di Monia Orazi
L’ospedale di San Severino scenderà da 78 a 62 posti letto (48 ordinari ed il resto solo per ricoveri giornalieri), riceverà parte dell’attività di Oculistica sinora espletata a Macerata, le prestazioni chirurgiche sinora garantite dai reparti di Recanati e Tolentino. Torneranno i trapianti di cornea che l’avevano reso un’eccellenza nazionale. E’ quanto prevede il testo letto dal sindaco Cesare Martini nell’ultimo consiglio comunale, firmato dal presidente della Regione Luca Ceriscioli, nel corso di un incontro il 26 gennaio scorso, alla presenza del vicesindaco Vincenzo Felicioli e dei vertici dell’Asur. Secondo quanto affermato dal sindaco in una nota stampa: «Per quanto riguarda sempre i posti letto, ricordo che la delibera 735 della giunta regionale prevedeva 42 posti letto. Ora con l’implementazione delle nuove attività ne avremo 62, con un aumento di 20 posti».
Sul documento, in cui non è riportata alcuna intestazione, ha espresso dubbi di validità, l’opposizione consiliare per bocca di Gilberto Chiodi, che ha presentato un’interrogazione (leggi l’articolo). Il documento si intitola “Riorganizzazione dell’ospedale di San Severino in attuazione alle norme vigenti”. Nessun cambiamento per Medicina (ad indirizzo geriatrico vascolare) ed Oncologia. A Medicina ci sono 21 posti letto con un uso superiore all’80 per cento, 4 mila prestazioni ambulatoriali all’anno con prevalenza di quelle cardiologiche. I posti di lungodegenza saliranno da 4 a 10, inoltre saranno attivati 10 posti letto di cure intermedie, al terzo piano dell’ospedale, dove è prevista la realizzazione di un blocco con 20 posti letto. Nessuna modifica delle attività dell’unità di oncologia, che ha a disposizione solo 4 posti letto in day hospital e 5 indistinti di area medica. E’ esperienza comune di quanti si recano nel reparto la notevole mole di lavoro per via dell’alto numero di pazienti, la struttura andrebbe potenziata nella sua funzionalità, anche per l’incremento delle patologie tumorali, avvenuto negli ultimi anni. Per Pediatria, che attualmente ha a disposizione il reparto di fronte ad ostetricia e ginecologia, resteranno soltanto 3 accessi settimanali di sei ore ciascuno, che serviranno per visite specialistiche, attività di day hospital, ecografie ed allergologia pediatrica. Sarà potenziata l’attività di chirurgia dell’ospedale, che si svolgerà esclusivamente dal lunedì al venerdì.
Aumenterà l’attività dell’unità di oculistica, nota eccellenza in passato dell’ospedale settempedano sotto la direzione del primario Ramovecchi. Adesso è per il 90 per cento solo ambulatoriale, torneranno i trapianti di cornee e la chirurgia refrattiva per correggere i difetti della vista, per la quale è previsto l’acquisto di un apposito laser ad eccimeri. A San Severino saranno trattate anche tutte le urgenze, traumi oculari, interventi complessi, distacchi di retina, garantita attività chirurgica e diagnostica in ambulatorio (cataratte, maculopatie degenerative e altro), con l’utilizzo di tre posti letto. Se non si riusciranno a dimettere entro il venerdì sera i pazienti, sottoposti a qualsiasi tipo di intervento chirurgico, è prevista la possibilità di usare i posti letto di medicina, con la presenza di personale di chirurgia per l’assistenza. Per ginecologia è prevista solo attività chirurgica con interventi che richiedono al massimo cinque giorni di degenza (compresa l’interruzione volontaria di gravidanza) e in ricovero giornaliero, con 10 posti letto ordinari e 3 in day hospital, interventi di uro-ginecologia, il trasferimento dell’attività la paroscopica sinora svolta negli altri ospedali di area vasta, mantenute la chirurgia ambulatoriale, l’attività di consultorio, la gestione della gravidanza a basso rischio sino a 37 settimane.
Resterà l’attuale attività di chirurgia generale ed uro-chirurgia, saranno trasferite le attività svolte a Recanati e Tolentino, sono previsti otto posti letto ordinari e 3 in ricovero giornaliero. Si potranno fare interventi di urologia per via endoscopica (anche per problemi di incontinenza) ed attività chirurgica dermatologica anche ambulatoriale. Per quanto riguarda i posti letto, quelli riferiti alla chirurgia con ricovero su 5 giorni saranno 21 normali e 7 riservati ai ricoveri di un giorno, le sedute di sala operatoria per interventi chirurgici con anestesista passeranno da 5 a 10. In totale i posti letto saranno 48, altri 14 solo per ricoveri giornalieri, diminuendo dagli attuali 60 ordinari (6 per chirurgia, 26 per medicina, 2 per oculistica, 18 per ginecologia, 4 pediatria) e 18 in day hospital.
Per quanto riguarda l’attività chirurgica, in passato era stata avanzata l’ipotesi di trasformare San Severino in un centro di eccellenza nazionale per la chirurgia laparoscopica delle ernie, in cui nel tempo si è specializzata l’equipe guidata dal primario Giambattista Catalini. «Cambierà, infine, l’organizzazione dei reparti e finalmente potremo vedere tutto l’ospedale illuminato – continua il sindaco nella nota stampa – Al primo resteranno medicina e oncologia, al secondo piano avremo oculistica, al terzo la lungodegenza e al quarto la week surgery con pediatria e ginecologia. Il nostro ospedale è stato sempre identificato come un centro per la specialistica. Ricordo che dal 2008 è stata costituita una commissione paritetica perché già da allora si parlava di chiusura dell’ospedale. Adesso abbiamo la possibilità di mettere i contenuti in una struttura che può diventare riferimento per un territorio veramente vasto».
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Probabilmente ci s’è ispirati al famoso occhio per occhio ecc.
Per il malato: la riforma sanitaria migliore, non è quella di concentrare un grande bacino d’utenza in un ospedale unico. Ma quella di potenziare e aggiornare gli ospedali già esistenti con le nuove tecnologie e con personale medico infermieristico che nel modo più assoluto non sia scelto dalla politica ma dal merito. Credo che l’interesse del malato sia quello di avere la struttura sanitaria più vicina possibile per ogni patologia e non quello di andarsi a cercare l’ospedale a secondo della malattia e a distanze improponibili.
Sì, nel pieno rispetto dell’interesse del malato il potente motore turboriformisticosanitario pare spingere la provincia maceratese più che verso un ospedale unico verso un ospedale biblico, ispirato in particolar modo alla minuziosità regolamentatrice del Levitico.
Ma di cosa parliamo? A che serve avere cinque/sei piccoli ospedali in provincia se, presentandoti al pronto soccorso di Macerata, sabato scorso alle ore 14 per un problema oculistico, ti rispondono che in provincia di Macerata non c’è alcun oculista in servizio, neppure reperibile? Alternative? 1) Torni domattina (senza neppure valutare la gravità della patologia; 2) la mettiamo in attesa al pronto soccorso, sarà visitato alle ore 21 3) vada a Torrette, lì il reparto di oculistica è aperto h24. Risultato: siamo andati a Torrette e siamo stati visitati da ben due dottoresse in contemporanea. Come mai nei vari ospedaletti della provincia di Macerata il sabato pomeriggio non esiste un oculista in servizio o reperibile? A che serve l’eccellenza oculistica di San Severino se, di sabato pomeriggio, non si effettuano visite oculistiche? Molto, molto meglio un unico ospedale provinciale, ma che funzioni h24 anche per questo tipo di patologie. Tutto il resto sono discussioni politiche, volte solo a garantirsi l’appoggio della popolazione. Quando, poi, ci sarà bisogno di recarsi in ospedale il sabato pomeriggio…. buona fortuna
@ Aknaton Ramses. Lucio Tranzocchi, comm. n. 2, mi sembra che abbia dato il migliore esempio di come dovrebbe funzionare la sanità.
Se per esempio al sabato pomeriggio il malato troverà un reparto ospedaliero chiuso egli si curerà col rimembrare una qualche gloria passata del reparto medesimo.