Giuliano Pazzaglini
di Monia Orazi
Pagare le tasse grazie al proprio lavoro a favore del Comune. La novità assoluta per la provincia di Macerata, arriverà presto a Visso, tra i primi comuni in Italia ad approvare il regolamento per il baratto amministrativo, previsto nel decreto Sblocca Italia.
A darne notizia è con grande soddisfazione il sindaco Giuliano Pazzaglini. “Il consiglio ha approvato questa novità. Ora dovranno seguire gli altri atti necessari ma è stato fatto un decisivo passo avanti nell’adozione di un importante strumento di sostegno ai cittadini in stato di necessità – spiega il primo cittadino – oltre alla enorme soddisfazione di essere il primo comune della provincia, e uno dei primi in Italia, probabilmente il primo per le fattispecie disciplinate, c’è la consapevolezza di coordinare un gruppo di amministratori straordinari”. Il sindaco ha voluto ringraziare tutto il consiglio comunale e anche i non eletti che hanno appoggiato il gruppo amministrativo. Sinora il baratto è stato adottato da alcuni comuni di Sardegna ed Abruzzo. Prevede che in cambio delle tasse, il cittadino offra la propria manodopera al comune di appartenenza, in modo da regolare le pendenze con il fisco. La norma intende dare una mano ai cittadini in difficoltà, specie ai disoccupati, che hanno tempo a disposizione, da usare per saldare tasse e tributi. L’articolo 24 della legge Sblocca Italia, prevede che i Comuni adottino un’apposita delibera, con il lavoro dei cittadini che può riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.
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Al Sindaco di Visso, che esprime “enorme soddisfazione di essere il primo Comune della provincia ed uno dei primi in Italia” per adottare un sistema in cui il lavoro personale può essere a favore del Comune in cambio delle tasse da pagare, mi permetto di ricordare, almeno, i primi quattro principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana. Se avrà l’accortezza di rileggerli attentamente, sono certo che stempererà la sua “enorme soddisfazione”. Può essere però che io sia antiquato, poiché sono rimasto dell’idea che il lavoro di una persona non può essere il mezzo per pagare le tasse, poiché sono le tasse che dovrebbero essere in proporzione al suo lavoro. La questione è che ormai sta diventando ( o in taluni è diventata) normale l’idea di essere ridotti a schiavi. Ma la cosa che mi pare più preoccupante è che, gli zelanti esecutori delle nuove normative non si interroghino più se tali dispacci che arrivano dalla centralità feudale siano o meno rispettosi almeno dei principi fondamentali della civile convivenza. E se anche il Sindaco che custodisce “L’infinito” è preso in trappola, allora significa che è salutare iniziare a “fare il conto alla rovescia”. Comunque sia, un caro saluto al Sindaco e ai Vissani
Bravo Giuliano Pazzaglini ma cambiate la foto che questa risale alla prima comunione! 🙂
Progetto Comune Per Montecosaro, può interessare?
@Boldrini
Art. 24. – (Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio). – 1. I comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare.
Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.
In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L’esenzione e’ concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attivita’ posta in essere.
Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.
Mi scusi Boldrini, ma credo che in questo caso la Costituzione sia salva…
Visto che dopo Ciampi solo Vergognosi….meglio averlo lasciato lì!
Molto bene!!!!!!!
Secondo me il meglio è stato Pertini
Sig. Boldrini, dovrebbe leggersi lo “sblocca Italia” del governo Renziano, cosi magari vede che non è cosi peregrina, la scelta del sindaco di Visso. Il movimento 5 Stelle di Tolentino, presentò, forte di un decretone del fare, una mozione in tal senso. Pensi un pò, non ci crederà, bocciata proprio e da chi sostiene il governo, quando si dice la mano destra non sa che fa la sinistra.
Per sua informazione la posto qua,,,,
Scambiare la propria manodopera con le tasse da pagare. Suona più o meno così l’idea: in altre parole barattare i debiti col Fisco mettendosi a disposizione del proprio comune di appartenenza effettuando lavori socialmente utili. Una misura introdotta a novembre dallo Sblocca Italia, attualmente allo studio da parte di vari comuni. È il cosiddetto “baratto amministrativo”.
Essenzia
Pulizia, abbellimento delle aree verdi, di piazze e strade ma anche manutenzione. E ancora recupero di aree e beni immobili inutilizzati. Rendere più belle e pulite le propri città diventerebbe più facile, garantendo anche a chi ha difficoltà di far quadrare i conti e di mettersi a posto col fisco, non pagando le tasse.
Una soluzione attualmente considerata da alcuni comuni dell’Abruzzo, come Vasto e Penne. Una mano lava l’altra, visto che anche la prima delle due amministrazioni ha difficoltà ad eseguire la manutenzione ordinaria e altri interventi sul territorio.
Un sistema che farebbe contento chi, magari essendo disoccupato, ha tempo a disposizione e debiti insoluti. Le tasse dovute, in questo caso, sarebbero trasformate in ore da dedicare alle attività in favore della comunità. E la legge lo consente.
Secondo quanto stabilito dall’art. 24 della Legge n° 164 del 2014 “i comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano
di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.”
In base al tipo di intervento, tocca poi al comune, secondo lo Sblocca Italia, a decidere se ridurre del tutto in parte alcune tasse. Le riduzioni sono concesse “prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”.
Nel caso di Vasto, ad esempio, l’idea di cinque consiglieri è quella di chiedere una mano ai cittadini offrendo loro queste forme di sgravi in cambio della pulizia e della vigilanza dei parchi, dell’assistenza alle scolaresche e dello spalamento della neve.
Ma altri comuni hanno già chiuso la porta a questa possibilità, com’è accaduto a Monza. Qui canoni e bollette non pagate nel 2013 superavano il milione di euro. Ma la proposta si è arenata in consiglio comunale.
Il baratto amministrativo è attualmente al vaglio in alcune cittadine della Sardegna, come Guspini, Sardara, Isili e Quartu Sant’Elena.
p.s. ripeto il movimento 5 stelle, gia si era ativato in provincia, tanto per SAPEVATELO
Marchigiani…troppo forti,pieni di risorse..sempre ! ahahahah !
E’ una novità per i giovani, ma non lo è per la provincia di Macerata. Nei comuni più poveri della provincia, se ben ricordo, vigeva una legge che si è protratta fino agli anni cinquanta che obbligava gli uomini delle famiglie a fare delle giornate obbligatorie a favore del comune di appartenenza. Di solito si trattava di manodopera che veniva usata per il riassetto delle strade e coloro che avevano i buoi da lavoro, la loro manodopera consisteva nel trasportare la breccia con i carri per imbrecciare le strade. Oggi ci sono leggi e leggine strane di favoritismo che permettono a furbi e protetti di non pagare la tassa della mondezza. con tale sistema, indistintamente dalla professione, più uno è disoccupato e più avrebbe la possibilità di pagare la sua quota. basterebbe mettergli una scopa in mano e fargli pulire le strade.
Il problema è a monte, perché dobbiamo pagare le tasse? Per mantenere gli immigrati che Renzi ci manda oppure per pagare i politici nulla facenti che governano il nostro Paese?
Bella iniziativa, complimenti al sindaco di Visso che ha messo in pratica uno dei miei motti preferiti: ” Fatti non p…arole”!!
In questo momento storico è necessario il pragmatismo più della filosofia. Il decreto “Sblocca Italia” – se interpretato nella giusta maniera – consente ai cittadini organizzati in associazioni di prendersi cura del loro territorio e di valorizzarlo. A mio avviso, si prendono almeno tre piccioni con una fava:
1- i cittadini, soprattutto i pensionati, possono avere un motivo in più per tornare attivi (meno TV e meno carte al bar, l’attività fisica entro certi limiti fa bene)
2- la cura del territorio accresce il senso della cittadinanza
3- si risparmia qualcosina (ma non è questo il fine ultimo).
Io dico “bravo” a Giuliano Pazzaglini. Era un punto del programma di Macerata Capoluogo poi inserito anche nel programma di Carancini. Speriamo che il nostro primo cittadino segua il suo collega vissano. in questa lodevole iniziativa.
Scorrendo i diversi commenti alla mia nota provo una gran pena. Scrivevo di principi fondamentali della Costituzione e voi in vece citate decreti, ordini, dispacci, senza il minimo dubbio in merito al fatto se tali norme siano o meno rispettose delle condizioni minime di rapporto civile tra esseri. Forse, non aveva tutti i torti Carmelo Bene quando sosteneva che la “democrazia è il popolo, che prende a calci in culo il popolo, su mandato del popolo”. In definitiva, non mi preoccupa così tanto che caporali statali riducano in schiavitù le persone, quanto che queste persone perdano la coscienza della loro condizione. Ho scritto, però adesso smetto, non ho intenzione di insistere ulteriormente, o si intende il senso o amen.