Crolla un altro chalet,
danni ingentissimi al balneare Massi

PORTO RECANATI - Il titolare: "Danni per decine di migliaia di euro". Nel giro di 8 mesi sono caduti 4 balneari. Il sindaco Montali "Oggi ho chiesto a Regione e Provincia di fare un sopralluogo, non si è visto nessuno"

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Lo chalet da Massi

Lo chalet da Massi

La forza del mare fa crollare un altro chalet: ieri si è sfasciata la piattaforma del balneare Da Massi, a Scossicci di Porto Recanati. La zona è stata messa in sicurezza, e lo stesso è stato fatto a sud al Lido delle Nazioni, dove da oggi cartelli e transenne segnalano il divieto di transito con l’auto per non residenti e persone non autorizzate, mentre abbondanti protezioni avvolgono lo chalet Mauro e tutte le strutture poste più a sud. Il gestore di Massi, Massimiliano Tomassini, racconta: «I danni che abbiamo subìto sono nell’ordine delle decine di migliaia di euro. Vorrei riaprire per la nuova stagione, ma ho bisogno di sapere che tipo di intervento verrà fatto a protezione del litorale, perché qui i turisti sono sempre venuti, ma il problema ora è la semina per gli anni successivi: con gli ultimi disastri ho paura che perderemo appeal». La situazione a nord è drammatica anche a raccontarla in cifre: «In 8 mesi sono caduti 4 balneari – spiega Tomassini – e qui a Scossicci in 300 metri rischiamo di perdere 15 posti di lavoro». Tornando a Lido delle Nazioni tiene banco l’ordinanza con cui il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, avrebbe autorizzato la posa a mare di massi a spese dei privati, a protezione di tutti gli chalet. Cosa che Sabrina Montali, a Porto Recanati, non si sente di fare, stante il “no” rinnovato la scorsa primavera dalla Regione. Giusto oggi il sindaco ha respinto una nuova richiesta di Christian Gambelli, gestore dello chalet Masaya in parte crollato il 30 dicembre (leggi l’articolo). “Io non posso sostituirmi agli uffici – spiega Montali – la richiesta deve comprendere un progetto, perciò è stata respinta. Si parla molto di privati, in questi giorni, e lo capisco, ma io devo proteggere fognatura, linea elettrica e acquedotto. Tra l’altro le strutture dovrebbero essere amovibili, e in ogni caso ricordo che è a rischio la Ferrovia: se si blocca la linea adriatica sarà emergenza nazionale (i treni in transito tra nord e sud dovrebbero passare da Perugia, ndr)».

Lo chalet travolto dal mare

Lo chalet travolto dal mare

Montali chiama gli altri enti alle loro responsabilità: «Oggi ho chiesto a Regione e Provincia di fare un sopralluogo. Non è venuto nessuno, ma ricordo a tutti che qui non si tratta di una struttura, ma di 6 chilometri di litorale. L’ordinanza di Franchellucci? Sono curiosa di leggerla, ma non sono mica sicura che la situazione fisica di Sant’Elpidio sia uguale alla nostra». È preoccupato il presidente di Abat, l’associazione degli operatori balneari, Claudio Pini: «Penso che Porto Recanati sia ormai devastata, chi legge ciò che accade cercherà di prenotare altrove. Al Lido delle Nazioni c’era un hotel che ha chiuso, ci sono due camping in difficoltà, e ballano 200-300 posti di lavoro. Alla Montali dico che bisogna mettere un attimo da parte la legalità comma per comma e inquadrare il buon senso come ha fatto Franchellucci, che ha fatto ciò che avrebbe fatto ogni buon padre di famiglia».

(Al. Tre.)

 

Il Masaya, una parte dello chalet era caduta in mare

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La passerella in cemento del balneare Massi fatta a pezzi dal mare

La passerella in cemento del balneare Massi fatta a pezzi dal mare

Il titolare del camping Regina Roberto Attaccalite discute con l'assessore Dezi e il consigliere Sampaolesi

Il titolare del camping Regina Roberto Attaccalite discute con l’assessore Dezi e il consigliere Sampaolesi



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