di Alessandro Trevisani
Prima uno scricchiolio, poi il crollo. Abbattuto dalla forza del mare la balconata dello chalet Masaya a Porto Recanati, lungo il Lido delle Nazioni. La forte mareggiata ha piegato in due la struttura fino a farla crollare. Dentro era tutto apparecchiato per il cenone dell’ultimo dell’anno. Il titolare, Christian Gambelli, infuriato, ha raggiunto il Comune inveendo contro il sindaco Sabrina Montali. «E’ tutta colpa sua », l’hanno sentito gridare. Il crollo è avvenuto attorno alle 10. Il mare era forza 8 con il vento che proveniva da nord-est. Già dalle 9 le onde si stavano abbattendo spaventosamente contro la struttura nata negli anni 2000. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e la Protezione civile. In mare sono finiti il mobilio con tavolini, sedie e altre suppellettili. Non ci sono feriti. Il sindaco Montali ha poi raggiunto il lungomare per vedere da vicino cosa era successo. Il titolare lamenta danni per migliaia di euro. La struttura non potrà rimanere aperta per il cenone del 31.
Quando il primo cittadino è arrivato allo chalet Masaya è stato sfiorato lo scontro fisico. «Gambelli mi è venuto incontro inferocito – racconta Sabrina Montali – lo hanno tenuto in due». La rabbia di Gambelli si è espressa poi con un post sulla sua pagina Facebook. «Amministrazione del Comune di Porto Recanati, vi dovete vergognare – scrive il titolare del Masaya – sono 25 giorni che avevo depositato la richiesta per posizionare massi a protezione dello chalet a rischio crollo, ancora nessuna risposta, solo quella del mare che si è inghiottito il mio chalet, vergognatevi».
Puntuale la risposta della Montali.
«Tutto ciò che posso fare è ordinare la chiusura della struttura ormai inagibile – commenta il sindaco – mentre la protezione con le scogliere per tutelare un privato non l’avrei potuta in ogni caso autorizzare, perché non è consentito dalle norme regionali e statali. Questa è la mia valutazione: se poi qualcuno, come si dice, vorrà portarmi davanti a un giudice sono pronta a rispondere del mio». Eppure a metà novembre, sotto l’incalzare di forti mareggiate, si era parlato della costruzione di un bordo a cintura degli chalet, capace di proteggere anche sottoservizi e ferrovia. «Ne parlammo con Rete Ferroviaria Italiana e l’assessore regionale alla Costa Paola Giorgi, in una riunione informale proprio allo chalet Masaya – risponde Montali – e io avevo dato disponibilità ad attingere al fondo di riserva del Comune, che ammonta a 37 mila euro. Ma per il bordo i tecnici della Regione avevano calcolato cifre esorbitanti, sicché l’iniziativa non si è più concretizzata. Ma chiarisco che la mia disponibilità era legata alla difesa delle opere pubbliche, che solo di rimbalzo avrebbe coinvolto gli chalet. E che senza un ok della Regione noi possiamo intervenire solo con i sacchi di sabbia».
Quindi si è rinunciato per i costi, eppure i bagnini di “L’Unione fa la costa” avevano rimediato un preventivo che dimezzava la spesa da 350mila a 150mila euro. «Queste sono cose che richiedono un minimo di progettazione, e senza un ok dei tecnici della Regione non c’erano i presupposti per agire diversamente – ribadisce Montali –, in più ricordo che l’area è oggetto di un appalto pubblico di 4milioni 200 mila euro: con il bordo, anche nella somma urgenza, avremmo modificato i luoghi e creato, a quel punto, opere abusive con un potenziale rischio risarcimento e un danno per la collettività. Ma capisco che ora la cosa venga strumentalizzata a fini politici». Già ieri si era comunque svolto un sopralluogo al Lido delle Nazioni. «Lo abbiamo fatto con Astea – dice Montali – e abbiamo deciso che in caso di un’altra forte mareggiata sarà disattivata la pompa a pressione e la fognatura sarà spurgata manualmente con i mezzi di Italspurgo». Un altro sopralluogo Montali lo ha effettuato con il vicesindaco Lorenzo Riccetti alle Voci del mare, a Scossicci.
«Lì la cosa positiva è che c’è stato un effetto di ripascimento naturale – dice il sindaco – mentre tra Bebo’s e Palm Beach la situazione è peggiorata, tanto che il mare ha scavato le fondazioni delle strutture». Infine, un’apertura a Gambelli. «Ora che c’è un effettivo pericolo – dice Montali – la somma urgenza permette il consolidamento della struttura per evitare un danno ulteriore coi blocchi di cemento. La richiesta, che ancora non è pervenuta, la fa il privato e noi la valutiamo e la accogliamo in deroga al piano della costa. I tecnici sostengono che in somma urgenza si può autorizzare la protezione con blocchi di cemento». Ma a parte le contraddizioni tra Montali e Gambelli circa la richiesta che quest’ultimo sostiene di aver fatto 25 giorni fa, una domanda è d’obbligo. Se tutto ciò fosse successo domani, nel pieno di cenone e festa danzante, chi e in che misura avrebbe risposto di una possibile disgrazia, capace di coinvolgere centinaia di persone?
(Servizio aggiornato alle 16.10)
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Fortunatamente non è successo la sera del cenone, perchè ci poteva scappare il morto.
Direttamente non è colpa della Montali, indirettamente. forse: mesi e mesi di staticità dicendo che la colpa non e’ del comune ed intanto gli stabilimenti crollano.
E’ ora che li demolite questi casotti sul mare ! state sempre a lamentarvi vendete e chiedete che venga demolito cosi ci possiamo godere quel poco di mare che ci è rimasto
ma ai sindaci non frega nulla PEZZENTI.
Questa realtà rispecchia tutto il marciume che c’è in Italia, è colpa di quello, è competenza di quell’altro, l’ha preso in carico la Regione, no spetta al comune e alla fine se la prende sempre in quel posto il cittadino finale….
Con tutti i ripascimenti che sono stati fatti in questi ultimi 20 anni ce ne mettavamo di scogli da Venezia a Bari….
La situazione è diventata scandalosa. Assurdo che si parli, parli, parli, che si facciano lavorare gli avvocati e non le ruspe! Per quello che può servire, massima solidarietà a Christian.
amministrazione portorecanatese VERGOGNOSA. se il comune se ne frega dei problemi di chi gestisce gli stabilimenti balneari allora a mali estremi , estremi mali. non pagate più le tasse comunali
l’unica colpa del sig. Gambelli è quella di non aver preso a calci qualche politico, ora chi l’ho rimborsa? Perché lui non paga le tasse? Ma guardate che prima o poi gli imprenditori si romperanno le scatole e ai politici, agenzia delle entrate, ispettorato del lavoro, equitalia ecc… converra’ scappare all’estero!
Ma prevenzione mai? Si parla di prevenzione nella protezione civile, si parla di prevenzione nella sanità, si parla di prevenzione per la sicurezza degli edifici scolatici. Appunto: si parla, si parla, si parla. Quando sarà silenzio e si faranno i fatti?
@grande moro: Questa Amministrazione e’ in carica da pochi mesi e il problema dell’erosione esiste da una vita. I precedenti amministratori che sono stati in carica per 15 anni dove sono stati? Possibile che la colpa sia della giunta Montali? Meditate gente meditate
@ joe lo. hai ragione, il problema dell erosione esiste da sempre, ma fino quando le mareggiate non si portavano via gli chalet il problema veniva sottovalutato, ora credo che l emergenza non si possa più rimandare. ho provato solo a mettermi nei panni dei gestori.
buon anno
X L’astronauta ignorante (nel senso che ignora) nel 2012 (ministero delle finanze) il gettito irpef e’ derivato x l’80% da redditi di lavoro dipendente e pensioni, per il 3% da redditi di impresa… per quelli come te le tasse sono le femmine dei tassi. Imprenditore…..
Scusa Orfeo Negro, ma la tua citazione in merito al gettito Irpef è de “Lo studio dell’Associazione per legalità ed equità fiscale” e non Ministero delle Entrate ed è, purtroppo, una ricostruzione parziale.
Lo dice un ex dipendente ora a partita IVA con un reddito decente , ma che tra Irpef, IVA, Inps, Addizionali varie, Irpeg ecc ” CEDE” allo Stato ben il 67% dei suoi incassi.
Parlare solo di Irpef per un autonomo è molto parziale, dato che sono tante altre le gabelle. Quindi, mi dispiace ma devo darLe dell’ignorante (ripeto sono un ex-dipendente e conosco bene le 2 situazioni, non paragonabili con il nostro sistema fiscale). Buon anno a tutti.
A parte che non è mai tardi per cancellare l’ILLUSIONE che quattro scogli possano fermare il mare FORZA 8, farei attenzione a quell’accenno al preventivo della Regione di cui parla il sindaco. Una cifra sospetta. O no?
Insomma diciamo che Porto recanati ha avuto il sindaco piu “sfortunato” degli ultimi 65 anni,
e come dice Napoleone , meglio un generale fortunato che uno Bravo.
Per Orfeo Negro, Solo pochi giorni fa la maggioranza di centro sinistra PD-Marche 2020-UDC, ha bocciato un emendamento al bilancio fatto dal consigliere regionale Marangoni per spostare fondi da spese meno importanti a favore di Porto Recanati per la difesa della costa. Al di la dell’orientamento politico, che non importa vorrei avere maggiori delucidazioni su questa cosa…grazie. Poi, anche se conta poco, vorrei dare la mia solidarita’ al proprietario del Masaya, perché tutti potremmo essere stati al suo posto e non è bello vedere andare in fumo il lavoro fatto con tanti sacrifici, io sono il primo degli ignoranti ma sono dalla parte di chi con il lavoro e la fatica e poche chiacchiere hanno fatto l’Italia a differenze di molti politici e dirigenti pubblici che nella vita hanno fatto poco niente.
Ritengo utile evitare almeno per una volta commenti a favore o contro le amministrazioni pubbliche e cogliere l’occasione per ripensare seriamente ad una politica concreta ed utile per evitare che ogni anno, ad ogni mareggiata siamo costretti a verificare i danni subiti.
L’acqua non è un solido che puoi trasferire, spostare o contenere: se in un punto metti le barriere frangi-flutti è naturale che di fatto l’acqua sia spinta da un’altra parte dove inevitabilmente farà nuovi danni.
Penso sia più serio adottare una politica completamente nuova che preveda di spostare tutte le strutture per le quali è possibile facendole retrocedere verso l’entroterra e lasciare libero sfogo al mare che, di fatto, si riprende lo spazio che è suo da sempre.
Se avessero spostato i soldi da cose meno importanti (di cui sa solo lei) e nonci fosse stata la mareggiata, quelli meno importanti ( di cui sa solo lei) si sarebbero lamentati perche i fondi sono stati utilizzati in altro modo.. Senta Stratega Aziendale sono stufo di dialogare con un tipo che ha votato x 20 anni Berlusconi o Bossi (visto che il suo idolo ha magnato con entrambi) che hanno industrializzato la mazzetta… Comunque, a prescindere, mi impediro’ (per non autooffendermi) di replicare ancora alla sua pressappochezza, sciatteria, superficialita’ . Scrive solo banalita’ da bar dello sport, capisce solo Li Cazzi Sua e rappresenta degnamente l’italia derisa dai paesi del Nord Europa.
Caro Lapponi quanto ho scritto e’ il gettito irpef TOTALE e non parziale ed era bello stampato su un articolo di repubblica di luglio 2014. So anche io delle altre gabelle di cui parla, rimane il fatto sostanziale che reddito d’impresa, lavoro autonomo e da capitale, in Italia non arriva al 10% del totale. Le sue osservazioni sono speciose perche se anche cambiassero la questione di 4, 5 o 10 punti, non cambierebbero la sostanza del problema. Preferisco la mia ignoranza alla sua ipocrisia
Ma scusate. Chi ha dato allora l’autorizzazione a costruire a due metri dal mare??????
Ho 47 anni e da ragazzino già vedevo la strada mangiata dal mare
Quanto ci è costato in 35/40 anni???
Devono demolirli tutti gli pagano i 150.000/200.000 della costruzione (prima erano delle capanne)
e finisce li. Tutto questo, invece ci costa milioni, e quello che pagano i bagnini per il demanio è IRRISORIO.
Questo è lo scandalo
E parlo da imprenditore
Ricordatevi che la natura si riprende quello che gli è stato tolto.
Buon Anno a tutti.
Bravo Daniel purtroppo questa e’ l’italia dei furbi, di quelli che “chiagne e fotte”. Di quelli che strepitano additando le furberie degli altri e a loro volta grattano tutto quello che possono. La doppia morale di un paese cattolico ma non cristiano, dove la morale vale solo per gli altri e dove si puo’ far tutto basta che non si sappia in giro.
Un bigotto ha messo il pollice verso, autenticandosi nella schiera di quelli che stanno affondando l’Italia.
E che protestano pure.