Una lettera aperta al governatore Acquaroli e all’assessore Saltamartini per esprimere «sconcerto e delusione in merito all’approvazione, da parte della Giunta regionale, della proposta di Piano socio sanitario regionale 2023-2025, avvenuta il 25 maggio scorso». A scriverla le segreterie regionali Cgil, Cisl e Uil.
«Anche in questa occasione si è ripetuto quanto successo in sede di approvazione della legge regionale n. 19-22 di riorganizzazione del Ssr, quando nulla di quanto avevamo osservato e proposto era stato preso in considerazione, adducendo ragioni di urgenza – precisano -. L’11 maggio scorso, al termine dell’ultimo incontro avuto sulla proposta di Pssr, dopo aver illustrato perplessità e osservazioni al documento, abbiamo registrato l’impegno, da parte di entrambi, per un approfondimento tecnico con il quale definire insieme alcuni punti considerati meritevoli di confronto. Ancora una volta la promessa di condividere passaggi verso obiettivi comuni non è stata rispettata, ed anzi è stata smentita dai fatti».
Questo comportamento rende evidente una totale mancanza di rispetto nei confronti di Cgil Cisl e Uil Marche e soprattutto delle persone che rappresentiamo. Un comportamento che stigmatizziamo con forza e che riteniamo non possa essere più tollerato. Chi fa (o ha fatto) attività sindacale sa bene che, pur nelle differenze delle posizioni, il confronto sindacale, quand’anche aspro, è un momento di imprescindibile importanza a patto che vi sia la volontà di farlo con lealtà, franchezza e correttezza. Cgil, Cisl e Uil Marche, con grande senso di responsabilità, si sono sempre poste in modo costruttivo proponendo idee concrete e strade percorribili per migliorare la gestione e l’organizzazione del servizio sanitario regionale. L’atteggiamento riscontrato è stato però superficiale e poco attento ai nostri rilievi – concludono – Malgrado le assicurazioni contrarie, ci conferma nei fatti la mancanza di una reale volontà di confronto».
Qui non si tratta più di destra o sinistra , qui si tratta di andarli in cerca visto che la sanità pubblica è un bene x tutti noi .loro vanno in quella privata e hanno assicurazioni .
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Perdonate loro che non sanno quello che dicono, che fanno, che pensano. Loro che si confrontano e magari si elogiano pure ma non inconsciamente ma proprio inconsapevolmente. Il primo assetto dove fanno le Ast come all’asilo, poi le 200 pagine di assestamento li hanno incartati e magari ne vorrebbero uscire ma come fanno? Se parlano con i sindacati penso che più del consiglio di mollare e rimboccarsi le maniche per andare in campagna a dissodare zolle non gli possono dare. Ma con i sindacati non ci parlano e adesso probabilmente dovranno fare un’altra proposta di riforma sanitaria regionale che spieghi loro quello che hanno fatto finora. E così si andrà avanti fino a che neanche lo psichiatra che lavora con loro potrà più aiutarli. Ahh, tempi duri per chi crede che per saper cucinare basta accendere il fuoco. Magari rischi di scottarti e il risultato è un pasticcio come i loro pastrocchi.