di Claudio Ricci
Toni roventi e scontro all’ultimo voto in Consiglio comunale sul baratto amministrativo. La mozione proposta dal M5S non è passata giusto per poche mani alzate, facendo rischiare un brutto scivolone alla maggioranza. 13 a 10, il punteggio finale con l’opposizione compatta per la prima volta dall’inizio di mandato (le assenti Deborah Pantana e Maria Franscesca Tardella avrebbero ridotto lo svantaggio ad un solo voto in meno) e astenuti pesanti nelle file della maggioranza (David Miliozzi di Pensare Macerata e gli Udc Ivano Tacconi e Marco Foglia). In sostanza, sulla scia del provvedimento previsto dal decreto Sblocca Italia e già adottato da alcuni centri della provincia (tra i primi in Italia il comune di Visso) i 5Stelle hanno proposto di dare la possibilità ai cittadini di ottenere l’esenzione e la riduzione delle imposte comunali sbrigando lavori di pubblica utilità. Gli interventi, le cui modalità di realizzazione sono stabilite dai Comuni, possono riguardare pulizia, manutenzione di aree verdi piazze, strade, decoro urbano o cura di aree o beni immobili inutilizzati. I progetti possono essere presentati da cittadini singoli o associati
«Vergognoso ciò che è successo in Consiglio comunale – attaccano i 5Stelle – La maggioranza, adducendo motivazioni inconsistenti, ha bocciato la nostra mozione. Lo stesso baratto amministrativo darebbe all’amministrazione la possibilità di innalzare il senso civico dei cittadini e di assicurarsi la cura di zone oggi in stato di abbandono. La cosa più incredibile è che la regolamentazione del baratto amministrativo è prevista da una legge emanata dal governo, parte dello Sblocca Italia».
«Questa mozione – continuano i pentastellati – poteva essere l’occasione per costruire insieme un regolamento che portasse i cittadini a partecipare più attivamente alla vita della città ed è invece stata l’occasione per dimostrare quali becere dinamiche sussistono nei partiti di governo. Non contano le proposte serie e solidali, contano solo da chi provengono. Confessiamo da ingenui che ci aspettavamo che la mozione, per i suoi contenuti altamente solidali, passasse all’unanimità, per cui la delusione è profonda».
Duro anche l’intervento del capogruppo di Città Viva Maurizio Mosca: «E’ uno strumento previsto dalla legge. Purtroppo se una proposta non arriva dalla maggioranza non si può far nulla. E’ una mozione che fotografa una situazione nazionale e un adeguamento di Macerata sarebbe stato il passo da compiere. Non averlo preso in considerazione non mi sembra un segnale di distensione da parte della maggioranza. Capisco che i numeri siano dalla loro parte ma spero che in futuro si presti maggiore attenzione a questo tipo di proposte per il bene dei maceratesi. La verità non può stare sempre solo da una parte».
In scia l’attacco del consigliere di Fi Andrea Marchiori: «La maggioranza preferisce dare un contributo magari ad un’associazione per svolgere certe mansioni piuttosto che rivolgersi alla cittadinanza in generale. Ciò che deve prevalere su certi temi è il principio più alto della sussidiarietà che deve andare oltre la politica. Anche perché questa proposta viene da un Governo che è della stessa parte politica dell’ amministrazione».
Una mozione dai diversi punti oscuri secondo l’amministrazione. Ben 11 le criticità formali e di contenuto individuate dall’assessore al Bilancio Marco Caldarelli tra cui: confusione con gli istituti già esistenti della collaborazione amministrativa e dell’amministrazione condivisa, confusione tra baratto amministrativo e sostegno sociale, complessità nella valutazione delle prestazioni, controllo dell’attività svolta dai cittadini, responsabilità previdenziali e sanitarie nell’esercizio delle prestazioni, avendo carattere di sussidiarietà può essere svolta solo in ambiti in cui Comune non opera mentre la proposta è inserita solo in attività già svolte, difficoltà nell’individuare i tributi da prendere in considerazione. «L’idea è sicuramente positiva ma la mozione così come formulata è più portatrice di problemi che di altro – risponde Caldarelli – In questa formula impegna l’amministrazione su perplessità oggettive e che non possono essere superate se non attraverso un regolamento fiscale che non sarebbe una semplice delibera. Dovrebbe passare in Commissione e poi tornare in Consiglio comunale».
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Dal M5S Macerata riceviamo:
«Il convegno organizzato per mercoledì 24 è stato posticipato a venerdì 26 febbraio alle 15,30 all’Hotel Grassetti di Corridonia. Molto atteso l’arrivo del portavoce del M5S al senato Nicola Morra in città che per impegni in aula ha dovuto rimandare la sua visita, proprio mercoledì ricordiamo infatti, si voterà al senato il ddl Cirinna’ sulle unioni civili, è quindi necessaria la sua presenza».
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Occasione mancata.
inspiegabile…decine di comuni lo fanno
Chi ha la maggioranza? Il Pd.. si spiega tutto.
Semplifichiamo….
Se l’idea l’abbiano noi allora, anche se è una coglio-nata atomica, questsa idea diventa improvvisamernte geniale, bellissima, intelligente, creativa…
Se l’idea viene dall’opposizione, anche se è geniale, diciamo che è una fregnaccia SOLO perchè l’idea non l’abbiamo avuta noi….
Politica da III elementare: visto che il pallone e mio se non fai come dico io mi porto via il pallone…
Per chi avesse voglia di approfondire il tema senza farsi trascinare, come è successo in realtà ieri nel Consiglio Comunale, dalle esigenze della competizione politica propongo la lettura dei due successivi post. Poi ognuno ne tragga le considerazioni che crede .
http://www.labsus.org/2015/12/le-ragioni-per-dire-no-al-baratto-amministrativo/
http://giuridicamenteparlando.blogspot.it/2015/09/baratto-amministrativo-non-solo-un.html?m=1
se ci fosse stata l’approvazione, sarebbe stato uno scacco matto per la solita associazione già da anni beneficiaria!!!!!!!
siamo alle solite pd always pd a quando la caduta del muro di Macerata??? Allora facciamo un altra bella cosa…non facciamoli fare ai maceratesi ma…a tutti quei simpatici extracomunitari che sono residenti e cazzeggianti da noi.Rendiamoli utili per la citta’ e per il prossimo non ci vedo nulla di male!!! Da mangiare e da dormire li passiamo un po’ di sano lavoro per la comunita’ e’ il minimo da aspettarsi!!!
I rilievi che solleva l’assessore al bilancio paiono comprensibili. Tuttavia, se altri Comuni lo fanno, avranno anche gli strumenti per regolamentare la cosa. Ergo, peccato sia andata a finire così. Ma si comprende che quanto scrive in commento Giancarlo De Mattia non è peregrino. Una sola cosa mi stupisce, nelle dichiarazioni pentastellate, a cui mi sorge spontaneo replicare: “non li conoscevate?”.
Giancarlo De Mattia. Per me, l’unico motivo per cui è stato detto no, è quello da te citato. Non è la prima volta che a Macerata e altrove si ragiona con la tessera e non con la testa, forse perché quest’ultima rimane funzionante e guardinga solo a chi non ragiona per PARTITO PRESO e che combacia con quello che ti da da anni modo di arricchirti. E questa collaudata usanza, non scendo nei particolari, perché è già difficile che questa mia venga pubblicata è fatto sulla pelle dei così detti soggetti svantaggiati, che tali rimangono per contratti di lavoro specifici. In certi campi non esistono solo contratti di lavoro unici anche se riguardano la stessa attività, ma molteplici e suffragati da sindacati che non leggerai mai accanto a quelli che solitamente compaiono nelle rimostranze come Cgil, Cisl, Uil, che non sono perfetti, nulla lo è, ma non vivono nell’ombra e non nascono perché leggi italiane danno la possibilità di creare questi fantasmi che comunque hanno valore giuridico. Questo baratto di cui sopra, andrebbe si a favorire chi in difficoltà con le tasse, ma toglierebbe di che vivere a tanti altri soggetti che si dedicano seppur dietro non floridi ricavi, a questi lavori oggetto del baratto: cura del verde, del piccolo decoro urbano ecc. Comunque è stato bocciato e non se ne parla più. Così si governa e purtroppo non ci si alza più neanche dalle sedie per scendere in piazza ad urlare il proprio dissenso.