«Bastava un’ordinanza per consentire il posizionamento di massi per salvare i balneari e proteggere le opere pubbliche, nessuno potrà farla se non il sindaco Sabrina Montali». E’ l’accusa dell’ex sindaco Rosalba Ubaldi al primo cittadino che nei giorni scorsi ha convocato un tavolo sulla costa (leggi l’articolo) che interviene sul tema della costa che sta infiammando il dibattito politico a Porto Recanati rivendicando le azioni fatte dalla precedente amministrazione:
«Ho atteso il termine delle festività natalizie per intervenire su un tema che, per gli aspetti emergenziali che ha fatto registrare anche in questi ultimi giorni, sta interessando non solo il settore dei concessionari di spiaggia ma tutta la città. Ancora mille volte mi sono sentita ripetere che nulla è stato fatto negli anni precedenti e chiunque abbia tentato di dare una versione diversa della situazione o richiesto un qualsiasi intervento da parte del Sindaco o della Giunta è stato, è e sarà ancora tacciato di essere ubaldiano. Un termine ormai non solo stupido ed insignificante ed anche obsoleto direi ma soprattutto falso ed usato a sproposito per indicare chiunque osi contraddire la verità del sindaco, di tutta la Giunta e la maggioranza perché le decisioni non sono mai – meno che nelle dittature – di una sola persona ma sono sempre collegiali. Tutti usano lo stesso linguaggio e tutti sono parimenti responsabili di quello che anche uno solo afferma, di quello che viene fatto e di quello che non viene fatto.
Poiché però non si possono sempre ascoltare le bugie che vengono dette, di seguito elencherò quello che è stato fatto per il problema erosione durante il mio mandato. Pur essendo da sempre presente nel nostro territorio il problema erosione, non va dimenticato che esso si è aggravato negli ultimi anni e in particolar modo dopo la mareggiata storica del dicembre 2008.
Rosalba Ubaldi si intrattiene con la famiglia Mancini: da sinistra un agente, il titolare Gianfranco, Marco e Massimo che accende la sigaretta
È del 2005 l’approvazione del Piano di Difesa della Costa da parte della Regione Marche che nonostante le ripetute richieste, da parte dell’allora Amministrazione comunale e degli operatori balneari, di barriere parallele o grossi pennelli, prevedeva per Porto Recanati solo il ripascimento nelle zone nord e sud ed il riallineamento delle barriere esistenti con completamento fino alla foce del Potenza per la zona centro. Inutili le nostre ripetute e spesso anche infuocate richieste all’allora assessore Cataldo Modesti.
Solo nel marzo 2014, esattamente il 25, l’assessore Giorgi ha comunicato all’amministrazione comunale che – a seguito dei ripetuti fenomeni erosivi a nord e sud – la Regione Marche avrebbe provveduto a ritarare il Piano di Difesa della Costa in vigore sulla base dei fenomeni erosivi documentati ed allo scopo era stato costituito il gruppo di lavoro per redigere la variante. Finalmente, dopo numerosi incontri non sempre facili e numerosi sopralluoghi, la variante prevede ora per la costa di Porto Recanati un intervento con barriere rigide che può rappresentare la soluzione di problemi che tengono puntualmente col fiato sospeso operatori e cittadini. Qualche ritardo rispetto al crono programma di approvazione da parte del Consiglio regionale ma, da quanto risulta, in questo mese il provvedimento già approvato a luglio dalla Giunta, dovrebbe approdare al Consiglio regionale. Non ricordo quanti incontri, quanti sopralluoghi, quante richieste, quanti telegrammi in questi anni sono stati fatti, ma sicuramente sono stati tantissimi. Di volta in volta ad ogni mareggiata, sono stati informati tempestivamente (e cioè in tempo reale) ed interessati presidente della Regione, responsabile Protezione Civile regionale, responsabile Dipartimento Difesa della Costa.
Contemporaneamente e limitandomi solo agli anni del mio mandato pur partendo dalla mareggiata del 10 dicembre 2008 che ha segnato uno spartiacque tra un problema prevedibile ed un problema reale, sono state affrontate le varie emergenze sul fronte mare, con richieste ed ottenimento, tutt’altro che facile, delle somme fino al 15 maggio dello scorso anno. Di seguito indicate e facilmente reperibili nel documento di fine mandato 2009-2014: anno 2009 239.354 di euro contributo regionale per lavori urgenti di difesa della costa; anno 2010 1.000.000 di euro contributo regionale per interventi urgenti difesa della costa; anno 2012 417.000 di euro contributo regionale per interventi urgenti difesa della costa; anno 2013 4.210.000 di euro contributo ministeriale interventi difesa della costa. Altri finanziamenti minori sono rientrati in contributi regionali per alluvioni e nevicata anche per quanto riguarda i danni provocati dai due fenomeni sulla costa.
Ecco cosa è stato fatto in questi anni, sindaco Montali e & co. con costante perseveranza e insistenza, ma nello spirito più collaborativo possibile con tutti gli enti coinvolti, siamo riusciti a portare in città una variante (attesa da 9 anni) e circa 6 milioni di euro come nessuno era mai riuscito a fare prima.
E il nostro sindaco non solo non riesce a incontrare la ditta che ha vinto il bando procurando alla città un nuovo contenzioso ma non riesce a fare neanche un’ordinanza che consenta il posizionamento di massi, certo per proteggere anche la proprietà privata che di sicuro non è un furto (come diceva una volta la sinistra) ma quell’intervento avrebbe consentito anche di proteggere la strada e le infrastrutture pubbliche che corrono al limite di quella strada lato mare. Il tutto a spese del privato. Quindi quell’ordinanza poteva e deve essere fatta per mettere in sicurezza la parte pubblica. Questo è quello che il sindaco Franchellucci ha fatto a Porto sant’Elpidio. Contingibile ed urgente. Non è contingibile ed urgente la situazione a lido delle Nazioni? Dopo il Masaya, c’è la strada e la rete fognaria e quella elettrica. L’ordinanza poteva essere fatta per proteggere la parte pubblica ma come ha fatto Franchellucci, i massi sono stati posti avanti ed intorno agli stabilimenti balneari, non dietro. Chissà come mai, se anche a Porto Sant’Elpidio, le infrastrutture pubbliche sono alle spalle dei manufatti privati, i massi sono stati posti davanti. Sindaco, si faccia una domanda e si dia una risposta. Comprenda la disperazione e proceda di conseguenza. Si assuma la responsabilità di un atto anche se qualcuno potrà dirle che è al limite dell’autorizzabile. Nessun Prefetto, nessuna Capitaneria, nessuna regione, nessuna Provincia (che c’entrano poi alcuni di questi Enti non è dato sapere a noi poveri normali!) potrà farlo al suo posto.
Quell’ordinanza no, l’ordinanza di divieto di transito anche per i pedoni si. A proposito, perché non è ancora pubblicata. La pubblicazione deve essere contestuale all’emanazione agli interessati, alle forze dell’ordine etc… Ma è stata inviata a tutti ? Mi sembra uno scivolone per chi sostiene di fare tutto alla perfezione».
Intanto in regione continua il pressing del consigliere regionale Enzo Marangoni, di Forza Italia, per la tutela del turismo e dell’ economia di Porto Recanati.
Presentata ieri nuova mozione che chiede di rimuovere il divieto di apposizione di blocchi di cemento o di grandi massi, da porre a tutela degli stabilimenti balneari. Contemporaneamente la mozione chiede che la Regione Marche si attivi per avviare la procedura per la dichiarazione dello Stato di Calamità naturale per il comune di Porto Recanati come già richiesto con altra mozione di Marangoni quasi un anno fa (mozione n. 644 del 24.3.2014), prima del crollo degli chalet.
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Ottimo intervento. Ora Sindaco Montali proceda!!!! Prima che sia troppo tardi … prima che venga un’altra mareggiata.
Mi sorge spontanea una domanda! Se la Ubaldi ha fatto il massimo perchè Porto Recanati si è ridotta così? Se invece del “massimo” avesse fatto il “minimo” cosa sarebbe successo a Porto Recanati?
Gli chalet crollati quando sindaco era la Ubaldi non sono realmente crollati, ma si sono “adagiati dolcemente sulle acque”. In quel caso le mareggiate si sono comportate in maniera molto più gentile, sicuramente per paura dell’intervento della super-sindaca dai poderosi bicipiti. Tutta un’altra cosa rispetto alle mareggiate cattive dell’epoca Montali!