I rappresentanti di Uniti per Civitanova
Ivo Costamagna
di Marco Ribechi
(foto di Federico De Marco)
Dibattito sull’ospedale di Civitanova, il sindaco Corvatta: «Bisogna bloccare Fermo, per noi è quella la vera minaccia». La dichiarazione a sorpresa arriva all’incontro promosso dal gruppo Uniti per cambiare riunitosi questa mattina per discutere del futuro del nosocomio cittadino e delle grandi opere sul tessuto urbano. Presenti il presidente del consiglio Ivo Costamagna, l’assessore cristiana Cecchetti, il vice segretario regionale del partito socialista Giovanni Pierini, Carlo Alberto Centioni e Francesco Mantella. Ad introdurre proprio Ivo Costamagna che annuncia l’inizio di quella che ha definito “Operazione verità” rincarando la dose delle dichiarazioni già fatte dagli esponenti del Pd cittadino (leggi l’articolo). «La politica cittadina sta assumendo delle pieghe pericolose – dice Costamagna – Come è successo cinque anni fa prima delle elezioni le forze populiste iniziano la loro campagna elettorale facendo leva sulla paura dei cittadini. Creando allarmismo infondato. Non c’è nessuna intenzione di chiudere l’ospedale, si sta strumentalizzando una provocazione intellettuale del presidente Ceriscioli. Per questo tra qualche settimana verrà qui di persona ad illustrare il suo pensiero e smentire le bugie di chi raccoglie firme sul nulla».
Il sindaco Tommaso Corvatta
Anche Corvatta, arrivato con leggero ritardo, segue la linea Costamagna senza usare mezze misure: «Trovo vergognosa la modalità di fare politica delle opposizioni più estreme. La città è stanca delle bugie e delle invenzioni di chi usa la menzogna per ottenere consensi. Pur avendo dei dottori tra le loro fila non hanno capito che il vero problema di Civitanova è l’ospedale di Fermo che quando verrà costruito sarà una vera e propria spina nel fianco».
Secondo il primo cittadino la costruzione del nuovo ospedale metterebbe in pericolo gli equilibri della provincia di Macerata: «Le tempistiche per il nuovo ospedale unico sono calcolate da qui a 20 anni. Nel frattempo l’ospedale di Civitanova sarà completato e non verrà chiuso, è un presidio importante per le emergenze e per il piano sanitario. La costruzione di quello di Fermo invece, a soli 10 chilometri, minaccia in modo concorrenziale lo sviluppo del nostro ospedale. Dobbiamo impegnarci tutti insieme per cercare di modificare le scelte amministrative di un ospedale che sarà costruito già sbagliato perché insufficiente e già vecchio e che inoltre ci penalizzerà. A riguardo parlerò con Ceriscioli e ho già sentito Cesetti per fare una controproposta».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/08/06/la-ricetta-di-corvatta-chiudiamo-tutti-gli-ospedali-per-una-torrette-della-provincia/690316/
La vera minaccia siete voi politici mangiapaneatradimento che pur di continuare ad arricchirvi alle spalle del popolo tagliate tutti i servizi……..
I giochi sono già fatti e tutti sono d’accordo!!
Lucio Tranzocchi
Lucio Tranzocchi
il 16 febbraio 2016 alle 21:18
I malati si mettano bene in testa: che se si vogliono curare la salute con l’ospedale unico di area vasta, prima dovranno frequentare l’università del malato, e soltanto dopo si potranno permettere di ammalarsi. In simili strutture sanitarie, il malato sarà sempre meno considerato e soggetto a pratiche burocratiche assurde, affinché possa essere orientato presso le strutture sanitarie private. Ma come si può pensare che le strutture sanitarie private finanziano le campagne elettorali senza averne un tornaconto? E chi paga? se non il malato che è costretto ad aspettare la grazia della sanità pubblica. Credo sarebbe ora che la gente capisse, che se c’è una cosa da togliere, sono proprio le regioni, non i piccoli ospedali.
L’ospedale di Fermo non è una notizia nuova, se ne parla da anni, gli accordi per la sua costruzione sono già stati ufficializzati. Forse è un po’ tardi per destarsi e fare la voce grossa, si perde, giustamente, di credibilità. Quello che si può fare (e ci si sarebbe dovuti organizzare in questo senso parecchio tempo fa) è pretendere un trattamento da parte della regione che sia lo stesso riservato alle altre provincie.
Il territorio di Macerata deve organizzarsi per fare in modo che in tempi brevi sia realizzato un ospedale unico e di dimensioni adeguate a garantire prestazioni di elevato livello d’intensità di cura (attualmente l’altà intensità di cura spetta all’ospedale provinciale che ha sede a Macerata, che però ha un numero di posti letto non adeguato a svolgere anche il ruolo anche di ospedale unico). Con l’apertura dell’ospedale di Fermo e la riforma delle reti ospedaliere, in futuro inevitabilmente i finanziamenti andranno a chi sarà capace di garantire la migliore offerta in termini di servizio all’utente con la minore spesa. La sussistenza di tre ospedali non permette competitività. Un esempio per chiarire: un ospedale unico gestisce 30-40 pazienti per una disciplina x con un team medico unico, servendosi di tecnologia avanzata e senza effettuare trasferimenti se l’intensità di cura necessaria per paziente passa da un livello minore ad uno maggiore. Tre piccoli ospedali invece gestiscono gli stessi 30-40 pazienti per la disciplina x con il triplo dei medici e solamente uno dei tre ospedali avrà la tecnologia per gestire la patologia complessa (le strumentazioni non potranno mai essere garantite in tutti e tre gli ospedali), di conseguenza se l’intensità di cura lo richiede si effettueranno trasferimenti. I costi del team medico triplo e dei trasferimenti non sono competitivi e l’offerta in termini di qualità per l’utente è peggiore, meno tempestiva nell’affrontare la patologia complessa. Conseguenza? Depotenziamento dei tre ospedali e ce ne andremo tutti a Fermo o ad Ancona per le patologie serie.
Auspico vivamente che la difficoltà di Civitanova a candidarsi sede del futuro ospedale unico, data la vicinanza del futuro ospedale di Fermo, non faccia cambiare idea ai politici locali sulla necessità della costruzione di un ospedale unico nella provincia di Macerata (il che non significa che non debbano persistere presidi di assistenza primaria territoriali), poichè in tal modo farebbero un grave danno alla popolazione della provincia tutta (che, peraltro, in gran parte NON vive nella costa e necessita, evidentemente, di una struttura collegata alla superstrada a metà strada fra montagne e mare).
@ Ivo Costamagna
Scusi Costamagna, ma i timori dei cittadini, e delle opposizioni, non sono scaturiti dal nulla, ma da precise dichiarazioni del sindaco Corvatta prima, poi del Presidente della Regione Ceriscioli, ed infine del Sindaco Carancini.
Ecco gli articoli riportati su questo stesso giornale on line:
1) https://www.cronachemaceratesi.it/2015/08/06/la-ricetta-di-corvatta-chiudiamo-tutti-gli-ospedali-per-una-torrette-della-provincia/690316/
2) https://www.cronachemaceratesi.it/2016/01/27/sanita-il-governatore-ceriscioli-serve-lospedale-unico-nel-maceratese/762498/
3) https://www.cronachemaceratesi.it/2016/02/01/ospedale-unico-carancini-ci-candidiamo-civitanova-sulle-barricate/764206/
Corvatta, Ceriscioli e Carancini, tutti e tre in carica, tutti in coalizioni di Centro-Sinistra.
Ricordo invece Ivo Costamagna di aver letto sul quotidiano cartaceo le sue dichiarazioni in senso opposto cioè che l’ospedale di Civitanova Marche non andava chiuso ma addirittura (e secondo me giustamente ) potenziato.
Se la verità è quella che dice lei, cosa della quale non ho alcun motivo di dubitare, ritengo si debba riconoscere che le dichiarazioni fatte dai vostri 3 amministratori sopra citati nei relativi articoli siano l’unica causa scatenante che ha generato la giusta protesta delle opposizioni e di tanti cittadini. D’altronde le dichiarazioni di Corvatta, Ceriscioli e Carancini lasciano veramente poco spazio all’interpretazione. Io personalmente leggendo dalla stampa, ho capito quello che hanno capito tutti, cioè che si volevano chiudere gli ospedali cittadini e farne al loro posto uno grande di provincia. Se tutti abbiamo capito male io ne sono contento, vuol dire che il nostro ospedale è salvo. Ma per cortesia dica ai suoi tre colleghi di essere più chiari la prossima volta che rilasciano dichiarazioni alla stampa. A meno che non volessero davvero farlo, ed ora vista la reazione della gente, i 3 stanno facendo marcia indietro………….
Prego i politici di stare lontano dai malati. Il Servizio Sanitario Nazionale non è mai stato tanto depredato come da quando è finito in mano alla politica. Gli scandali nella sanità non fanno più notizia: a Roma, ormai sono anni che nella sanità pubblica sono spariti dieci miliardi di euro, tutti sanno dove sono andati a finire, ma l’unico colpevole è risultato il malato che sta pagando tutt’ora con servizi sempre più scadenti e con tiket aumentati. l’ultimo scandalo politico è di questi giorni nella sanità odontogliatrica Lombarda. La regione marche ha un presidente che stando a quanto pubblicato qualche giorno fa da questo giornale: si sente orgoglioso del finanziamento alla sua campagna elettorale dalle strutture sanitarie private. Ma si può sapere cosa vogliono ancora i politici da coloro che hanno avuto la disgrazia di ammalarsi?
È spettacolarmente angosciante come si riesca ad indicare la luna ponendo però attenzione al dito.
Il governatore regionale Ceriscioli, che appena eletto si è riservato la delega alla sanità’, ha dichiarato di sentirsi orgoglioso che la sua campagna elettorale sia stata finanziata anche da imprenditori privati del settore sanitario (CARLO DE BENEDETTI tessera PD N°1, attraverso diverse società): secondo me, avrebbe dovuto rifiutare tali finanziamenti per un evidente conflitto d’interessi: se lo avesse fatto, allora sì che aveva un giusto motivo per sentirsi orgoglioso!!!!
L’effetto noso-comico è solo leggermente aumentato dal fatto che i nostri eroi si stringono a coorte per… fermare Fermo.