Via verde e fonti storiche:
destra e sinistra unite
per il recupero del patrimonio

MACERATA - Nel prossimo Consiglio comunale saranno discussi due progetti sostenuti da CM: i 10 chilometri di percorso green nei boschi urbani e "Macerata sommersa" ovvero la riscoperta delle antiche fontane e lavatoi. I circuiti sono in parte sovrapponibili e incontrano il favore di tutte le forze politche. Ambiente, cultura e storia potrebbero presto essere messe di nuovo a disposizione dei cittadini
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Un’immagine di uno dei percorsi della Via Verde

 

LA VIA Verde

Un’immagine aerea della possibile Via Verde

 

di Marco Ribechi

Da Cronache Maceratesi alla discussione in Consiglio comunale. Due progetti nati e sponsorizzati nella nostra testata saranno presi in esame dall’assise cittadina e potrebbero presto diventare realtà. si tratta della “Via verde”, il percorso green di 10 chilometri attraverso i boschi urbani che circondano il centro cittadino e “Macerata sommersa”, l’analisi delle antiche fonti d’acqua prodotta dai puntuali interventi dall’architetto Silvano Iommi allo scopo di un pronto recupero. Del progetto si parlerà anche il 10 dicembre in un incontro alla Camera di commercio (leggi l’articolo). Per quanto riguarda la Via Verde (leggi l’articolo) la proposta viene da differenti aree politiche, a testimonianza che il progetto ha valore per l’intera città: «Desideriamo che il bosco urbano di Collevario venga riqualificato con l’aggiunta di un piano organico di collegamento dei parchi – spiega Andrea Marchiori di Forza Italia – Il progetto nasce con la collaborazione di diverse aree politiche: con me ci sono Riccardo Sacchi (Forza Italia), Paolo Renna (Fratelli d’Italia), David Miliozzi (Pensare Macerata), Gabriella Ciarlantini e Enzo Valentini (Macerata Bene Comune). Concordiamo nel dire che la città vanta un patrimonio naturalistico di significativa importanza tanto che in   ogni quartiere esiste almeno un parco attrezzato. La viabilità è caratterizzata dalla presenza di alberi ad alto fusto che ne connotano la vocazione di città “verde”».

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Alcune specie arboree del parco di Fontescodella

Oltre ai parchi di quartiere, alle aree verdi, ai giardini Diaz ed al parco di Fontescodella, il bosco urbano di Collevario rappresenta il connubio perfetto tra natura ed insediamenti abitativi. L’intero patrimonio ambientale, integrato con percorsi dedicati, potrebbe incentivare la mobilità pedonale, podistica e ciclistica di giovani e adulti e attrarre persone anche dalle zone limitrofe. «Attraverso la manutenzione dei sentieri esistenti e la creazione di nuovi tracciati si può offrire un circuito completo di collegamento tra valle e collina – si legge nella proposta dei consiglieri – Alcune aree potrebbero essere oggetto di nuova piantumazione seguendo i brillanti criteri di discernimento delle specie che hanno fatto la storia dell’insediamento, assegnando spazi ai cittadini che volessero piantare un albero per ricordare un evento ed osservarne con gli anni la crescita. Lungo i percorsi potrebbero essere istallate segnaletiche di identificazione delle specie arboree considerando che all’epoca sono stati piantumati anche alberi pregiati ed in via di estinzione. Esemplari di abete greco, cedro atlantico, cedro dell’Himalaya, pino d’Aleppo, acero negundo, bagolaro, frassino orniello e maggiore, nocciolo, carpino nero e bianco, ontano, catalpa, alloro, acero riccio e montano, noce, platano orientale. In una prospettiva di più ampia visione, si potrebbe collegare l’area dell’Istituto Tecnico Agrario e quella del Sasso d’Italia. Importante sarà la partecipazione dei cittadini sia in forma individuale che in associazione che potrebbero intervenire sia alla programmazione che alla manutenzione dei parchi».

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Fonte Bonaccorsi

Di partecipazione dei cittadini parla anche il consigliere Bruno Mandrelli che invece ha proposto di riqualificare le antiche fonti: «L’idea parte della costatazione che a Macerata esiste un circuito di fonti, lavatoi e fontane che racchiudono la storia culturale della città – spiega Mandrelli – La cosa è emersa anche grazie alle ricerche di Silvano Iommi e agli articoli apparsi su CM (leggi l’articolo). La proposta è sviluppare un piano di recupero e di valorizzazione a lungo termine, diciamo tre anni. Ci sono molte associazioni sia sportive che culturali interessate a questi temi. Naturalmente non tutte potranno essere restaurate ma si potrà comunque produrre una documentazione anche fotografica che racconti la storia della città. Visto l’interesse condiviso su questo tema mi auguro che anche le altre forze politiche potranno essere d’accordo».

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