di Federica Nardi e Leonardo Giorgi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
L’ospedale di Tolentino, riconvertito in casa della salute, non subirà tagli. Aggiusta il tiro il governatore Luca Ceriscioli, che ieri sera aveva diffuso una tabella dove figuravano tagli alla struttura tolentinate per 400mila euro. Dati risalenti a qualche mese fa, riportati per errore da chi gestisce la pagina del governatore e corretti oggi. Uno sbaglio, su di un argomento molto sentito, commesso per via di una comunicazione che viaggia sui social network anzichè attraverso le vie ufficiali. Prassi cara, quella di affidare il proprio pensiero a Facebook, al Pd regionale e al suo segretario Francesco Comi. I dati rivisitati dicono che l’investimento previsto per Tolentino sarà di 69mila euro in più all’anno, con costi gestionali aggiuntivi previsti di circa 13mila euro all’anno. Un costo molto basso e che inoltre non coprirà, così indica la tabella, l’assistenza medica dei posti letto di cure intermedie, che a Tolentino saranno 50 con un costo di circa 145 euro al giorno. Scompare dunque il segno negativo, dovuto probabilmente, nella prima ipotesi di qualche mese fa, al taglio del day surgery del nosocomio tolentinate. Servizio recentemente ripristinato una volta a settimana, almeno temporaneamente, insieme alla presenza dell’anestesista, che tornerà operativo sempre un giorno a settimana a partire da mercoledì prossimo. Ma restano i dubbi sulle cifre della riforma sanitaria, alla vigilia di marzo, nei giorni decisivi per il riordino necessario alle nuove assunzioni. Argomento affrontato oggi da Alessandro Maccioni, direttore dell’Area vasta 3, durante il convegno dedicato al “Futuro della sanità pubblica” e organizzato dall’associazione dei Medici cattolici italiani.
Alessandro Maccioni e Giovanna Faccenda
Maccioni non commenta le cifre di Tolentino, in attesa della decisione del Tar del 18 marzo sul ricorso presentato dal Comune proprio per fermare la riconversione in casa della salute, ma annuncia: «la riforma sanitaria prevede per il 2016 un investimento di 6 milioni e 600mila euro nell’Area vasta 3 – ha detto Maccioni – con l’assunzione di 63 medici e 70 infermieri ed operatori socio-sanitari. Ma non va dimenticata la scarsa disponibilità di risorse umane per la sanità. Anche quando ci sono fondi, spesso si fa fatica ad investirli per le nuove assunzioni. Se ci sono così tante tensioni – ha spiegato il direttore – il motivo è da ricercare anche nel valore del settore sanitario nelle Marche. Con un valore di 527 milioni di euro, è il settore più importante della regione. 184 milioni sono destinati alle spese per il personale, mentre 90 milioni sono rappresentati dal nostro partner privato».
Romano Carancini
E mentre la danza dei numeri tiene banco nel dibattito pubblico (tra Ceriscioli che nega ogni taglio di fondi e gli attori della sanità che continuano a indicare la “spending review” come il primo di tutti i mali), il sindaco di Macerata Romano Carancini torna a parlare di ospedale unico, annunciando che «probabilmente, entro il prossimo bilancio, verrà presa una decisione definitiva sulla sua collocazione – ha detto Carancini durante il convegno – Ma la Regione deve prendere una decisione e non lasciare che i territori si incartino». Il primo cittadino ha sfiorato anche l’argomento della sanità privata: «Il virtuosismo non dipende dal pubblico o dal privato, ma dagli uomini che gestiscono il settore. Servono ulteriori chiarimenti sulle politiche regionali e sulla pianificazione della sanità». Un tema caro anche a Americo Sbriccoli, presidente dell’ordine dei medici della provincia di Macerata, che al termine del suo intervento ha bacchettato la politica sanitaria: «Prima il politico era bravo se apriva gli ospedali, ora se li chiude».
Andrea Corsalini
Una battuta nemmeno troppo scherzosa, raccolta da Andrea Corsalini, presidente della sezione maceratese dell’associazione Medici cattolici, che definisce la situazione sanitaria nel Maceratese afflitta «da un particolarismo esasperato. Non possiamo creare un sistema sanitario spezzettato difendendo i servizi solo perché sono sotto casa nostra. Qui si programma la sanità dei prossimi vent’anni. Bisogna cogliere le opportunità e superare le criticità». E sul tema della sanità privata: «Prima anche la sanità privata faceva riferimento allo Stato. Ora invece si mette in concorrenza, proponendo costi all’apparenza più bassi, con il rischio che un giorno aumentino le parcelle. È una strategia dello Stato o un sintomo che non riusciamo ad affrontare la crisi finanziaria?».
OSPEDALE DI CIVITANOVA – Ospedale di Civitanova, l’opposizione chiede a Cerisicioli di riconoscere i propri errori. Il consigliere Ncd Sergio Marzetti definisce una “vergogna” le accuse di strumentalizzare il dibattito sul nosocomio, più volte ribadito dagli esponenti del Pd e della maggioranza. Lo stesso Giulio Silenzi, nell’incontro di ieri con il governatore a Fontespina (leggi l’articolo), aveva definito le polemiche sulla sanità come «Un’invenzione della stampa che per vendere più giornali o fare più click scrive delle cavolate nei titoli».
Sergio Marzetti, consigliere di Civitanova
«Il governatore Ceriscioli corre ai ripari – afferma Marzetti – e ad un anno dal rinnovo del governo di molti enti locali si rimangia le dichiarazioni di due settimane fa sul futuro della sanità accusando di strumentalizzazione politica i partiti di opposizione. La sua è un’indecorosa marcia indietro. Sarebbe stato meglio che avesse riconosciuto i propri errori. Le sue affermazioni sul destino dell’ ospedale di Macerata e Civitanova sono state riportate da tutti i giornali e dal Tg3. Ceriscioli, quindi, non ci può raccontare la favoletta che tutti hanno travisato, accogliendo le patetiche difese di Silenzi e Costamagna, preoccupati più per gli effetti di certi annunci in vista delle prossime elezioni che non dei reali bisogni del territorio». Marzetti ricorda anche come nel dibattito siano entrati anche esponenti di sinistra, non interessati alla strumentalizzazione: «Le affermazioni del governatore, inoltre, hanno allarmato tutti, non solo il centrodestra. Il primo a muoversi è stato il sindaco di Macerata Romano Carancini, che ha gettato subito il cappello sulla zona da individuare per la nuova sede. Da Corvatta, invece, solo balbettii e un pavido dissenso, mentre Costamagna, che oggi parla di strumentalizzazione del centrodestra, aveva subito invitato alla calma e poi rassicurato tutti perché del nuovo ospedale non si sarebbe parlato prima del 2035 (leggi l’articolo). Questo significa giocare con i bisogni primari della gente per salvare politicamente la faccia. Costamagna e Silenzi pensano solo al 2017, quando dovranno fare i conti con gli elettori e non sanno che dire, per questo hanno stoppato Ceriscioli inducendolo al dietrofront».
Alessandro Maccioni a colloquio con rappresentanti sindacali prima del convegno
Americo Sbriccoli e Daniela Gasparrini
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Mica lo decide il sindaco di Macerata dove si costruirà il fantomatico ospedale unico
Costamagna mettiti a parlare di lotta di classe cosi le hai dette tutte. Silenzi si commenta da solo, indagato per abuso d’ufficio, invischiato nello sconcio relativo alla squallida vicenda ambientale del cimitero, accusa i giornali di dire la verità sulle polemiche riguardo a questo ambaradan sanitario, parla di ricerca del click ad effetto cosa che non so se a lui riesca sul suo sito di facebook dal momento che poco frequento il programma e mai lo farei per leggere le sue dichiarazioni che ho imparato a conoscere prima che vengono riportate dalla stampa: sempre uguali. sempre a sua gloria e a difesa delle accuse che regolarmente gli vengono fatte. Credo che non ci stata una volta da nostro vicesindaco che sia riuscito a far cambiare idea ai lettori su quanto del suo fare e pensiero viene impresso sulle pagine. Marzetti fai bene a parlare dei balbettii del sindaco che potrebbe evitare sin da adesso dimettendosi dal momento che ha già detto di non volersi ricandidare, e vorrei vedere se ne avrebbe il coraggio. Una volta disse che (più o meno ) le accuse lo rafforzavano spingendolo alla pugna. Ma sindaco, non si è ancora accorto che sta soccombendo, guardi, non tanto per gli avversari politici ma proprio perché pressato dagli amici a dire un giorno una cosa, un giorno un altra. Ricordo una persona, già spossata dalla malattia, che avrebbe fatto un quarantotto con aggiunta di ferro e fiamme se qualcuno avesse toccato il reparto dializzati che addirittura voleva nei luoghi di vacanza perché questo tipo di pazienti potessero anche loro godere di qualche giorno di relax. Come medico sa quando sia dura la vita per un dializzato. Lei l’altro giorno ha dichiarato di sentirsi soddisfatto di quello che vi siete detti a Fontespina, nonostante avesse ascoltato lo sfogo di Enrico Costantini dell’associazione emodializzati che si trovano senza sedie e senza medici. Stop, mi fermo qui ma non prima di aver esortato Marzetti a continuare con le sue esternazioni sempre puntualmente incontestabili se non con puerili arrampicate sugli specchi.
Bare fuori dal cimitero, il Comune:
L’assenza dei tagli non è dimostrata dalle assunzioni di personale, l’assenza dei tagli è dimostrata dal mantenimento dei servizi erogati.