenza con la sospensione di alcuni medici».

«Capisco che ci possano essere dei timori, che le lettere che invieremo possano creare qualche scompiglio, anche io quando ho fatto la prima dose il 6 gennaio 2021 avevo una certa titubanza – aggiunge Mari –  All’epoca era legittima, oggi però abbiamo una maggiore sicurezza. Proprio in questi giorni, infatti, ci stiamo accorgendo della differenza tra il 2020 e il 2021. Quest’anno il virus sembra aver ridotto la propria veemenza, io ho circa 13 persone positive, quasi tutte giovanissime sotto i 45-50 anni, ma con una sintomatologia leggerissima, poco più di una semplice influenza. Non si vede più quella fame d’aria che l’anno scorso mi aveva portato a consegnare bombole d’ossigeno anche di notte, non si vedono polmoniti interstiziali e in più se la malattia dovesse aggredire, abbiamo anche un farmaco eccezionale: gli anticorpi monoclonali che ieri non avevamo. Detto questo, la vaccinazione resta l’arma vincente che abbiamo per prevenire la malattia, insieme al rispetto delle regole e al buon uso dell’intelligenza. Capisco che ci avviciniamo ai cenoni di fine anno, però dobbiamo essere intelligenti affinché la nazione continui a camminare ma in sicurezza».

Per capire, quindi, quanti di quei medici finiti nella black list saranno poi effettivamente sospesi, bisognerà attendere ancora qualche settimana. Con ogni probabilità l’ufficialità si avrà verso la metà di gennaio.

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