L’epopea delle liste d’attesa. L’ultima segnalazione da parte dei cittadini è quella della portorecanatese Martina Mengoni alle prese, nell’ultimo mese, con due disavventure per prestazioni non erogate all’ospedale di Civitanova e a quello regionale di Torrette, ad Ancona.
«In 5 giorni giorni mi sono capitati due disservizi non tollerabili da parte dell’Asur – spiega la donna – Il primo nell’ospedale di Civitanova. A novembre scorso ho preso un appuntamento tramite Cup per un ecografia. Il primo giorno libero era il 12 febbraio (venerdì scorso) alle 11,50. Sono andata come previsto a quell’ora, prima di me ho trovato cinque pazienti che stavano aspettando il proprio turno. Preciso che il primo che sarebbe dovuto entrare aveva l’appuntamento alle 8,30.
L’ospedale di Civitanova
Io dovendo andare al lavoro alle 13,30, vedendo che l’attesa sarebbe stata troppo lunga, ho preferito andare allo sportello a chiedere un altro appuntamento. Mi viene detto che il primo giorno libero è il 27 maggio. Purtroppo avevo già pagato il ticket altrimenti sarei andata privatamente». Mengoni racconta che per la prima volta ha scelto Civitanova per l’ecografia mammaria, un esame fortemente raccomandato dopo i 35 anni di età per prevenire il rischio di problemi anche seri. «A Macerata la situazione è diversa – ha spiegato – qui i tempi sono molto più lunghi ed arrivano fino ad un anno e due mesi mentre l’attesa si riduce ad un mese se l’esame viene prenotato da privato».
«Il ticket per l’ecografia si paga 42 euro – continua la donna – più altri 42 se si aggiunge anche la visita ginecologica per un totale di 84 euro. Privatamente l’esame si paga 110 euro ma le risposte arrivano in tempi decisamente più brevi». Ma i disagi non finiscono qui. Il secondo episodio si è verificato proprio in questi giorni. «Sempre a novembre ho preso un appuntamento tramite Cup per una visita cardiologica per mia madre – va avanti Mengoni – Lei è esente da ticket. L’ appuntamento che mi è stato dato era per oggi, il 17 febbraio. Ieri mi ha chiamato l’ospedale di Torrette dicendo che erano obbligati ad annullare la visita perché per oggi avevano altre urgenze. Preciso che non mi hanno neanche permesso di prendere un nuovo appuntamento perché le liste di attesa sono molto lunghe. Quindi mi costringono ad andare privatamente. Il diritto primario di tutti è la salute. Abbiamo il diritto di usufruire del servizio pubblico e non l’obbligo di andare dagli specialisti privatamente».
(Cla.Ri.)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Tutto contento ” Dentone che ride “. Farà orecchie da indiano e brinderà alla sanità privata che lo ama e lo sostiene nella sua lotta allo sfascio totale dei diritti del malato.
Telefonare a ceriscioli attese lunghe un anno leggasi 12MESI PER UNA VISITA . .tel a ceriscioli 071…….
In Lombardia, nella recentissima inchiesta che ha coinvolto l’assessore leghista, è stata scoperta l’acqua calda, e cioè che, per favorire le strutture della sanità privata, si allungano a dismisura le liste di attesa delle strutture pubbliche.
Tale prassi indecorosa risulta diffusa in tutta Italia.
E questo non è niente! Quello che verrà!! Grazie governo
Non ho parole!!!!!!! Le avrei ma forse è meglio non dirle!
Per Bommarito. Dunque i danni a carico dei pazienti sarebbero due:
1. si favorisce il privato;
2. si penalizza il pubblico.
Per Aldo Iacobini
Mi sembra evidente. D’altra parte, in tutte le regioni d’Italia la spesa sanitaria impegna la maggior parte del bilancio (credo che si arrivi all’80% circa di questo documento contabile) e nei mille risvolti della spesa sanitaria si annidano le più consistenti aree di corruttela e di intrecci tra politica e affari.
Per Bommarito. Quando le Regioni assorbiranno le competenze delle province quella percentuale ‘paretiana’ (80%) scenderà. No?
Grazie a quelli che ci governano è una grandissima vergogna!!!!!!!!!!
@ CERISCIOLI & C.
La priorità non è quella di costruire un nuovo ospedale, considerate anche le scarse risorse pubbliche, il debito astronomico statale e la pressione fiscale ai massimi livelli in Europa, ma per ridurre i disagi degli utenti della sanità occorre:
Assumere medici ed infermieri con criteri meritocratici e non per appartenenza politica
Non favorire la sanità privata facendosi finanziare la propria campagna elettorale
Controlli degli assenteisti in maggior numero nel pubblico rispetto al privato
Note di qualifica per il personale rapportate al servizio svolto e non uguali per tutti perchè oltre a non servire a nulla, demotivano chi svolge il proprio lavoro con il massimo impegno
Ma i nostri politici amministrano le risorse personali come fanno con i soldi dei contribuenti????
È proprio così..questo è niente……il bello deve ancora …arrivare..!!!!!!!!
Non avete compreso nulla….
Stanno lavorando per noi: questi vogliono costringerci a morire sani, perchè non vogliono gli ammalati… 🙂
Io credo, qualcuno si ricorderà che la sanità pubblica funzionava molto meglio quando le regioni non cerano. Quindi: si può sapere per quale motivo i soldi che servono per avere un servizio sanitario decente, li dobbiamo usare per mantenere carrozzoni parassitari e dannosi in ogni senso?