di Giancarlo Liuti
In una delle sue più caustiche scenette su “La7” il comico Maurizio Crozza impersona il leader mondiale di un’azienda che gestisce la pubblicità il cui nome -“Incorporation Cooling 8” – si abbrevia così: “Inc. Cool. 8”. Il che, pronunciato in inglese, diventa “Inculeit”. E la pubblicità, specie quella televisiva, è tutta un sistematico e preordinato “Inculeit”. Un esempio? Il prezzo del biglietto nelle compagnie aeree “low cost” con la dicitura “a partire da” per cui il primo che arriva paga, poniamo, 40 euro e gli altri pagano il doppio o il triplo. Ed è questo, per l’appunto, il succitato “Inculeit”. Ma qualcosa di simile funziona pure in politica col sistema molto praticato delle promesse annunciate che poi – “Inculeit” – non vengono mantenute. Ed è appunto di questo che stavolta mi occupo.
A metà gennaio Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche con autodelega alla sanità, annunciò la creazione in ogni provincia – o area vasta – di un nuovo grande ospedale allo scopo di servire, con la presenza in esso di tutte le specialità ad alto livello diagnostico e terapeutico in stretto contatto fra loro, le rispettive popolazioni (da noi circa 320.00 abitanti) in casi particolarmente complessi. E subito iniziarono animati dibattiti per la scelta del luogo. Che fosse Macerata era ovvio, se non altro per la sua posizione baricentrica fra l’entroterra e le zone litoranee. Ma sul versante del Chienti, ipotesi “Valleverde”, col vantaggio viario della superstrada, oppure su quello del Potenza, ipotesi “Centro Fiere”, in considerazione di centri importanti come San Severino, Treia, Cingoli e Recanati? Ogni parte politica e ogni associazione espressero le loro opinioni. Finalmente, mi dissi, questa città un po’ sonnacchiosa si sta liberamente e collettivamente impegnando in una causa di rilevante interesse civile senza perdersi nelle solite chiusure mentali. Né potevano esserci dubbi sulla serietà dell’annuncio di Ceriscioli giacché per il Fermano un nuovo ospedale con le medesime caratteristiche era già stato deciso in contrada Campiglione col cospicuo finanziamento iniziale di 70 milioni, 39 statali e 31 regionali.
Ebbene, è passato poco più di un mese ed ecco, quattro giorni fa, un’imprevedibile svolta: la Regione non ha risorse finanziarie se non per il “Salesi” di Ancona e la struttura di Campiglione. E il resto, compresa Macerata? Niente da fare. Forse – si è ventilato – un ipotetico e un po’ sospetto “partenariato” coi privati (le cliniche “debenedettiane” di Porto Potenza e di Macerata con la “fusione ricostruttiva” di Villalba e Sanatrix?). L’unica cosa sicura, a questo punto, è che Macerata rimarrà per chissà quanto tempo ancora col suo zoppicante ospedale – ogni tanto viene smembrato un reparto, vedasi l’oculistica, per accontentare i nosocomi minori – e con gli estenuanti intoppi del suo “pronto soccorso”, dove il soccorso non manca ma non è affatto “pronto” e si moltiplicano i casi di pazienti costretti ad aspettare per più di dieci ore, in corridoio e in lettiga, l’intervento di un medico. Adesso, però, Alessandro Maccioni, direttore della nostra area vasta, ha annunciato che i lavori del nuovo pronto soccorso saranno ultimati “entro la fine di maggio”. Un altro annuncio, dunque, prodromo di un altro “Inculeit”? Speriamo di no, staremo a vedere.
Ma torniamo alla questione più importante, quella dell’ospedale provinciale, con l’annuncio di Ceriscioli che si è rapidamente risolto in un clamoroso “Inculeit” (mi scuso per questa parola non tanto elegante ma quando ci vuole ci vuole) del quale – ed è un’aggravante – resta impossibile comprendere la logica temporale. Se a metà gennaio le risorse c’erano, come credere che siano scomparse nel giro di pochissimi giorni? Oppure, se non c’erano nemmeno a metà gennaio, come credere che il presidente della Regione non lo sapesse? Vero è che in capo a lui figura la competenza della sanità e non quella delle finanze, che spetta a Fabrizio Cesetti, assessore al bilancio. Ma da un presidente, via, ci si attende che conosca a fondo, direttamente o indirettamente, l’intera situazione della macchina regionale, specie per quanto concerne la disponibilità di cassa. E allora? Non sarà che per qualche motivo personale fra lui e Cesetti non corrono buoni rapporti e neanche si parlano? Sto scherzando, intendiamoci, e nelle mie parole c’è molta e paradossale ironia. Però non assurda.
E adesso? Non sarebbe doveroso che Luca Ceriscioli chiarisse il mistero di così tanti milioni dileguatisi all’improvviso? C’è forse stata una rapina ad opera di una banda di criminali, rapina di cui il presidente non può ancora parlare a causa del riserbo impostogli dalle indagini in corso? Se così fosse, un “Inculeit” avrebbe colpito anche lui e da parte nostra non mancherebbero espressioni di solidarietà nei suoi confronti. Se invece questo maledetto “Inculeit” riguarda solo noi, gente comune, che giudizio dovremmo trarre da una siffatta gestione – soprattutto in tema di puntuale, motivata, coerente e ufficiale trasparenza comunicativa – della cosa pubblica regionale?
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Non posso crederci, di certo non resteremo con le mani in mano. Pesaro – Fano. Ascoli Piceno – San Benedetto del Tronto. Come Macerata? L’Inculeit” come al solito è solo per i cittadini. La parola “Benedettiane”è un nuovo ordine ecclesiastico di suore, oppure il vero comando economico del nostro Paese?. A presto Ivano Tacconi Comune di Macerata
T’hai da capascità cche, o bbianco, o rosso,
o nnero, o ppavonazzo, te sfraggella.
Sin che in ner mare sce sta er pessce grosso,
er piccolo ha d’avé la ca.carella.
Triste chi nassce sott’a cquella stella,
e a le snerbate nun za ffacce l’osso!
Bisoggna fasse mette la bbardella
e bbascià er cu.lo che tte ca.ca addosso.
Prima sce bbuggiarava er zor Pietruccio:
oggi nun è ppiú bbroccolo, ma ccavolo,
e cce bbuggera in cammio Pavoluccio.
Inzomma, un giorno Pietro e un giorno Pavolo,
noi stamo sempre com’e ddon Farcuccio
sott’a le granfie o dd’un demonio o un diavolo.
Ho l’impressione che i Maceratesi con gli inculeit ci dovranno convivere. Il primo quello della SS77 tratto Pontelatrave Foligno, sponsorizzato dall’ex ministro Lupi con la frase inculeit questa è l’Italia che lavora. Ora si aggiunge l’inculeit dell’ospedale unico; speriamo che non se ne aggiungano altri.
E se diciamo che i soldi ci sono, tuttavia vanno in conto ‘vitalizi’, sbagliamo di molto?
Cerisciuoli, tanto non c’hai niente da fa, e fattelo un bel giro……. per tutti gli ospedali del maceratese.
Ospedale provinciale niente, ma in compenso tanta cultura e tanta scienza.
ma perchè,c’è ancora qualcuno che crede alle parole dei pidioti? Ma mi faccia il piacere,direbbe Totò
Qui devono intervenire subito Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza, Procure, arrestare tutti e poi vedere perché prima i soldi c’erano e adesso no. Sembrerebbe uno scherzo da prete, dire che c’erano sapendo di mentire. Più che ventilata, Ceriscuoli l’ha proprio sparata con il cannone che cerca sostanze da Privati. Del resto lo hanno finanziato già. Quando leggo queste cose succedono solo in Italia, lo so che non e vero, però su questa, così alla luce del sole, senza la minima ombra a coprirne almeno le ” pubbliche vergogne “, va al di là di ogni comprensione. Si, ci saranno i soliti tempi tecnici che non sanno dove portano, ma in tanto che un professore di Matematica, assessore disincollabile alla sanità, che si fa leggi per conto proprio portando disastri, odi, lamentele in tutto il Maceratese, senza peli sulla lingua per quello che si aspetta dal futuro da una legge che possiamo cominciare a chiamare ” AD PERSONAM ET PRIVATUS ” che va in giro con i suoi elementi migliori, Comi , Novelli a novellar poi di che e che trova gente che lo va pure a sentire è mostruoso, orridoso e incuboso.
Per Giorgi. La Regione farà convenzioni con le cliniche private e queste ringrazieranno per la fiducia accordata.
è la famosa “tattica Renzi” illustrissimo Liuti: bugie su ogni cosa sperando che i cittadini ricordino solo gli annunci. Tattica identica a quella di Berlusconi, peccato che tanta gente di sinistra come lei creda ancora a questi pagliacci.
Ceriscuoli, fatti dare un bel cazzotto in un occhio e poi va al pronto soccorso di Civitanova oppure a quello di Macerata. Poi quando ti avranno visitato, curato e mandato a casa, chiediti se i pronti soccorsi li allarghiamo, li raddoppiamo o li triplichiamo senza aggiungerci medici, che risultato si otterrà? Nonna che era analfabeta perché tra la guerra e la fame non aveva avuto il tempo per laurearsi in matematica certe domande talmente banali come i nostri politici, non se le sarebbe nemmeno poste in quanto si rispondevano da sole.
Non dimentichiamo il sostanzioso sostegno economico delle cliniche private di De Beneetti in prov. di Macerate alla campagna elettorale di Ceriscioli, a pensar male il più delle volte ci si azzecca.
Al di ladellepolemiche tutti si sonodati da fare x raccogliere firme contro la chiusura degli ospedali nel ns territorio…che pensare? Se una volta tanto ci dicessero veramente come stanno le cose forse potremmo essere d’aiuto…….
Al dui la di ogni ragionevole dubbio i capibastone del PD in Provincia hanno fatto votare la persona sbagliata al posto sbagliato.
I capibastone sono stati tutti <em<riconpensati con prebende ed incarichi politici; i cittadini maceratesi se la sono presa in quel posto.
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Ma perchè il Governatore non si dimette?
Ha dimostrato di che pasta è fatto, cioè NOn è fatto epr fare il Governatore….
Caro Giancalo,
la mia sensazione è che l’ospedale unico del maceratese rimarrà per decenni un sogno o un’incompiuta, ma comunque drenerà i pochi fondi disponibili, mentre l’ospedale di Macerata, appunto per mancanza di fondi, andrà incontro ad un degrado sempre maggiore.
Sarà nel frattempo sempre più favorito il nosocomio di Fermo, il cui finanziamento a tamburo battente è il prezzo della rinunzia di Cesetti all’assessorato alla sanità in favore dello stesso Ceriscioli.
La Cassa Depositi e Prestiti usa soldi pubblici per comprare quota di minoranza delle cliniche di DeBenedetti
Pare che la “Inc. Cool. 8” voglia installare presto un laboratorio prototipi nel maceratese. Sembra infatti che un alto dirigente della cinica multinazionale, tale Anke Seseidemos Christianos Tincuck, dopo anni d’attenti studi abbia individuato questa provincia come particolarmente adatta, dal punto di vista antropologico culturale, per lo sviluppo d’un ambizioso progetto aziendale. In pratica si punta al brevetto d’un rivoluzionario prodotto, un marchingegno esoscheletrico – vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Esoscheletro_(tecnologia) – intorno al quale i tecnici ovviamente mantengono il massimo riserbo, ma il cui futuro nome commerciale dovrebbe essere all’incirca “Self-Inculeitor”.
La nuova classe politica, per far bella figura e nello stesso tempo non far capire le vere intenzioni, parla in inglese (Incorporation Cooling) abbreviato (Inc. Cool). Il che, pronunciato in inglese, diventa (Inculeit). Infatti, con il sistema molto praticato delle promesse annunciate che poi (Inculeit) il presidente, con autodelega alla sanità, annunciò la creazione in ogni provincia di un nuovo grande ospedale allo scopo di servire, con la presenza in esso di tutte le specialità ad alto livello diagnostico e terapeutico in stretto contatto fra loro.
Questo per avere consensi da parte:
a) dei cittadini, con le sue scellerate scelte, chiamate razzionalizzazione, altro non sono che tagli, chiusura di reparti o diminuzione di posti letto, ma sulla loro pelle e sul territorio dell’entroterra; (INCULEIT)
b) dei polititi, illudendoli con nuovi ospedali (versante del Chienti,oppure su quello del Potenza?), lasciandoli al litigio campanilistico, (guerra tra poveri) su dove costruirlo; (INCULEIT)
c) mentre quelli nell’entroterra esistenti, come San Severino, Treia, Cingoli e Recanati, ha promesso caramelline, dichiarandone il potenziamento, con maggiori fondi e benefici; (INCULEIT)
d) Senza però rivelare, per cui viene meno la serietà dei suoi annunci che, già per il Fermano il nuovo ospedale con le medesime caratteristiche era già stato deciso in contrada Campiglione con il cospicuo finanziamento iniziale di 70 milioni, 39 statali e 31 regionali. (INCULEIT)
e) Senza però rivelare che, la Regione non ha risorse finanziarie se non per il “Salesi” di Ancona e la struttura di Campiglione. E Macerata? (INCULEIT)
f) Senza però rivelare il “partenariato” e lauti finanziamenti elettorali coi privati (le cliniche De Benedettiane) di Porto Potenza e di Macerata con la (fusione ricostruttiva) di Villalba e Sanatri. (INCULEIT)
Ma, se si veve razzionalizzare, perché non lo si è fatto anche per le STRUTTURE PRIVATE?, invece di continuare ad aumentare le convenzioni con le cliniche private? (INCULEIT)
Perché non si fa rispettare le leggi statali per i professionisti, o dentro la struttura pubblica o fuori e fare il libero professionista a pagamento, senza lasciare i piedi in due scarpe, a discapito della sanità pubblica a vantaggio di quella privata? Quanti nuovi posti di lavoro possono essere reperiti per i giovani laureati? (INCULEIT)
Sono concorde con l’articolo chè, l’ospedale unico del maceratese rimarrà per decenni un sogno o un’incompiuta, e che comunque andrà incontro ad un degrado sempre maggiore.
Non ci vogliono laureati, tecnici, luminari, per sapere che:
1 -prima andavano compiute le nuove opere, il completamento di quelle esistenti o il potenziamento di quelle poche rimaste negli ospedali dell’entroterra,
2 -poi ANDAVANO CHIUSI o TRASFERITI, NON PRIMA.
Se invece questo maledetto (INCULEIT) riguarda solo noi, gente comune, che giudizio potremmo avere sull’onestà e trasparenza politica e gestione della sanità pubblica, su chi è stato eletto dal popolo e dovrebbe agire in nome e per suo conto, in base alle sue esigenze e sofferenze, specialmodo in questo momento di crisi, invece che a vantaggio di strutture private?
Non ci vuole molto a capire che, per ovvia distribuzione, gli ospedali regionali saranno solo quattro: il Marche Nord, per i dipartimenti di Conca, Foglia e Metauro; il Torrette per i dipartimenti di Metauro, Misa ed Esino (e le specialità regionali); l’Ancona Sud/Inrca per i dipartimenti di Esino, Musone e Potenza; il Fermo per i dipartimenti di Potenza, Chienti, Ete ed Aso; il Marche Sud per i dipartimenti di Aso, Tronto, Vibrata. Non si vede spazio per un ospedale nei pressi di Macerata.