«Terapia del dolore, in provincia
oltre 5mila prestazioni in un anno»

IL PUNTO del primario Giampiero Di Serafino in occasione della Giornata nazionale del sollievo che ricorre domenica

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Giampiero Di Serafino

In occasione della Giornata nazionale del sollievo, domani (28 maggio), Giampiero Di Serafino, primario di Terapia del dolore cure palliative dell’Ast di Macerata e coordinatore della rete regionale della regionale della Terapia del dolore, spiega il significato di questa giornata, delle cure palliative e della terapia del dolore e della Legge 38 del 15 marzo 2010.

«L’innovazione di questa legge è aver focalizzato l’attenzione sulla persona e sul suo nucleo familiare. Aver sottolineato che è un diritto del cittadino lenire il dolore, anche quando è un dolore cronico, complesso, in parte incurabile – sottolinea il medico -. Aver sancito che è un diritto del cittadino non sentirsi solo nei momenti di maggiore fragilità come negli ultimi mesi o anni di vita, quando la medicina non riesce più a prolungare l’esistenza, ma può migliorare molto la qualità della stessa».

Dal 2014 la Regione ha creato la rete delle cure palliative e la rete della terapia del dolore, rivolte specificatamente sia a pazienti adulti che piccoli. «La rete regionale delle cure palliative è costituita da nove hospice (Fossombrone, Chiaravalle, Loreto, Fabriano, Macerata, San Severino, Montegranaro, San Benedetto e Offida) e da una fitta rete di cure palliative domiciliari garantite anche grazie alla collaborazione di numerose organizzazioni di volontariato diffuse su tutta la regione – spiega Giampiero Di Serafino -. La rete regionale della terapia del dolore è costituita da un hub (centro di riferimento regionale per i casi più complessi), a Macerata, e da più di dieci spoke ambulatoriali diffusi in tutta la regione. Sia l’hub che gli spoke lavorano in rete con gli altri specialisti ospedalieri e i medici di medicina generale. La rete di cure palliative e terapia del dolore pediatriche, invece, ha come punto di riferimento i colleghi del Salesi che lavorano in rete con le pediatrie della regione».

Nella provincia di Macerata esistono due reti cliniche che lavorano ogni giorni per stare accanto alle persone che soffrono. «Nella nostra provincia siamo fortunati, grazie anche al lavoro della direzione di questi anni. Siamo un modello a livello regionale e nazionale. Come terapia del dolore, l’Uoc terapia del dolore cure palliative dell’Ast è il centro di riferimento regionale della terapia del dolore. Nei nostri ambulatori di Macerata, Civitanova, Recanati e San Severino nel 2022 abbiamo erogato più di 5mila prestazioni ambulatoriali trattando lombalgie, lombosciatalgie, nevralgie, cervicalgie e tutte le sindromi di dolore cronico. Al contempo abbiamo garantito procedure di secondo livello come radiofrequanze, Pens e di terzo livello complesse come impianti di neurostimolazione midollare e gangliare. Tutto questo grazie ad un lavoro di squadra tra medici e infermieri del reparto, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale, la direzione e i medici delle altre specialità. Non da meno è la rete delle cure palliative, costituita dai due hospice, di Macerata e di San Severino, nonché dalla rete delle cure palliative domiciliari con l’importante contributo dell’Ant e nell’ultimo anno anche dello Iom. Anche qui un lavoro di squadra coordinato da Maria Rita Mazzoccanti, direttore dell’hospice di Macerata: una rete di professionisti che ogni giorno lavora accanto ai pazienti e alle famiglie dei pazienti con patologie incurabili, oncologici e non oncologici».

«Davanti alla constatazione che non vi è più possibilità di guarigione, le cure palliative affermano che vi è ancora una parte importante di vita da scrivere nel libro del paziente – conclude Giampiero Di Serafino -. Tutti noi che abbiamo lavorato e lavoriamo in cure palliative sappiamo quanto è importante questa fase della vita. Quanto queste settimane, questi mesi siano pieni di vita, perché in questi giorni si abbandona il superfluo. Le cure palliative permettono di vivere al meglio questa fase dell’esistenza. E’ importante, tuttavia, che le cure palliative vengano attivate quanto prima, perché c’è bisogno di tempo per creare una relazione di cura tra paziente, medico di medicina generale e l’equipe delle cure palliative. La terapia del dolore e le cure palliative sono un diritto del cittadino. Questa giornata ci aiuta a ricordarlo e rivolgo un appello ai lettori: contattateci anche solo per avere chiarimenti o informazioni».



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